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Nucci "Preoccupa stato lavoratori Lairte"
Nucci "Preoccupa stato lavoratori Lairte" 14 ott 11 "Devo esprimere il mio apprezzamento per gli operatori dell'informazione che hanno portato all'attenzione della pubblica opinione le giuste rivendicazioni, non già di chi il lavoro vorrebbe trovarlo, ma di coloro che avendolo se lo vedono scippare da comportamenti a dir poco incomprensibili da parte di aziende che forse ritengono la Calabria una mucca da mungere". Così in una nota il consigliere comunale Sergio Nucci del Polo Civico-Buongiorno Cosenza. "Sto parlando -spiega Nucci- della cassa integrazione per alcuni lavoratori della "Lairte", una società cosentina che impiega un centinaio di operai. Non siamo a Termini Imerese né a Mirafiori, siamo a Cosenza dove anche poche decine di operai in cassa integrazione costituiscono una emergenza sociale. I fatti sono noti, più di dieci anni fa, sollecitati dalla ditta Ceit Impianti di Chieti che garantiva le commesse sul territorio, alcuni volonterosi lavoratori misero su una azienda, la Lairte appunto, che doveva svolgere in nome e per conto della CEIT lavori per Telecom. Le cose hanno funzionato fino al 2009 quando la Ceit ha ridotto drasticamente le commesse all'azienda cosentina, nonostante mantenesse appalti milionari nella nostra terra. Se ciò non bastasse l'azienda chietina qualche mese addietro ha presentato agli operai della Lairte una liberatoria riguardante i compensi che venivano erogati, pena, alla mancata apposizione della firma, la sospensione dei pagamenti. Commesse ridotte, liberatoria sui compensi, alla Lairte non è rimasto altro che attivare la cassa integrazione per 30 operai, i quali altro non hanno potuto fare che protestare civilmente e denunciare che, nonostante le commesse della Telecom non fossero diminuite, loro si ritrovavano in cassa integrazione e ad un passo dal licenziamento. Ma c'è di più, secondo gli stessi operai, la Ceit ha mantenuto le sue commesse e si servirebbe, per l'effettuazione dei lavori nella nostra provincia, di ditte sub-appaltatrici non in regola, non in sicurezza e con personale all'ottanta per cento in nero. Accuse gravissime che se provate però, meriterebbero l'interessamento della magistratura ed anche della stessa Telecom, committente degli interventi, alla quale gli operai si sono rivolti per avere rassicurazioni sull'argomento. Ed ecco, allora, il ruolo di chi rappresenta la collettività ad ogni livello: quello che dinanzi a fatti come questo, si interroga ed interroga gli organi deputati a vigilare affinché si faccia chiarezza, ovvero si dica se le ditte che sostituiscono nelle commesse questa bella realtà nostrana lo stanno facendo rispettando orari, retribuzioni e prescrizioni o se la loro è in sostanza una concorrenza "sleale". Assieme ai lavoratori, chiediamolo anche noi, a chi le risposte deve darle". © RIPRODUZIONE RISERVATA Cerca con nell'intero giornale: -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Area Urbana di Cosenza"
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© 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713
del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |