CGIL: Maternità una roulette russa all’Annunziata - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

CGIL: Maternità, una roulette russa all’Annunziata

05 lug 11 Dopo la morte di Caterina Loria e Rosita Presta, la notizia del decesso del piccolo John Joseph Alfonso lascia senza parole. Frasi, commenti, giudizi sembrano consumati dalla forza drammatica degli eventi di questi giorni che si sommano ai tanti casi dolorosi di questi ultimi mesi. Ad affermarlo Mimma Iannello segretaria regionale della CGIL. Tuttavia, -aggiunge la segretaria regionale- sarebbe folle all'indomani della terza vittima consecutiva nello stesso presidio ospedaliero pensare che tutto possa essere letto nella fredda logica della casistica. Peraltro, anche i dati statistici non aiuterebbero una lettura puramente riconducibile al “caso o alla fatalità” perché i dati regionali evidenziano quanto la Calabria registri segni negativi oltre la media nazionale in termini sia di mortalità infantile che di mortalità materna. Giusto a dire che nella nostra regione si partorisce, si nasce e si vive senza handicap alla nascita non in ragione della qualità e sicurezza dei servizi assistenziali che si ricevono recandosi in un qualsiasi punto nascita ma, in virtù della fortuna delle partorienti di azzeccare l'ospedale ed il personale sanitario giusto. Ma la vita di chi con fiducia si rivolge alle cure di una struttura sanitaria non può essere affidata alla buona sorte. Servono garanzie e certezze per chi cura e per chi è curato e chi governa la sanità ha il preciso compito di assicurarle. Per questo, le vicende luttuose che negli anni non molto lontani portarono alla perdita di altre giovani vite per malasanità, produssero impegni precisi da parte dell'allora Governo Prodi che finanziò i lavori dei nuovi 4 Ospedali proprio per mettere in sicurezza la rete ospedaliera ed i servizi. Oggi non è tollerabile che quelle opere non siano ancora iniziate, che altri drammi familiari si consumino senza un adeguato livello regionale di sdegno e di allarme e che nel frattempo si taglino ulteriori risorse per la sanità. Non è accettabile che la maternità sia divenuta una roulette russa per partorienti e nascituri né che il punto nascita del maggiore presidio cosentino sia divenuto un luogo di lutti anziché di festa alla vita. A fronte delle tragedie che si sono consumate in questi giorni è perciò inaudito che il Commissario ad acta non avverta la responsabilità di dare segnali di impegni concreti e rassicuranti circa le misure che intende mettere in atto per rimuovere ogni fattore di rischio e di sicurezza per i pazienti. E' grave che sinora siano rimaste inascoltate le denunce della CGIL di correggere l'azione sanitaria intrapresa dal Commissario mirate a introdurre nel sistema sanitario ogni elemento di sicurezza e appropriatezza nei reparti dei presidi ospedalieri e delle cliniche accreditate. E' altrettanto grave che mentre la sanità calabrese conta i morti di un sistema sanitario che va riqualificato e riconvertito con un Piano di rientro efficace e socialmente sostenibile, nella certezza dei trasferimenti nazionali e nella capacità di realizzare reali economia di sistema della spesa, il Governo di cui è fedele alleato il Commissario ad acta, pensi di gravare con la prossima manovra finanziaria i cittadini di ulteriori tagli e ticket. Lutto al braccio e tasche svuotate da tasse e ticket è l'evidente modello sanitario che ci prospetta un Governo giunto al capolinea che sta consumando i velenosi colpi di coda contro giovani, lavoratori, pensionati, Mezzogiorno e Welfare. La CGIL continuerà a contrastare questa deriva che lede ogni diritto sociale e civile.