Scoperto dai CC di Cosenza il tesoro dell'orco

22 giu 11 Un vero e proprio tesoro è quello che si è disvelato agli occhi del maresciallo Saponangelo, comandate la stazione dei Carabinieri di Cosenza Centrale, mentre, nell'ambito delle indagini a seguito dell'inchiesta "Orchi" che svelò la squallida storia di segregazione e sevizie ai danni di un disabile, dava luogo alla perquisizione di uno degli arrestati, Eugenio De Cicco, il fotografo voyer del gruppo. Sei dipinti del 700, ostensori, uno addirittura con reliquia, pissidi, calici, candelieri, un turibolo, monete,vasi, anfore perfettamente conservate, punte di lancia e decorazioni dell'ètà del ferro (ottavo secolo avanti Cristo) è l'incredibile bottino distribuito nelle due abitazioni di Cosenza e Carolei del De Cicco. Scoperto il tesoro, immediatamente posto sotto sequestro, è subito scattato il "gioco di squadra" coinvolgendo i militari del NTPC comandato dal cap. Giovinazzo che si è fiondato sull'incredibile patrimonio scoperto. Le indagini coordinate dal sostituto procuratore Antonello Tridico e sotto l'egida diretta del Proguratore della Repubblica di Cosenza Dario Granieri rivestono ancora oggi un carattere del tutto particolare perchè adesso bisogna ricollocare i tasselli al proprio posto. Gli inquirenti, infatti, ritengono che la provenienza delle opere sia dubbia ed ora il compito di stabilire da dove e come le opere siano sparite da chiese e conventi. Un probabile saccheggio di chiese e istituti religiosi, almeno per un gruppo di opere, che si ritiene provenga da un convento francescano. Una delel tele adirittura è un evidente ritaglio di un opera ben più ampia. Uno sfregio in piena regola per togliere un putto dal dipinto in modo da non far riconoscere l'eventuale opera trafugata. Per quanto riguarda le testimonianze archeologiche il cap. Giovinazzo colloca i reperti in Calabria nelle zone di Cozzo Torre a Torano castello e Torre del Mordillo a Spezzano Albanese per reperti simili già rinvenuti in quei posti. Al momento i militari stanno confrontando le opere con la Banca Dati del Nucleo Tutela del Patrimonioper accertarne la probabile origine furtiva. Il reato contestato al De Cicco ed altri è quello di ricettazione e impossessamento illecito di beni archeologici. Un riconoscimento del col. Francesco Ferace Comandante della Compagnia di Cosenza è andato diretto al t.col Saponangelo per la serie di successi che fanno brillare ancora una volta l'emblema dell'Arma presente e costante nella lotta al crimine in città e che con le tradizionali tecniche e la costante presenza sul territorio arrivano a questi eccezionali risultati. Durante la conferenza stampa la Comandante del Norm di Cosenza, Cap. Cristina Spina, ha messo in evidenza come il lavoro di gruppo dei militari dei vari reparti dell'Arma porti sempre a grossi risultati.