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Mazzuca "Conferenza sindaci Asp Cosenza discuta atto azienda provinciale"

 

 

Mazzuca "Conferenza sindaci Asp Cosenza discuta atto azienda provinciale"

12 ago 11 Il consigliere comunale di Cosenza Giuseppe Mazzuca ha scritto al sindaco, Mario Occhiuto, per sollecitare un intervento in materia di "distribuzione dei posti letto per acuti nella regione, che penalizza - afferma - la provincia di Cosenza". "Per il 19 settembre - afferma Mazzuca rivolgendosi ad Occhiuto - lei ha convocato, in qualità di presidente, la conferenza dei sindaci dell'Asp di Cosenza per l'approvazione dell'Atto aziendale dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, il documento che ridisegnerà la sanità cosentina alla luce in particolare delle nuove disposizioni imposte dal piano di rientro. Le chiedo, però, che quell'occasione non si riduca alla mera presa d'atto di un documento fondamentale che, alla luce delle linee guida già note, è assolutamente irricevibile. La conferenza dei sindaci dovrà essere l'occasione per discutere gli effetti del decreto n. 18 del 2010 emanato dal commissario per l'attuazione del Piano di rientro, Giuseppe Scopelliti. Oggi, a fronte di quanto previsto dal decreto, la distribuzione dei posti letto per acuti nella Regione penalizza la provincia di Cosenza. Mentre il decreto prevede un indice di 2,5 posti letto per acuti ogni mille abitanti, nella nostra provincia i posti normalizzati in base al decreto 18/2010 risultano essere allo stato attuale al di sotto dell' 1,9 per mille abitanti. Mancheranno oltre 400 posti nella nostra provincia rispetto alle stesse previsioni del decreto Scopelliti". "Perché si verifica questo squilibrio tra le province calabresi? Sia chiaro - prosegue Mazzuca - che non chiediamo di più. Rivendichiamo solo ciò che la legge prevede. Le nostre preoccupazioni aumentano alla luce del decreto 54 del 5 luglio 2011 recante le linee guida per l'adozione degli atti aziendali. La situazione delineata dalla Giunta regionale assegna alla provincia di Cosenza il 32,2 per cento delle 500 strutture complesse previste: il 10,2 per cento in meno rispetto ad esempio all'ex provincia di Catanzaro (comprese anche Vibo e Crotone) nonostante la nostra provincia abbia una popolazione residente superiore. Tutto questo lascia presagire una organizzazione dei servizi sanitari nella nostra provincia non adeguata e non in linea addirittura con gli stessi parametri del piano di rientro".

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