NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Blitz contro cosca Mazzaferro a Gioiosa: 40 arresti, tra loro sindaco ed assessori

     

     

    Blitz contro cosca Mazzaferro a Gioiosa: 40 arresti, tra loro sindaco 2 assessori ed un poliziotto

    03 mag 11 Il sindaco e tre assessori della giunta di Marina di Gioiosa Ionica, nel Reggino, sono stati arrestati dalla polizia nell'ambito dell'operazione contro la cosca Mazzaferro che ha portato all'esecuzione di 40 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Il sindaco, Rocco Femia, che guida un'amministrazione espressione di una lista civica, e gli assessori sono accusati di associazione mafiosa. Secondo quanto emerso dall'inchiesta, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, in occasione delle elezioni comunali che si sono svolte nell'aprile del 2009, la cosca Mazzaferro avrebbe sostenuto la candidatura di Femia che poi è stato eletto. Successivamente alla sua elezione, l'Amministrazione avrebbe fatto in modo di affidare una serie di appalti pubblici a soggetti riconducibili alla cosca. Rocco Femia, il sindaco di Marina di Gioiosa Ionica arrestato stamani per associazione mafiosa, e' stato eletto il 13 aprile del 2008 ed è stato nominato sindaco il 15 aprile successivo. Femia guida una amministrazione espressione di una lista civica riconducibile al centrodestra. Nel 2009, uno stabilimento balneare di proprietà del cognato di Femia fu dato alle fiamme.

    Video: arresti Gioiosa

    Un comune, quello di Marina di Gioiosa Ionica, a disposizione della cosca Mazzaferro. Un sindaco, Rocco Femia, eletto ad aprile 2008, che dopo avere avuto la certezza dell'elezione, corre a casa del boss Rocco Mazzaferro, abbracciandolo in lacrime. Poi il commento del capo bastone: "Abbiamo vinto, è finita". E' il quadro che emerge dall'inchiesta "Circolo formato" che stamani ha portato in cella 35 persone (cinque sono gli irreperibili), tra le quali lo stesso Femia e tre suoi assessori, uno dei quali candidato col centrodestra al Consiglio provinciale di Reggio Calabria, accusati di associazione mafiosa. Un clan, quello dei Mazzaferro, che dalla fine degli anni '80 aveva vissuto un periodo di flessione, coincidente con l'ascesa della cosca rivale degli Aquino ma che grazie all'elezione a sindaco di Rocco Femia, di 52 anni, detto "pichetta", a capo di una lista civica riconducibile al centrodestra, secondo gli investigatori, ha ripreso vigore. Per l'elezione la cosca si è spesa molto visto che dall'altra parte gli Aquino sostenevano il candidato avversario, il quale non è indagato perché non sono emersi fatti penalmente rilevanti. I Mazzaferro non solo si sono impegnati nella campagna elettorale, ma, secondo quanto emerso dalle indagini della squadra mobile reggina e del Commissariato di Siderno, hanno partecipato alla fase organizzativa, alla scelta dei candidati fino al "piantonamento" dei seggi con gli uomini di spicco. Il tutto per arrivare a quell'abbraccio che ha sancito l'inizio di una nuova fase, fatta di appalti e favori. Un contributo, secondo la Dda reggina, è giunto anche da tre assessori, Vincenzo Ieraci (57), "u menzugnaru", Francesco Marrapodi (50) e Rocco Agostino (30), "gemello". Quest'ultimo é candidato alla Provincia nella lista "Raffa presidente" che sostiene il candidato Presidente del centrodestra Giuseppe Raffa, attuale sindaco di Reggio. Raffa ha subito preso le distanze da Agostino, dicendo di non essere interessato a voti equivoci, inquinati o provenienti da ambienti dell'antistato. L'elezione di Femia, tuttavia, non è stata immune da contrasti per l'attribuzione delle deleghe e la suddivisione dei lavori. Tanto che per scongiurare la crisi, ha detto il procuratore di Reggio Giuseppe Pignatone, è stato necessario un incontro tra politica, mafia e faccendieri. Anche gli Aquino non sono stati a guardare e la notte stessa dell'elezione è stata incendiata l'auto di un cognato di Femia. In questa situazione di tensione si inquadra l'attentato compiuto ai danni di uno degli Aquino e attribuito dagli investigatori a Luca Mazzaferro. Ma l'inchiesta non ha solo svelato quello che il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso ha definito 'uno spaccato di collusioni inquietante''. Ha anche portato gli investigatori ad assistere in diretta al "circolo formato" dagli uomini d'onore per la cerimonia di iniziazione di due picciotti secondo antichi riti e registrando ogni loro parola. Una soddisfazione, quella della polizia, solo in parte offuscata dall'arresto di un collega, Franco Avenoso, in servizio alla centrale operativa del Commissariato di Siderno accusato di avere informato la cosca sulle attività delle forze dell'ordine. E mentre a Gioiosa Ionica risuonavano le sirene delle auto della polizia, a Reggio Calabria si levavano i cori e le voci allegre di centinaia e centinaia di persone, che hanno dato vita al corteo che ha inaugurato il percorso nazionale della Gerbera Gialla 2011 per la legalità. Un segno tangibile della voglia di riscatto della parte sana della società che fa da contraltare alle collusioni. Una manifestazione che ha fatto dire a Grasso che "il vero obiettivo è far capire che se si vuole il vero cambiamento occorre la massima unità".

    Assessore candidato alle provinciali col PDL. E' candidato al Consiglio provinciale di Reggio Calabria uno dei tre assessori di Marina di Gioiosa Ionica arrestato stamani dalla polizia nell'ambito dell'operazione contro la cosca Mazzaferro insieme al sindaco Rocco Femia. Si tratta di Rocco Agostino, assessore comunale alle politiche sociali, che è candidato nella lista "Raffa presidente" a sostegno del candidato del centrodestra alla presidenza della Provincia Giuseppe Raffa, attuale sindaco di Reggio Calabria. Gli altri due assessori di Marina di Gioiosa Ionica arrestati sono Francesco Marrapodi, che ha la delega ai Lavori pubblici ed urbanistica, e Vincenzo Ieraci, che ha la delega all'ambiente.

    Tra gli arrestati un poliziotto. C'é anche un poliziotto che presta servizio nel Commissariato di Siderno tra le persone arrestate stamani dalla polizia nel corso di un'operazione contro la cosca Mazzaferro di Marina di Gioiosa Ionica. L'agente, Franco Avenoso, è in servizio nella centrale operativa del Commissariato, ed è sposato con la cugina di uno degli arrestati. Per lui l'accusa è di rivelazione di notizie coperte da segreto investigativo. Secondo l'accusa avrebbe informato i componenti la cosca Mazzaferro sulle indagini condotte nei loro riguardi. Alla conferenza stampa che si terrà alle 11 in Questura col capo della squadra mobile Renato Cortese ci saranno i magistrati della Dda Pignatone e Gratteri e anche il procuratore nazionale antimafia Grasso, che da due giorni è in Calabria per partecipare alle iniziative sulla legalità della Gerbera Gialla, che ogni anno si svolgono nei primi giorni di maggio.

    Cosca infiltrata nei lavori della 106: La cosca Mazzaferro di Marina di Gioiosa Ionica era riuscita ad infiltrarsi, attraverso imprese riconducibili a boss ed affiliati, nei lavori di ammodernamento della statale 106. E' quanto emerge dall' inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, e dal pm Maria Luisa Miranda, che stamani ha portato all'esecuzione di 40 ordinanze di custodia cautelare. Grazie ad una serie di subappalti, la cosca era riuscita ad ottenere sia lavori che fornitura di materiali.

    Masciari: sempre gli stessi nomi: ''Sono naturalmente felice di questa notizia, però mi chiedo come sia possibile che dopo anni di denunce e di operazioni, di processi e di condanne, i nomi alla fine siano sempre gli stessi". E' quanto afferma il testimone di giustizia Pino Masciari commentando i risultati della maxi operazione di polizia contro la cosca Mazzaferro di Marina di Gioiosa Ionica. "I processi per associazione a delinquere di stampo mafioso - prosegue Masciari - si rincorrono, si ripetono, si annullano. Per le mafie è una pacchia, per i cittadini una pena, per la giustizia è una tragedia"

     

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     
    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore