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    40 arresti a Gioiosa, lo sviluppo delle indagini

     

     

    40 arresti a Gioiosa, lo sviluppo delle indagini

    03 mag 11 I 40 provvedimenti di custodia cautelare emessi e portati a termine dagli agenti della Polizia di Stato questa mattina si basano sugli esiti di una puntuale e delicata attività di indagine svolta dal Commissariato di Siderno e dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo di Roma, diretta dai Magistrati della DDA reggina, compendiata nelle numerose informative di reato, che ha evidenziato l’attuale egemonia nel territorio di Marina di Gioiosa Jonica della cosca Mazzaferro. Gli esiti delle indagini svolte, hanno consentito di affermare che il gruppo mafioso facente capo alla famiglia dei Mazzaferro, dopo avere subito una fase d’arresto, dovuta alla leadership della famiglia degli Aquino dominante nel comune di Marina di Gioiosa Ionica, è riuscito nuovamente ad affermare la propria supremazia su detto territorio, spostando, rispetto al passato, i propri interessi dai tradizionali delitti comuni ad altre attività volte all’acquisizione della gestione e del controllo del territorio. In particolare, è emerso come la cosca in esame si sia rivolta a due specifici settori, strettamente connessi ed interdipendenti, ovvero al controllo delle attività economiche, ingerendosi nella gestione degli appalti pubblici ricadenti nel proprio territorio (significativo è l’interessamento all’affare relativo alla costruenda SS 106), e al contestuale controllo dell’intera amministrazione comunale di Marina di Gioiosa Jonica, fonte primaria di guadagno, laddove la scelta e la collocazione nei posti di comando di esponenti politici a servizio degli interessi mafiosi risulta funzionale a garantire la totale infiltrazione della cosca e dei suoi sodali nel settore, altamente redditizio, degli appalti pubblici e ad assicurarne la completa gestione e il totale controllo. Controllo che ovviamente si rivela utile nella misura in cui garantisce la manovrabilità del danaro della collettività e, quindi, del danaro pubblico.

    Le elezioni: La nuova forza della famiglia Mazzaferro nasce proprio a seguito della vittoria, alle elezioni comunali tenutesi a Marina di Gioiosa Jonica il 13 e 14 Aprile 2008, di Rocco Femia, alias “Pichetta”,quale sindaco, appoggiato durante la campagna elettorale dalla predetta famiglia ed in particolare da Rocco Mazzaferro, e della contestuale sconfitta del gruppo antagonista capeggiato dal candidato Carbone, a sua volta sostenuto dalla famiglia Aquino. In particolare, l’indagine svolta ha consentito, nella prima parte, di monitorare i momenti fondamentali ed essenziali della campagna elettorale, ovvero della complessiva attività posta in essere dal sodalizio a sostegno del candidato sindaco, a partire dalle fasi organizzative, volte all’individuazione dei candidati e alla ricerca dei voti, sino al “piantonamento” e al presidio dei seggi elettorali da parte di autorevoli esponenti della famiglia Mazzaferro, al fine di esercitare pressioni sui votanti, e all’epilogo finale, in cui si è registrata l’ampia soddisfazione e il vivo entusiasmo degli affiliati, al momento dell’effettivo conseguimento della vittoria elettorale. Le vicende in esame hanno, infatti, dimostrato come il gruppo capeggiato dal neo eletto Sindaco Femia si è mosso d’intesa e in sintonia con la cosca Mazzaferro, e hanno, altresì, messo in evidenza la acclarata propensione di detta cosca ad estendere stabilmente il proprio ambito d’influenza nei meccanismi istituzionali, mediante infiltrazioni nelle amministrazioni pubbliche ed attraverso una attività di condizionamento ed incanalamento dei voti verso candidati rispondenti alle esigenze e agli interessi della cosca stessa e pronti a soddisfare le richieste avanzate dai membri di tali sodalizi in merito alla gestione degli appalti. Nella seconda parte dell’indagine, è emersa la prova dell’attuale e perdurante operatività della cosca Mazzaferro, nella sua nuova composizione soggettiva, arricchita anche per effetto del recente ingresso di altri membri, di cui si è avuta piena contezza, grazie al contenuto di preziose intercettazioni e agli esiti di interessanti risultanze investigative. L’attività investigativa risulta fondata in larga parte sugli esiti delle risultanze delle operazioni di intercettazione telefonica ed ambientale effettuate a seguito di rituali provvedimenti autorizzativi dell’autorità giudiziaria, oltre che dei servizi di appostamento ed osservazione espletati dalla polizia giudiziaria operante. In particolare, rivestono notevole valore le conversazioni captate a seguito dell’installazione di una microspia all’interno dell’ufficio della società di movimento terra, denominata “AGOSTINO Domenico”, sita in c.da Lenza di Marina di Gioiosa Jonica, di cui erano titolari i fratelli AGOSTINO Domenico, Giuseppe, Fabio e Massimiliano, intesi i “Nonci”, organici alla cosca Mazzaferro, nipoti di Rocco Agostino, inteso “Roccu u Trenianovi”, comproprietario della società “CO.S.MO.S. s.r.1. di AGOSTINO COSIMO & FIGLI” di Gioiosa Jonica, imparentato con la famiglia “Mazzaferro” di Marina Gioiosa Jonica (RC), e, in particolare, con Vincenzo Mazzaferro (nella specie, Rocco Agostino e Vincenzo Mazzaferro hanno sposato due sorelle). Gli Agostino si incontravano con altri soggetti di particolare interesse investigativo all’interno di tale ufficio, che veniva costantemente e continuamente controllato dagli stessi fratelli, che vi avevano installato delle telecamere ad infrarossi e che trascorrevano il loro tempo ascoltando con lo scanner le conversazioni delle forze dell’ordine. Tale sistema adottato, pertanto, garantiva loro la sicurezza e l’impenetrabilità di detto luogo, rendendolo idoneo ad affrontare conversazioni di rilievo con personaggi appartenenti alla propria e ad altre consorterie criminali. Particolare importanza rivestono, inoltre, le conversazioni tra presenti registrate all’interno dell’ufficio del Sindaco di Marina di Gioiosa Jonica, avviate in data 22 maggio 2008 e del negozio di abbigliamento denominato “BUFI” sito a Marina di Gioiosa Jonica, di proprietà di Rocco Mazzaferro. Le interessanti e molteplici conversazioni intercettate nell’ambito della presente indagine, il cui pregio è l’assoluta genuinità e spontaneità, in quanto provenienti da soggetti certamente inconsapevoli dell’esistenza dell’attività di captazione e che risultano inseriti a pieno titolo nell’organizzazione mafiosa in esame, hanno consentito di apprendere, in presa diretta, le fasi, i passaggi e gli sviluppi del programma criminoso perseguito dagli indagati.

    L'organigramma. Le risultanze investigative hanno permesso di avere contezza – attraverso l’ascolto di una conversazione unica nel suo genere – dell’organigramma attuale della cosca Mazzaferro e della carica rivestita da ciascun componente all’interno di essa , ma anche di documentare, grazie ad un servizio di osservazione e pedinamento svolto dal personale operante, un evento di portata eccezionale, ovvero “il battesimo” di due nuovi associati da parte degli affiliati, riunitisi “a circolo formato”, in data 10 novembre 2008, presso l’abitazione paterna di Rocco Mazzaferro, sita in Marina di Gioiosa Jonica, via Strada San Pietro ed ubicata in un territorio in aperta campagna, nella zona denominata “Galea” dello stesso comune. Nel corso delle indagini, inoltre, sono state registrate fasi di criticità sul territorio di Marina di Gioiosa Ionica, risalenti all’estate 2008, in virtù del contrasto sorto tra le due consorterie criminali storicamente rivali, Mazzaferro ed Aquino, culminate, il 28 Agosto 2008, con l’attentato ad Aquino Giuseppe classe 62, realizzato da Luca Mazzaferro classe 77, il quale esplodeva nei confronti del primo almeno due colpi d’arma da fuoco non , riuscendo, però, a colpirlo. Tensioni si registravano, sempre a cavallo tra l’estate e l’inverno del 2008, anche all’interno della stessa cosca Mazzaferro, in virtù del mancato riconoscimento della leadership di Rocco Mazzaferro da parte del cugino Luca Mazzaferro. L’attentato di cui si rendeva protagonista quest’ultimo in pregiudizio di Giuseppe Aquino, sanciva, ad ogni buon conto, il ridimensionamento del giovane Mazzaferro, ritenuto non affidabile, anche in virtù del fatto che, in più di un’occasione, aveva manifestato l’intenzione di scatenare una guerra contro gli Aquino. Gli accadimenti registrati nel corso delle indagini e le fasi di criticità “interne” ed “esterne” alla stessa cosca, avevano determinato un nuovo assetto a Marina di Gioiosa Jonica ed alle nuovo cariche faceva riferimento Rocco Mazzaferro in una conversazione ambientale registrata il 19 febbraio 2009, all’interno del negozio “Bufi”, tra il medesimo Mazzaferro ed un interlocutore proveniente dagli Stati Uniti. Così, infine, era stato stabilito:

    Vecchio Capo Società: LUCA’ Salvatore, classe 36
    Nuovo Capo Società: MAZZAFERRO Rocco classe 64
    Capo Testa: MAZZAFERRO Rocco classe 64
    Capo ‘ndrina: OPPEDISANO Giuseppe classe 46
    Mastro Contabile: TARZIA Domenico classe 51
    Masstro di Giornata: MITTICA Arturo classe 67
    Mastro di Giornata: FRASCA’ Salvatore classe 69

    Il Gip, inoltre, ha disposto il sequestro preventivo della ditta “AGOSTINO Domenico” di Domenico Agostino classe 75. All’esecuzione delle ordinanze ha collaborato personale di rinforzo del Reparto Prevenzione Crimine Calabria e del XII Reparto Mobile di Reggio Calabria, posto a disposizione dai Servizi Ordine Pubblico e Controllo del Territorio del Ministero dell’Interno.

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