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    Strage di Rossano, è il momento del dolore

     

     

    Strage di Rossano, è il momento del dolore

    26 nov 12 "Figlio mio, figlio mio": il grido di dolore è rimbombato tra le mura della camera mortuaria dell'ospedale di Rossano dove una donna ha dovuto effettuare il riconoscimento del cadavere del proprio figlio. Al momento del riconoscimento del ragazzo era presente padre Attanasio Marcacci, sacerdote della comunità ortodossa del Patriarcato di Costantinopoli e parroco della parrocchia ortodossa di Schiavonea di Corigliano Calabro. Il sacerdote non appena è uscito dalla camera mortuaria ha detto di non aver avuto il coraggio di guardare il cadavere ma di aver recitato una preghiera di suffragio. Provati e colmi di lacrime altri parenti del giovane che è stato riconosciuto dalla mamma che è giunta a Rossano la notte scorsa dalla Romania. Davanti alla porta della camera mortuaria un mazzo di fiori con sù scritto "Da parte di tutti i romeni in Italia. Condoglianze. Prego per voi che Dio farà giustizia". All'obitorio dell'ospedale di Rossano ci sono solo quattro delle sei vittime, mentre le altre due sono state trasferite all'obitorio di Corigliano Calabro per mancanza di posto. Al momento si attendono gli altri familiari per il riconoscimento delle altre vittime da effettuare obbligatoriamente prima del dissequestro delle salme ed il trasferimento in Romania per l'ultimo saluto.

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    Nessun autopsia. La Procura della Repubblica di Rossano ha deciso che non sarà effettuata l'autopsia delle sei vittime dell'incidente avvenuto sabato scorso. La Procura ha disposto che venga effettuata la sola ispezione cadaverica e dei prelievi di sangue che serviranno per compiere le analisi tossicologiche. Gli inquirenti stanno proseguendo negli accertamenti per ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente. Gli investigatori hanno identificato le persone che potranno contribuire a ricostruire quanto accaduto e sono state raccolte le loro testimonianze. Secondo quanto si è appreso, al momento non ci sono persone indagate. Il fascicolo d'inchiesta è contro ignoti e si ipotizzano i reati di disastro ferroviario e di omicidio colposo plurimo.

    Minuto di raccoglimento in Coniglio regionale. Il Consiglio regionale della Calabria, in apertura dei lavori della seduta di oggi, ha osservato un minuto di raccoglimento in memoria delle sei vittime dell'incidente di sabato scorso a Rossano. E' stato il presidente Francesco Talarico a proporre all'aula il raccoglimento.

    Ramona Badescu vicina alle famiglie delle vittime. "Vorrei essere vicina e trasmettere il mio affetto e la mia vicinanza alle famiglie romene coinvolte nelle tragedia avvenuta in Calabria, nonché a tutta la comunità romena residente". Lo afferma, in una nota, Ramona Badescu, delegato del sindaco di Roma, Gianni Alemanno per la Comunità romena. "Un incidente grave - prosegue Badescu - che ha spezzato le ali della speranza di sei anime che hanno lasciato il proprio Paese e le proprie famiglie confidando in una vita migliore. Posso solo sperare, in questi momenti così tristi, che tutti i romeni si uniscano in un dolore solo. Ho parlato con il Presidente della Regione Calabria, Scopelliti, il quale mi ha riferito che la comunità romena è ben inserita nella realtà calabrese e lui stesso presta grande attenzione alle problematiche dell'integrazione, necessità primaria in un mondo sempre più multietnico".

    Mediatrice: Tragedia annunciata. "Tragedie come queste sono preannunciate perché nel periodo di raccolta, delle clementine in particolare, il numero degli stranieri aumenta e nello stesso tempo aumentano anche i disagi". Lo ha detto Carmen Florea, 41 anni, romena, da 15 anni in Calabria, mediatrice culturale per la comunità romena accreditata dalla Regione Calabria presso i servizi sociali del Comune di Rossano. Florea si è soffermata sulle problematiche che in generale affliggono i romeni in particolare quelli che lavorano come braccianti agricoli. "Ogni anno - ha detto - arriva gente nuova che non conoscendo i propri diritti è più facile da sfruttare. La tragedia di sabato sera ci ha toccato in modo particolare perché è stata una tragedia eclatante ma di tragedie meno eclatanti ce ne sono ogni giorno. In particolare mi riferisco a quando i romeni o altri restano senza una casa o si cibano per, a volte venti giorni di seguito, di soli mandarini che raccolgono nei campi. Situazioni queste che quotidianamente esistono ma che fanno meno notizia ma che per chi lavora e opera nel sociale sono all'ordine del giorno". "Sono infastidita - ha poi sostenuto Carmen Florea riferendosi alle speculazioni da parte di agenzie di pompe funebri - perché ho notato che siamo contesi anche davanti alla morte e non solo quando lavoriamo perché pagati di meno rispetto agli italiani. Insomma è una guerra tra poveri. Noi anche se ben inseriti per esempio nelle famiglie dove si lavora come badanti non siamo mai chiamati con il nostro nome ma identificati solo ed esclusivamente con il paese di appartenenza e questo fa molto male"

    Acli "Dolore e cordoglio". "Dolore e profondo cordoglio delle associazioni cristiane dei lavoratori" è stato espresso dal presidente regionale delle Acli Saverio Sergi e quello provinciale Salvatore Luca Turano per l'incidente in cui sono morti sei braccianti agricoli romeni che hanno anche chiesto a Gabriela Mocanu, responsabile cosentina delle Acli Colf-area immigrazione, di porgere alle famiglie il segno tangibile della vicinanza degli aclisti in questi momenti di estrema difficoltà. "Le Acli - è scritto in una nota - sono particolarmente impegnate nell'assistenza e nella promozione dei vincoli di solidarietà per gli immigrati ed in particolare con la numerosa comunità romena. Non per caso un incontro che ha avuto come protagoniste le donne immigrate, e le romene in particolare, si é tenuto a Cosenza una decina di giorni orsono. Tramite il Patronato ed Acli Colf, in collaborazione con organismi romeni, le Acli offrono sostegno e consulenza circa le problematiche tipiche dell'inserimento degli immigrati nel mondo del lavoro e nella società calabrese. Sono persone gli stranieri, non numeri, avendo ben presente questo principio espresso da un sociologo cattolico già a fine del 1800, le Acli si attivano per l'accoglienza nel senso più ampio, quindi non solo materiale; e da ciò la conoscenza e la vicinanza anche con padre Ioan Manea, 'parroco' nel territorio cosentino per conto del Patriarcato cristiano ortodosso di Bucarest, in un comune impegno di promozione della fede cristiana e di costruzione di opere di solidarietà concreta".

    Cisl "Tragedia Rossano impone riflessione". "La Cisl calabrese e quella di Cosenza esprimono il loro cordoglio e la loro solidarietà alla famiglie dei sei cittadini romeni morti nel grave incidente avvenuto nel tardo pomeriggio di sabato a Rossano, investiti, mentre erano a bordo di una auto, dal treno percorrente la linea ferroviaria jonica su un attraversamento a raso la cui gestione era stata affidata a privati". E' quanto si afferma in una nota del segretario regionale della Cisl, Paolo Tramonti e segretario generale di Cosenza, Antonio Russo. "Le vite spezzate di sei lavoratori e lavoratrici agricole, che hanno abbandonato la loro terra per trovare lavoro altrove, per costruire un futuro di dignità pe le loro famiglie - proseguono Tramonti e Russo - impongono a tutti una riflessione profonda. La tragedia di Rossano e le immagini dello scontro con l'auto ridotta ad un cumulo di lamiere sono soprattutto il simbolo amaro di uno stato di abbandono di una rete ferroviaria da terzo mondo. E' impossibile che in un paese moderno una società come Trenitalia nel 2012 possa affidare la gestione di circa 1.000 attraversamenti ferroviari a privati, seppur attraverso convenzioni, senza esercitare nessuna azione di verifica e controllo, affidando la sicurezza finanche dei viaggiatori a qualche lucchetto di qualche palizzata costruita alla men peggio. D'altronde questo ci stupisce solo in parte, perché, come sosteniamo da tempo, quella di Fs e di Trenitalia sono scelte penalizzanti per il Sud e la Calabria, estremo Sud del Sud, figlia di una volontà politica dell'abbandono delle tratte ferroviarie calabresi che si protrae da anni, nell'assoluta incapacità della classe politica di arginare tali scelte scellerate". "Un disegno di marginalizzazione di una regione e di un territorio - proseguono Tramonti e Russo - che ha nelle gravissime debolezze della sua rete infrastrutturale uno dei maggiori punti di debolezza ed ostacoli per lo sviluppo. L'incidente, al di là di eventuali responsabilità in corso di accertamento da parte della magistratura, rappresenta una testimonianza drammatica della necessità impellente di impegno condiviso per il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori agricoli stranieri che popolano le nostre campagne. Come Cisl condividiamo l'appello del vescovo dell'Arcidiocesi Rossano-Cariati, mons. Santo Marcianò, per l'affermazione della legalità e della dignità e delle sorti di tutti i cittadini, soprattutto gli stranieri, per la espressione quotidiana dell'accoglienza e della solidarietà".

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