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    Fusione Comuni Presila, Regione deciderà su Spezzano Piccolo

     

     

    Fusione Comuni Presila, Regione deciderà su Spezzano Piccolo

    27 mar 17 Vince il Sì al referendum consultivo per accorpare alcuni comuni della Presila: Pedace, Trenta, Serra Pedace e Casole Bruzio. Il No ha prevalso solo a Spezzano Piccolo, seppur con uno scarto di dieci voti: 481 No contro 471 Si. In particolare, le preferenze positive sono state 746 a Trenta contro 224 No, a Pedace 702 (213 No), a Serra Pedace 321 (128 i No) e a Casole Bruzio 652 (642 i No). Sarà ora la Regione a decidere se inglobare il comune di Spezzano Piccolo, nonostante la volontà espressa, agli altri quattro, o rispettare il voto. Scelto dai cittadini anche il nome unico del nuovo ente: Casali del Manco.

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    "Il referendum consultivo di ieri ha sancito la netta affermazione del voto a favore della creazione del Comune unico della Presila cosentina, che assume la denominazione di Casali del Manco. Ritengo che la scelta compiuta democraticamente dai cittadini di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta sia stata la più giusta, pur nel rispetto dei differenti orientamenti emersi in alcuni territori". Lo afferma, in una dichiarazione, il presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto. "Oggi i piccoli Comuni, in tutta Italia ma soprattutto al Sud - aggiunge Irto - fanno i conti con difficoltà gestionali e finanziarie. La fusione consentirà a quest'area di giovarsi delle economie di scala che derivano dalla condivisione dei servizi pubblici, ma anche di assumere un maggiore rilievo sul versante politico-istituzionale. Credo che il Consiglio regionale, sollecitando prima con una proposta di legge e poi con il referendum questa scelta popolare, abbia dato l'opportunità alle comunità locali di compiere un passo verso il futuro. Nel mantenere intatta l'identità delle singole aree i cittadini di Casali del Manco potranno proiettarsi in una dimensione di maggiore peso demografico e di maggiore efficienza amministrativa".

    "Ha stravinto il 'Sì' al referendum sulla fusione dei Comuni presilani di Casole Buzio, Celico, Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta. Adesso la volontà popolare dovrà essere rispettata alla svelta". Lo affermano, in una dichiarazione, i deputati M5s Dalila Nesci e Paolo Parentela, "che avevano sostenuto - é detto in un comunicato - la battaglia per il 'sì', insieme al senatore del Movimento Nicola Morra, ad attivisti e ai consiglieri comunali 5 stelle di Celico, Rende e Corigliano Calabro, cioè Manlio Caligiuri, Domenico Miceli e Francesco Sapia". "La proposta di fusione dei Comuni presilani - aggiungono Nesci a Parentela - ha raccolto il consenso popolare necessario. Ne sarebbe lieto il fautore, padre costituente e ministro Fausto Gullo, già consigliere comunale di Spezzano Piccolo. L'unificazione deliberata è una risposta concreta alle ristrettezze della crisi finanziaria permanente, prodotta dal sistema dell'euro, che fa salire il debito pubblico e tagliare la spesa per i servizi ai cittadini. Il risultato del referendum ha una chiara valenza politica. Certifica la coesione tra la società civile impegnatasi sul territorio, le rappresentanze sindacali che hanno sposato la causa e quei soggetti politici che hanno lavorato senza ambiguità per sconfiggere le resistenze, anche mascherate, della vecchia guardia del centrosinistra. Inizia da qui una nuova fase per i 5 Comuni presilani, che sapranno liberarsi della rovinosa egemonia dei baroni della politica locale".

    "L'esito del referendum che ha sancito l'unificazione dei comuni presilani è una manifestazione di forte maturità delle popolazioni per un obiettivo di riforma del sistema istituzionale e di semplificazione amministrativa. Accorpamento e fusione non significano annullare ma esaltare e rendere protagoniste le storiche identità territoriali. La difesa tout-court dell'esistente genera depauperamento delle funzioni amministrative, della qualità dei servizi e impoverimento dei singoli territori". Lo sostiene, in una dichiarazione, la deputata del Pd Enza Bruno Bossio. "La scelta espressa dalla maggioranza della popolazione presilana - aggiunge - va interpretata nel segno della provocazione che ho inteso avanzare quando ho apposto la mia firma al DDL Lodolini per l'accorpamento dei comuni sotto i cinquemila abitanti. Un processo che non può essere affidato a spinte spontaneiste, ma va sostenuto anche con forme di premialità per gli insediamenti umani nei territori periferici e dei piccoli centri. Premialità che lo stato potrà garantire, oltre che con le norme vigenti, anche l'istituzione del reddito di inserimento prefigurato dal Ddl Mura che abbiamo presentato in Parlamento proprio per sostenere il ripopolamento dei piccoli comuni. Non c'è dubbio che un processo di questo tipo deve partire dal basso e decisiva dovrà essere l'autodeterminazione delle amministrazioni e delle popolazioni. Il referendum dei comuni presilani può, dunque, essere un apripista ed un momento di riferimento per i movimenti che da tempo, si vanno sviluppando nella Sibaritide e nell'area urbana cosentina. Non v'è dubbio che le due nuove grandi città che potrebbero nascere dalla fusione dei comuni di Rossano e Corigliano da una parte e Cosenza, Rende e Castrolibero dall'altro costituirebbero un fattore di forte attrattività e di nuove potenzialità per l'intero sistema istituzionale regionale calabrese". "A simboleggiare l'unità fisica della Grande Cosenza - conclude Enza Bruno Bossio - sarà la metroleggera per l'Università. Per la nuova città dello Ionio sono strategici gli investimenti già programmati dalla Regione Calabria per l'infrastrutturazione, per i servizi e per la promozione di un vero e proprio sviluppo integrato".

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