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    Sedienne uccisa a Corigliano, tensione tra le due famiglie

     

     

    Sedienne uccisa a Corigliano, tensione tra le due famiglie. Nel promeriggio i funerali con Boldrini e Idem

    28 mag 13 Una telefonata carica di tensione sarebbe intercorsa tra la madre di Fabiana Luzzi e quella del diciassettenne fermato per il suo omicidio. Secondo quanto si è appreso da amici della famiglia Luzzi, la madre di Fabiana ha chiamato l'altra donna per avere una spiegazione su ciò che ha fatto il figlio. La mamma di lui avrebbe risposto che farà di tutto per assistere il figlio nel corso dell'inchiesta. Questo pomeriggio alle 16:30 i funerali a Corigliano nella chiesa dei Testimoni di Geova che è la religione professata dalla famiglia di Fabiana.

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    Padre omicida "Mio figlio stava bene"."Quello che ha detto la famiglia della ragazza a me non interessa. Io sono in buoni rapporti sia con il papà che con la mamma e non abbiamo mai avuto niente. Anzi io sono un cliente del loro negozio di autoricambi". Lo ha detto, in un'intervista a Tgcom24, che ne ha diffuso una sintesi, il padre del giovane che ha ucciso a Corigliano Calabro la sedicenne Fabiana Luzzi. "Non ho nulla, quindi - ha aggiunto - contro la famiglia della ragazza. Sia ben chiaro questo e non ho altro da dire" Alla domanda su quali fossero le condizioni del figlio negli ultimi giorni, l'uomo ha risposto: "Mio figlio lo vedevo tutti i giorni, stava bene. Quello che hanno descritto a me non interessa. E' mio figlio e io lo conosco. Il papà conosce il figlio".

    Pellegrinaggio a casa della vittima. Forse ministro a funerali. Una "vela" con due foto di Fabiana campeggia sotto casa della ragazza, a Corigliano Calabro, dove anche oggi c'é il mesto via vai di parenti, amici e conoscenti per dare l'ultimo saluto alla sedicenne uccisa venerdì scorso dal fidanzato di un anno più grande. A posizionarla sono stati gli amici della ragazza. A casa della famiglia Luzzi è stata allestita la camera ardente, in attesa dei funerali che si svolgeranno alle 16.30 nel palazzetto dello sport con il rito dei testimoni di Geova. Alla cerimonia è prevista anche la partecipazione, a titolo personale, del ministro alle Pari opportunità Josefa Idem.

    Telefono Donna di Potenza ai funerali. L'Associazione Telefono Donna di Potenza parteciperà oggi ai funerali di Fabiana Luzzi, uccisa a Corigliano Calabro dal suo fidanzato. "Questo femminicidio - è scritto in una nota dell'Associazione - ci lascia ancora una volta e sempre di più sgomente. La nostra presenza a Corigliano, sotto lo striscione del Centro Antiviolenza 'Roberta Lanzino' di Cosenza, vuole testimoniare la volontà di noi tutte di non arrendersi alla violenza degli uomini contro le donne. Unite si può".

    Cusumano "Sensibilizzare coscienze". "Vi sono delitti la cui efferatezza lascia basiti anche quanti, 'per mestiere', si occupano di reati di genere". E' quanto afferma la presidente della Commissione regionale pari opportunità Giovanna Cusumano. "Sin dal mio insediamento - prosegue - l'agenda politica della Commissione regionale per le Pari Opportunità ha riportato con priorità assoluta il contrasto alla violenza sulle donne rispetto al quale sono state intraprese una serie di azioni. Nulla, però, sembra risultare efficace e risolutivo contro quella cultura di prevaricazione e di sopraffazione che appare profondamente radicata nel genere maschile. Lo sconforto ed il profondo turbamento generato dall'inumana ferocia della tragedia di Corigliano, mi hanno spinto a mantenere, nell'immediatezza del fatto, un rispettoso silenzio, nella consapevolezza che, in circostanze come quelle, le parole risultano vuote e prive di senso. Il ruolo che rivesto mi costringe tuttavia ad affrontare l'ennesimo caso di 'femminicidio', uno dei più gravi che ha colpito tutta la comunità calabrese lasciandoci sgomenti ed attoniti anche per la giovane età della vittima e del suo carnefice. Un delitto che ripugna le coscienze e sul quale occorrerà interrogarsi a lungo per elaborare il lutto collettivo. I fenomeni di violenza che vedono sempre più spesso le donne vittime di mariti, compagni, fidanzati, devono indurci ad un'attenta riflessione su un problema che è diventato ormai di ordine pubblico, alla luce dei dati riportati ogni giorno dalla cronaca. La questione è a mio avviso complessa e trasversale e chiama tutti in causa. Certe affermazioni che dipingono la Calabria come una terra dove le donne vivono una condizione di sudditanza e di repressione sono del tutto distanti dalla realtà. Sicuramente la nostra regione, ancora oggi, sconta molti problemi da cui deve affrancarsi, come la criminalità organizzata che minaccia costantemente lo sviluppo economico di questa terra generando anche situazioni di omertà e silenzi. Le cronache però, purtroppo, attestano che, da Nord a Sud, non c'é 'un'isola felicé ma, se proprio vogliamo rimanere alle cifre e alla geografia della violenza in Italia, le statistiche del 2012 indicano ai primi posti le regioni del Nord dove i delitti sono più frequenti con una percentuale del 52%. Dunque, realtà ben lontane dal profondo Mezzogiorno sempre così tanto avversato e maltrattato. Il dato, mi preme ribadirlo, resta in ogni caso indipendente da qualsiasi valutazione sulla collocazione geografica ma è esclusivamente legato ad una mentalità e cultura di sopraffazione maschile". "Al di là dei numeri - afferma la Cusumano - la Regione Calabria intende affrontare il problema in modo organico, sistematico e legislativo. Proprio ieri, ho ricevuto il parere favorevole della Giunta alla istituzione dell'Osservatorio sulla violenza, al fine di avere una lettura completa dei fenomeni economici, sociali e culturali sul nostro territorio. Si tratta di un'azione propedeutica alla realizzazione di politiche che siano efficaci ed incisive. Grazie al finanziamento del progetto, intendiamo perseguire una serie di obiettivi tra cui: far emergere i casi di violenza di genere; individuare i soggetti destinatari delle azioni; raccogliere e sistematizzare le conoscenze, sviluppando anche scambi con soggetti nazionali ed internazionali; promuovere l'educazione alla cultura della non violenza stimolando una diversa consapevolezza nei giovani attraverso iniziative ed interventi su tutto il territorio regionale; infine, programmare la formazione degli operatori e la pianificazione e realizzazione degli interventi di prevenzione, protezione e sostegno alle vittime". "Intraprendiamo con umiltà - conclude Giovanna Cusumano - questo percorso di sensibilizzazione delle coscienze verso i diritti umani ed il rispetto della persona nella speranza che fatti come quelli di Corigliano non abbiano più a ripetersi per provare così a costruire una società davvero degna di essere definita civile".

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