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    Porto di Gioia Tauro, tutti in piazza contro ridimensionamento

     

     

    Porto di Gioia Tauro, tutti in piazza contro ridimensionamento

    30 giu 11 I sindaci della piana di Gioia Tauro scendono in piazza a difesa del porto e coagulano attorno a loro sindacati, amministratori del vibonese e del cosentino, consiglieri regionali e provinciali e le delegazioni delle Province di Reggio, Vibo e Cosenza. Un fronte comune che stamani si è ritrovato davanti al gate dello scalo marittimo per gridare forte il no ad ogni ipotesi di ridimensionamento dello scalo ed ai 467 esuberi annunciati da Mct in occasione del primo, interlocutorio, incontro tra le parti che si è svolto al ministero delle Infrastrtture a Roma. Ed in vista del prossimo appuntamento, fissato per il 5 luglio, i sindaci della piana hanno fatto sapere a chiare lettere che loro ci saranno. A farsi portavoce dei 33 primi cittadini dell'area, è stato Giuseppe Zampogna, presidente dell'Associazione che riunisce i sindaci della Piana di Gioia Tauro, il quale, a conclusione della manifestazione, ha ribadito: "anche se non formalmente invitati noi saremo presenti a Roma. Il nostro compito è quello di tutelare il territorio e le sue risorse, a partire dal porto". L'obiettivo della missione romana per i sindaci è uno: sollecitare la Regione, ma soprattutto il Governo ad un intervento deciso, a mettere il porto di Gioia Tauro nell'agenda dei propri lavori. E' stato il sindaco della città portuale a farsi portavoce del pensiero suo e dei suoi colleghi: "Qui hanno preso i voti e non possono dimenticarsi di Gioia Tauro e del suo futuro. Non possiamo avere un governo a trazione leghista che agisce sempre contro il Mezzogiorno". Un concetto ripreso e ribadito anche dal sindaco di Rosarno, Elisabetta Tripodi: "Basta con un governo a trazione leghista". Un invito rilanciato anche dall'ex presidente della Regione e consigliere regionale di Autonomia e diritti, Agazio Loiero, secondo il quale "il Governo non può pensare di puntare quasi esclusivamente su Monfalcone o Vado Ligure. Al contrario Gioia Tauro deve diventare una questione d'interesse nazionale". E per intraprendere questa strada, la delegazione dei parlamentari del Pd che ha partecipato alla manifestazione ha annunciato l'intenzione di presentare un emendamento alla Camera allo scopo di ricercare l'unità di tutta la deputazione calabrese, obbligando il Parlamento ad occuparsi del porto di Gioia Tauro. "Noi - ha spiegato Ludovico Vico che segue per il Pd la portualità italiana - ci impegniamo a sostenere il porto di Gioia Tauro proprio perché la crisi che sta vivendo lo scalo calabrese è la crisi dell'intero sistema della portualità italiana del transhipment". Il segretario-questore del Consiglio regionale, Giovanni Nucera, ha definito importante la manifestazione, ma al te,po stesso ha sottolineato come la Regione stia "svolgendo in pieno il suo ruolo in difesa del porto, dei suoi posti di lavoro, e per assicurare prospettive reali di crescita e di sviluppo". Un invito a "forzare i toni" nei confronti di Medcenter è venuto dal consigliere regionale della lista Scopelliti Presidente, Candeloro Imbalzano, secondo il quale "la straordinaria partecipazione alla manifestazione" è la migliore testimonianza della drammaticità della situazione. Un appello al terminalista ed agli armatori è giunto dal sindacato. Paolo Tramonti, segretario della Cisl, ha sottolineato come Mct debba scegliere se investire o lasciare le banchine, evidenziando anche che con il rilancio del porto di Gioia Tauro si rilancia tutta la Calabria. Dal segretario della Cgil Sergio Genco è venuto un secco no "ai licenziamenti di Mct, che ha preso molto in termini di sostegni economici in questi anni e che adesso deve dare". Genco, che si è anche chiesto il perché la Maersk abbia lasciato il porto, ha lanciato anche un appello all'unità sindacale: "Se non ora - ha detto - quando?".

    --- Emendamento PD in Parlamento su Porto di Gioia

    --- Porto di Gioia, sindaci Piana a Roma anche se non invitati

    E' in corso a Gioia Tauro la manifestazione promossa dai sindaci della Piana contro il paventato ridimensionamento del porto ed i 467 licenziamenti annunciati da Mct. Alla manifestazione partecipano tutti i sindaci dela Piana di Gioia, del vibonese e del cosentino, delegationi delle Amministrazioni provinciali di Reggio, Vibo e Cosenza, parlamentari, consiglieri regionali e provinciali. Il segretario regionale della Cgil, Sergio Genco, ha detto:" diciamo no ai licenziamenti di mct, che ha preso molto in termini di sostegni economici in tutti questi anni e che adesso deve dare. Non capiamo perché la Maersk lascia il porto. Il sindacato deve ritrovare unità. Se non ora quando?". Il segretario regionale della Cisl, Paolo Tramonti ha detto: "Mct deve scegliere: o investire o lasciare le banchine. Se si rilancia il porto di Gioia Tauro si rilancia la Calabria. Questa sarà la nostra battaglia". Renato Bellofiore, sindaco di Gioia Tauro ha lanciato un chiaro messaggio al governo e alla Regione "Qui hanno preso i voti e non possono dimenticarsi di Gioia Tauro e del suo futuro. Non possiamo avere un governo a trazione leghista che agisce sempre contro il Mezzogiorno". Concetto ribadito anche dal sindaco di Rosarno, Elisabetta Tripodi: "Basta con un governo a trazione leghista". Per Bartolo della Uil "il porto deve diventare una prospettiva in positivo e non in negativo se Mct vuole restare bene, altrimenti si accomodi". Daniele Caratozzolo, Sul: "Se Mct vuole licenziare i lavoratori noi licenzieremo Mct. Rfi Trenitalia sta puntando tutto su Genova e Trieste abbandonando la Calabria".

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