Cosenza sconfitto tre volte, ma non nello sport

03 mar 24 Il calcio è una cosa seria, non si improvvisa. Oggi il Cosenza, e spiace dirlo da cosentino, ha perso tre volte, ma non nello sport. Ha perso sul campo, ha perso sugli spalti, ha perso in organizzazione. Già sabato, quando ci viene annunciato che la conferenza stampa non ci sarebbe stata, il primo segnale di debolezza. Sul campo, poi, il Catanzaro non perde mai la testa e con una squadra costruita in tre anni fa il minimo sindacale per portarsi a casa i tre punti.

Alibi, ancora alibi

Certo l’arbitro l’ha combinata grossa, tra gol regolare annulato ed esplusione inventata. Ma dare tutte le colpe a lui suona da alibi per un allenatore che da buon calabrese, testa dura, non cambia di una virgola l’atteggiamento della gara di andata. Infine il silenzio dei ventimila e la curva ospite a sostenere sempre la squadra. Anche questa è una sconfitta. Anche se le curve hanno tifato di continuo.

Classifica corta

Ma il capolavoro è la conferenza di risposte non risposte in sala stampa dopo la partita. Intanto la classifica si accorcia con il Cosenza che perde ben quattro posizioni. Inutile raccontare la solita tiritera, si , ma, i playout sono a 4 punti e i playoff a tre, con un punto in tre gare non è che si vada tanto lontano. E non è che il pari con il Parma, siccome ottenuto con la capolista, è come la figurina “VALIDA” dell'album Panini che vale doppia nello scambio. Quella rimane un punto in tre gare e sto.

Vittoria meritata ma ....

Da Catanzaro arriva una lezione sul campo ma non una lezione di sport. Quella rimane tale per come viene definita a Cosenza. La solita figura da “poco eleganti” per quanto fatto allo svincolo di Cosenza nord. Al tamarro puoi cambiare vestito ma sotto rimane sempre quello. Sarà pure una sparuta minoranza ma non lo è stata tanto sparuta visto il settore ospiti, che contiene 1.900 persone, pieno, 800 i biglietti assegnati e non tutti, ci dicono, venduti.

Ma chi ha controllato?

E allora? Qualcuno bara. Non veniteci a raccontare la favoletta sulla sicurezza. "Si, ma, siccome, sono tanti e bisogna fare in fretta" nessun controllo e spingi che ti ri-spingi, tutti dentro. Nessuno ha contato quante persone c’erano sugli autobus? Ma veramente siamo a questo livello? Fessi si, ma non fino a questo punto.

Siamo alle solite: speriamo che ...

D’altronde tutto ha una logica. Se il calcio lo si fa per hobby o magari per darsi un tono, questi sono i risultati. Da una parte chi programma si trova quinto a cinque punti dalla promozione diretta. Dall’altra parte improvvisazione e figurine a go go rafforzano il nostro dire: il calcio è una cosa seria. E’ evidente che se alla squadra manca lo scatto, il colpo di reni, il balzo decisivo, qualcosa manca. La sesta sconfitta casalinga. la seonda di fila, col pienone poi, vorrà pur dir qualcosa. Qualche problema ci sarà. A voi scegliere quale: l’allenatore? I giocatori? O la dirigenza? La musica, dopo cinque anni di B, nonostante gli sforzi, non cambia: io, speriamo che me la cavo. E allora? Fate voi.

Cosenza-Catanzaro 0-2
Reti: 32' Iemmello, 89' Biasci

COSENZA: Micai; Gyamfi, Camporese, Venturi, Frabotta; Praszelik (57′ Zuccon), Calò; Marras (81′ Fontanarosa), Antonucci (81′ Florenzi), Mazzocchi; Tutino (10′ Forte). A disp.: Lai, Marson, Barone, D’Orazio, Occhiuto, Viviani, Voca, Canotto, Crespi. All.: Caserta

CATANZARO: Fulignati; Situm, Scognamillo, Brighenti (73′ Miranda), Veroli; D’Andrea (64′ Brignola), Pompetti, Petriccione 80′ Verna), Vandeputte (80′ Sounas) ; Ambrosino, Iemmello (73′ Biasci). A disp.: Sala, Borrelli, Antonini, Krajnc, Pontisso, Oliveri, Stoppa, Donnarumma. All.: Vivarini

ARBITRO: Fabbri di Ravenna

Spettatori presenti: 18.125, tifosi squadra ospite: almeno 1.600.

Espulsi: Venturi.

Ammoniti: Petriccione, Calò, D'Orazio, Forte, Mazzocchi, Venturi

Angoli: 8-1 (6-0)

Recupero: 7′ pt – 5′ st

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- Cosenza-Catanzaro 0-2 (cronaca gara)

- Le pagelle: Antonucci fa la differenza

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