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      Presidente Occhiuto fa chiarezza su debito sanitario Calabria: è di 862 mln

       

       

      Presidente Occhiuto fa chiarezza su debito sanitario Calabria: è di 862 mln

      04 gen 23 Le pretese creditorie da parte dei fornitori del sistema sanitario calabrese, alla data del 31 dicembre 2020, come previsto dalla norma, ammontano a 862.709.609 euro. Ad ottobre scorso il debito ulteriore era di altri 363 milioni e 834 mila euro. I dati della ricognizione dell'esposizione debitoria del sistema sanitario calabrese sono stati forniti dal presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, commissario ad acta per la sanità, nel corso di una conferenza stampa per illustrare gli esiti dell'operazione messa in atto negli ultimi mesi, presenti il sub commissario Ernesto Esposito, il direttore generale del Dipartimento Salute Jole Fantozzi e il commissario di Azienda Zero Giuseppe Profiti.. "Possiamo dire - ha detto Occhiuto - che la Calabria e la comunità nazionale aspettavano da 12 anni, da quando è iniziato il commissariamento, che si facesse la ricognizione del debito. In pochi mesi noi l'abbiamo fatto. Abbiamo così dimostrato che questo debito monstre di cui si è tanto fantasticato 3/4 miliardi non c'è in Calabria. Il debito può essere al massimo, almeno quello fino al 2020, a cui aggiungere quello relativo agli ultimi due anni.Una cifra suscettibile di importanti riduzioni perché molte delle pretese creditorie sono probabilmente duplicate perché considerate anche in quelle delle società che hanno acquisto i crediti o perché molti fornitori vantano importanti crediti derivanti da extrabudget tutti da verificare".

      Vero dramma è sanità con motore spento

      "Il vero dramma non è nel debito ma sta nel fatto che la sanità calabrese ha il motore spento e non eroga prestazioni sanitarie di qualità costringendo migliaia di calabresi a doversi curare fuori dalla Calabria, arrecando così un danno al budget delle famiglie ma anche al budget della Regione". Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. "Noi abbiamo accertato non il debito ma le pretese creditorie - ha aggiunto Occhiuto - e questo vuol dire che al massimo il debito del sistema sanitario calabrese è quantificabile in 862 milioni fino al 2020 e in altri 363 milioni dal 2020 in poi. Non molto differente da quello di altre regioni del centro sud. Si prevede che il debito finale sarà molto più basso perché molti crediti sono stati comunicati due volte: una volta dalla società fornitrice e una seconda dall'azienda di factoring che ha acquisito quel credito. Le pretese, al termine di questa ricognizione che faremo con la Guardia di finanza, quindi scenderanno. Stiamo dimostrando anche attraverso la ricostruzione dei conti della sanità - ha sostenuto ancora Occhiuto - che la sanità in Calabria può essere governata. Partire dai conti significa creare le condizioni perché le aziende possano poi erogare le prestazioni sanitarie e questo è il vero dramma della sanità calabrese. Il dramma infatti non sta nei suoi conti perché è una sanità in avanzo ed ha un debito che presumibilmente è inferiore a quello di molte regioni del centro sud". "Il mio modo di procedere è quello di fare il mio dovere e al Governo abbiamo dimostrato - ha sostenuto Occhiuto - che per la prima volta un commissario per la sanità è riuscito a dimostrare che non c'è deficit nella sanità calabrese. Non voglio gettare la croce sui commissari precedenti, tutte brave persone e alcune anche con competenze in materia sanitaria e altri che si erano occupati sempre di altro nella loro vita. Lo stato li ha lasciati da soli e non ha dato loro le risorse e gli strumenti normativi per fare il loro lavoro. Quindi c'è una responsabilità dei governi nazionali degli ultimi anni"

      Vinto pregiudizio, avviata ricognizione debiti

      "C'è un pregiudizio nei confronti di questa regione, il pregiudizio che questa regione e soprattutto la sua sanità siano ingovernabili, che non si possano fare le cose per bene. Noi stiamo cercando di sradicare questo pregiudizio, che è stato alimentato secondo me anche dall'interesse di molte parti del Paese che hanno guadagnato sull'inefficienza del sistema sanitario calabrese, sul gap tra la nostra sanità e gli altri sistemi regionali". L'attività è stata svolta con l'apertura di un portale a cui sono stati iscritti i fornitori, l'invio di 14 mila pec ottenendo circa 1.300 risposte, rappresentative comunque del grosso delle società interessate. "Saremo più contenti - ha aggiunto Occhiuto - quando potremo utilizzare le risorse per poter riaccendere i motori e fare funzionare la sanità calabrese. Oggi, però, siamo felici perché è stato fatto un passo importante che si concluderà chiaramente con l'approvazione dei consuntivi ad aprile, maggio da parte delle aziende". In materia di possibile azzeramento del debito, Occhiuto ha detto: non escludo nulla".

      Ridimensionato debito Asp Reggio C.

      "A Reggio Calabria si partiva non da un dato contabile ma da un dato che veniva fuori dal contenzioso". Così il dirigente del Bilancio del Dipartimento Salute della Regione Calabria Angelo Vittorio Sestito ha risposto a Catanzaro, nel corso della conferenza stampa sull'accertamento del debito nella sanità calabrese, alle domande dei giornalisti sull'entità reale del debito dell'azienda provinciale di Reggio Calabria. Negli anni infatti molto si è discusso sulla situazione della sanità del reggino che aveva fatto gridare allo scandalo. Dai numeri, secondo quanto detto dai dirigenti del Dipartimento regionale, la situazione è molto diversa da come era apparsa in passato. "C'è stata in quel caso una task force di avvocati - ha spiegato Sestito - che hanno cercato di fare e l'hanno fatta una ricognizione di tutti i decreti ingiuntivi. Siamo riusciti ad acquisirla e parlava di un debito che superava il famoso miliardo di euro solo per quella azienda. Poi, però, ci siamo accorti che molti di quei debiti erano stati già pagati. Abbiamo scoperto, infatti, che dei pagamenti effettuati non venivano comunicate le partite che non erano per questo state chiuse. E' vero che si parlava di quel famoso miliardo di decreti ingiuntivi ma c'erano anche più di 6/700 milioni euro di pagamenti effettuati. Era questo - ha concluso Sestito - il fenomeno mitologico di Reggio Calabria che in parte era presente anche in altre aziende in maniera più limitata".

      - Quantificazione debito sanità Calabria: reazioni e commenti

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