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Agroalimentare

 

 

Fare Verde: “Il Ministro de Castro favorevole agli OGM”

31/05 Il direttivo provinciale di Cosenza di Fare Verde Calabria, presieduto da Francesco Pacienza, esprime, in una nota, "forte preoccupazione per la nomina del Prof. Paolo De Castro a Ministro delle Politiche Agricole". Fare Verde motiva la propria posizione col "fatto che De Castro, in passato già Ministro dell' Agricoltura, non ha mai negato di essere favorevole, senza troppi distinguo, alla coesistenza in tema di prodotti Ogm e le sue posizioni più volte sono state di apertura arrendevole verso questa forma di coltivazione, che rischia di compromettere seriamente le specificità agricole italiane. E' sufficiente fare riferimento ad una delle sue tante dichiarazioni pubbliche, intrise di ineluttabile soggiacenza alle logiche del mercato globale, ma anche di dubbie interpretazioni degli avvenimenti, per comprendere come il lavoro portato avanti con sostanziale coerenza dagli ultimi due ministri, Pecoraro Scanio ed Alemanno, improntato su decisioni di avanguardia e lungimiranza nella lotta agli Ogm, sia seriamente messo a repentaglio da questa nomina. La nomina lascia ancor più interdetti se si pensa che nel programma dell'Unione si legge quanto sia centrale: 'custodire i valori della biodiversita' e privilegiare la naturalità dei processi incentivando realmente l'agricoltura biologica anche ai fini della difesa e valorizzazione ambientale e adottando verso gli Organismi Geneticamente Modificati il principio di massima precauzioné". "Fare Verde Cosenza - prosegue la nota - chiede al Ministro De Castro di non tradire lo spirito di quanto affermato nel programma davanti agli elettori e di non deludere le aspettative di milioni di cittadini, sia agricoltori che consumatori, che, indipendentemente dalle scelte di voto, continuano a manifestare massima sfiducia verso l'alimentazione biotech".

Venerdì a Montalto la prima festa del trattore

31/05 Trattori d' epoca saranno esposti al pubblico il prossimo 2 giugno a Montalto Uffugo in occasione di una festa singolare che sarà dedicata a questo mezzo meccanico di ausilio al mondo dell' agricoltura. La manifestazione - coordinata da Giovanni e Paolo Cosentino, e patrocinata dal Comune di Montalto Uffugo, dalla Coldiretti di Cosenza e dalla Comunità Montana Media Valle del Crati - prenderà il via con l' arrivo dei trattori condotti dai proprietari. A conclusione della festa saranno assegnati premi ai trattori più antichi e a quello, fra tutte le marche produttrici, meglio tenuto e immatricolato da almeno cinque anni. La commissione incaricata di assegnare i premi sarà composta da esperti del settore. L' iniziativa è stata messa in cantiere con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo di San Vincenzo La Costa

Confagri: “Impegno per l’uso delle bioenergie”

30/05 Gli imprenditori agricoli vogliono svolgere un ruolo attivo nello sviluppo del settore agroenergetico. A sostenerlo è la Confagricoltura Calabria che, é scritto in una nota, "é impegnata a predisporre progetti e a promuovere l' uso delle bioenergie derivanti da materie prime agricole-forestali come una ulteriore opportunità di reddito realmente praticabile". "In particolare - prosegue la nota - i biocarburanti (biodiesel, bioetanolo, olio vegetale puro) e le biomasse agricole-forestali per la produzione di energia elettrica e termica, incluso il biogas. In entrambi i casi l' organizzazione degli imprenditori agricoli calabresi auspica che le istituzioni evidenzino le opportunità e le criticità, per cogliere le prime e superare le seconde, senza arrivare a scelte definitive". L' obiettivo principale di Confagricoltura è di "indicare nuove possibilità di sviluppo agli imprenditori agricoli, aumentandone la competitività e riconoscendone il ruolo multifunzionale, tenendo come punto di riferimento l' impresa agricola, che può dare un contributo qualitativo e in una certa misura anche quantitativo per risolvere la difficoltà di approvvigionamento energetico, e per contenere i danni provocati dall' effetto serra, con positivi riflessi anche dal punto di vista occupazionale. Per fare questo - conclude la Confagricoltura Calabria - in primo luogo è necessario sensibilizzare le forze politiche e del Governo sulle possibili destinazioni energetiche delle produzioni agricole e, più in generale, sulla produzione e i consumi di energia in agricoltura; in secondo luogo, va sviluppato un percorso per favorire una forte sinergia tra la categoria delle piccole e medie imprese ed il mondo della ricerca nell' ambito delle politiche energetiche del Paese".

Un olio calabrese nella top ten mondiali degli oli Award

27/05 L' olio extra vergine d' oliva "L' Aspromontano" della Olearia San Giorgio dei fratelli Fazari di San Giorgio Morgeto (Reggio Calabria) si è classificato tra gli oli Award "Top 10" del mondo nel concorso internazionale organizzato annualmente in Germania dalla rivista di gastronomia il "Der Feinschmecker". E' quanto riferisce un comunicato diffuso da Rosario Franco, divulgatore dell' Arssa, l' Agenzia regionale della Calabria per i servizi in agricoltura. "Al concorso - prosegue la nota - hanno partecipato oltre 750 produttori di olio extra vergine d' oliva. All' olio extra vergine di oliva 'L' Aspromontanò è stata riconosciuta, dal punto di vista organolettico, dalla giuria internazionale di esperti, oltre alla particolare armonia, la freschezza e finezza accompagnate queste, da pregiatissime note aromatiche di pomodoro, kiwi, basilico e banana. L' azienda agricola dei fratelli Fazari, a forte innovazione tecnologica, è tra le artefici della nuova olivicoltura in Calabria. Le sue azioni si basano sull' esaltazione del patrimonio varietale autocotono mantenendo, nei prodotti ottenuti, la tipicità territoriale". "E' una grande soddisfazione - ha commentato l' amministratore delegato dell' Olearia San Giorgio, Domenico Fazari - che ci ripaga dai numerosi sacrifici e dal lavoro a cui quotidianamente siamo sottoposti. Questo premio non è importante solo per l' azienda che rappresento, ma anche per tutta la nostra regione che sta conquistando posizioni e soprattutto considerazioni in un settore che fino a qualche anno fa ci vedeva fortemente penalizzati ed in qualche modo emarginati. Voglio ringraziare, per questo successo, tutte le persone, compresi i divulgatori agricoli dell' Arssa, che collaborano con me per il raggiungimento di questi importanti traguardi".

Coldiretti “Gli ortaggi calabresi sono sicuri e genuini”

26/05 "Frutta e verdura 'made in Calabria' sono assolutamente sicure perché rispettano i limiti imposti dalla legge per l' utilizzo di fitofarmaci e registrano l' assenza, o in alcuni casi, una presenza di residui chimici nettamente inferiore rispetto alla media degli altri paesi europei". E' quanto sostiene la Coldiretti Calabria, commentando "le notizie infondate relative alla contaminazione pesticida delle fragole italiane". "E' indispensabile non creare inutili allarmismi - afferma il presidente di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro - perché i prodotti ortofrutticoli italiani ed in particolare quelli calabresi, vengono coltivati in maniera esclusivamente genuina, rispettando tecniche di coltivazioni tradizionali e sfruttando unicamente le caratteristiche pedo-climatiche del territorio di produzione. Per non correre alcun pericolo è sufficiente che il consumatore al momento dell' acquisto rivolga particolare attenzione alla stagionalità e tracciabilità del prodotto, in quanto gli unici rischi provengono da ortaggi di importazione da paesi extraeuropei, dove sono ampiamente usati pesticidi e dove l' assenza di disciplinari di produzione mantiene bassi i costi, permettendo di aggredire i nostri mercati con prezzi competitivi". "Le recenti inquietudini ingiustificate - sostiene il direttore di Coldiretti Calabria, Angelo Milo - diffuse dai media, hanno generato un crollo dei prezzi al consumo nei mercati calabresi, registrando nell' arco di pochi giorni un calo da tre euro a poco più di un euro al chilo con gravi ripercussioni per i fragolicoltori locali, i quali, investendo le proprie risorse su qualità e salubrità dei prodotti, rischiano di non coprire i costi di produzione. Frutta e verdura di stagione sono indispensabili per una corretta ed equilibrata alimentazione che sia ricca di vitamine, fibre e sali minerali, anche particolarmente indicate per le diete per il loro basso contenuto calorico"

Un milione e mezzo di euro alle imprese agricole della Presila con i fondi PIAR

25/05 Un milione e mezzo di euro di finanziamento a fondo perduto per le imprese agricole della Presila Crotonese saranno disponibili con i Piar, i Piani integrati per le aree rurali. Il project manager dell' Ufficio Comune del Pit 12 Sila Crotonese, Salvatore Barresi, ha incontrato gli imprenditori agricoli e turistici di Cotronei comunicare il bando pubblico multimisura Piar - dipartimento Agricoltura foreste, forestazione, caccia e pesca Por Calabria 2000-2006. All' incontro ha partecipato l' assessore al Lavoro e alla Formazione professionale della Provincia di Crotone, Belcastro, il sindaco reggente di Cotronei, Francesco Pellegrini, e l' assessore Tonino Musacchio e Rodolfo La Bernarda. Barresi, è scritto in una nota, ha illustrato tutte le modalità per beneficiare dei finanziamenti a fondo perduto nell' area della Presila Crotonese che scadranno il prossimo 3 giugno 2006 spiegando, altresì, quali sono i soggetti destinatari delle misure, i requisiti e le tipologie di investimenti ammissibili, i parametri di spesa, la forma e le intensità di aiuto che risultano per un ammontare di 1.443.250. Durante l' incontro sono state affrontate le problematiche relative alla tipologie di investimenti ammissibili e agli ambiti di intervento da parte delle aziende agricole: frutticoltura minore (fichi e frutti di bosco), frutticoltura (ciliegio di varietà locale), colture arboree da seme e guscio (castagno), ospitalità agrituristica e attività didattiche con la ristrutturazione e miglioramento di fabbricati rurali da adibire all' attività agrituristica, incentivazione di attività artigianali con la realizzazione di piccoli laboratori artigianali tradizionali di produzioni non previste nell' allegato 1 del Trattato, realizzazione di reti e servizi telematici nelle aree rurali con la realizzazione di un portale telematico ed informatico per la promozione delle imprese locali e per la valorizzazione economica e culturale del territorio, che preveda servizi di commercio elettronico di diffusione normativa ed informativa.

Consegnato i decreti di piano della filiera del miele

25/05 Si è conclusa la consegna dei decreti agli apicoltori beneficiari, nelle sedi Coldiretti delle cinque province calabresi, la fase di programmazione del piano regionale di filiera Apicoltura "Dulcizia". "Il piano - è detto in una nota di Coldiretti - nasce nell' ambito delle misure del Por Calabria relative all'agricoltura, che, in maniera integrata, prevedono la possibilità di costruire sistematicamente delle filiere produttive. Il settore da tempo sentiva l'esigenza di una strutturazione integrata ed ha sfruttato le opportunità offerte dal Por Calabria. Grazie anche al positivo apporto di funzionari e dirigenti dell' assessorato regionale all' Agricoltura, oggi si può affermare che l' apicoltura calabrese ha la possibilità di confrontarsi alla pari con tutti gli altri settori della zootecnica in quanto a tecnologie, innovazione e garanzie sulla tracciabilità delle produzioni. Il piano interessa circa 75 mila alveari, per una produzione stimata annua di tre milioni e 750 mila chilogrammi di miele. Di non poco conto il supporto di Coldiretti, che grazie alla sua strutturazione capillare sul territorio ha fatto sì che i benefici del piano potessero raggiungere le più disparate necessità degli apicoltori di tutta la regione. Fondamentale la politica intrapresa da alcuni anni di incentivare l'associazionismo delle imprese, la qualità delle produzioni e la tracciabilità dei processi. L'ente capofila è la cooperativa Arac (l' ex Associazione regionale apicoltori calabresi, rappresentata dall' allevatore Giuseppe Orrico, unica riconosciuta dalla Regione). La validità del piano, elaborato dal tecnico, Giacomina Durante, ed il laborioso lavoro di istruttoria (oltre quattro anni) ha raccolto attorno alla filiera l' adesione di ben 267 aziende e diverse altre sono rimaste escluse per insufficienza di fondi. Circa 75 mila sono gli alveari allevati. Si è stimata una percentuale del 30% di giovani imprenditori e consistente è la presenza di donne imprenditrici che consolidano il loro peso economico/produttivo nel comparto". "La filiera - ha detto il presidente della Coldiretti Calabria, Molinaro - in maniera sinergica, integrata, efficace ed efficiente, avrà un ruolo fondamentale: il rafforzamento di un settore strategicamente rilevante, in funzione della qualità del prodotto, della redditività delle imprese, della creazione di valore aggiunto che resti, finalmente e definitivamente, agli imprenditori calabresi e al loro territorio"

Coldiretti: Rilanciare il comparto del vino puntando sulla qualità

23/05 Rilanciare il comparto vitivinicolo calabrese, partendo da un mirato ed adeguato piano di comunicazione e puntando sulla qualità dei vini autoctoni, indissolubilmente legata alle caratteristiche del territorio di produzione. E' stato questo il tema che i dirigenti di Coldiretti Calabria hanno affrontato durante l' incontro a Lamezia Terme. All' inziativa hanno partecipato il presidente ed il direttore della Coldiretti, Pietro Molinaro e Angelo Milo per la Federazione regionale; il presidente Francesco Giovinazzo per la Federazione provinciale di Reggio Calabria; il presidente ed il direttore, Pietro Tarasi e Salvatore Loffreda per la Federazione cosentina. "Coldiretti Calabria - ha affermato il presidente Molinaro - intende fermamente rilanciare la vitivinicoltura calabrese che, con i suoi 12 riconoscimenti d.o.c. e 13 i.g.t., ha le potenzialità per rappresentare al meglio sul mercato mondiale i prodotti di qualità legati al territorio". "Oggi le condizioni del mercato comunitario del vino sono cambiate - ha spiegato Milo - con un mercato globale che ha reso più accesa la concorrenza. Nel corso degli ultimi anni le importazioni dei paesi terzi sono più che raddoppiate. I paesi dell' est europeo e del sud america rientrano tra i primi fornitori di vino dell' Unione europea, sviluppando politiche commerciali aggressive, che valorizzano prodotti a prezzi molto competitivi". "Per valorizzare al meglio la vitivinicoltura calabrese - ha concluso Molinaro - è necessario elaborare insieme a tutti gli operatori della filiera una trasparente e concreta progettualità di intervento accompagnata da una valida politica di marketing, che renda maggiormente visibile i vini autoctoni. Considerati questi presupposti Coldiretti Calabria intende instaurare un dialogo continuo con le Istituzioni locali al fine di correggere alcune storture presenti nel sistema. Auspichiamo che la Pubblica Amministrazione sia operativa ad ogni livello e disponibile ad accogliere le esigenze degli imprenditori calabresi, che operano nel settore attraverso politiche finalizzate ad ottimizzare le risorse disponibili per un concreto sviluppo dell' intero territorio".

Coldiretti: “Un bene l’etichettatura dell’olio d’oliva”

17/05 "Si è compiuto un ulteriore passo in avanti per affermare la logica della trasparenza nel rapporto tra produttore e consumatore fornendo un rilevante impulso alla valorizzazione dell' olio italiano ed in particolare quello calabrese". E' quanto afferma Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria commentando il divieto imposto dal governo ai pubblici esercizi, in particolare nel campo della ristorazione, di proporre al consumo olio d' oliva in contenitori non etichettati conformemente alla normativa vigente. "Nel quadro della nuova riforma Ocm Olio e tramite il sistema del disaccoppiamento totale da noi fortemente voluto per rilanciare l'olivicoltura calabrese - prosegue Molinaro - questa legge rappresenta una valida opportunità per rendere le nostre imprese maggiormente competitive sul mercato nazionale ed estero". "La Calabria pur occupando il secondo posto come produttore nazionale di olio d'oliva - sottolinea il direttore di Coldiretti Calabria, Angelo Milo - risulta essere il fanalino di coda nel campo dell' imbottigliamento. Per tale ragione l' obbligo di proporre al consumo solo il prodotto con apposita etichettatura spingerà le imprese ad incentivare la produzione e l' imbottigliamento in un' ottica di maggiore possibilità di identificazione del prodotto"

L’import della frutta fuori stagione fa impennare i prezzi

16/05 L’aumento record del 10 per cento nell’importazione di frutta e verdura fuori stagione dall’estero fa impennare i prezzi di vendita al consumo per prodotti che, senza adeguati controlli sull’etichettatura, rischiano di essere spacciati come Made in Italy. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’aumento dell’inflazione valutato dall’Istat, sulla base dell’andamento del commercio estero nel primo mese del 2006. Un forte incremento si è registrato nell’arrivo di frutta dall’estero (+11 per cento) che viene venduta a prezzi anche eclatanti come a Roma dove le ciliegie spagnole sono quotate a 14 euro al chilo, l’uva cilena a 4,8 euro e le pesche iberiche a 5,20 euro al chilo. Ma il boom delle importazioni ha riguardato anche verdure ed ortaggi (+9 per cento) e ad esempio - prosegue la Coldiretti - sono triplicati gli arrivi dall’estero di carciofi provenienti principalmente dall’Egitto e di carote dagli altri Paesi dell’Unione Europea. A causa delle irregolarità presenti nell’etichettatura l’ortofrutta proveniente dall’estero è destinata in molti casi a essere spacciata come Made in Italy poiché, - denuncia la Coldiretti - nonostante l'entrata in vigore di norme che prevedono multe salate, sono praticamente scomparse dai banchi di frutta e verdura le etichette con l'indicazione dell'origine, della qualità e delle varietà in vendita. La mancanza delle etichette con l'indicazione dell'origine impedisce - spiega la Coldiretti - di fare scelte consapevoli e di capire quali prodotti sono di stagione nel nostro Paese e possono quindi garantire condizioni di genuinità e freschezza uniche non essendo soggetti ai lunghi tempi di trasporto dei prodotti importati. Si tratta - precisa la Coldiretti - di "alimenti a chilometri zero", sostenibili dal punto di vista ambientale anche perché non consumano carburante necessario al trasporto e contribuiscono dunque a ridurre l'inquinamento atmosferico. Peraltro secondo un’indagine svolta alla fine di aprile dalla Coldiretti. in 23 centri commerciali della grande distribuzione dell’Emilia Romagna, oltre il 55 per cento dei prodotti ortofrutticoli freschi sono d’importazione. Per evitare di cadere nelle trappole del mercato la Coldiretti consiglia quindi di verificare sempre l'origine nazionale dei prodotti e di prediligere le varietà di stagione, in serra e in pieno campo, che presentano le migliori caratteristiche qualitative e il prezzo più conveniente; preferire le produzioni e le varietà locali che non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto garantiscono maggiore freschezza; privilegiare gli acquisti diretti dagli agricoltori, nei mercati e nei punti vendita specializzati dove è più facile individuare l'origine e la genuinità dei prodotti, scegliere i frutti con il giusto grado di maturazione e infine optare per acquisti ridotti e ripetuti nel tempo a garanzia di un'elevata freschezza.

Impegni del ministero per i pescatori

16/05 Nel pomeriggio al ministero si é svolto un secondo incontro al termine del quale i pescatori hanno accolto favorevolmente l' impegno da parte del ministero di emanare in tempi brevi un decreto ministeriale per allineare l' uso delle "ferrettare" agli standard europei, cioé la possibilità di usare una maglia da 180 millimetri ed l' aumento della distanza massima di operatività dalla costa. Entro martedì sarà convocata un commissione consultiva centrale per l'approvazione dei decreti relativi alle ferrettare e agli attrezzi da posta, che saranno emanati tenendo conto delle direttive comunitarie ma estendendo il limite di pesca dalle 3 alle cinque miglia, aumentando la misura della maglia e prevedendo le ancore galleggianti. Comunque i rappresentanti dei pescatori, seppure soddisfatti, hanno deciso di attendere la formazione del nuovo governo, al quale presenteranno una proposta unitaria. Proporranno l' uso un attrezzo da posta della lunghezza di 5.000 metri, l' utilizzo delle ancore galleggianti per evitare che la rete catturi delfini. I pescatori proporranno anche l' uso di una "ferrettara lunga 3.000 metri, con maglie larghe 18 centimetri, da usare entro le 12 miglia dalla costa. Il vice presidente nazionale e presidente regionale delle Confcooperative Gaetano Mancini si è detto soddisfatto delle aperture dimostrate dal ministero. "La Confcooperative - ha detto Mancini - è soddisfatta per il risultato, da tempo atteso dalle cooperative associate, ma continuerà a vigilare sul mantenimento dell' impegno assunto oggi dal Ministero". Anche il presidente dell' Unci Pesca, Pasquale Amico, è soddisfatto della "risposta positiva anche se parziale da parte delle istituzioni e spera "che il nuovo governo prenda i dovuti provvedimenti senza che le associazioni di categoria debbano mobilitare la piazza"

Il Presidente della Provincia Oliverio, incontra le organizzazioni agricole

12/05 Il trasferimento di funzioni in atto del settore dell'agricoltura, passate dalla Regione alle Province per effetto della Legge regionale 34 del 2002, è stato oggetto di una riunione convocata dal presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, con i rappresentanti delle organizzazioni agricole, Italo Garrafa, della Cia, Pietro Tarasi, della Coldiretti, e Renzo Caliguiri, dell' Unione Agricoltori. "Alla Provincia di Cosenza - è detto in un comunicato dell' ufficio stampa - sono state trasferite le funzioni esercitate dalla Regione attraverso l' Ispettorato agrario, con uno spostamento di personale di 191 dipendenti, passati all' Amministrazione provinciale di Cosenza con distacco funzionale fino al 30 giugno prossimo e con definitivo trasferimento in organico a partire dal primo luglio. "Il trasferimento di funzioni nel settore dell' agricoltura dalla Regione alle Province- ha detto nel corso dell' incontro il presidente Oliverio - assume particolare importanza nel quadro del complessivo processo di trasferimento in atto di funzioni in diversi settori, tra cui la Formazione, il Territorio ed altri. Intendiamo questo passaggio come occasione per rilanciare la funzione programmatoria e legislativa della Regione e per affermare una moderna ed efficiente organizzazione degli interventi sul territorio da parte delle istituzioni quali le Province, che avranno il compito di gestire gli interventi stessi per la realizzazione degli obiettivi di crescita e sviluppo. Il settore primario, che vive un momento di difficoltà per le ben note vicende di carattere europeo ed internazionale, richiede più di altri una sinergia di sforzi verso un' efficace e mirata utilizzazione delle risorse disponibili. Siamo alla vigilia della definizione dei programmi 2007-2013 per l' utilizzazione di consistenti risorse dell' Unione europea ed abbiamo la necessità d' individuare, attraverso una concertazione feconda, gli obiettivi sui quali impegnarle per dare slancio e sostegno ad un processo di ammodernamento e capacità competitiva delle nostre produzioni ed anche per dare sostegno alle aziende ed ai produttori in vista di una riorganizzazione aziendale e di aggregazione del prodotto per vincere le sfide sui mercati. Una riforma degli strumenti di intervento in agricoltura, come si configura quella che parte con il trasferimento delle funzioni, non è altra cosa rispetto alla necessità di perseguire e realizzare questi scopi. E' per questo che il trasferimento di funzioni deve essere salutato positivamente dagli agricoltori e deve essere completo ed organico per evitare che sin dall'inizio possa essere compromesso e risicato. Ed è ancora per questo che al trasferimento di funzioni e del personale deve essere accompagnato il relativo trasferimento di risorse finanziarie". I rappresentanti del mondo agricolo, da parte loro, è detto ancora nel comunicato, "hanno convenuto su questa impostazione e si sono dichiarati disponibili a sviluppare in sinergia con la Provincia le iniziative adatte a sostenere i percorsi indicati. In prospettiva, è stato deciso di costituire un tavolo 'verde' che vedrà, con il coordinamento della Provincia, il concorso attivo e permanente delle organizzazioni agricole per accompagnare il processo individuato e definire le proposte sulle quali utilizzare le risorse, in direzione dell' ammodernamento dell' agricoltura"

Accordo ANCI-Cia per tutelare e promuovere i prodotti tipici locali

10/05 Tutelare, promuovere e valorizzare i prodotti tipici locali per ottenere la ristorazione di qualità: é uno degli obiettivi del protocollo d'intesa sottoscritto da Anci e Confederazione italiana agricoltori (Cia) per il progetto di marketing territoriale 'Res Tipica'. L'accordo è stato firmato da Michele Porcari, coordinatore nazionale del progetto, e dal presidente della confederazione Giuseppe Politi. Lo rende noto un comunicato della Cia. Il progetto 'Res Tipica', riferisce la Cia, prevede "la tutela e la valorizzazione dei prodotti tipici locali intesi come beni culturali che ha la forza di un marchio registrato dall'Anci in trentadue Paesi del mondo rappresentanti quattro continenti (Europa, America, Asia e Oceania)". Con il protocollo d' intesa Anci e Cia riconoscono la valenza delle attività agricole in chiave "multifunzionale" anche per la promozione e la valorizzazione della cultura rurale, dei prodotti tipici locali e la tutela dei consumatori. Tra l'altro, nel contesto delle rispettive competenze, Anci e Cia si impegnano a supportare gli sportelli unici per le attività produttive al fine di semplificare le pratiche per l'esercizio delle attività agricole. Inoltre, Anci e Cia, predispongono azioni di livello territoriale affinché i consumatori conoscano la provenienza dei prodotti impegnandosi anche a promuovere occasioni di vendita diretta di prodotti sul territorio, sia in forma fisica che virtuale, sensibilizzando a tal fine i comuni circa l'uso dei propri strumenti istituzionali di comunicazione. Tra gli altri obiettivi del progetto c'é anche quello di tutelare e valorizzare le botteghe storiche e gli antichi mestieri, attraverso il recupero della memoria e dei saperi legati alle produzioni nonché di inserire le tipicità nelle reti di promozione dei prodotti, dalle strade tematiche, alle comunità virtuali, al commercio elettronico, alle manifestazioni specializzate.

Venerdì a Rende la festa degli allevatori

09/05 Si svolgerà venerdì mattina a Rende, nell'Istituto di Stato per l'Agricoltura 'Todaro', la quarta Festa dell'Allevatore organizzata dall'Associazione Allevatori di Cosenza. Il programma è molto variegato e nutrito, di sicuro interesse per gli allevatori, ma anche aperto "ai cittadini-consumatori - ha detto il Direttore dell'Apa di Cosenza, Piero Maffei - che potranno, nell'area esterna della scuola, ammirare nei numerosi stand presenti, le eccellenze del patrimonio zootecnico, le produzioni, la modernità e la capacità di innovazione delle imprese". Nel corso della giornata, verrà presentata la relazione-rapporto annuale dell'Associazione che contiene, opportunità, servizi, cifre, statistiche di un settore che contribuisce a determinare il Pil regionale ed assicurare sicurezza alimentare e ambientale. "L'associazione, - ha detto il Presidente Molinaro -, nel corso di questa vera e propria kermesse del mondo zootecnico, terra un convegno avente come tema "Fare impresa in zootecnia per creare sviluppo in Calabria: l'impegno degli allevatori, le responsabilità delle Istituzioni". Moderato da Mario Tursi Prato della Rai della Calabria, si confronteranno rappresentanti del mondo degli allevatori Biafora Presidente dell'Ara, Molinaro Presidente Apa Cosenza, Scrocchi Direttore generale Aia, il mondo accademico con i proff. Peretti dell'Università di Napoli e Di Cindio dell'Università della Calabria. Ed ancora, il Presidente dell'Arssa Donato, dei suinicoltori Gusmaroli, il Presidente della Camera di Commercio di Cosenza Lucchetti, I rappresentanti delle Organizzazioni Agricole Tarasi di Coldiretti, Caligiuri di Confagricoltura e Garraffa della Cia. Alla manifestazione interverranno anche il Presidente Oliverio, il Consigliere regionale Occhiuto, gli Assessori Principe, Lo Moro e Pirillo. Le conclusioni, saranno affidate al Presidente della Regione, Agazio Loiero.

Vecchioni (Confagri) “Valorizzare la funzione imprenditoriale del settore agricolo”

05/05 "Il dilemma non é tra la possibilità di adagiarsi sul pagamento unico o di indirizzarsi verso nuove possibilità di reddito. Per Confagricoltura, per le nostre imprese, questa alternativa non é mai stata presa in considerazione. E il sostegno fine a se stesso non ha mai costituito di un obiettivo sindacale". Lo ha detto Federico Vecchioni, presidente nazionale di Confagricoltura, intervenendo a Lamezia Terme al convegno su "Impresa agricola: tra riforma e nuove attività". L' iniziativa, promossa dalla Confagricoltura provinciale di Catanzaro, si è svolta alla vigilia della prima campagna di disaccoppiamento totale dell'aiuto alla produzione dell'olio d' oliva. "Certo - ha proseguito Vecchioni - non è semplice né programmare né investire se ci sono insidie come quelle previste dall' intesa sulle prospettive finanziarie dei prossimi anni, approvata l' altro ieri dalla Commissione europea. Non abbiamo neanche completato la riforma della Pac del 2003, con la sua dirompente carica innovativa, e dovremmo già riflettere su eventuali tagli ai sostegni oppure a forme di modulazione volontaria che possono distorcere fortemente il quadro di riferimento; anche in riferimento ai produttori dei nostri Paesi diretti concorrenti". "Il sostegno, quindi - ha concluso il presidente di Confagricoltura - non può costituire un obiettivo a sé, ma piuttosto l' elemento determinante per garantire quella base di redditività su cui si costruiscono i processi produttivi e le scelte imprenditoriali. A patto, beninteso, che sia gestito in un quadro stabile e senza discriminazioni tra soggetti. Per consolidare le posizioni sin qui conquistate e, magari, per valorizzare al meglio la nostra funzione di imprenditori nel nuovo scenario economico nazionale ed europeo"

Da Lamezia ad Australia e Giappone, parte per l’estero la produzione del 50% dei vini Lento

04/05 Dalla Calabria arriva un esempio di giovane imprenditoria femminile nel settore vitivinicolo che fa viaggiare i nomi dei vitigni autoctoni come il magliocco, il greco nero e il nerello nei floridi mercati nordamericani ma anche in Australia e in Giappone. "Esportiamo il 50% delle 500mila bottiglie prodotte - ha detto oggi a Roma la produttrice Danila Lento - ma stiamo in particolare potenziando i contatti con operatori dei mercati Usa, Australia e Giappone. Vogliamo sempre più legare il nostro nome al territorio calabrese, sia attraverso la coltura di uve autoctone, sia aprendo agli enoturisti l'azienda e il percorso naturalistico che collega, nel punto più stretto d'Italia e con un panorama su Tirreno e Ionio, la villa patronale ad un borgo che, entro l'anno prossimo, ristruttureremo". Le cantine, gestite dalle sorella Danila e Manuela Lento, hanno una superficie di 70 ettari vitati nella zona di Lamezia terme e hanno ottenuto il certificato di qualità da Cisq Cert "per la tecnologia ed il know-how utilizzati nel processo produttivo si fondano sull utilizzo di uve di prima scelta". "Il magliocco è la varietà autoctona più interessante - ha detto l'enologo Antonio Zaffino - perché si adatta a lunghi invecchiamenti. Stiamo sperimentando in azienda vinificazioni in purezza con l'obiettivo di riscoprire una coltura un tempo abbandonata per la tendenza ad appassire nella maturazione, mettendo a rischio la vendemmia. Le moderne tecnologie consentono ora maggiori controlli nei tempi di raccolta, con risultati molto apprezzabili in bottiglia come dimostra il successo del nostro Lamezia Doc riserva, un blend di varietà locali con leggere note speziate e di liquirizia che si distingue per la spiccata personalità e forte identità regionale".

L’ass. Pirillo incntra Cia, Confagri e Copagri: “Dalla bieticoltura crotonese riconversione alle biomasse”

02/05 Per riconvertire il bacino bieticolo del crotonese si pensa ad una coltivazione finalizzata alla produzione di energia elettrica da biomasse. Il dato è emerso nel corso dell' incontro che Francesco Barretta (Cia), Nicola Cappa (Confagricoltura) e Natale Carvello (Copagri) hanno avuto a Catanzaro con l' assessore regionale all' Agricoltura Mario Pirillo. "Le tre organizzazioni professionali agricole - è detto in un comunicato dell' Assessorato - hanno informato Pirillo sul progetto di riconversione del bacino bieticolo, redatto dalle tre sigle sindacali, al fine di concordare tutte le iniziative a supporto della progettualità in corso. "Si tratta di un passo indispensabile - hanno aggiunto Barretta, Cappa e Carvello - per una globale valutazione della problematica, in modo da sviluppare l' operatività in sinergia con l' Assessorato". "L' assessore Pirillo, dal canto suo, - è scritto ancora nel comunicato - si è detto disponibile ad approfondire la questione, ricordando che sulle biomasse si era già speso in fase di programmazione strategica del settore di sua competenza, e auspicando che col nuovo piano operativo regionale, anche i Fondi europei possano finanziare un settore, quello delle bio-energie, di straordinaria valenza economica ed occupazionale"

Mangone (CIA) “ scrive all’ANCI “Disagi per la gestione della fiscalità””

28/04 Il Presidente regionale della Confederazione Italiana Agricoltori della Calabria, Giuseppe Mangone, ha inviato una lettera al commissario dell'Anci Calabria, Angelo Mughetti, per segnalare il crescente disagio che vive il settore agricolo per la non sempre puntuale ed appropriata gestione della fiscalità locale da parte dei Comuni. "Assistiamo - sostiene Mangone - a scelte che, anziché privilegiare il dialogo e la semplificazione, assumono i connotati di una burocratizzazione esasperata, così come dobbiamo constatare, con rammarico, l'adozione di comportamenti difformi nell'interpretazione e nell'applicazione delle varie discipline riferite ai tributi locali. In particolare questa situazione emerge in tutta evidenza nell'applicazione dell'imposta comunale sugli immobili, che ha provocato e continua a provocare forti contrapposizioni fra le parti in causa, creando i presupposti per un diffuso e negativo contenzioso. Ad essere maggiormente interessati sono gli imprenditori agricoli in relazione ai fabbricati rurali ed ai terreni agricoli su cui viene esercitata l'attività imprenditoriale". "La Confederazione Italiana Agricoltori - prosegue Mangone - al fine di creare i presupposti per una uniforme applicazione della fiscalità locale su tutto il territorio nazionale, nel rispetto comunque delle prerogative e dell'autonomia di ogni singolo Comune, ritiene indispensabile definire apposite linee guida che possano rappresentare utile strumento per le stesse Amministrazioni comunali, il più delle volte alle prese con situazioni complesse, non sempre facili da risolvere. In tal senso, la Cia manifesta la propria disponibilità a collaborare e propone la costituzione di un tavolo di lavoro in ambito Anci, per concordare orientamenti ed indirizzi a favore delle autonomie locali associate". Il presidente della Cia ha, in oltre, chiesto un incontro urgente all'Assessore regionale all'agricoltura, Mario Pirillo, per discutere sulle linee guida che devono essere emanate dalla regione, per il riconoscimento della qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale, da parte delle province.

La Coldiretti chiede un organismo unico regionale per turismo e prodotti tipici

22/04 "La necessità che la Calabria si doti di un organismo unico di promozione a livello regionale che possa mettere insieme, eliminando gli sprechi, conoscenze e risorse economiche per una efficace azione di marketing delle produzioni agroalimentari made in Calabria sinergicamente al sistema turistico della nostra regione". è stato chiesto dal presidente della Coldiretti, Pietro Molinaro, e dal direttore, Angelo Milo, in una lettera inviata al presidente di Unioncamere, Paolo Abramo, agli assessori regionali all' Agricoltura, Mario Pirillo, e al Turismo, Beniamino Donnici, e, per conoscenza, al presidente della Regione, Agazio Loiero. "Avendo potuto constatare la presenza delle imprese vitivinicole al recente Vinitaly svoltosi a Verona - è scritto nella lettera - ci vediamo costretti, dopo una attenta analisi, a rivolgerci agli organi in indirizzo, consapevoli che è stato arrecato un danno sul piano dell' immagine e dell' economia in un settore produttivo, vitale e significativo per la nostra Regione. Riteniamo che quanto accaduto evidenzia la mancanza di politiche di sviluppo, la non assunzione di responsabilità, senza una efficace e autorevole programmazione, ma continuando a vivere alla giornata. Il nostro, non è un atteggiamento meramente rivendicativo ne vanamente contestatario, ma vuole rappresentare la difesa doverosa della dignità delle imprese vitivinicole calabresi oltre che degli interessi economici regionali". "Fa specie - prosegue la lettera della Coldiretti - che in un momento di affermazione e consolidamento del comparto vitivinicolo anche della Calabria, nel contesto nazionale, oltre che nei mercati esteri, si penalizzino le imprese direttamente coinvolte in questo processo, offuscandone l' immagine. Infatti, le aziende che hanno preso parte alla edizione di Vinitaly 2006, sono state relegate in uno spazio molto esiguo e nascosto e quindi con scarsa visibilità, in un padiglione enorme che vedeva primeggiare per spazi espositivi sia la Puglia che l' Umbria. Una pessima organizzazione, che sicuramente ci ha fatto fare la figura di cenerentola, in un comparto ad alta dimensione di immagine e che porta valore aggiunto al territorio".

Libro della Cia sulle strategia di qualità nell’agriturismo

20/04 S' intitola ''Strategie di qualita' nell' agriturismo'' il volume di A.R.Ge.S.S.A - Cia a cura di Giuseppe Mangone, presidente Cia Calabria e Rosa Critelli presidente di Turismo Verde Calabria, pubblicato da Ursini Edizioni di Catanzaro. La pubblicazione - e' detto in un comunicato - e' stata presentata in una conferenza alla quale hanno partecipato, tra gli altri, numerosi agricoltori e operatori del settore. Il presidente Mangone ha sottolineato che A.R.Ge.S.S.A.- Cia, fin dalla sua costituzione ha profuso un notevole impegno a sostegno del settore agrituristico, attraverso una costante azione di informazione rivolta agli agricoltori della Calabria. Sono stati pubblicati diversi manuali con i quali si e' cercato di supportare sia gli agricoltori e le agricoltrici sia i tecnici impegnati nel settore. '''Strategie di qualita' nell' agriturismo' - e' detto ancora nel comunicato - si inquadra in questo contesto ed ha l' obiettivo di offrire una serie di suggerimenti circa le azioni che un' impresa agricola agrituristica puo' intraprendere per qualificare sempre di piu' la propria azienda e per intercettare meglio la domanda degli ospiti. Il lavoro prodotto, parte dal ruolo dell' azienda nel contesto territoriale, precisa le caratteristiche dell'attivita' agrituristica alla luce delle nuove attese della domanda e suggerisce un preciso atteggiamento degli operatori nei confronti degli ospiti: dai contatti per le prenotazioni, all'arrivo, alla permanenza, alla partenza, alla fatturazione''. ''Il volume, infine, - conclude la nota - individua la certificazione come uno degli elementi importanti della complessa strategia dell' azienda agricola nell'attivita' agrituristica''.

Con il petrolio alle stelle all’Europa conviene il biodiesel

19/04 Con il prezzo del petrolio oltre i 72 dollari al barile (sessanta euro) la produzione europea di biodiesel ottenuta dalle coltivazioni agricole è competitiva con il normale carburante già con le attuali tecnologie e senza considerare i minori costi ambientali determinati dalla riduzione dell’inquinamento. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare il nuovo record raggiunto dal prezzo del petrolio sulla base della indicazioni contenute nella Comunicazione della Commissione Europea sulla “Strategia Ue per i biocarburanti”. Il caro petrolio rafforza l’impegno dell’Unione Europea che nell’ultimo Consiglio dedicato al problema energetico ha previsto "di espandere l'utilizzo di biocarburanti nel settore dei trasporti, con la prospettiva di aumentare entro il 2015 la proporzione di utilizzo fino all' 8 per cento, attraverso un dialogo costruttivo con il settore petrolifero, accordando il massimo sostegno possibile alla ricerca e allo sviluppo dei biocarburanti della seconda generazione". Lo sforzo dell'Unione Europea è coerente con le scelte fatte da Paesi come gli Stati Uniti dove - precisa la Coldiretti - è stata imboccata una direzione di marcia verso fonti alternative con l'approvazione di un pacchetto di norme sull'energia con il proposito di raddoppiare entro il 2012 la produzione di biocarburanti fino a 7,5 miliardi di galloni (28,43 miliardi di litri) che includono biodiesel, bioetanolo e combustibile da biomasse. Tuttavia - continua la Coldiretti - l’Unione Europea è fortemente in ritardo sulla tabella di marcia fissata per raggiungere l’obiettivo finale e che prevedeva di sostituire entro il 2005 il 2 per cento dei consumi totali di benzina e gasolio da autotrazione con biocarburanti, per poi salire al 5,75 per cento entro il 2010, per far fronte agli impegni assunti con la firma del protocollo di Kyoto. Si tratta di un ritardo che l’Italia può contribuire a colmare grazie alla rivoluzione nei serbatoi che partirà su tutte le macchine circolanti sul territorio nazionale dal luglio 2006 che è la data prevista dalla legge 81/2006 fortemente sostenuta dalla Coldiretti per l’obbligo di miscelare il normale carburante con almeno una percentuale dell'uno per cento di biocarburanti derivanti dalle coltivazioni agricole, da incrementare di un punto per ogni anno, fino al 2010. Una decisione che significa un impegno delle imprese agricole per indirizzare a coltivazioni energetiche pari nel primo anno a 273mila ettari di terreno nazionale, destinati peraltro a moltiplicarsi negli anni successivi per arrivare - continua la Coldiretti - a quasi un milione e 400mila ettari nel 2010. I biocarburanti derivano dalle coltivazioni agricole che l'agricoltura italiana produce in abbondanza e in particolare il bioetanolo - spiega la Coldiretti - viene prodotto tramite processi di fermentazione e distillazione di materiali zuccherini, amidacei o sottoprodotti come cereali, barbabietola da zucchero e prodotti della distillazione del vino, mentre il biodiesel deriva dall'esterificazione degli oli vegetali ottenuti da colture come il colza e il girasole. Con il biodiesel - continua la Coldiretti - è possibile ridurre dell'80 per cento le emissioni di idrocarburi e policiclici aromatici e del 50 quelli di particolato e polveri sottili mentre con il bioetanolo si riducono le emissioni di idrocarburi aromatici come il benzene del 50 per cento e di oltre il 70 per cento l'anidride solforosa, mentre cali più contenuti si hanno anche per il particolato e per le polveri sottili.

Laratta (Ulivo) “Bisogna rilanciare l’agricoltura”

18/04 Rilanciare l’agricoltura calabrese in un clima di ampia concertazione. E’ quanto è emerso, tra l’altro, in un incontro tra la Coldiretti regionale e il neodeputato dell’Ulivo Franco Laratta. Nel corso del colloquio, al quale hanno partecipato il presidente regionale Pietro Molinaro, quello provinciale, Pietro Tarasi e il direttore provinciale della Coldiretti cosentina Salvatore Goffredo, sono state evidenziate le priorità di un comparto che può rappresentare il volano dello sviluppo calabrese. I vertici di Coldiretti hanno auspicato che la Giunta regionale presieduta da Agazio Loiero attivi al più presto il Tavolo agricolo di concertazione, per affrontare le emergenze che in questi anni hanno impedito al settore di essere rilanciato. Il Tavolo, ha sottolineato la Coldiretti, è uno strumento di dialogo fondamentale attraverso cui istituzioni e forze sociali possono approfondire le questioni relative allo sviluppo dell’intera filiera agricolo-alimentare ed agro-industriale ed è finalizzato alla realizzazione di un progetto di sviluppo condiviso. Durante l’incontro i dirigenti della Coldiretti hanno elencato a Franco Laratta alcune urgenti priorità per dare ossigeno all’agricoltura calabrese, tra queste: la destinazione dei fondi del Por 2007-2013 per la programmazione dello sviluppo rurale; la riforma dell’organizzazione comune di mercato per gli agrumi e l’ortofrutta; rettificare la normativa sugli Ogm; aumentare le quote d’ingresso per gli extracomunitari da utilizzare in agricoltura; potenziare le fonti di approvvigionamento irriguo.
Franco Laratta dal canto suo ha dichiarato la sua disponibilità a trattare l’emergenza agricola in sede parlamentare. Nel confermare uno spirito di forte collaborazione con l’organismo presieduto da Molinaro, Laratta si è detto «pronto a sollecitare l’attivazione del Tavolo agricolo calabrese perché mi rendo conto che è lo strumento più diretto a creare occasioni di dialogo e confronto». «La concertazione deve essere punto imprescindibile per ogni iniziativa mirata allo sviluppo e alla crescita». «Credo – ha poi detto ai dirigenti di Coldiretti - che i punti da voi trattati siano i capisaldi attraverso cui modernizzare il comparto agricolo e far sì che questo settore, insieme al turismo, diventi l’altro pilastro dell’economia regionale. Occorre guardare con attenzione alle esigenze di questo settore, cercando di far coincidere i bisogni degli imprenditori agricoli con un nuovo metodo di approccio alle emergenze. Bisogna partire da una politica dell’ascolto, che faccia superare la stagione del malcontento e metta in condizioni di poter esprimere al massimo le potenzialità produttive ed esalti le vocazioni del territorio». Il deputato della Margherita ha ribadito la sua propensione a promuovere e valorizzare i prodotti agricoli di qualità. E sulla sicurezza e la legalità, Laratta ha affermato che «esistono sacche estese di sommerso anche nei campi e le forme di sfruttamento e di caporalato sono preoccupanti. Dobbiamo fermare - ha concluso l’esponente politico - questa spirale perversa che degenera lo sviluppo e crea condizioni di precarietà nell’ambito produttivo e lavorativo».

Menzione di merito per aziende calabresi produttrici d’olio

15/04 La dop Alto Crotonese, dell' Azienda agricola Urso e Piro; la Dop Bruzio del frantoio oleario Geraci di Corigliano Calabro; il frantoio oleario Vulcano di Mirto Crosia e la Dop Lamezia dell' azienda agricola De Lorenzo di Lamezia Terme. Sono questi gli oli dop calabresi che riceveranno la menzione di merito in occasione della consegna della quarta edizione del Premio Sirena d' oro, che avra' luogo venerdi' prossimo, 21 aprile, a Salerno. Il premio e' organizzato dall' assessorato all' Agricoltura ed alle Attivita' produttive della Regione Campania e dal Comune, dall' Amministrazione provinciale e dalla Camera di commercio di Salerno, in collaborazione con l' Associazione nazionale Citta' dell'Olio, Oleum e Federdop, primo salone Mediterraneo degli oli di qualita'. La consegna della Menzione di merito e' il primo passo per partecipare al premio Sirena d' Oro di Sorrento. Nel corso della cerimonia di premiazione, in programma al Casino Sociale di Salerno, saranno consegnate le menzioni a 57 aziende delle 31 dop italiane in gara, selezionate tra le circa 200 aziende che si erano iscritte al concorso. Tutti gli oli concorrenti, infatti, sono stati divisi per singola Dop e valutati da una commissione composta da 12 capi panel provenienti da tutta Italia. La cerimonia di premiazione conclusiva, che andra' a stabilire i migliori oli dop italiani, e' prevista per il 13 maggio prossimo al Teatro Tasso di Sorrento. Il 21 aprile, inoltre, in apertura del Mese dell' Olio Dop in Campania, sempre a Salerno verra' inaugurato il Salone Mediterraneo degli oli di qualita', un importante momento di incontro per operatori e buyer, ma anche per il grande pubblico di appassionati che nelle tre giornate potra' toccare con mano l' eccellenza oleicola del nostro paese. Il Salone Mediterraneo verra' infatti organizzato in tre sezioni: la sezione Dop, con tutte le 36 denominazioni nazionali presenti; la sezione delle produzioni biologiche e la sezione extravergine, dedicata alle aziende produttrici di olio extravergine d'oliva del sud Italia e agli attori pubblici che si occupano della promozione di questi prodotti. Il salone prevede inoltre un percorso di approfondimento sulla cultura dell' extravergine con spazi dedicati al benessere e al gusto, oltre che all' arte e alla cultura.

Molinaro (Coldiretti) “Costituire tavoli agroalimentari”

13/04 Costituire al piu' presto i tavoli agroalimentari provinciali per rimarcare il nuovo protagonismo delle Amministrazioni territoriali dopo il trasferimento delle deleghe da parte della Regione. E' la richiesta avanzata dal presidente regionale di Coldiretti, Pietro Molinaro, nella relazione letta in occasione del Consiglio direttivo dell' organizzazione. ''Come imprenditori - ha detto Molinaro - ci sentiamo impegnati a dare attuazione al progetto di rigenerazione di un comparto strategico dell' economia e della societa' italiana sul quale vogliamo confrontarci con il metodo della concertazione progettuale portando le nostre proposte al Tavolo del confronto istituzionale e chiedendo che esso sia il piu' rappresentativo possibile dell' intero comparto agroalimentare. Il presidente Loiero, ritarda anche perche' questo metodo non e' mai semplice, perche' richiede costanza, sapienza, disponibilita', trasparenza nelle scelte, preparazione e applicazione da parte di tutta la governance politica e burocratica e poi non avviene mai a basso prezzo''. ''Noi - ha aggiunto Molinaro - abbiamo lavorato, e presentato in svariate occasioni, una piattaforma programmatica che porteremo avanti con i nostri interlocutori fondamentali in questa fase, oltre alle Istituzioni ovviamente, sono le altre componenti della filiera agroalimentare allargata al soggetto nuovo, in termini sociali, che prorompe sulla scena economica e sociale: i consumatori. Il fulcro resta la concertazione perche' e' quella che da' l' impulso necessario per essere credibile nelle scelte determinanti per il futuro dell' agroalimentare calabrese dove rimangono troppe incompiute''. Per il presidente della Coldiretti calabrese ''la Regione, deve completare per la sua parte il ciclo di riforme avviato con il varo della nuova Politica agricola comune intervenendo anche nel settore vitivinicolo, sull' ortofrutta e sulla zootecnia e olivicoltura dove occorre garantire certezza delle prospettive finanziarie e competitivita' alle imprese''. Critiche la Coldiretti ha mosso, infine, all' organizzazione della presenza calabrese al Vinitaly di Verona. ''Certo non si promuove la Calabria - e' stato sottolineato - se il livello di partecipazione e' quello che si e' potuto riscontrare in termini organizzativi e di immagine. Molinaro e tutto il Consiglio, hanno giudicato pessima l' organizzazione da parte di Unioncamere Calabria''.

Premio internazionale Biol: le selezioni in Calabria a cura dell’ARSSA

13/04 Presso il Centro Pilota Olivicolo-Elaiotecnico del Centro Sperimentale Dimostrativo dell’ARSSA (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e i Servizi in Agricoltura) di Mirto (CS), si è svolta la selezione regionale del “Premio Internazionale BIOL” – Città di Andria - 11^ edizione anno 2006, che mette a concorso i migliori oli da agricoltura biologica italiani e stranieri.
Il CIBI - Consorzio Italiano per il Biologico di Bari, l’Ente ideatore e organizzatore del Premio, ha affidato al Comitato Territoriale BIOL Calabria dell’ARSSA, il compito di curare l’evento in ambito regionale, mediante l’organizzazione e la diffusione dell’iniziativa, la raccolta e la selezione degli oli. La Commissione regionale di degustazione degli oli vergini d’oliva, presieduta dal Capo Panel ARSSA Giuseppe Giordano, era costituita da 9 esperti assaggiatori professionali dell’Agenzia Agricola Regionale e del CRA – ISOl (Centro Ricerche in Agricoltura – Istituto Sperimentale per l’Olivicoltura) di Rende (CS) e da rappresentanti del mondo professionale agricolo.
Le aziende partecipanti sono state 14, con 15 oli che hanno concorso al Premio BIOL, destinato ai produttori che hanno ottenuto l'olio extravergine biologico di migliore qualità e al Premio Biol Packaging, che premia il confezionamento di prodotto con il migliore design, la migliore (più chiara, corretta e comprensibile) etichettatura.

ELENCO AZIENDE PARTECIPANTI AL PREMIO BIOL 2006
AZIENDA INDIRIZZO TIPOLOGIA
Az. Agr. Al Vecchio Frantoio Chorio di S. Lorenzo (RC) Extravergine Bio
Az. Agr. Arcaverde Cerchiara di Calabria (CS) Ton Armòn delle Rocce
Az. Agr. Ceraudo Roberto Strongoli Marina (KR) Extravergine Bio
Az. Agr. Chimenti Fedele Montalto Uffugo (CS) Extravergine Bio
Az. Agr. Fratto Giuseppe Soveria Simeri (CZ) Extravergine Bio e DOP
Az. Agr. Le Conche Bisignano (CS) Extravergine Bio
Az. Agr. Librandi Pasquale Vaccarizzo Albanese (CS) Monocultivar Noc. Del Belice
Az. Agr. Monte Pruìa Cariati Marina (CS) Extravergine Bio
Az. Agr. Suffeudo di Pozzello Cirò (KR) Extravergine Bio
Fattorie Greco S.r.l. Cariati Marina (CS) S. Tommaso
Frantoio Oleario Vulcano Luigi Mirto di Crosia (CS) Dop Bruzio
Oiland S.a.s. Zagarise (CZ) Selezione Frulli 2005
Oleificio Migliarese Giuseppe Soverato (CZ) Gocce di Nausicaa
Mediterranea Foods S.r.l. Rizziconi (RC) Principe di Gerace
Mediterraneo

CLASSIFICA PREMIO BIOL
1° Az. Agr. Librandi Pasquale - Vaccarizzo Albanese (CS)
2° Az. Agr. Monte Pruìa - Cariati Marina (CS)
3° Fattorie Greco - Cariati Marina (CS)
4° Az. Agr. Fratto Giuseppe - Soveria Simeri (CZ)
5° Az. Agr. Le Conche - Bisignano (CS)
6° Az. Agr. Chimenti Fedele - Montalto Uffugo (CS)
CLASSIFICA PREMIO BIOL PACKAGING

1° Az. Agr. Monte Pruìa - Cariati Marina (CS)
2° Az. Agr. Ceraudo Roberto – Strongoli Marina (KR)
3° Az. Agr. Librandi Pasquale - Vaccarizzo Albanese (CS)

La selezione regionale, ha avuto lo scopo di decretare i migliori oli calabresi, provenienti da agricoltura biologica, i quali saranno inviati alla rassegna finale che si svolgerà ad Andria (BA) dal 20 al 22 aprile 2006. Questa volta, a sancire quali saranno gli oli vincitori sarà una Giuria Internazionale formata da Capi Panel provenienti dall’Italia e dall’Estero (tra i quali Giuseppe Giordano dell’ ARSSA – Regione Calabria).

Dall’agricoltura energia alternativa

13/04 Da un campo di un ettaro coltivato a girasole è possibile produrre biomasse sufficienti a garantire energia elettrica per le esigenze di una intera famiglia come pure dall'installazione di pannelli solari sul tetto di una stalla o dal biogas dei reflui prodotti da un allevamento di 10 mucche. E’ quanto afferma la Coldiretti che per contribuire alla necessità di sviluppare alternative energetiche dopo il nuovo record storico del petrolio parteciperà e darà il proprio patrocinio a Solarexpo 2006, che si svolgerà dal 27 al 29 aprile prossimo alla Fiera di Vicenza dove spazi espositivi e convegni saranno dedicati allo sviluppo del solare, termico e fotovoltaico, ma anche alle biomasse ed all’architettura sostenibile ed efficienza energetica. Gli aumenti record del prezzo del petrolio - sottolinea la Coldiretti - sono causa di una crescita di costi per le imprese e per i consumatori che vanno affrontati con interventi strutturali per individuare fonti di energia alternative e rinnovabili che consentano di uscire da situazioni di crisi ormai ricorrenti. Dalla luce, dalle coltivazioni di cereali e oleaginose e con il riciclaggio dei prodotti naturali è possibile - prosegue la Coldiretti - produrre energia rinnovabile in grado di generare un circolo virtuoso che concilia il rispetto dell'uso corretto e non intensivo delle risorse ambientali con l'esigenza di ridurre l'inquinamento atmosferico. Potenziando le coltivazioni dedicate alla produzione di biocarburanti (biodiesel e bioetanolo), utilizzando residui agricoli, forestali e dell'allevamento e installando pannelli solari nella aziende agricole - sostiene la Coldiretti - è possibile arrivare a coprire entro il 2010 fino al 13 per cento del fabbisogno energetico nazionale, risparmiare oltre 12 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti e ridurre le emissioni di anidride carbonica di origine fossile di 30 milioni di tonnellate. In Italia - sostiene la Coldiretti - ci sono le condizioni per una reale riscossa nello sviluppo di energie rinnovabili alternative al petrolio con l'immediata attuazione dell'obbligo previsto dalla legge 81/2006 nella quale si prevede che "dal primo luglio 2006 i produttori di carburanti diesel e di benzina sono obbligati a immettere al consumo biocarburanti di origine agricola" "in misura pari all'1 per cento" che "è incrementata di un punto per ogni anno, fino al 2010". La rivoluzione nel serbatoio in tutte le auto circolanti in Italia prevista dalla legge secondo i calcoli della Coldiretti significa l'aggiunta nel primo anno ai normali carburanti di circa 400mila tonnellate di biocarburanti, come bioetanolo e biodiesel che possono essere ottenuti indirizzando a coltivazioni energetiche 273mila ettari di terreno nazionale, destinati peraltro a moltiplicarsi negli anni successivi per arrivare a quasi un milione e 400mila ettari nel 2010. Si tratta di un determinante passo in avanti sostenuto con la raccolta da parte della Coldiretti di quasi sessantamila firme per recuperare il ritardo accumulato e rispondere con fatti concreti agli obiettivi della Commissione Europea che prevede di utilizzare i biocarburanti per sostituire entro il 2010 il 5,75 per cento dei carburanti derivanti dal petrolio utilizzati per i trasporti per contribuire al raggiungimento del target fissato dal protocollo di Kyoto. Un obiettivo rafforzato dall'ultimo Consiglio Europeo che ha previsto "di espandere l'utilizzo di biocarburanti nel settore dei trasporti, con la prospettiva di aumentare entro il 2015 la proporzione di utilizzo fino all'8 per cento, attraverso un dialogo costruttivo con il settore petrolifero" anche perché secondo la Commissione con il prezzo del petrolio attorno ai sessanta euro al barile la produzione europea di biodiesel ottenuta dalle coltivazioni agricole è competitiva con il normale carburante già con le attuali tecnologie e senza considerare i minori costi ambientali determinati dalla riduzione dell'inquinamento. Con il biodiesel - conclude la Coldiretti - è possibile ridurre dell'80 per cento le emissioni di idrocarburi e policiclici aromatici e del 50 quelli di particolato e polveri sottili mentre con il bioetanolo si riducono le emissioni di idrocarburi aromatici come il benzene del 50 per cento e di oltre il 70 per cento l'anidride solforosa, mentre cali più contenuti si hanno anche per il particolato e per le polveri sottili

Coldiretti: A Pasqua i dolci tipici regionali battono uova e colombe

12/04 I dolci tradizionali regionali battono le uova e le colombe in occasione della Pasqua: lo rileva un'indagine della Coldiretti secondo la quale gli adulti approfittano della festivita' per riscoprire sapori del passato conservati nelle specialita' regionali mentre naturalmente i piu' piccoli preferiscono le uova di cioccolato. Si tratta, sottolinea la Coldiretti, di dolci caratterizzati spesso da sapori forti che hanno le uova tra gli ingredienti principali come la scarcedda lucana che e' un dolce ripieno di uova sode o la torta pasqualina della Liguria che e' un rustico ripieno di verdura, uova e parmigiano nonche' la pastiera napoletana con ricotta, germe di grano e buccia d'arancia. Ma sono centinaia le specialita' diffuse in Italia e che, anche se apparentemente simili, presentano differenze negli ingredienti o nel metodo di preparazione tra oltre 8mila comuni italiani. Secondo la Coldiretti la preparazione casalinga dei piatti tradizionali e' un' attivita' ritornata ad essere considerata ''gratificante'' per uomini e donne. In alternativa, tuttavia, ci sono oltre quindicimila agriturismi della campagna italiana dove e' ancora possibile gustare autentiche specialita' regionali fatte con ingredienti genuini e ricette uniche del territorio che saranno offerte ai trecentomila italiani che vi troveranno ospitalita' per le vacanze.
Ecco una tabella con dei dolci tipici della tradizione pasquale nelle regioni:
BASILICATA Scarcedda: dolce ripieno di uova sode;
CAMPANIA Pastiera: dolce con ricotta, germe di grano e buccia d'arancia;
CALABRIA Cuzzupa: pagnotta dolce la cui dimensione cresce con l'eta' del membro familiare; Pitte con niepita: dolci a forma di mezzaluna;
EMILIA ROMAGNA Dolce Salame: dolce a forma di salame con cioccolato, biscotti, mandorle e cacao;
FRIULI VENEZIA GIULIA Titole: piccole treccine dolci che avvolgono un uovo colorato di rosso;
LIGURIA Torta Pasqualina: rustico ripieno di verdura, uova e parmigiano;
MARCHE Crescia di Pasqua: pizza al formaggio;
PIEMONTE Persi al Furn: pesche conservate e cotte al forno ripiene con amaretto; PUGLIA Scarcedda fazzolettino di pasta sfoglia, con un uovo intero nel mezzo cosparso di zucchero e confettini colorati;
SICILIA Torta Pasquale: con mandorle e spolverata con zucchero a velo;
TOSCANA Dolce di Sant'Agata: con l'uvetta;
UMBRIA Ciaramicola: ciambella guarnita con alkermes e glassata con albume, decorata con confetti colorati - Pizza Dolce di Pasqua.

Illustrata dagli esperti Arssa a Riccione la difesa fitosanitaria alle aziende viticole del Crotonese

11/04 Si è svolta, recentemente, a Riccione (RN) la tradizionale manifestazione biennale delle “Giornate Fitopatologiche” che, con l’occasione, ha anche festeggiato il 50° anniversario della sua fondazione. L’iniziativa, alla quale ha partecipato un folto pubblico di ricercatori, tecnici e rappresentanti delle industrie di agrofarmaci, è servita a fare il punto sul complesso sistema che regola i rapporti tra piante-patogeni e mezzi di controllo dalle principali avversità parassitarie.
Un aspetto importante, su cui molti ricercatori si sono soffermati a lungo, riguarda la necessità di adottare razionali strategie di lotta contro le avversità delle piante al fine di ridurre al minimo l’insorgenza di fenomeni di resistenza degli stessi patogeni agli antiparassitari. Per evitare ciò è necessario non solo monitorare le avversità delle colture ma occorre anche adottare opportune strategie di lotta che comprendano le seguenti fasi: scelta del momento di esecuzione dei trattamenti fitosanitari, scelta degli agrofarmaci, modalità di distribuzione ed efficienza delle macchine irroratrici.
Tutto ciò riveste molta importanza specialmente nei comprensori ad alta intensità agricola come le aree vitate e gli orti industriali del Crotonese dove l’insorgenza di resistenza porterebbe, non solo ad un aumento dei costi di produzione, ma anche e soprattutto alla riduzione quali-quantitativa delle produzioni e all’ aumento dei residui dei fitofarmaci nell’ambiente e negli alimenti.
Il Centro Agrometeorologico dell’ARSSA che, già dal 1996, si occupa di monitoraggio agro-ambientale, assistenza tecnica e divulgazione alle aziende agricole, alle giornate fitopatologiche di Riccione, d’intesa con il dr. Giuseppe Laccone, esperto fitopatologo, ha presentato un poster divulgativo vertente sull’esperienza Agenzia agricola nel settore specifico.
Il lavoro, relativo all’attività d’assistenza fitosanitaria alle aziende viticole nei comprensori dei vini DOC Cirò e Melissa, è stato condotto in collaborazione con la Camera di Commercio e la Provincia di Crotone.
La partecipazione del Centro Agrometeorologico ARSSA e del dr. Laccone ha prodotto un efficace apporto tecnico-scientifico alla manifestazione di Riccione che ha anche contribuito a far conoscere le iniziative condotte dalle Istituzioni locali in tema d’assistenza tecnica, tutela delle colture dalle avversità, difesa delle produzioni e dell’ambiente.

Origine in etichetta per pane e e pasta contro il grano contaminato

11/04 Per impedire che emergenze sanitarie si traducano in gravi rischi per la salute dei cittadini è necessario estendere a tutti i prodotti alimentari l'obbligo di indicare in etichetta il luogo di coltivazione o allevamento dei prodotti agricoli impiegati negli alimenti. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la notizia che ventisettemila tonnellate di grano provenienti dal Messico per essere destinate a pastifici di Marche ed Emilia sono state bloccate nel porto di Ancona perché contaminate da una muffa parassita. Si tratta - sottolinea la Coldiretti - di creare le condizioni per consentire di rintracciare e togliere immediatamente dal mercato i prodotti alimentari ottenuti da ingredienti inquinati e dannosi per la salute che troppo spesso giungono in Italia attraverso le importazioni, come dimostra peraltro il recente sequestro di grano canadese contaminato in Puglia. Per garantire la rintracciabilità delle produzioni, maggiori controlli e scelte di acquisto consapevoli ai consumatori, di fronte alle emergenze sanitarie che si rincorrono, è dunque necessario - continua la Coldiretti - che l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza sia esteso a tutti gli alimenti, dal grano al pane e alla pasta, dalla carne di maiale all’extravergine di oliva, colmando i ritardi e le contraddizioni presenti nella normativa dell’Unione Europea. Si tratta di completare il percorso iniziato dopo la crisi mucca pazza nel 2002 quando è stata introdotta per la prima volta in Europa l'etichettatura di origine della carne bovina che si è unita all'obbligo di indicare varietà, qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca, all'arrivo dal primo gennaio 2004 del codice di identificazione per le uova, all'obbligo di indicare in etichetta, a partire dal primo agosto 2004, il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto, dall'obbligo scattato il 7 giugno 2005 di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco e per ultimo dal 17 ottobre 2005 all’etichetta del pollo Made in Italy per effetto dell’influenza aviaria. Ma se la carta di identità è ormai una realtà per oltre il 50% della spesa, molto resta ancora da fare e - rileva la Coldiretti - l'etichetta resta anonima per la carne di maiale, la pasta, le conserve vegetali e i succhi di frutta, ma anche per l'extravergine di oliva con la possibilità di commercializzare olio ottenuto da miscele di origine diversa senza che questo venga indicato in etichetta. L'Italia si trova peraltro avvantaggiata in questo percorso grazie all'approvazione della legge n.204/04 sull'etichettatura d'origine obbligatoria di tutti gli alimenti ottenuta con il sostegno di un milione di firme raccolte dalla Coldiretti. Secondo una indagine Coldiretti-Ispo otto italiani su dieci considerano necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti e ben due italiani su tre sono d'accordo sul fatto che "se il prodotto alimentare è italiano sono più sicuro da dove proviene e quindi mi fido di più".

Sono salite a 21mila le imprese vitivinicole che vendono direttamente

11/04 Si torna a comprare il vino in cantina e salgono a 21mila le imprese vitivinicole nazionali che hanno aperto nell’ultimo anno le porte aziendali direttamente ai consumatori realizzando un fatturato record stimabile in quasi un miliardo di euro. E’ quanto emerge da uno studio dell’Osservatorio Coldiretti sulle vendite dirette in Italia, che evidenzia un fenomeno in rapida ascesa frutto della necessità di combattere la moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola dopo l’esplosione degli ultimi anni e della volontà di verificare personalmente qualità, genuinità, origine e tecnologie utilizzate per il vino che si porta in tavola. Si tratta - precisa la Coldiretti - di una opportunità per i consumatori che possono così risparmiare e garantirsi acquisti sicuri e di qualità, ma anche di una occasione per le imprese agricole che possono vendere senza intermediazioni e far conoscere direttamente le caratteristiche e il lavoro necessario per realizzare una specialità territoriale unica ed inimitabile. Il vino - sottolinea la Coldiretti - è infatti il prodotto dove è cresciuta più rapidamente la forbice dei prezzi tra produzione e vendita al dettaglio e nella ristorazione con valori in continua ascesa per i consumatori mentre per i viticoltori all’origine si registra un incomprensibile calo che è stato pari al 21,2 per cento nell’ultimo anno secondo l’ismea. Anche per questo - continua la Coldiretti - il vino è oggi il prodotto piu’ commercializzato dalle aziende agricole impegnate in Italia nella vendita diretta e supera ortofrutta, olio, carni e derivati e formaggi che seguono a distanza. Le regioni dove maggiore è l’incidenza del vino nella vendita diretta sono - precisa la Coldiretti - Friuli, Piemonte, Umbria, Lazio e Basilicata dove sono coinvolte quasi la metà delle imprese che scelgono questa forma di commercializzazione. La vendita diretta del vino con la possibilità di conoscere vigneti e cantine sono molto diffuse tra i nuovi Paesi produttori come Sudafrica, Australia e Stati Uniti dove la visita alle wineries - riferisce la Coldiretti - alimenta anche un importante flusso turistico. Si tratta di una opportunità che sta crescendo anche in Italia dove sono 147 le strade del vino e dei sapori e 540 le città del vino che delimitano territori e aziende aperti ai visitatori. Un ulteriore impulso alla vendita diretta potrebbe venire dall’attuazione da parte di un numero crescente di Comuni della legge 231/2005 su "Interventi urgenti in agricoltura" che stabilisce che - sottolinea la Coldiretti - al fine di migliorare l'accesso ai mercati degli alimenti locali si impegnano i Comuni a destinare spazi adeguati agli imprenditori agricoli che intendono vendere direttamente i prodotti e pertanto si prevede che i comuni, sulla base delle disposizioni emanate dalle Regioni, stabiliscano l'ampiezza complessiva delle aree da destinare all'esercizio di questa attività, nonché le modalità di assegnazione dei posteggi, la loro superficie e i criteri di assegnazione delle aree riservate, in misura congrua sul totale. Un vero e proprio via libera anche in Italia ai Farmers Market, i mercatini degli agricoltori nelle città che - conclude la Coldiretti - stanno riscuotendo un grande successo in Francia, Inghilterra e Stati Uniti dove il loro numero è cresciuto nell'arco di cinque anni del 30% passando da circa 3000 agli oltre 3700 interessando anche le aree di prestigio di grandi centri come New York.

Donato (ARSSA) “Da Pizzini affermazioni false”

08/04 "Antonio Pizzini, ex presidente dell' Arssa, è davvero dotato di molto coraggio: sfida la buona sorte e riesce, forse, a superare qualunque limite. Per la terza volta interviene sulla stampa con parole di censura nei confronti dell' attuale Consiglio di amministrazione dell' Arssa e del presidente. Mette in discussione la serietà del presidente, denunzia lo 'smantellamento del qualificato gruppo di dirigenti e di responsabili dell' epoca dellà sua 'gestione, eseguito per partito preso e non in nome della professionalita'' e dichiara che 'tutte le positive azioni istituzionali che erano in corso sono state bloccate senza apparente motivazione'. Ognuna delle affermazioni è falsa". A sostenerlo, in una dichiarazione, è stato il nuovo presidente dell' Arssa, Valerio Donato. "Forse Pizzini non ha, comunque, la adeguata legittimazione a proporle. In particolare - ha aggiunto Donato - i qualificati dirigenti e responsabili ai quali si fa riferimento hanno proposto dimissioni e sono stati rimossi per una cattiva gestione, in virtù di azioni delle quali probabilmente l' ex presidente dell' Arssa è ampiamente a conoscenza e in ordine ai quali posso eventualmente offrire allo stesso ampio chiarimento, nelle sedi, istituzionali e non, giudicate idonee da Pizzini. Il cosiddetto smantellamento dei dirigenti non è stato effettuato, certo per partito preso, come dimostrato dalla circostanza che i ruoli vacanti sono attualmente ricoperti ad interim; dunque senza determinazioni indirizzate a soddisfare esigenze particolari, di gruppi o istituzioni. Tale costume è estraneo all' attuale Cda; forse, a interpretare superficialmente i documenti, era usuale al precedente. L' attuale Cda ha, per altro verso, ereditato un Ente gravato, non soltanto da debiti scaturenti da banchetti e forniture non adempiuti, ma, soprattutto, da un bilancio con un deficit pari a 3,5 milioni di euro. Tra questi ben due mln sono stati spesi in virtù di una previsione di entrata palesemente e coscientemente impossibile; mentre, 1,3 mln in virtù di debiti scaturenti da una controversia generata da una concessione immobiliare quanto meno discutibile. Una indagine sui documenti dell' andamento della precedente amministrazione, denunzia spese fuori bilancio per un 2,7 mln circa. Questi sono, forse, fatti capaci di denunziare assenza di serietà, limiti di gestione e l' uso dell' Ente regionale per fini diversi da quelli istituzionali. La difficile opera di recupero che l' attuale Cda dell' Arssa ha intrapreso é dotata di ben altra prospettiva ideale. D' altronde, non mi pare azzardato ritenere che l' Arssa non abbia conosciuto 'positive azioni istituzionali' intraprese da Pizzini, né tanto meno che l' attuale Cda abbia ostacolato o bloccato alcuna delle iniziative poste in essere dai bravi professionisti in servizio all' Arssa, ai quali soltanto è imputabile il merito di aver consumato attività meritevoli di apprezzamento positivo: i Centri sperimentali dimostrativi sono stati lasciati nel pieno abbandono, le richieste dei Divulgatori non ricevevano risposta alcuna anche nelle ipotesi nelle quali le loro azioni erano esenti da gravami per l' Ente, la professionalità dei ricercatori è stata umiliata costantemente, gli immobili di proprietà dell' Ente sono stati lasciati nello stato di abbandono, l' Ente è stato lasciato in una condizione patrimoniale destinata a non sopportare le sia pure giuste rivendicazioni ed i diritti quesiti dei lavoratori". "Un' azione, non so se giudicabile positivamente o negativamente - ha sostenuto Donato - è imputabile visibilmente alla 'gestione' Pizzini: l' istituzione di un Centro sperimentale dimostrativo a Paola, ancora in attività, stranamente relativo alla circoscrizione elettorale nella quale é stato eletto Pizzini. Ma sicuramente la coincidenza è casuale. L' attuale CdA ha intrapreso una attività di forte recupero di credibilità, mediante una programmazione dei servizi all' agricoltura, l' elaborazione di una tempestiva e disinteressata dismissione e valorizzazione del patrimonio immobiliare, di una ristrutturazione dell' organizzazione interna all' Ente, mediante la riduzione dei Settori da 13 a 5. I pochi mesi di insediamento non corrispondono, come appare evidente, a poche azioni e decisioni, ma ad iniziative attese da decenni".

Convegno ARSSA su “Informazione pedologica e applicazioni agroambientali”

07/04 Presso il Centro Agroalimentare Spa di Lamezia Terme (CZ) s’è svolto un interessante momento di riflessione tecnico-scientifico sullo studio del suolo, nei suoi diversi aspetti, con particolare riferimento alla tematica della multifunzionalità di una risorsa unica che va tutelata e conservata, non solo per le finalità produttive ma anche per il necessario equilibrio degli ecosistemi agro-ambientali.
I lavori dell’importante Assise sono stati aperti dal Presidente dell’ARSSA, Prof. Valerio Donato.
Il responsabile dell’Agenzia per i Servizi in Agricoltura ha fatto riferimento alla valenza dell’iniziativa di sicuro respiro internazionale ed al ruolo dell’ARSSA, nel settore specifico, che pone la Regione Calabria sicuramente all’avanguardia per la dotazione di strumenti di monitoraggio e studio cartografico del suolo in ambito UE.
Nell’ambito del Convegno, patrocinato dall’UE e dal MiPAF, sono state svolte, a cura degli esperti ARSSA accreditati presso il Settore Servizi Tecnici di Supporto – Servizio Agropedologico regionale, diverse relazioni tecniche sugli argomenti oggetto della discussione, alla presenza di un qualificato uditorio composto d’esponenti ed osservatori di altre regioni, delle Organizzazioni professionali agricole, del mondo Universitario, delle realtà ordinistiche, da ricercatori e liberi professionisti, studenti.
Ospite-relatore illustre del Convegno è stato il dr. Nicola Filippi, esperto della Commissione UE per la Difesa del Suolo.
I lavori, dopo un breve dibattito, sono stati conclusi dall’On.le Mario Pirillo - Assessore Regionale all’Agricoltura. Pirillo ha affermato, tra l’altro, che i risultati fin qui acquisiti dall’Istituto regionale, tramite l’ARSSA, sulla materia agropedologica, fanno ben sperare per un ulteriore e concreto progresso nelle conoscenze di un settore – la difesa del suolo – che è strategico nell’ambito dei processi di sviluppo ed anche rispetto all’esigenza di realizzare un armonico processo di avanzamento socio- economico della Calabria”.
Le Finalità dell’Iniziativa ARSSA

L’iniziativa ARSSA si colloca nel contesto della PAC. Infatti, l’integrazione di obiettivi ambientali nel regime degli aiuti diretti, prevista da “Agenda 2000”, trova applicazione concreta con l’attuale riforma della politica agricola comune.
A partire dal 2005, com’è noto, il sostegno diretto al produttore (disaccoppiamento) è vincolato al rispetto di precise prescrizioni in materia ambientale, di sicurezza alimentare e di benessere degli animali. Il regime di “condizionalità”, introdotto con il Reg. 1782/03, costituisce uno strumento importante per coniugare l’agricoltura alle politiche ambientali e territoriali.
In un contesto agricolo che progressivamente si allontana dall’obiettivo esclusivo di produzione di beni alimentari per aprirsi ad un sempre più evidente ruolo multidisciplinare, al suolo, quale elemento fondamentale del sistema ambiente, è riconosciuta una valenza strategica. Oltre alla funzione produttiva, infatti, il suolo svolge un ruolo importante nella protezione dei corpi idrici da eventuali inquinanti (capacità protettiva), regola l’idrografia superficiale e contribuisce all’equilibrio degli ecosistemi.
Il Reg. 1782/03 indica fra le “buone condizioni agronomiche ambientali”, precisi obiettivi di tutela del suolo. In particolare il documento evidenzia la necessità: proteggere il suolo dall’erosione, mantenere i livelli di sostanza organica, mantenere la struttura del suolo.
Per far fronte alle sfide cui agricoltura e sistema rurale sono chiamati, emerge con sempre maggiore evidenza la necessità di informazioni pedologiche strutturate secondo criteri efficaci, sia in termini di strumenti cartografici che in termini di banche dati.
In quest’ottica la regione Calabria attraverso l’ARSSA, sta conducendo un programma di attività nel settore dello studio dei suoli e della cartografia pedologica. Tale impegno ha consentito di strutturare un sistema dinamico di conoscenze pedoambientali fondamentale per le più svariate finalità applicative in tema di agroambiente.
Il Convegno ha costituito, altresì, l’occasione per presentare alcuni recenti lavori prodotti dall’ARSSA (carta del rischio di erosione, attitudine dei suoli alo spargimento dei reflui oleari, capacità d’uso, vulnerabilità da prodotti fitosanitari, zonazione viticola), che costituiscono esempi concreti di applicazione dell’informazione pedologica. Sulla base di questi lavori, tra l’altro, sono state recepite a livello regionale importanti norme Comunitarie e nazionali (Direttiva nitrati, norme tecniche sulla condizionalità, norme tecniche per l’utilizzazione agronomica dei reflui oleari).
In questi ultimi anni, ad un'accresciuta domanda di informazioni sul suolo, l'Italia sta rispondendo inserendosi fra i paesi europei più attivi nel rilevamento e nella cartografia dei suoli.
E questo nonostante non sia ancora stato istituito un servizio tecnico nazionale dedicato al coordinamento di tali attività. D'altra parte, se si considera la varietà di funzioni chiave che sono riconosciute al suolo, dal punto di vista ambientale, economico, sociale e culturale, non c'è da meravigliarsi che siano numerose le istituzioni interessate a tale risorsa, i cui settori d’attività variano da agricoltura e foreste ad ambiente, difesa del suolo, urbanistica, trasporti, paesaggio, beni artistici e culturali.
Molte amministrazioni regionali, come la Calabria, hanno invece istituito strutture che si occupano, in modo continuo, di rilevamento e cartografia dei suoli, e di archiviazione, aggiornamento e distribuzione delle informazioni.
Il Servizio Agropedologia dell’ARSSA, nell'ambito del Programma Interregionale "Agricoltura - Qualità", ha pubblicato la prima carta dei suoli regionali in scala 1:250.000 nel dicembre 2003 che rappresenta un valido contributo alla pianificazione del territorio non solo a livello provinciale e regionale ma anche nazionale ed europeo.
A distanza di due anni il Servizio Agropedologia dell’ARSSA – ha dichiarato il dr. Nicola Filippi - con quest’interessante iniziativa, ha presentato alcuni esempi concreti di applicazione dell’informazione pedologica, in linea con le politiche agroambientali dell’ Unione Europea.
La regione Calabria rappresenta, - ha proseguito Filippi - nel panorama nazionale, la prima realtà ad aver ottemperato al recepimento d’importanti norme Comunitarie e nazionali utilizzando le informazioni contenute nei lavori presentati oggi (Direttiva nitrati, norme tecniche sulla condizionalità, norme tecniche per l’utilizzazione agronomica dei reflui oleari).

Criminalità rurale, la Cia pubblica un dossier

06/04 I fenomeni di criminalità rurale, quali attentati e danneggiamenti nei confronti delle strutture agricole e, soprattutto in alcune aree interne, l' abigeato, sono spesso spie di altri fenomeni più complessi, prevalentemente di tipo mafioso, quali estorsioni o intimidazioni inquadrate nell' ambito delle strategie di controllo del territorio delle cosche. Partendo da questa considerazione, la Confederazione italiana agricoltori (Cia), ha realizzato un libro sul fenomeno della criminalità e dell' usura nelle campagne, "Rompiamo il silenzio", edito da Ursini, che raccoglie gli atti di un convegno svoltosi due anni fa in collaborazione con la Fondazione Cesar, presieduta da Giancarlo Brunello, al quale parteciparono esponenti del mondo agricolo, del sindacato, della magistratura e delle Forze dell' ordine. "La Cia - ha sostenuto il presidente regionale, Giuseppe Mangone - nello svolgere la sua funzione sindacale e di rappresentanza degli interessi degli agricoltori, ha ritenuto necessario occuparsi in maniera abbastanza diretta per una migliore conoscenza dei problemi legati al nuovo sistema d' illegalità che colpisce l' agricoltura in genere e, in maniera particolare, gli imprenditori agricoli. Il vecchio fenomeno criminoso dell' abigeato è diventato sempre più cruente e la criminalità nelle campagne ha allargato sempre più il suo raggio di azione. Da alcuni anni, l' impresa agricola, frammentata e diffusa nel territorio, quasi sempre caratterizzata dall' isolamento, in piena solitudine di fronte alle minacce della criminalità, non sempre riesce a trovare la forza per reagire e, pertanto, l' entità del fenomeno criminale non viene pienamente avvertita. Ecco perché è necessario esercitare una quotidiana azione di vigilanza per arginare possibili ingerenze e reticenze e per chiedere misure adeguate a sostegno della libertà di impresa degli agricoltori". Giancarlo Brunello, dal canto suo, ha sostenuto che l' iniziativa "Rompiamo il silenzio" "é quella che più mi ha colpito, a partire dal titolo. E' una ricerca - ha aggiunto - che la Cia, inizialmente, aveva deciso di fare solo su due regioni, la Campania e la Puglia. Poi, su iniziativa di Mangone, si è aggiunta poi la Calabria. Una cosa che mi segnalavano è che la Dia afferma che la stragrande maggioranza della popolazione calabrese è decisamente gente per bene, gente che é contro la criminalità organizzata, ma che è in aumento la cosiddetta zona grigia, cioé le persone che senza compromettersi con la criminalità subiscono le angherie e non hanno la capacità di ribellarsi e di denunciare i loro aguzzini. Allora, cosa bisogna fare, per arginare questi fenomeni? Intanto credo che il fatto di aver rotto il silenzio sia molto positivo. Si comincia a parlare di usura e criminalità anche in agricoltura. Si comincia a ragionare su come bisogna affrontare questi fenomeni, sulla possibilità di dare forza alla magistratura e alle Forze dell'ordine, denunciando coloro che, direttamente o indirettamente, tentano di mettere le mani sulle vostre piccole aziende, che poi sono quelle maggiormente a rischio". Giuseppe Mangone, ha concluso sostenendo che "l' istituzione dell' Ufficio antimafia, specificatamente delegato a seguire il settore agricolo, da solo non è sufficiente a porre in sicurezza gli agricoltori. Sono necessarie altre misure, come ad esempio l' uso della tecnologia satellitare per un monitoraggio continuo del territorio, e la istituzione della figura dei vigili urbani rurali da affiancare alla polizia municipale. La Cia è a disposizione di tutti per dare un proprio autonomo contributo su queste problematiche. Noi siamo portatori di una visione di sviluppo legata soprattutto al territorio all' interno del quale i vari soggetti economici e sociali possono liberamente esprimersi, raccordarsi, fare insomma sistema, per affrontare il mercato e ricavare il proprio reddito e, quindi, la possibilità di continuare ad esercitare senza alcun condizionamento la propria funzione".

Crescono i consumi mondiali dell’olio d’oliva

06/04 Nonostante un significativo aumento dei prezzi, i consumi mondiali delle diverse categorie di qualita' degli oli di oliva sono in aumento e sono stimati a 2,77 milioni di tonnellate per il 2005-2006. E' quanto emerge da una analisi condotta dall' osservatorio economico Unaprol i cui risultati sono stati illustrati dal direttore dell' organizzazione dei produttori Ranieri Filo della Torre al convegno promosso dalla Fiera di Vicenza in occasione della 12/a edizione del salone internazionale dell' olio d' oliva vergine e extravergine ''Sol'' di Veronafiere aperto nell' ambito di Vinitaly. Secondo Unaprol la media annuale di crescita e' stata del 3,9% a livello mondiale dal 1995 a oggi con punte del 16,3% nel Regno Unito del 9,6% in Germania e dell' 8% negli Usa. Il motore dello sviluppo del settore risiede nelle sue qualita' nutrizionali, salutistiche ed organolettiche. Proprio per questa ragione nel settore si stanno oggi affacciando nuovi paesi competitori che investono in termini di innovazione, funzionalita' della filiera ed in precise strategie di mercato che prevedono tra l' altro l' acquisizione di marchi storici di made in Italy. ''Occorre per il sistema Italia - ha sottolineato il direttore dell' Unaprol - raccogliere la sfida e lavorare da subito per un grande progetto di filiera che parta dall' esigenza delle imprese ed utilizzi tutti gli strumenti disponibili a partire dai fondi della Pac e da quelli dello sviluppo rurale''. Secondo Unaprol, l' Italia ha ereditato un ruolo di leadership nel settore che puo' trovare nuova linfa solo attraverso un forte patto di collaborazione tra gli operatori della filiera. L' approvvigionamento di oli extra vergini da parte dell' industria italiana avviene in funzione degli andamenti quali-quantitativi della campagna in maniera variabile dei paesi del bacino del mediterraneo. Mediamente, 50-100 mila tonnellate provengono dal nord della Puglia e da alcune aree della Calabria, Sicilia e Campania. 500-400 mila tonnellate sono importate da Spagna e Grecia soprattutto, a cui si aggiungono Tunisia e altri paesi del Maghreb. Circa 200 mila tonnellate sono dirette al mercato estero, con un plus medio in valore del 50% e dove le quote di mercato dell'Italia oscillano tra il 60 e l'80%.

Progetto Anci e Ancitel per il mercato ortofrutticolo

05/04 Il mercato ortofrutticolo di. Cosenza, l’unico della Calabria di tipologia terminale gestito dal Comune sin dal 1958, stato selezionato all’interno di, un progetto ambizioso coordinato dal. Ministero dell’interno e cofinanziato dalla Unione Europea. Il progetto ha come obiettivi; il monitoraggio dei prezzi dei prodotti ortofrutticoli a marchio europeo di qualità DOP/IGP per e nei mercati, ortofrutticoli all’ingrosso delle regioni; il monitoraggio telematico del territorio, realizzato da ANCI e da ANCITEL nell’ambito del Pon sicurezza 2000/2006. Il mercato ortofrutticolo, diretto da Ettore Tucci, rientra nel progetto “polo periferico per il sud”, che riguarda i prodotti interessati al marchio europeo di qualità che saranno oggetto del monitoraggio del prezzo. Le derrate interessate sono: clementine di, Calabria, cipolla di Tropea, pomodoro di Belmonte, patata silvana, castagna di Fagnano o di Torano Castello, broccoletti di rape. I prezzi saranno rilevati quotidianamente dalla direzione del mercato nelle prime ore delle contrattazioni e immediatamente trasmessi, in modo da consentire ai sistema telematico di ANCITEL di elaborare i dati restituendoli sotto forma di grafici e tabelle. L’obiettivo è quello di raggiungere, attraverso il sistema, una valutazione visibile e trasparente in relazione alla variazione dei prezzi dei prodotti monitorati d,a ciascun mercato e per la comparazione dei prezzi rilevati nei diversi mercati. Gli utenti abilitati alla consultazione del sistema saranno gli operatori del settore agroalimentare oltre ai soggetti istituzionali del compatto sicurezza, comandi di polizia municipale, guardia di finanza, comuni, prefetture, ministero dell’interno. Il progetto sarà gestito dal Settore Attività Economiche del Comune di Cosenza.

Vertice in Regione sulla crisi avicola

30/03 Sulla grave crisi che sta investendo il settore avicolo calabrese, esposto ai rischi di infenzione da influenza aviaria, il capo di gabinetto della Presidenza, Michele Lanzo, ha presieduto stamani una riunione alla Regione, a cui hanno preso parte il dirigente di settore dell’assessorato all’Agricoltura, Pietro Andricciola, il dirigente di servizio veterinario dell’assessorato alla Sanità, Giorgio Pirano, Raffaele Di Gioia e Leonardo Le Rose della Confagricoltura di Crotone e alcuni produttori del settore. Le richieste dei produttori e dei rappresentanti di Confragricoltura - si legge in una nota dell’ufficio stampa della Giunta - poste sul tavolo della discussione riguardano il riconoscimento dello stato di crisi del comparto avicolo; il rinvio delle scadenze delle cambiali agrarie; la richiesta del trattamento di integrazione e di disoccupazione agricola speciale in favore dei lavoratori delle imprese avicole; la creazione di un marchio di qualità regionale del settore; il reperimento di fondi per i lavori di adeguamento delle strutture anche dal punto di vista sanitario; la realizzazione di una filiera avicola nel programma 2007/2013 dei fondi comunitari. Su questi punti, le parti, hanno sottoscritto un accordo “che - ha dichiarato il dirigente Andricciola - l’assessore regionale all’Agricoltura, Mario Pirillo, sottoporrà in sede di conferenza Stato-Regione”. Inoltre, Andricciola si è anche impegnato a promuovere una campagna pubblicitaria che informi sulla mancanza di rischi nel consumo di carni bianche. In materia sanitaria, invece, il capo di gabinetto Lanzo ha annunciato che domani il presidente Agazio Loiero firmerà la revoca dell’ordinanza numero 41 del 13 febbraio 2006, relativa all’istituzione delle zone di protezione e sorveglianza per l’influenza aviaria. Infine è stato deciso di convocare un tavolo tecnico per discutere la bozza delle linee guida per la vendita degli animali degli allevamenti rurali

Dalla stalla allo scaffale il latte aumenta del 300%

29/03 Il prezzo del latte fresco si moltiplica di oltre il 300% dalla stalla allo scaffale dei supermercati dove si registrano nel 2006 aumenti per i consumatori, mentre agli allevatori viene proposta una ulteriore riduzione dei compensi che mette a rischio il futuro del latte Made in Italy. E’ quanto denuncia la Coldiretti sulla base dei dati Ismea Ac Nielsen che evidenziano peraltro, nel mese di gennaio 2006, un aumento boom nella spesa per acquisti familiari in latte fresco del 6,9 per cento. Si tratta di un trend positivo al quale fa riscontro - afferma la Coldiretti - un’ingiustificata proposta di riduzione del prezzo pagato dalle industrie agli allevatori ad un valore attorno ai 30 centesimi al litro, il livello più basso degli ultimi dieci anni e pari a neanche il costo di metà caffè al bar. A tanto - spiega la Coldiretti - si vuole pagare agli allevatori un litro di buon latte italiano che quando giunge sugli scaffali dei supermercati vede lievitare il suo prezzo a valori attorno a oltre 1,3 euro al litro, in aumento rispetto allo scorso anno. Non esistono dunque le condizioni di mercato per giustificare una ennesima riduzione del prezzo del latte alla stalla poichè - sostiene la Coldiretti - la produzione rallenta, i consumi aumentano, i prezzi dei prodotti derivati al dettaglio si rafforzano e le esportazioni sono in netta ripresa. Si tratta di segnali che - continua la Coldiretti - l’intera filiera lattiero casearia deve cogliere per non mettere a rischio il futuro dell’allevamento Made in Italy, ma anche dell’industria nazionale, come dimostra il fatto che, mentre diminuiscono le importazioni di latte dall'estero, sono in netto aumento le importazioni di prodotti trasformati. L’arrivo crescente di prodotti lattiero caseari già confezionati è significativo - sottolinea la Coldiretti - di un processo di delocalizzazione produttiva che dopo aver interessato l'agricoltura sta colpendo anche l’industria e al quale occorre rispondere con la valorizzazione del Made in Italy dal campo alla tavola che garantisca la tracciabilità, il legame con il territorio e l'identità nazionale. Un percorso di trasparenza che ha ottenuto già importanti successi come dimostra il boom nei consumi di latte fresco che si è verificato in tutti i mesi successivi all’entrata in vigore del decreto interministeriale del 7 giugno 2005 sull’obbligo di etichettatura di origine del latte fresco per evitare che venga spacciato come italiano quello ottenuto da mucche bavaresi, austriache, francesi o slovene. Nel 2005 - conclude la Coldiretti - gli acquisti familiari di latte fresco da parte delle famiglie italiane sono aumentati del 4,3 per cento invertendo una tendenza che aveva portato ad una progressiva riduzione raggiungendo nel 2004 il livello più basso con un crollo di ben il 14 per cento rispetto al 2000.

CONFRONTO PREZZI STALLA - CONSUMO DEL LATTE ALIMENTARE (PIAZZA DI MILANO)
Media stalla (senza iva)- scaffale
1996 0,39 1,11
2000 0,34 1,17
2005 0,32 1,32
Fonte: Elaborazione Coldiretti

Macrì: “Confagri un sieggetto economico del fare”

29/03 ''La Confagricoltura e' un' organizzazione di progetto, ma anche soggetto economico del fare''. E' quanto sostiene il presidente di Confagricoltura Calabria, Francesco Macri', nel corso dell' assemblea generale dei Quadri dirigenti della Federazione regionale agricoltori, che si e' svolta a Stignano, in provincia di Reggio Calabria, per sottolineare ''il ruolo che la maggiore organizzazione nazionale di rappresentanza delle imprese agricole, si e' data di recente. ''Un filo sottile - e' scritto in una nota - ha legato i lavori dell' assemblea regionale alla Conferenza programmatica nazionale di Stresa, svoltasi proprio la scorsa settimana; conferenza che ha rappresentato per l' organizzazione un punto di partenza per una nuova stagione del fare. Macri' ha definito l' incontro di Stresa 'un appuntamento decisivo per l' organizzazione a testimonianza della volonta' di Confagricoltura di porsi al servizio dell' impresa produttiva, dell' impresa agricola datoriale, l' unica che crea reddito ed occupazione per il territorio'. Parole che non hanno lasciato dubbi sulla strategia che Confagricoltura Calabria intende perseguire sul territorio, in linea con gli obiettivi e gli indirizzi definiti a Stresa, costituiti da sano pragmatismo e da impegni manageriali immediati, concreti e decisivi, in cui avra' un posto centrale la formazione per dirigenti e direttori, ma anche una forte ristrutturazione interna; il tutto finalizzato al miglioramento del sistema dei servizi forniti all' impresa agricola datoriale, ovvero all' impresa che crede e investe capitali in agricoltura, impresa che punta alla modernizzazione, all'internazionalizzazione e alla competitivita'''. ''Confagricoltura - aggiunge il presidente Macri' - e', e sempre piu' deve essere, l' organizzazione di riferimento dell' impresa agricola, perche' l' impresa e' un tratto distintivo del nostro Dna. Nel fare questo sara' necessario porsi nel ruolo di interlocutore principale del mondo delle imprese italiane, ma anche essere protagonisti nella definizione delle politiche agricole; a livello regionale tutto questo si traduce in un' azione di forte controllo sull'attivita' amministrativa perche' assuma un indirizzo diverso sul piano organizzativo, consolidando allo stesso tempo un chiaro rapporto istituzionale con la Regione. Ma se la Regione non indirizzera' le risorse finanziarie del Psr al rafforzamento ed allo sviluppo delle imprese agricole, interpretando la complessa e difficile situazione dell' agricoltura calabrese, la stessa subira' pesantissimi colpi''. ''Il sistema agricolo calabrese - conclude il senatore dello Sdi, Cesare Marini deve attrezzarsi per competere, parallelamente al sostegno che deve venire dalle istituzioni nel rafforzamento dei processi di modernizzazione, spronando all' adozione di idonee politiche di marketing, con grossi investimenti, perche' il mercato deve conoscere di piu' il prodotto italiano e l' agricoltore sa produrre bene, ma non sa vendere bene''.

Guida Regionale dell’Olio Extravergine 2006 di Saperi e Sapori

29/03” Continua, con la pubblicazione del secondo numero de "Gli Extravergini Calabresi - Guida agli Oli Regionali di Qualità", la nostra avventura editoriale, consapevoli del fatto che occorra dare un seguito al percorso già intrapreso”. E’ quanto informa in una nota il presidente dell’Associazione Saperi e Sapori, Antonio Lauro. “E' importante –prosegue Lauro- continuare non solamente per rendere onore ad un prodotto, come l'olio d'oliva, fondamentale per l'economia della nostra regione, ma anche, per rispondere al grande interesse suscitato, dall'edizione precedente della guida, sia tra i consumatori, sia tra le aziende produttrici di olio. Quest'anno, con orgoglio e soddisfazione, dobbiamo sottolineare come il numero delle aziende, che producono, imbottigliano e commercializzano olio, entrate in guida, sia quasi raddoppiato rispetto alla precedente edizione. Nel corso della realizzazione della nuova guida, riveduta ed aggiornata, abbiamo dato più spazio alle aziende, mettendo in grande risalto, questa volta, gli aspetti legati alle caratteristiche organolettiche degli oli. I campioni inviati dalle aziende, sono stati sottoposti ad analisi sensoriale, effettuata dal Panel di Assaggio dell'ARSSA, ufficialmente riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, al fine di tracciarne i profili sensoriali. Ciò permetterà ai consumatori di orientarsi, all'interno della vasta gamma di oli presentati, e di selezionare quelli che per attributi e intensità meglio soddisfano il proprio gusto e corrispondono ai migliori abbinamenti con i diversi alimenti.
Legata alla degustazione degli oli, all'interno della guida, è stata inserita una speciale classifica, dove hanno trovato posto 23 oli extravergini di oliva che si sono distinti avendo raggiunto un elevato livello qualitativo, così da essere "segnalati" con il marchio "Qualità Sensoriale Superiore".
Tra gli oli menzionati, sono stati individuati, i "TOP 5", ai quali sono stati attribuiti, come segno di riconoscimento, un bicchiere da degustazione con la scritta "Premio Primolio".
La "Qualità Sensoriale Superiore", promossa dall'Associazione Saperi e Sapori e da PrimOlio, impegnati nella diffusione della cultura dell'olio extravergine d'oliva, vuole essere un ulteriore strumento in mano al consumatore, per orientare la sua scelta verso prodotti di qualità.
Altra novità, del 2006, è stata la scelta di collaborare con il mondo della ristorazione calabrese, affidando ad uno Chef la realizzazione di nuovi piatti che valorizzino e a loro volta si facciano valorizzare dall'olio extravergine di oliva.
Infine, visti i tanti oli presenti in guida, sono stati creati tre percorsi che abbracciano, da nord a sud, l'intero territorio calabro. All'originario percorso, sono state aggiunte nuove strade, nuovi cammini, che segnalano, accanto alle "eccellenze" olearie, le tante "eccellenze" paesaggistiche e le particolarità architettoniche, uniche ed inimitabili, splendide testimoni della nostra terra”.

Proposta per la certificazione degli oli di qualità

28/03 Il prossimo 31 marzo, in occasione della manifestazione ''Excellens Oleum'', premio giornalistico riservato ai migliori extra vergini d'oliva della Calabria, che si svolgera' nel Centro Intrattenimenti Luna Rossa a San Giorgio Morgeto, verra' presentata una proposta per la certificazione della qualita' degli oli. E' quanto riferisce, in una nota, l' associazione Saperi e Sapori. ''Con il metodo annunciato - si aggiunge nalla nota - si accerta analiticamente e organoletticamente il livello qualitativo superiore degli oli extra vergini di oliva prodotti in Calabria. Si riferisce pertanto al prodotto e non al sistema produttivo. I suoi elevati standard qualitativi vengono analizzati e controllati in ogni fase. Con il processo si garantisce, di conseguenza, una qualita' oggettiva definita e accertata, che prescinde da qualsiasi elemento emotivo o fantasioso. Essendo un sistema aperto a tutte le aziende che ne facciano richiesta e ne accettino le regole, assume percio' il valore e la rilevanza di una nuova categoria merceologica per gli oli di alta gamma applicabile anche a prodotti certificati con denominazioni di origine (Dop e Igp) o provenienti da agricoltura biologica. I controlli e la rispondenza degli attributi dichiarati vengono effettuati da un ente certificatore, appositamente individuato, che si occupera' di controllare la conformita' qualitativa dei prodotti. Per definire e identificare il 'segmento alto' degli oli extra vergini di oliva e per offrire ai consumatori uno strumento certo che garantisca parametri qualitativi superiori agli standard europei ed internazionali''. Secondo Saperi e sapori, infatti, ''le attuali normative, come piu' volte rilevato dagli esperti, per la loro genericita' e permissivita', oltre a non garantire l' assoluta genuinita' dei prodotti, non consentono l' identificazione univoca degli extra vergini di alta gamma. La certificazione proposta sopperisce a questa lacuna fissando precisi ed innovativi parametri analitici, elevando il livello di quelli previsti dalle normative vigenti''.

Coldiretti: “Stop all’olio spagnolo nelle bottiglie italiane”

28/03 “Con la definitiva cessione del marchio Carapelli al gruppo spagnolo Sos Cuetara è ancora più urgente introdurre l’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle olive impiegate nell’extravergine commercializzato per impedire che sia spacciato come Made in Italy quello ottenuto dalla spremitura di olive spagnole. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la cessione da parte di MPS Venture Sgr, per conto del fondo comune di investimento mobiliare chiuso Ducato Venture, della partecipazione del 13,62% detenuta in Carapelli Firenze a Minerva Oli, controllata dall' iberica Sos Cuetara. Si tratta di una operazione che - sottolinea la Coldiretti - fa seguito all’acquisizione da parte dello stesso gruppo iberico del marchio Sasso e che conferma una strategia che punta sull’acquisizione di marchi storici nazionali da utilizzare per commercializzare la crescente produzione di olio spagnolo. Per questo bisogna intervenire immediatamente - sostiene la Coldiretti - prima che si radichi definitivamente sui mercati internazionali un falso olio Made in Italy magari imbottigliato sul suolo nazionale e commercializzato con marchi storici italiani, ma ottenuto con olive straniere all’insaputa dei consumatori e con un grave danno al reddito delle imprese agricole italiane. Una situazione che - sottolinea la Coldiretti - toglie spazio di mercato alla produzione nazionale perché sfrutta l’immagine positiva di un territorio e di uno stile ineguagliabili a vantaggio di alimenti che nulla hanno a che fare con il tessuto produttivo agricolo italiano. Una esigenza di trasparenza alla quale - sostiene la Coldiretti - l’Italia deve al più presto rispondere con l’attuazione della legge 204/2004 che prevede l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti i prodotti agricoli di base utilizzati come già avviene per carne bovina, pollame, latte fresco, miele, uova, frutta e verdura fresche e a partire dal 15 giugno anche per la passata di pomodoro. L’Italia - conclude la Coldiretti - è il secondo produttore europeo di olio di oliva dopo la Spagna con circa 250 milioni di piante per una produzione nazionale media di oltre 500.000 tonnellate e 37 oli extravergini riconosciuti dall’Unione Europea.

Coldiretti: Sospesi fino al 31 luglio i debiti contributivi in attesa del condono

27/03 Sono sospesi, fino al 31 luglio 2006, i giudizi pendenti e tutte le procedure di riscossione e recupero dei crediti contributivi riguardanti il settore agricolo, in attesa del condono previdenziale. Lo rende noto la Coldiretti Calabria. ''Riguardo la riscossione tramite cartelle di pagamento - riferisce una nota della Coldiretti Calabria - risultano sospesi fino al 31 luglio 2006, i versamenti su cartelle di pagamento, gia' notificate alla data del 12 marzo 2006 o che saranno notificate fino al 31 luglio 2006; gli atti esecutivi o cautelari in corso di espletamento da parte dei concessionari con divieto di iniziare nuove procedure, ed i giudizi pendenti riferiti a opposizioni a cartella o alle misure esecutive e cautelari. A fine luglio una Commissione di tre esperti verifichera' la possibilita' di definire le modalita' di estinzione di tali debiti, presentando una proposta al presidente del Consiglio''. ''La procedura di sospensione dei debiti contributivi del settore agricolo - sostiene il presidente Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro - rappresenta una boccata di ossigeno per le imprese calabresi, che escono gia' provate economicamente dalla crisi di mercato provocata dall' influenza aviaria''. ''Rilanciare la competitivita' delle imprese agricole - conclude il direttore Coldiretti Calabria, Angelo Milo - attraverso un' attenta ed equa politica fiscale e creditizia, diventa quanto mai necessario per la realta' imprenditoriale calabrese che si vuole confrontare sul mercato nazionale ed estero, in un' ottica di valorizzazione e promozione del territorio''.

Ass. Pirillo: “Impegnati a rilanciare il settore della zootecnica”

27/03 Una razionalizzazione del comparto, che deve passare anche attraverso l' approvazione di una nuova legge sulla zootecnia calabrese, e un rifinanziamento utile a sanare la situazione economica in cui versano le associazioni nella regione. Sono alcune delle richieste avanzate dai responsabili provinciali delle associazioni degli allevatori calabresi, guidati dal presidente regionale Giovanni Biafora, nel corso di un incontro con l' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo. ''L' assessore Pirillo - e' detto in un comunicato dell' Assessorato all' Agricoltura - ha dato cosi' seguito all' incontro che aveva avuto con una delegazione dei lavoratori delle Apa, enti morali finalizzati alla tenuta dei libri genealogici, ai controlli funzionali, e all' assistenza tecnica alle aziende zootecniche. Sono circa settanta le unita' lavorative impiegate nelle cinque associazioni provinciali, da tempo alle prese con una situazione finanziaria particolarmente precaria''. ''Pirillo - e' scritto ancora nel comunicato - si e' detto disponibile ad affrontare il problema, ha recepito le istanze e, dopo avere augurato un proficuo lavoro all' indirizzo del presidente Biafora, al quale e' stata riconosciuta la sua continua vicinanza alle problematiche del comparto, si e' assunto l' impegno di rilanciare la zootecnia calabrese, partendo proprio dalla razionalizzazione delle strutture provinciali e regionale degli allevatori. ''Come ho gia' avuto modo di affermare - ha detto Pirillo - dobbiamo mettere a punto un piano che ci convinca tutti. Io sono per il riconoscimento dei diritti, ma c' e' bisogno che ognuno faccia anche il proprio dovere. Sono attento alla situazione economica che stanno vivendo i lavoratori per parte nostra vogliamo fare chiarezza, anche nell' interesse della zootecnia calabrese''. Tra i compiti delle associazioni degli allevatori rientra anche quello della gestione dell' anagrafe degli animali, supporto fondamentale per trasmettere informazioni corrette e veritiere ai consumatori e consentire un' etichettatura adeguata e chiara del prodotto.

Premiati vini di San Giorgio Albanese

27/03 Un vino bianco, ricavato da vitigno ''pinot'' e un vino rosso ricavato da un vitigno ''malvasia'', entrambi prodotti da agricoltori di S. Giorgio Albanese, sono stati premiati in un concorso indetto dal comune di Vaccarizzo Albanese. La scelta e' stata fatta dagli assaggiatori dell'Arssa di Cosenza tra 68 rossi e 25 bianchi, prodotti in undici paesi italo albanesi della Presila e del Pollino. Prima della premiazione si e' tenuto un dibattito dal tema ''Produzioni agricole e territorio, un chance per l'arberia'', con gli interventi del Sindaco di Vaccarizzo, Aldo Marino, del Presidente della Pro Loco Calabria, Mimmo Bloise e dell'Assessore all'Agricoltura della Provincia di Cosenza, Luciano Manfrinato.

Accordo con il Mipaf cinque milioni di euro per la produzione di qualità vitivinicola

24/03 Il commissario ad acta dell'ex-Agensud del Ministero delle Politiche agricole e forestali, Roberto Iodice, ha stipulato con l'Assessore all'agricoltura della Regione Calabria, Mario Pirillo, una convenzione relativa al finanziamento di cinque milioni di euro nel settore vitivinicolo. Lo comunica una nota del ministero delle Politiche agricole. Il finanziamento, dall'importo quasi doppio rispetto all'assegnazione media degli ultimi anni, e' stato disposto in attuazione all'articolo 1-ter comma 2 lettera b della Legge numero 231 del 2005, ed e' finalizzato alla riconversione della viticoltura della regione verso produzioni vinicole di qualita', per superare le ricorrenti crisi di mercato dovute alla sovrapproduzione di vino di non elevato livello qualitativo. ''L'iniziativa - afferma il Ministro delle Politiche agricole e forestali, Gianni Alemanno - e' un ulteriore segnale di attenzione che il Mipaf ha voluto inviare alla Calabria, che sui vini di qualita', come confermato dal generale apprezzamento riscosso in tutto il mondo dalle sue produzioni migliori, presenta elevati potenziali di crescita e sviluppo''

La Provincia di Cosenza promuove i prodotti tipici locali in Europa

22/03 Va avanti senza sosta e in tutto il mondo l’opera di valorizzazione e promozione delle aziende e dei prodotti tipici locali della provincia di Cosenza da parte dell’assessorato provinciale all’agricoltura guidato da Luciano Manfrinato.
Le ultime iniziative promosse in ordine di tempo sono due workshop realizzati ad Edimburgo (Scozia), nell’ambito della “The scotch malt whisky club” e a Francoforte (Germania), presso l’Hotel Sheraton Arabella, che hanno potuto contare sulla preziosa collaborazione delle Camere di Commercio delle due città.
Numerosa e qualificata, anche questa volta, la partecipazione degli operatori agroalimentari della nostra provincia, che hanno inteso, con la loro presenza, illustrare e garantire direttamente la qualità e la grande affidabilità dei prodotti.
Alle manifestazioni erano presenti, infatti, oltre al Consorzio Agrituristico Calabrese, di recente costituzione, le aziende Madeo, Cofone, Sibarizia, New Agri, Liquircalabra, Caffè Arnone, Frantoio Piraino, La Frutticola, Azienda Agricola Piana di Sibari, Casa Vinicola Gialdino, Pisani & Pasta, Delizie di Calabria, Sapori antichi calabresi, Bioagrumi, Verde Sila, Le terre del Castello, Ortosud di Giacobini, Disio, che hanno riscosso grande successo ed apprezzamenti sinceri da parte dei numerosissimi operatori presenti sia as Edimburgo che a Francoforte.
Palesemente soddisfatto l’assessore provinciale Manfrinato che, con i suoi più stretti collaboratori, ha sempre creduto alla valorizzazione delle nostre tipicità e alla promozione delle mille risorse della nostra enogastronomia.
“Ogni volta che presentiamo i nostri prodotti nelle diverse città del mondo e dell’Europa –ha dichiarato Manfrinato- ci accorgiamo di quanto tempo sia stato perso in passato discutendo e discettando su cosa era meglio fare per promuovere l’immagine della nostra terra e di come, invece, sia sempre più urgente e necessario far conoscere a tutti la genuinità e la qualità del nostro prodotto. E’ proprio questa sua unicità, correlata alla genuinità della lavorazione e alla scrupolosità degli operatori, la migliore forma di promozione della nostra terra”.
“Non a caso -prosegue Manfrinato- ogni qualvolta partecipiamo a fiere, mostre e mercati, i nostri stands sono apprezzati e visitati da tantissimi visitatori ed operatori del settore, con conseguenti ricadute positive per la commercializzazione e la vendita dei nostri prodotti”.
“Di tutto ciò -conclude l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Cosenza- va dato atto e merito non solo alla grande intuizione del Presidente Oliverio, che della valorizzazione del prodotto tipico locale ha fatto uno dei punti centrali del proprio programma, ma anche alle aziende agroalimentari della nostra provincia che si dimostrano sempre pronte ad accogliere i nostri inviti e a partecipare, con non pochi sacrifici, a tutte le iniziative che possono promuovere e valorizzare l’immagine e l’economia di questa nostra terra”.

La Coldiretti chiede alla Regione la proroga dei fondi per il sostegno delle zone svantaggiate

21/03 La Coldiretti della Calabria ha inviato una lettera all'assessore regionale all'Agricoltura, Mario Pirillo, e al dirigente dell'assessorato, Mario Toteda, per sollecitare la proroga per le domande concernenti la misura relativa al sostegno delle zone svantaggiate e quella agroambientale. Nella lettera, il presidente Molinaro e il direttore Milo hanno evidenziato che ''la richiesta di rinvio non e' dovuta solo ai tempi ristretti, ma alla necessita' che l'Assessorato regionale, aderendo alla possibilita' offerta attraverso procedure messe a disposizione dal sistema nazionale Sian, avvii percorsi moderni per la compilazione delle pratiche affidando ai Centri di Assistenza Agricoli la possibilita' di fare le domande senza costi per le imprese e ancor di piu', attuando un regime semplificato e sburocratizzando gli adempimenti a carico dell'imprenditore''. La Coldiretti, ha chiesto altresi' all'Assessore, al Presidente Loiero e al dirigente Toteda di ''evitare sprechi - conclude la nota - per cio' che concerne l'approvazione del Programma finalizzato al sostegno dell'agricoltura biologica regionale derivante da fondi del Ministero dell'Agricoltura che devono, secondo la Coldiretti, essere messi a bando e non assegnati a progetti di massima presentati''.

Coldiretti: Riforma Dop e Igp della UE, bisogna difendere la leadership del Made in Italy

21/03 L’Italia deve difendere il primato nelle produzioni di qualità conquistato in Europa dove può contare su 155 denominazioni di origine riconosciute nel registro comunitario che rappresentano oltre il 20 per cento del totale di oltre 710. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la riforma della normativa europea sulle denominazione d'origine (Dop) e indicazioni geografiche (Igp) varata dal Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Ue. La nuova normativa - sostiene la Coldiretti - deve garantire la trasparenza dell’informazione ai consumatori sull’origine degli alimenti con particolare riferimento a quelli di provenienza extracomunitaria che devono avere le stesse garanzie di sicurezza alimentare di quelli europei. E la Commissione Europea - continua la Coldiretti - deve ora dimostrare abilità negoziale nel far valere a livello internazionale i passi in avanti compiuti al fine di garantire reciprocità, nel rispetto della proprietà intellettuale delle denominazioni contro le falsificazioni e l’agropirateria. Contro i pirati del cibo che falsificano l'identità territoriale degli alimenti sul mercato globale ostacolando il commercio leale, l'Unione Europea - afferma la Coldiretti - deve ora ricercare un'alleanza anche con i paesi in via di sviluppo (PVS) per spingere il Consiglio del Wto a prendere misure appropriate entro il 31 luglio 2006, come previsto dalla VI Conferenza Ministeriale che si è chiusa ad Hong Kong. Entro questa data il Consiglio del Wto deve infatti esprimersi sulla possibilità di estendere la protezione delle indicazioni geografiche oltre che ai vini e agli alcolici anche ad altri prodotti, come formaggi e salumi ma anche caffe', cacao o altro. Occorre - prosegue la Coldiretti - stringere i tempi per rafforzare il fronte di quanti sono interessati alla tutela dei prodotti a indicazione geografica guardando anche ai paesi meno sviluppati dove cresce la consapevolezza di difendere le proprie produzioni tradizionali dalle imitazioni che vanificano importanti opportunità di sviluppo sostenibile. E per L’Italia - rileva la Coldiretti - sono Parmigiano Reggiano e il Grana Padano i due prodotti tipici più imitati nel mondo che diventano Parmesao in Brasile, Regianito in Argentina, Reggiano e Parmesano in tutto il sudamerica o Parmesan dagli Stati Uniti al Canada, dall'Australia fino al Giappone ma anche "Grana Pardano", "Grana Padana" o "Grana Padona", solo per citare le più colorite e smaccate spuntate negli Stati Uniti. Ma molti altri sono i casi di "agropirateria" come il Provolone, l'Asiago e la Mortadella Bologna made in USA, la Robiola, il Gorgonzola e il Caciocavallo prodotti in Canada, il Salame Milano del Cile e il Salame Cacciatori del Sud Africa. Tra le 155 denominazioni italiane protette, di cui 105 Dop e 50 Igp la categoria più “ricca” di riconoscimenti è rappresentata - conclude la Coldiretti - dagli ortofrutticoli (47), seguita dagli oli d’oliva (37), dai formaggi (32), dai prodotti a base di carne (28), dai prodotti della panetteria (3), dalle spezie o essenze (3), dagli aceti (2), dalle carni e frattaglie fresche (2) e dai mieli (1).

Nuovi scenari per la valorizzazione dell’olio d’oliva calabrese. Convegno il 24 a Corigliano.

20/03 Il 24 Marzo alle 15:30 si terrà, presso l’Osservatorio Fitopatologico della Regione Calabria, al porto di Corigliano Calabro (CS), il convegno, promosso dalla delegazione regionale ONAOO (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Olio d’Oliva) e patrocinato dalla Regione Calabria – Assessorato all’Agricoltura e dall’UNAPROL (Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli), per la valorizzazione e l’innovazione dell’olio d’oliva calabrese, uno tra i più nobili prodotti della nostra terra. L’olio d’oliva calabrese sta vivendo un momento delicato, nonostante l’ottimo livello qualitativo raggiunto, il riconoscimento DOP dell’Unione Europea e le certificazioni di prodotto da agricoltura biologica. Scopo del convegno è quello di far rinascere questo prodotto e individuare le vie per la sua corretta valorizzazione. Numerosi e consistenti saranno gli interventi, che permetteranno di confrontare le nuove tecniche utilizzate in altre zone per la valorizzazione dei prodotti. Si parlerà delle produzioni tipiche di qualità riconosciute dall’Unione Europea, di coltura olearia, delle modifiche che ha subito il settore dell’olivicoltura dopo la riforma OCM olio, di agricoltura etica; verrà analizzata l’esperienza dell’olio extravergine d’oliva “Toscano” IGP, così da trarre i migliori insegnamenti attualmente possibili, e verranno illustrati gli scenari futuri per la valorizzazione del prodotto. La conclusione dei lavori sarà curata dall’assessore all’agricoltura della Regione Calabria, On. Prof. Mario Pirillo. Quello di venerdì sarà un importante appuntamento per lo sviluppo dell’olio d’oliva calabrese in Italia e nel mondo.

Convegno sulle opportunità dell’Agriturismo al Rendano

20/03 Operatori del settore, docenti dell’Università della Calabria e rappresentanti istituzionali hanno dato vita questa mattina ad un interessantissimo confronto-dibattito nell’ambito del convegno svoltosi presso il Ridotto del Teatro Rendano di Cosenza e promosso dall’Assessorato provinciale all’Agricoltura, guidato da Luciano Manfrinato sul tema: “Agriturismo: opportunità da utilizzare, realtà da governare”. Assenti, perchè convocati urgentemente a Catanzaro, gli assessori regionali all’Ambiente, al Turismo e all’Agricoltura (Tommasi, Donnici e Pirillo) e il vice presidente della giunta regionale Nicola Adamo. La Regione è stata rappresentata dall’architetto Eugenio Madeo, intervenuto per conto dell’assessore al Turismo. L’iniziativa, nel corso della quale è stato presentato il Consorzio Agrituristico Calabrese di recente costituzione, si è sviluppata in due sessioni.
Nel corso della prima parte, la dottoressa Laura Pagliaro, presidente del Consorzio, ha illustrato le peculiarità dello strumento consortile (nato per iniziativa di sei aziende agrituristiche della provincia di Cosenza) e le attività del progetto I.P.O.A., finanziato nell’ambito della programmazione P.I.S. Rete ecologica Regionale della Misura 1.10 del Por, la cui durata complessiva è di 24 mesi.
La professoressa Liliana Bernardo, docente dell’Università della Calabria, ha presentato il percorso botanico e il repertorio delle risorse naturali delle aziende del Consorzio. Ester Perri, dell’Agriturismo Fargani, ha concluso la prima parte della mattinata parlando dell’esperienza delle cosiddette “Fattorie Didattiche”. Nel corso della seconda parte, introdotta dall’assessore Manfrinato, si è parlato di agriturismo in provincia di Cosenza Al dibattito sono intervenuti Adriana Tamburi, dell’azienda agrituristica “La Locanda del Parco”, Tullio Romita, docente dell’Università della Calabria e il Presidente della Provincia di Cosenza, on. Mario Oliverio, che ha concluso i lavori. “La realtà agrituristica –ha sostenuto il presidente Oliverio- costituisce un importante spazio per la crescita economica e sociale della nostra regione. Nel corso di questi anni, a livello nazionale ed europeo, si è registrato un trend costante di crescita della domanda in questa direzione. La Calabria, con le specificità del suo contesto naturalistico ed identitario, può ambire ad intercettare quote crescenti di questa domanda. Anche nella nostra regione e, in particolare, in provincia di Cosenza, si sono affermate aziende agrituristiche che, se messe in rete, possono costituire un fattore di attrazione e di razionalizzazione dei costi di esercizio che le singole aziende, da sole, sono costrette a sopportare”. “Con questa iniziativa -ha concluso Oliverio- la Provincia di Cosenza intende porsi l’obiettivo di aiutare la cooperazione e l’associazionismo tra le imprese agrituristiche e di promuoverle sui mercati, per farle conoscere e farle diventare punto di riferimento di una domanda sempre più larga. Per questo abbiamo salutato positivamente la costituzione di un Consorzio tra le aziende agrituristiche come punto di partenza per compiere quel salto di qualità richiesto alle nostre aziende sul territorio”.

Convegno su “Agriturismo: opportunità da utilizzare” al Rendano a Cosenza

19/03 “Cosenza, una provincia verde. Agriturismo: opportunità da utilizzare, realtà da governare”. Se ne parlerà in un convegno promosso dall’Assessorato provinciale all’Agricoltura, guidato da Luciano Manfrinato, lunedì prossimo, 20 marzo, alle ore 9.30, presso il Ridotto del Teatro Rendano di Cosenza L’iniziativa, che intende promuovere e presentare il Consorzio Agrituristico Calabrese di recente costituzione, si svilupperà in due sessioni. Nel corso della prima parte, la dottoressa Laura Pagliaro, presidente del Consorzio, illustrerà le peculiarità dello strumento consortile (nato per iniziativa di sei aziende agrituristiche della provincia di Cosenza) e le attività del progetto I.P.O.A., finanziato nell’ambito della programmazione P.I.S. Rete ecologica Regionale della Misura 1.10 del Por, la cui durata complessiva è di 24 mesi.
Il progetto I.P.O.A. è stato realizzato con il supporto consulenziale della Cooperativa Mida scrl, oggi socia del Consorzio ed il cofinanziamento dell’Amministrazione provinciale di Cosenza, in partnership con la stessa Provincia, il Gal Valle Crati, il Pit Basso Tirreno Cosentino ed è finalizzato a promuovere attività di animazione ambientale e agrituristica in provincia di Cosenza attraverso il consolidamento dell’iniziativa consortile, in una logica di integrazione di filiera di una rete di promozione e gestione dell’offerta e della ricettività turistica e ambientale nelle aree rurali ed agricole del Cosentino.
La professoressa Liliana Bernardo, docente dell’Università della Calabria, presenterà il percorso botanico e il repertorio delle risorse naturali delle aziende del Consorzio.
Ester Perri, dell’Agriturismo Fargani, concluderà la prima parte della mattinata parlando dell’esperienza delle cosiddette “Fattorie Didattiche”.
La seconda parte prevede una tavola rotonda sul tema: “L’agriturismo in provincia di Cosenza: opportunità da utilizzare, realtà da governare”.
Introdurrà i lavori l’assessore provinciale all’agricoltura, Luciano Manfrinato.
Partecipano Adriana Tamburi, dell’azienda agrituristica “La Locanda del Parco”, Tullio Romita, docente dell’Università della Calabria, gli assessori regionali Diego Tommasi (Ambiente), Beniamino Donnici (Turismo), Mario Pirillo (Agricoltura) e Nicola Adamo, vice presidente della giunta regionale calabrese.
Le conclusioni del dibattito sono affidate al Presidente della Provincia di Cosenza, on. Mario Oliverio.

Parte Marinando: Ragazzi ex detenuti impiegati in attività della pesca

17/03 ''Si tratta di un progetto assolutamente innovativo nel panorama Europeo, a cui abbiamo aderito con molto entusiasmo''. Con queste parole il vice direttore di Federpesca, Corrado Peroni commenta il protocollo di intesa firmato dai ministeri delle Infrastrutture e della Giustizia, che vede il coinvolgimento anche di Confitarma e Fedarlinea. L'obiettivo e' il reinserimento sociale e lavorativo dei minorenni, che hanno scontato una pena in carcere, in attivita' legate al mare: dalla pesca, al trasporto di merci e passeggeri. 'Marinando' e' il nome dell'iniziativa che partira' in via sperimentale per due anni in cinque aree a grande vocazione marittima, vale a dire Liguria, Marche, Abruzzo, Sicilia, Calabria e Puglia, con l'eventuale successiva estensione delle attivita' in altre regioni del territorio nazionale. La Puglia e' la regione che assorbira' il maggior numero dei 60 ragazzi previsti per quanto riguarda Federpesca, pari a circa i due terzi del totale. ''Molfetta - spiega Peroni - sara' particolarmente coinvolta in questo progetto, una zona da sempre molto sensibile e attenta alle problematiche sociali, come ha dimostrato anche nel passato''. I ragazzi, dopo un corso di formazione tecnico-professionale nell'ambito della pesca e del trasporto marittimo di circa una settimana, per cui sono stati stanziati specifici fondi da alcune province, come spiega Peroni per quanto riguarda Federpesca, verranno imbarcati a bordo di navigli superiori alle 10 tonnellate di stazza lorda. Il progetto, sul quale sovrintende il Corpo delle Capitanierie di Porto-Guardia Costiera alle dipendenze del Ministero delle Infrastrutture, ha avuto una preparazione capillare, in cui le tre associazioni di categoria coinvolte hanno mostrato tutte, un'ampia disponibilita' ad attivare progetti formativi finalizzati e specifici. L'intesa tra i due ministeri dovrebbe tradursi nei fatti entro il mese di aprile, in modo che i ragazzi possano essere utilizzati subito sia nelle unita' da traffico commerciale che su quelle da pesca. Il lavoro in mare, richiedendo spirito di sacrificio, disciplina, preparazione e rispetto, costituira' per i giovani usciti dal carcere una buona palestra di vita per il loro reinserimento. Regole, autodisciplina e aggregazione costituiscono, secondo i promotori del progetto, una buona 'anticamera' per coloro che si trovano spesso in situazioni di disagio e a rischio di emarginazione sociale.

Convegno di Coldiretti sulla modernizzazione del settore agricolo lunedì a Catanzaro

17/03 La modernizzazione del settore agricolo: le opportunita' per l' impresa agricola'. E' questo il tema del convegno, organizzato dalla Coldiretti Calabria, che si svolgera' lunedi' prossimo, a Catanzaro. ''Nel corso del convegno - e' scritto in una nota - si provvedera' alla raccolta delle firme per una proposta di legge nazionale di iniziativa popolare, per la promozione della produzione e dell' impiego di biomasse e biocarburanti di origine agricola, e di una proposta di legge regionale di iniziativa popolare, riguardante norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli regionali''. ''L' obiettivo della Coldiretti - prosegue la nota - attraverso qualificati relatori, dirigenti della Confederazione, tra l'altro tutti di origine calabrese, e' di illustrare i numerosi interventi legislativi, sia comunitari che nazionali, che hanno interessato il settore agricolo e che si sono caratterizzati per la crescente attenzione rivolta alla capacita' delle imprese agricole di rapportarsi con il mercato, facendo coglierne le opportunita'. Lo scopo e' di migliorare la conoscenza e di promuovere la concreta applicazione delle importanti novita' legislative che sono alla base della modernizzazione del settore''. ''Il convegno - afferma il delegato Coldiretti di Catanzaro, Grazioso Manno - dara' l'opportunita' agli imprenditori agricoli e alle istituzioni locali della nostra Provincia di recepire quanto, in coerenza con la nuova politica comunitaria e con il cambiamento socio-culturale che accompagna l' evoluzione dell' agricoltura, la Coldiretti ha ottenuto attraverso una costante concertazione con il Governo nazionale, in termini di approvazione di una innovativa strumentazione normativa in grado di supportare la propensione delle imprese agricole di affrontare il mercato''.

Al via le preselezioni territoriali per premio BIOL che si terrà ad Andria dal 20 al 29 aprile

17/03 Ultimi preparativi, in varie regioni italiane e anche all'estero, per le preselezioni territoriali del Premio Biol - Citta' di Andria, la manifestazione olivicola internazionale che dal 20 al 29 aprile per l'undicesimo anno consecutivo, porra' a confronto tra Bari e Andria i migliori oli bio-extravergini dei vari continenti. Le preselezioni per l'evento, coordinato dalla Camera di Commercio di Bari con organizzazione tecnica del CiBi e supporto del Comune di Andria, si terranno quasi tutte nella prima settimana di aprile, in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana, Puglia, Grecia e Spagna. Anche quest'anno, dopo la fase delle preselezioni territoriali in Italia e all'estero, la giuria (costituita da esperti provenienti dalle diverse regioni olivicole del mondo) assegnera' vari riconoscimenti: il Premio Biol, rivolto al migliore olio extravergine biologico imbottigliato all'origine e pronto per la commercializzazione; il Biolpack, per il miglior packaging, ossia il confezionamento di prodotto con il migliore design e l'etichettatura piu' chiara; il Biolblended, premio per il miglior blended, cioe' il prodotto finito (imbottigliato) commercializzato con marchi non del produttore, ma che abbia comunque origine e qualita' certa. Piu' vari riconoscimenti territoriali. Tra le novita' anche un concorso fotografico su olio, olive, ulivi, protagonisti del paesaggio agricolo e della realta' contadina dei diversi territori. Il concorso non prevede limiti di eta' ed e' destinato a fotografi professionisti e no. Si puo' partecipare con massimo tre immagini (non sono ammesse diapositive), in bianco e nero o a colori, da spedire entro il 15 aprile a: Segreteria Organizzativa Premio Biol. Il Premio Biol si tiene con il patrocinio di Ifoam e Coi e la collaborazione di enti locali e vari organismi di settore come Aiab Puglia, Icea - Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale, Consorzio Puglia Natura, la Fiera spagnola Ecoliva.

Incontri in Calabria sulla modernizzazione del settore agricolo

15/06 Conoscere lo scenario normativo che negli ultimi cinque anni ha riscritto il ruolo dell' impresa agricola e promuovere, nel contempo, la concreta applicazione delle importanti novita' legislative che sono alla base del processo di modernizzazione del settore agricolo: e' questo il fulcro delle tematiche che la Coldiretti Calabria affrontera' in una serie di incontri territoriali sulla ''Modernizzazione del settore agricolo - Le opportunita' per l'impresa agricola'', ai quali parteciperanno sia gli imprenditori agricoli calabresi che i rappresentanti delle Istituzioni locali. ''Tra il 2001 ed il 2005 - ha sostenuto il presidente della Coldiretti regionale, Pietro Molinaro - abbiamo assistito a livello comunitario e nazionale, a numerosi interventi del legislatore in materia agricola aventi come filo conduttore, il modo in cui la nuova impresa e' capace a rapportarsi col mercato. In particolare, con i decreti legislativi di orientamento e modernizzazione del settore agricolo approvati nel corso degli ultimi cinque anni, l' impresa vede potenziate le proprie opportunita' attraverso una ridefinizione del proprio ruolo che punta da un lato alla diversificazione ed all' ottimizzazione della produzione di alimenti, e dall' altro, ad ampliare le capacita' reddituali mediante lo svolgimento di attivita' di utilita' collettiva, come ad esempio la produzione di energia alternativa tramite le biomasse''. ''Riuscire a leggere la portata del cambiamento nel modo di fare agricoltura - ha sostenuto il direttore regionale della Coldiretti, Angelo Milo - diventa indispensabile per un' impresa agricola che vuole essere multifunzionale e competitiva sul mercato e, nel contempo, tendere a diventare un punto di riferimento della struttura pubblica nell' ottica del principio di sussidiarieta' rivalutato con la riforma istituzionale del titolo V della Costituzione''. I tre incontri, e' scritto in un comunicato, si svolgeranno a San Marco Argentano (Cosenza) il 17 marzo alle ore 18 e, successivamente, a Crotone e Catanzaro, rispettivamente 18 e 20 marzo alle 10.

Cgil “Preoccupati per la situazione della produzione delle pesche”

11/03 “La Flai comprensoriale Pollino – Sibari – Tirreno, in merito all’incontro unitario tenutosi giovedì scorso con l’assessore regionale all’Agricoltura, onorevole Mario Pirillo, sulla grave crisi che si registra nel settore delle pesche, ritiene porre la sua attenzione su alcune questioni”. E' quanto scritto in una nota congiunta del segretario comprensoriale della Flai-Cgil del Pollino, Michele Tempo, ed il componente del direttivo regionale della Flai-Cgil, Vincenzo Laurito. “L’incontro con l’assessore Pirillo -peoseguono Tempo e Laurito-, era stato richiesto, unitariamente, dalle segreterie di categoria Flai Cgil, Fai Cisl ( con il segretario generale provinciale Tonino Russo), Uila – Uil (con il segretario generale provinciale Antonio De Gregorio) e confederali territoriali e regionali, subito dopo che i rappresentanti delle organizzazioni datoriali, in un incontro avuto con i rappresentanti sindacali di categoria, avevano messo in evidenza la situazione di grande difficoltà che si vive nel comparto agricolo della peschicoltura, dove si registrano forti segnali di declino e di forte crisi che investe quasi tutte le aziende agricole leaders e all’avanguardia di questo territorio che commercializzano i loro prodotti non solo sui mercati del nord Italia ma anche e soprattutto sui mercati stranieri. Non si poteva quindi restare inermi ad assistere all’agonia del settore della peschicoltura che, con i circa 5 mila addetti impegnati per un minimo di 101 giornate lavorative all’anno, rappresenta l’unica vera fonte di occupazione di questa nostra area, anche perché i risvolti potrebbero essere devastanti e non sostenibili. Giovedì, nella sede catanzarese dell’assessorato all’Agricoltura, c’è stato l’incontro. La Cgil era rappresentata da Michele Tempo, segretario comprensoriale Pollino - Sibari – Tirreno, da Vincenzo Laurito, componente del direttivo regionale della Flai, dal segretario generale regionale di categoria, Antonio Spataro, e da Nino Zumbo, del direttivo regionale della Cgil. Durante l’incontro abbiamo chiesto come il governo regionale intende sostenere in maniera specifica e finalizzata quelle aziende che, in riferimento alla direttiva comunitaria 2078, attuano la “lotta integrata”, cioè determinano una maggiore qualità per l’ambiente e per i consumatori. Come sindacato abbiamo proposto la preparazione e la pubblicazione di un bando. L’assessore Pirillo si è detto disponibile da subito a lavorare alla predisposizione del bando anche perché prima di essere pubblicato dovrà avere il placet della Comunità Europea, che dovrebbe arrivare entro e non oltre la fine del mese d’aprile. Come sindacato unitario abbiamo, altresì, rivendicato il rispetto delle norme contrattuali. Abbiamo chiesto esplicitamente che nei bandi dovranno essere previste le cosiddette clausole sociali e cioè: i contributi dovranno essere erogati solo ed esclusivamente a quelle aziende che rispettano le norme contrattuali e le norme contributive e che non facciano uso di lavoratori in nero, ciò anche a tutele delle aziende che rispettano la legalità. Come Flai, quindi, esprimiamo una moderata soddisfazione sull’incontro. Noi rimaniamo preoccupati della situazione complessiva e soprattutto rispetto ai tempi che si prevedono per l’erogazione dei benefici previsti e intendiamo anche dire alle organizzazioni di categoria che non possono continuare a restare in disparte. Le sollecitiamo pubblicamente a fare fattivamente la loro parte nei confronti non solo della politica, ma anche nei confronti delle istituzioni.

Coldiretti: “Passata di pomodoro: ora le origini sono in etichetta”

10/03 Con l’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine del pomodoro utilizzato nella passata più della metà dei soldi spesi dagli italiani in alimenti sono ora destinati all’acquisto di prodotti con informazioni trasparenti sulla provenienza dal campo alla tavola. È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che, con la pubblicazione del decreto interministeriale in Gazzetta che obbliga a indicare nella etichetta della passata il luogo di coltivazione, si compie un ulteriore passo in avanti in un percorso di trasparenza iniziato dopo la crisi mucca pazza con l'etichettatura di origine della carne bovina. Da allora grazie alla mobilitazione della Coldiretti con la raccolta di oltre un milione di firme che ha portato all’emanazione della legge 204/04 sull’obbligo di etichettatura di tutti gli alimenti si è moltiplicato l’elenco dei prodotti che possono contare su una carta di identità. All'obbligo di indicare varietà, qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca - precisa la Coldiretti - si è unito l'arrivo dal primo gennaio 2004 del codice di identificazione per le uova, l'obbligo di indicare in etichetta, a partire dal primo agosto 2004, il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto, l’etichetta di origine per il latte fresco del giugno 2005 e quella introdotta il 17 ottobre scorso per la carne di pollo e dei suoi derivati. Ora - continua la Coldiretti - non ci sono più scuse per estendere a tutti gli alimenti l’indicazione del luogo di allevamento o coltivazione del prodotto agricolo impiegato per combattere le contraffazioni e per garantire la rintracciabilità delle produzioni, maggiori controlli e scelte di acquisto consapevoli per i consumatori di fronte alle emergenze sanitarie che si rincorrono. Molto resta infatti ancora da fare e - rileva la Coldiretti - l'etichetta resta anonima per la carne di maiale, le conserve vegetali e i succhi di frutta, ma anche per la pasta, l'extravergine di oliva con la possibilità di commercializzare olio ottenuto da miscele di origine diversa senza che questo venga indicato in etichetta. Secondo una indagine Coldiretti-Ispo otto italiani su dieci considerano necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti e ben due italiani su tre sono d'accordo sul fatto che "se il prodotto alimentare è italiano sono più sicuro da dove proviene e quindi mi fido di più".

GLI ALIMENTI CON L’OBBLIGO DI INDICARE L’ORIGINE IN ETICHETTA
? Carne bovina: dal primo gennaio 2002 obbligo etichetta origine dopo mucca pazza.
? Frutta e verdura fresche: su etichette obbligato indicare origine, varietà e categoria.
? Uova: dal primo gennaio 2004 è obbligatorio il codice sul guscio;
? Pesce: deve riportare l'indicazione di origine.
? Miele: dal primo agosto 2004 è d'obbligo etichetta con Paese di origine in cui il miele è stato raccolto.
? Latte fresco: deve essere indicato il luogo di provenienza degli allevamenti di origine da giugno 2005.
? Carne di pollo: obbligo etichetta tra i provvedimenti per fronteggiare virus polli dal 17 ottobre 2005.
? Passata di pomodoro: etichetta che indica il luogo di coltivazione dal 15 giugno 2006
Fonte: Elaborazione Coldiretti

L'ETICHETTA CON L'ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI

I CIBI CON LA CARTA DI IDENTITA'

E QUELLI SENZA

Carne di pollo e derivati

Carne bovina

Passata di pomodoro

Frutta e verdura fresche

Uova

Miele

Latte fresco

Pesce

Carne di maiale e salumi

Carne di coniglio

Frutta e verdura trasformata

Olio di oliva

Derivati del pomodoro

Latte a lunga conservazione

Derivati dei cereali 

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

Coldiretti Calabria scrive a Loiero e Pirillo: “Salvaguardare il patrimonio bovino da latte”

09/03 La Coldiretti calabrese ha scritto al presidente della Giunta regionale Agazio Loiero e all' assessore all' Agricoltura Mario Pirillo ''al fine - e' detto nel testo - di salvaguardare il patrimonio bovino da latte per come previsto dall' articolo 33 della Legge regionale Calabria n. 13, del 17 agosto 2005, che ha previsto la possibilita' del trasferimento in altre Regioni o Province autonome di una quota massima del quantitativo di riferimento individuale pari al 50% del quantitativo riferito al periodo di commercializzazione 2005-2006''. ''La norma in parola - afferma il presidente Pietro Molinaro - e' da considerarsi un elemento di sicuro interesse per la valorizzazione del patrimonio zootecnico calabrese e rappresenta, al contempo, una dimostrazione del corretto esercizio della potesta' legislativa regionale in materia agricola alla luce della riforma del Titolo V della parte seconda della Costituzione. In effetti, lo stesso Consiglio dei Ministri in data 14 ottobre 2005, in sede di esame del provvedimento in questione, ai fini dell' eventuale impugnativa ex articolo 127 Cost., ha evidenziato taluni possibili profili di illegittimita' costituzionale della Legge regionale n. 13 senza, tuttavia, censurare in alcun modo la limitazione della percentuale di 'quota latte' trasferibile fuori Regione''. Per il direttore regionale Milo ''e' imprescindibile ed improrogabile che l' Amministrazione regionale si attivi per garantire, anche con puntuali azioni di monitoraggio e controllo, la piena e corretta applicazione dell' articolo 33, comma 1, della legge regionale n. 13 del 2005 anche per evitare azioni di acquisizioni di quote latte da parte di altre aree del paese, (tentativo posto in essere dalla Lombardia) che potrebbero impoverire l' economia della Calabria a danno di produzioni di qualita' e della filiera del latte''

Legapesca chiede interventi urgenti per Cirò Marina

09/03 L urgenza di dare risposte tempestive e concrete ai pescatori di Ciro' Marina colpiti dalla eccezionale mareggiata del 23 febbraio ha gia' portato la Lega Pesca ad attivarsi presso tutte le Autorita', sia regionali, che nazionali, perché siano attivati gli indispensabili interventi di indennizzo e sostegno alla categoria. Ne da' notizia il responsabile della Lega Pesca Calabria, Salvatore Martilotti. In particolare, e' stato richiesta l attivazione degli interventi per calamita' naturale previsti dall art. 24 della Legge Regionale n. 24/2002, cosi' come e' stata avviata la procedura per l attivazione del Fondo nazionale di solidarieta' del ministero delle Politiche agricole. Il bilancio della mareggiata e' impressionante, afferma Martilotti. Una prima stima, sicuramente approssimativa e sottostimata, quantifica in oltre 300.000 euro i danni accertati: circa 50 sono state le imbarcazioni danneggiate, di cui 20 colate a picco e irrimediabilmente perdute. Ingenti anche i quantitativi di reti dispersi, i danni alle attrezzature (come remi, ancore, come e galleggianti) e agli attrezzi di pesca. Spazzate via anche le costose le dotazioni tecnologiche, come Radar, GPS, ecoscandagli, baracchini e VHF. Lega Pesca ha prontamente risposto alla richiesta di aiuto di Vincenzo Tangari, presidente della storica cooperativa 'Luigi Marino' di Ciro' Marina. L Associazione e' da tempo punto di riferimento per i bisogni e le esigenze della categoria, anche a seguito della apertura, proprio a Ciro' Marina, di uno degli sportelli dei Centri Assistenza alla Pesca (CAP). Grazie all iniziativa di Lega Pesca proprio le infrastrutture portuali del porto di Ciro' erano state oggetto di interventi di miglioramento a valere sui fondi strutturali comunitari, che avevano consentito il raggiungimento di elevati standard di qualita' per i servizi alla pesca in banchina e per la sicurezza del lavoro in mare. Nell esprimere la ''piena e convinta solidarieta' ai pescatori colpiti dagli eventi calamitosi, indipendenti dalla volonta' della categoria'', la Lega Pesca ribadisce con forza che ''occorre ora dare una risposta non burocratica alle esigenze della categoria. Bisogna dare certezza agli operatori con una risposta tempestiva che sappia superare le croniche lungaggini cui vanno incontro gli interventi del fondi di solidarieta' nazionale'' Occorre invece dare una risposta in forma straordinaria rilancia Ettore Iani', presidente nazionale della Lega Pesca soprattutto perché questo evento calamitoso cade in un momento a dir poco drammatico per le imprese di pesca. Non dimentichiamo - aggiunge Iani' - le specifiche difficolta' della pesca calabrese: l economia regionale reca i segni della drastica crisi socioeconomica innescata dal famigerato bando spadare''. Qualche dato: la flotta regionale si e' ridotta di circa il 19% negli ultimi cinque anni, con un saldo negativo di circa 200 imbarcazioni. Anche le catture, nel periodo di riferimento 2000-2004, si sono ridotte del 13%.

A Cosenza il primo “barometro” congiunturale del sistema agricolo

09/03 ''Molto si e' fatto, ma si puo' e si deve fare di piu' per sostenere le imprese agricole e agroalimentari'': partendo da questa la linea guida, l' attivita' della Camera di Commercio di Cosenza trovera' conferma nel convegno in programma sabato prossimo, organizzato dall' Azienda speciale Agrisistema, per presentare ''Agros'', il ''Primo barometro congiunturale del sistema agricolo e agroalimentare cosentino'' e i risultati di una indagine eseguita in collaborazione con l' Istituto Tagliacarne. ''L' Osservatorio Agros - ha sostenuto il presidente Nicola Lucchetti - nasce con l' obiettivo primario di conoscere, analizzare e fotografare la difficile situazione economica del settore agricolo e agroalimentare. Con l' Osservatorio Agros ci proponiamo di offrire a tutti gli operatori commerciali del comparto agricolo informazioni approfondite e aggiornate necessarie per pianificare sia gli interventi che le scelte imprenditoriali''. ''Agros ha previsto - ha sostenuto il presidente di Agrisistema, Pietro Tarasi - la realizzazione del Barometro Congiunturale, sia per monitorare l' evoluzione del sistema agricolo e agroalimentare della provincia Cosentina, analizzando l' andamento delle variabili aziendali, prezzi, volumi di vendita, investimenti, export, occupazione, sia per conoscere le prospettive di sviluppo delle piccole e medie imprese nel breve periodo''. L' iniziativa, e' scritto in una nota, e' anche un' opportunita' per presentare gli obiettivi e le strategie che la Camera di Commercio e Agrisistema si propongono di attuare per accompagnare il processo di innovazione del patrimonio agricolo e agroalimentare Cosentino. Il dibattito sara' concluso dall' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo.

Un sms per tracciare l’olio extra vergine

09/03 Un Sms per sapere tutto sull' olio che si consuma: il sistema di rintracciabilita' dell' olio extra vergine di oliva di qualita', attraverso Sms telefonico messo a punto da Unaprol e gia' operativo in Puglia, Toscana e Abruzzo, ora e' attivo anche in Umbria presso il frantoio Marfuga di Campello sul Clitunno. L'iniziativa e' stata realizzata dai soci Coldiretti, organizzati dagli olivicoltori dall'Aprol di Perugia. Il sistema - e' detto in un comunicato della Coldiretti - consente di trasferire al consumatore la storia dell'olio extra vergine confezionato con il marchio ''Trace''. Basta avere un telefono portatile dal quale far partire un Sms al numero riportato sul collarino della bottiglia digitando il codice posto sul sigillo. In pochi secondi la centrale Unaprol elaborera' un Sms di risposta con tutte le informazioni per favorire un acquisto consapevole. Si potra' infatti conoscere nome del produttore e luogo di produzione delle olive oltre a il frantoio di lavorazione ed il luogo di imbottigliamento, le caratteristiche chimiche, organolettiche ed anche i consigli per l'abbinamento in cucina. ''Il sistema e' stato pensato per conferire al prodotto umbro un forte valore aggiunto perche' legato al concetto di territorio'' ha detto il presidente dell'Aprol, Giulio Scatolini che e' anche dirigente dell'Unaprol. ''L'obiettivo - ha spiegato Sergio Marini, vicepresidente della Coldiretti nazionale - e' quello di offrire a tutti i consumatori la garanzia di un prodotto di alta qualita', ma soprattutto certificato 100% 'made in Italy' di fronte al moltiplicarsi di messaggi pubblicitari spesso poco veritieri''

Approvato, ma senza il condono previdenziale, il decreto per l’agroalimentare. Coldiretti: “Dimostrata la responsabilità delle istituzioni”. Cia: “Aspettative nuovamente deluse”. Fedagri: “Un segno di responsabilità”. Copagri “La politica deve guardare oltre le emergenze”. Confagri “Amarezza per il condono”.

I Prodotti calabresi alla più importante fiera agroalimentare spagnola

07/03 Per la prima volta i prodotti della Calabria sono esposti alla fiera agro-alimentare di Barcellona, Alimentaria 2006, considerata come la piu' importante del settore nella penisola iberica, che festeggia il suo trentesimo anniversario. ''L' Assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo - e' scritto in una nota - giunto a Barcellona nella giornata di lunedi, ha indicato proprio la Spagna quale uno dei principali Paesi con i quali instaurare rapporti di natura culturale e commerciale, solidi e duraturi. A tal proposito, Pirillo, che guida la delegazione calabrese, ha cenato con il Console generale d' Italia a Barcellona, Roberto Natali ; nel corso dell'incontro, l' esponente politico regionale ha rimarcato con determinazione la volonta' della regione di inserirsi nei circuiti commerciali iberici''. ''Il fatto che la produzione italiana e quella spagnola siano praticamente simili - sostiene Pirillo - non deve farci declinare dall' idea di poter aumentare la quota delle nostre esportazioni in Spagna, anche perche' le caratteristiche organolettiche dei nostri prodotti differiscono da quelle iberiche, e vedo la possibilita' che le due produzioni si completino, aumentando gli interscambi commerciali, anche attraverso un miglioramento dei rapporti culturali tra la Catalogna e la Calabria''. ''D' accordo - conclude la nota - sull' impostazione di Pirillo anche il Console che immagina di legare il turismo ai prodotti tipici, ritenendo la cultura e le tradizioni mediterranee il vero valore aggiunto per una promozione qualificata delle produzioni italiane. Il mercato spagnolo rappresenta il nono mercato di sbocco delle esportazioni enogastronomiche della Calabria. Nel pomeriggio di oggi e' prevista una conferenza dell' Assessore Pirillo con la stampa specializzata spagnola, alla quale sara' presente anche un nutrito gruppo di grandi distributori iberici''

Decreto aviaria-agricoltura. Salta il condono salvi gli aiuti per l’aviaria, lo zucchero e il biofuel. Alemanno: “Superato lo scoglio del Senato. Provvedimento in larga misura salvo”. Coldiretti: “Il decreto ora va approvato alla Camera”. Manifestazione con mimose e pollo a Roma. De Petris (Verdi) “Da Alemanno le solite promesse”.

La FAI CISL sul decreto senza copertura fa un appello senso di responsabilità

05/03 ''La prossima settimana sara' decisiva per il destino di centinaia di migliaia di lavoratori. La Fai Cisl si appella dunque al senso di responsabilita' del Governo e di tutte le forze politiche''. Lo afferma il Segretario Nazionale della Fai Cisl, Armando Zanotti, dopo il rinvio alle Camere da parte del Capo dello Stato del provvedimento per l' emergenza aviaria e gli altri interventi per l'agricoltura e la pesca per il quale si cerca una soluzione. ''Questo rinvio alle Camere - scrive Zanotti in una nota - suscita non poca preoccupazione per le ricadute negative in termini produttivi ed occupazionali se non saranno garantiti tutti gli incentivi e gli sgravi previdenziali previsti per la crisi aviaria, per la ristrutturazione degli zuccherifici e per il settore della pesca, nonche' quelli occorrenti per la copertura finanziaria per la disoccupazione dei lavoratori agricoli 'centocinquantunisti'''. Zanotti richiama quindi a ''un sano dibattito parlamentare, per ricercare la necessaria copertura finanziaria che garantisca l'operativita' dell'intero pacchetto di interventi. Sarebbe una iattura - prosegue il segretario nazionale della Fai Cisl - qualora dovessero prevalere interessi corporativi di taluni settori a discapito di altri, abbandonando al proprio destino la tutela dei lavoratori dipendenti del settore agricolo, di quello aviario, degli zuccherifici e della pesca''.

Decreto aviaria-agricoltura, Alemanno: “Entro venerdì la soluzione". Coldiretti: “Norme urgenti per imprese e consumatori”. Interventi di Storace, Fassino, Rizzo, Meduri, Fioroni, Scalfaro, Errani.

Ass. Pirillo: “Nuovi aiuti agli agricoltori”

03/03 Circa 25 milioni di euro saranno presto resi disponibili per gli agricoltori calabresi, non appena il Comitato Star dell'Unione Europea dara' il suo ok alla richiesta di modifica del PSR, il Piano di Sviluppo Rurale della Calabria. Lo ha reso noto l'Assessore regionale all'Agricoltura Mario Pirillo. Il Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria ha, infatti, inviato al Ministero per le Politiche Agricole la documentazione per l'introduzione della misura F.3. Il MIPAF, a sua volta, ha gia' trasmesso la richiesta a Bruxelles per gli adempimenti di competenza. La misura prevede aiuti per unita' di superficie coltivata con pratiche rispettose dell'ambiente, metodologie cioe' che riducono l'utilizzo di concimi azotati e fitofarmaci. E riguardano i comparti degli agrumi, drupacee, viti da vino DOC e IGT, patate e ulivi; vale a dire il 90% della produzione agricola calabrese. ''In attesa della decisione del Comitato Star - ha affermato un soddisfatto Pirillo - stiamo comunque predisponendo i bandi. Il Comitato dovrebbe decidere entro aprile, le domande degli agricoltori potrebbero arrivare entro giugno, cosi' che gli aiuti per la prima annualita' sarebbero disponibili per la prossima stagione agricola, a partire cioe' dal 15 ottobre''. Sara' prevista anche una priorita' per quegli agricoltori che possono dimostrare con apposita certificazione di avere assunto quale metodo di conversione il sistema introdotto con il REG. CE 2078 del 1992.

Il Presidente Ciampi boccia il decreto sull’agricoltura che contiene anche gli aiuti per l’aviaria. “Manca la copertura finanziaria”. Camere convocate per 7 marzo. Sbarbati (Rep.Eur) "Berlusconi licenzi Alemanno". Bindi, Percoraro, Cento "Governo incapace". Bianchi "Trovare i fondi"

Coldiretti, con decreto meno costi per 200mila imprese agricole

02/03 Oltre duecentomila imprese agricole italiane che assumono manodopera beneficeranno di una riduzione del costo del lavoro e della sospensione degli aumenti automatici che favorirà l’occupazione dopo che, secondo l’Istat, nel 2005 si è registrato per l’agricoltura un crollo record dell’8 per cento nelle unità di lavoro. Lo afferma la Coldiretti nell’esprimere grande soddisfazione per la definitiva conversione in legge del decreto legge n.2 del 10 gennaio 2006 che prevede, insieme agli interventi per l’aviaria e biocarburanti, importanti misure previdenziali tra cui anche il pagamento dei contributi sul salario reale e non più “virtuale”, la semplificazione burocratica attraverso l’invio a un unico ente delle comunicazioni di assunzione e la possibilità di regolarizzare i contributi pregressi. Le nuove norme approvate sotto il “pressing” di centinaia di agricoltori della Coldiretti che hanno presidiato per due giorni Palazzo Madama, sono il risultato della lunga mobilitazione dell’organizzazione degli imprenditori agricoli per garantire “Meno costi per le imprese, più risorse e investimenti per il made in Italy", con concrete proposte in materia di lavoro e previdenza per dare risposte alle imprese su due versanti: riduzione dei costi e migliore utilizzo della manodopera al fine di intraprendere un percorso di trasparenza dei rapporti di lavoro. L’iniziativa della Coldiretti ha avuto dunque successo nell’allineare i costi delle imprese agricole italiane ai livelli degli altri Paesi europei con quali si deve competere nel mercato comunitario. Le disposizioni del decreto - precisa la Coldiretti - si pongono l’obiettivo di razionalizzare, semplificare e riorganizzare il sistema previdenziale agricolo al fine di renderlo maggiormente coerente con l’ordinamento previdenziale generale e con un sistema moderno di welfare, salvaguardando tuttavia le specificità del lavoro agricolo. Le nuove norme - continua la Coldiretti - tendono a sostenere la competitività delle aziende agricole, contenendo gli oneri sociali secondo le raccomandazioni dell’Unione Europea, al fine di favorire sviluppo e occupazione. Nel particolare - precisa la Coldiretti - sono sospesi gli aumenti automatici previsti dalla norma del 1997 che disponeva l’aumento progressivo dell’aliquota per il fondo pensioni lavoratori dipendenti nella misura dello 0,20 per cento annuo (0,60 per cento per le imprese con processi produttivi di tipo industriale) fino al raggiungimento dell’aliquota in vigore negli altri settori (32 per cento). Inoltre - sottolinea la Coldiretti - si prevede la riduzione delle aliquote contributive attraverso un aumento della fiscalizzazione nelle zone montane dall’attuale 70% al 75% e nelle zone svantaggiate dall’attuale 40% al 68%. Il costo effettivo dei contributi viene quindi abbattuto rispettivamente del 20% nelle zone montane e del 50% nelle zone svantaggiate. Viene individuata una ulteriore possibilità per una soluzione all’annoso problema dei contributi previdenziali pregressi dopo che verrà dato il via libera dall’Unione Europea. In particolare è previsto che per i carichi contributivi risultanti fino al 30 giugno 2005, compresi quelli cartolarizzati, i datori di lavoro agricolo e i lavoratori autonomi possano estinguere l’intero debito contributivo senza corrispondere sanzioni e interessi, in rate semestrali entro il 31 dicembre 2030. In ogni caso, vengono sospesi sino al 30 giugno 2006 i giudizi pendenti e le azioni di recupero. Si elimina definitivamente - prosegue la Coldiretti - il salario medio convenzionale quale base di calcolo per i contributi e le prestazioni, prevedendo il passaggio al sistema generale di cui all’art. 1, legge 389/89, che considera retribuzione imponibile quella contrattuale, definita a livello provinciale e quindi in linea con le dinamiche economiche territoriali. Infine - conclude la Coldiretti - sono previste norme che rappresentano un decisivo passo verso la semplificazione delle assunzione contribuendo in maniera determinante al percorso di trasparenza dei rapporti di lavoro intrapreso in questi anni dal settore agricolo.
Le imprese interessate per Regione (a fianco il numero di aziende)

PIEMONTE 4.956
VALLE D'AOSTA 314
LOMBARDIA 8.399
TRENTINO ALTO ADIGE 6.475
VENETO 6.228
FRIULI VENEZIA GIULIA 1.542
LIGURIA 1.407
EMILIA ROMAGNA 12.848
TOTALE NORD 42.169
TOSCANA 7.532
UMBRIA 2.443
MARCHE 2.336
LAZIO 7.362
TOTALE CENTRO 19.673
ABRUZZO 2.102
MOLISE 1.045
CAMPANIA 25.772
PUGLIA 37.016
BASILICATA 4.206
CALABRIA 38.595
TOTALE SUD 108.736
SICILIA 38.128
SARDEGNA 5.838
TOTALE ISOLE 43.966
TOTALE ITALIA 214.544
Fonte: Elaborazioni Coldiretti

Confagri: “Il decreto previdenza non risolve i problemi”

02/03 La Confederazione Italiana Agricoltori della Calabria, dopo l'approvazione definitiva in Senato del decreto legge per gli interventi urgenti in agricoltura, sostiene, in una nota, che ''per quanto attiene i problemi della previdenza agricola, pur in presenza di misure importanti, resta, comunque una grande e preoccupante incertezza''. ''La forte e imponente mobilitazione delle scorse settimane, culminata nella manifestazione di Bologna e nelle iniziative di protesta davanti al Parlamento - prosegue la nota - ha prodotto sicuramente risultati positivi che sono stati recepiti dal decreto. Tuttavia, gli emendamenti apportati, durante l'iter parlamentare relativi alla regolarizzazione dei contributi pregressi ne riducono l'efficacia, mentre la stessa attesa per valutazione definitiva dell'Unione Europea rischia di allungare i tempi e di allontanare ancora di piu' l'attuazione degli interventi. Nel decreto legge, sono stati accolti molti elementi positivi, sollecitati a piu' riprese dalla nostra Confederazione, quali il congelamento per il triennio 2006-2008 delle aliquote contributive e le maggiori agevolazioni contributive per le imprese delle aree montane e svantaggiate, che in Calabria sono una grande parte dell' intero territorio. E' da valutare negativamente invece, soprattutto, l' anticipazione al 30 giugno 2005, rispetto al 30 ottobre 2005, del termine massimo per i contributi da regolarizzare e l'obbligo di pagare un ulteriore 8 per cento del dovuto entro la fine dell'anno 2006''. Secondo la Confagricoltura, ''il provvedimento adottato non risolve il problema del riordino della previdenza agricola e dei costi che continueranno a pesare in maniera eccessiva sulle aziende agricole. Oneri che riducono le capacita' competitive degli agricoltori e che rischiano di aggravare ulteriormente il panorama imprenditoriale del settore che fa i conti con un drastico calo dei redditi e con prezzi sui campi in costante e vertiginoso calo''. ''La Confederazione Italiana Agricoltori della Calabria, che e' fortemente impegnata nella campagna congressuale, che culminera' nell'appuntamento dell'assemblea elettiva regionale che si terra' il 16 marzo a Catanzaro - conclude il comunicato - continuera' a porre con forza, anche in vista delle scadenze elettorali per il rinnovo del Parlamento della Repubblica, l' esigenza di una nuova politica agraria, attraverso un progetto per la competitivita', per sostenere lo sviluppo dell' agricoltura, accrescere le capacita' concorrenziali delle imprese agricole, tutelare i redditi e creare opportunita' perche' gli agricoltori possano operare in condizioni di maggiore certezza. Un progetto per il Mezzogiorno, che faccia di quest'area un ponte delle relazioni tra l'Europa e la sponda sud del Mediterraneo. Una politica di protezione sociale in grado di offrire agli agricoltori un sistema previdenziale e assistenziale adeguato''.

Coldiretti Calabria: “Il decreto un buon contributo per il settore”

02/03 ''L' approvazione definitiva al Senato del Decreto Agricoltura con il rilancio della competitivita' delle imprese agricole, rappresenta in un momento cosi' difficile, un buon contributo per un settore fondamentale dell' economia calabrese''. A sostenerlo e' stato il presidente della Coldiretti della Calabria, Pietro Molinaro. ''Soprattutto le norme sulla riduzione dei contributi a carico dei datori di lavoro in agricoltura - ha aggiunto - che interessano direttamente la nostra regione, possono dare un nuovo impulso a tante aziende agricole. Gli interventi previsti dal Governo rappresentano un notevole passo in avanti per la tutela del settore economico-produttivo calabrese, anche grazie all' ampliamento delle competenze dell' Alto Commissario per la lotta alla contraffazione, mirando ad investire maggiori risorse per un efficiente sistema di controlli sull' origine e sulla qualita' delle produzioni; sviluppando cosi' un percorso di valorizzazione economica, tutela e controllo in materia di indicazioni geografiche, denominazioni di origine e specialita' tradizionali garantite, che vanno ad innestare un circuito virtuoso per l' incentivazione dell' imprenditoria e la promozione del territorio in tutta Italia ed all' estero. Positiva anche la parte del provvedimento riferita alla dissoluzione dei dubbi sull' interpretazione della vendita diretta dei prodotti da parte degli imprenditori agricoli poiche', non e' richiesta la comunicazione di inizio attivita' per la vendita esercitata su superfici all' aperto tanto nell' ambito dell' azienda di produzione quanto su altre aree private di cui gli imprenditori agricoli abbiano la disponibilita'''. ''Si tratta di una norma - ha proseguito - che agevola il rapporto diretto tra agricoltori e consumatori, fondamentale da un lato nel combattere la moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola e l' inflazione, dall' altro ad acquistare prodotti freschi e genuini'' ''Un' importanza strategica per la tutela della biodiversita' del patrimonio agroalimentare e faunistico della Calabria - ha sostenuto il direttore della Coldiretti Calabria, Angelo Milo - e' senz' altro la parte innovativa del decreto relativa alla rivoluzione prevista per i serbatoi di tutte le auto circolanti in Italia a diesel o a benzina dove ci sara' almeno l' uno per cento di biocarburanti derivanti dalle coltivazioni agricole che contribuiscono allo sviluppo delle energie pulite contro, il caro petrolio e l' inflazione e per l'abbattimento dello smog nelle citta'. Di particolare rilievo e' anche la disposizione secondo cui il biogas, ottenuto anche dai reflui degli allevamenti, e' equiparato al gas naturale, in ordine all' esenzione dall' imposta prevista per l' olio minerale equivalente''

Coldiretti: “Urge la convocazione di un tavolo sull’agroalimentare in Calabria”

01/03 Partire da una concertazione progettuale condivisa ed efficace tra Istituzioni Regionali e forze sociali organizzate, al fine di elaborare soluzioni propositive e concrete che puntino alla rigenerazione del settore agroalimentare come modello di sviluppo del territorio.E' il tema centrale affrontato dai dirigenti della Coldiretti Calabria e delle Federazioni Provinciali che, nel corso del Consiglio Direttivo convocato a Lamezia Terme e allargato ai componenti delle Consulte produttive regionali, hanno presentato le linee programmatiche del percorso di mobilitazione dell'Organizzazione. A giudizio del presidente della Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro ''e' improrogabile l'esigenza della convocazione da parte del Governo Regionale di un Tavolo Agroalimentare di concertazione non finalizzato esclusivamente alla mediazione di conflitto tra le parti sociali o diretto a contrastare situazioni d'emergenza, ma che sia espressione di una democrazia economica effettiva e compiuta e che miri a corresponsabilizzare soggetti istituzionali ed attori della filiera agro-alimentare nel quadro di un costante e costruttivo confronto secondo i tempi e le modalita' sancite nell'articolo 14 della Legge Regionale 24/02 (Interventi nel settore agricolo e agroalimentare)''. E per un'efficace rigenerazione del settore, secondo Molinaro, ''e' necessario che la giunta regionale si impegni affinche' si dia una corretta e completa attuazione alle norme gia' esistenti, a partire dalla definizione del Documenti di programmazione economica e finanziaria regionale per liberare le risorse dal bilancio in favore di politiche per lo sviluppo dell'agro-alimentare 'Made in Calabria' e per azzerare le emergenze in alcune filiere, eliminando nel contempo le strozzature procedurali e gestionali che vanificano l'efficacia degli interventi e la qualita' della spesa''. Infatti per il presidente della Coldiretti Calabria, ''se si vuole realmente dare impulso all'imprenditoria agricola nell'ottica di un rilancio economico regionale queste misure devono essere accompagnate da una riduzione consistente dei costi per le imprese e dall'attivazione di Fondi per i Consorzi Fidi in Agricoltura alla luce delle difficolta' di accesso al credito imposte da 'Basilea 2'''. Dal canto suo il il direttore della Coldiretti Calabria, Angelo Milo, ha sottolineato che ''l'agricoltura se osservata secondo approccio sistemico, acquista una valenza strategica in un'ottica di valorizzazione e promozione del territorio poiche' - spiega - grazie alla multifunzionalita' delle imprese che vi operano, si crea un circuito virtuoso che coinvolge tutti gli attori del tessuto socio-economico''. E per Milo ''creare un sistema di imprese che operano in regime di eco-condizionalita' vuol dire realizzare una rete di servizi che oltre a snellire l'attivita' della Pubblica Amministrazione, nell'ottica del principio di sussidiarieta', consolidano un rapporto trasparente e sicuro con il consumatore sempre piu' orientato verso l'acquisto di prodotti che certificano la qualita'''.

Approvato dal Senato il DL sull’agricoltura che prevede, tra l’altro, misure per le aree svantaggiate, per gli avicoltori colpiti dall’aviaria, rateizzazione dei contributi. Reazioni.

Flai CGIL: “Peschicoltura, un settore in agonia”

01/03 ''L' incontro tenutosi lunedi' scorso presso la sede dell' Unione agricoltori provinciali di Cosenza, tra i rappresentanti delle organizzazioni datoriali del settore agricolo e i rappresentanti sindacali di categoria ha messo in evidenza la situazione di grande difficolta' che si vive nel comparto agricolo della peschicoltura. Crisi che noi, come Flai, purtroppo, andiamo denunciando da tempo''. E' quanto sostiene, in una dichiarazione, Michele Tempo, segretario comprensoriale della Flai-Cgil del Pollino. ''Da circa tre anni - aggiunge Tempo - nel settore della peschicoltura si registrano forti segnali di declino e quindi di grande preoccupazione. Bisogna correre immediatamente ai ripari, anche perche' questa crisi investe quasi tutte le aziende agricole leaders e all'avanguardia della Piana di Sibari e di Cammarata che commercializzano i loro prodotti non solo sui mercati del nord Italia, ma anche e soprattutto su quelli esteri. Non si puo' restare inermi di fronte all' agonia del settore della peschicoltura che, con i circa cinquemila addetti impegnati per un minimo di 101 giornate lavorative l' anno, rappresenta l' unica vera fonte di occupazione di questa nostra area. I risvolti potrebbero essere devastanti e non sostenibili. La fase d'espansione della forza lavoro che si e' registrata continuamente negli ultimi anni si e' arrestata e gli imprenditori del comparto della peschicoltura cominciano a parlare di esuberi''. ''Nel farci carico delle difficolta' degli imprenditori - conclude Tempo - come Flai intendiamo, ancora una volta, ribadire che i diritti dei lavoratori non si barattano con la crisi di mercato ne', tanto meno, e' pensabile poter scaricare le difficolta' sui lavoratori''.

Coldiretti: “Boom dell’export del vino made in Italy nel 2005”

24/02 ''Boom del 10,2% nelle bottiglie di vino Made in Italy esportate sul mercato mondiale per un valore che si stima nel 2005 pari alla cifra record di 3 miliardi di euro''. E' quanto afferma la Coldiretti, sulla base dei dati Istat che evidenziano come ''il risultato complessivo sia frutto di un incremento in valore nei mercati comunitari del 3,4%, negli Stati Uniti del 2,6% e di un vero boom nei paesi extracomunitari emergenti come Russia (+ 52,4%) e Cina (+ 45%)''. ''Se Cina e Russia al momento rappresentano destinazioni di mercato marginali, i buoni risultati sul mercato statunitense e europeo, che insieme rappresentano ben l'80% del valore delle esportazioni, confermano - sottolinea l'organizzazione agricola - il rinascimento del vino italiano, a vent'anni dall'emergenza metanolo''. Coldiretti, Associazione nazionale Citta' del vino e Symbola durante il week end nelle cantine in tutta Italia festeggiano la rinascita di un settore che oggi e' una delle punte di diamante della nostra economia. Nel corso degli incontri sara' presentato il dossier 'Accadde domani: a vent'anni dal metanolo. Il Rinascimento del vino italiano'. Sono decine le manifestazioni, con convegni, degustazioni e incontri culturali enogastronomici. Tra gli appuntamenti principali, in provincia di Pisa, domenica a Castellina Marittima, la manifestazione prevede la presenza del ministro dell'Ambiente Altero Matteoli, di Ermete Realacci presidente di Symbola, Stefano Masini responsabile Consumi e Ambiente di Coldiretti, Fabrizio Filippi presidente Coldiretti Pisa e di Paolo Benvenuti, direttore dell'Associazione Citta' del Vino. In Calabria, a Torre Melissa (Crotone) presso la Torre Aragonese, dibattito per un primo bilancio su progressi, luci e ombre del vino calabrese mentre in Liguria, in collaborazione con l'Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre, tavola rotonda e degustazione sabato a Riomaggiore (La Spezia), nella Cantina Sociale delle Cinque Terre

Agriturismo: fatturato in diminuzione nel 2005 ma in aumento la stima per il 2006

23/02 Sfiora gli ottocento milioni di euro, in flessione rispetto all'anno precedente, il fatturato complessivo del settore dell'agriturismo made in Italy nel 2005, secondo il consuntivo della scorsa stagione diffuso da Agriturist, in occasione della presentazione della 31/a edizione della guida realizzata con la collaborazione di Confagricoltura. Il dato segna un calo pari all'1,6% rispetto al 2004. Ancora piu' negativo il giro di affari medio per azienda diminuito, nel confronto con lo stesso periodo, del 9,6%. Tuttavia, sempre nel 2005, il settore della vacanza in fattoria e' cresciuto sia per quanto riguarda l'offerta (+8,9%) sia per gli arrivi, cioe' il numero di soggiorni (+2,5%); anche se le presenze, ossia il numero di pernottamenti, si sono ridotte del 3,4%, con il risultato di soggiorni piu' brevi. Un dato, quest'ultimo, che si prepara ad una inversione di tendenza nell'anno in corso. Fra le regioni in cui le aziende agrituristiche autorizzate sono cresciute di piu', in testa la Calabria (+64%) e l'Emilia Romagna (+26%). Sono invece di segno positivo le stime di Agriturist per il 2006, con un boom atteso per quanto riguarda il giro d'affari. Nell'anno in corso, sulla base delle previsioni, l'offerta del settore crescera' del 6,8% rispetto al 2005, portando a quota 15.700 il numero degli agriturismo presenti da nord a sud del Paese, mentre saliranno del 6,2% gli arrivi. In ripresa anche le presenze che - sempre secondo le previsioni per il 2006 - aumenteranno del 3,6%, rendendo quindi piu' lunghi i periodi di permanenza. L'incremento piu' alto stimato per il 2006 dovrebbe invece riguardare il fatturato complessivo del settore, che si prevede sara' del +10,9%, sempre rispetto all'anno scorso, attestandosi a quota 883 milioni di euro. In crescita anche il giro di affari medio per azienda (+3,7%). ''Una cifra di assoluto rispetto'', ha commentato il presidente di Agriturist, Riccardo Ricci Curbastro, sottolineando peraltro il contesto non positivo determinato dalla psicosi dell'influenza aviaria. Questi dati, ha aggiunto Ricci Curbastro, ''dimostrano come l'agriturismo abbia sempre piu' una capacita' di innovarsi, di essere un momento importante di incontro con il territorio e con i prodotti del territorio Dop e Igp''. Nella guida Agriturist 2006, che propone circa 1600 aziende agricole in cui trascorrere una vacanza a contatto con la natura, e' presente anche una rubrica dedicata ai prodotti agroalimentari riconosciuti, nel quadro della campagna ''Dop e Igp... Agriturismo... diffidate dalle imitazioni!'' promossa dall'Agriturist con il contributo del ministero delle Politiche agricole e forestali. Quest'anno il programma prevede un concorso giornalistico ed un concorso per le scuole.

La Coldiretti chiede controlli sull’import extra UE

23/02 ''Rafforzare il sistema dei controlli e le norme sull'obbligo di indicare in etichetta la provenienza per evitare che vengano spacciati come made in Italy prodotti ottenuti senza il rispetto di analoghe norme di carattere sanitario, ambientale ed etico''. Lo chiede la Coldiretti in riferimento ai dati sul commercio con i paesi extra Ue divulgati dall'Istat che, sottolinea l'organizzazione, registrano anche un aumento record nell'importazione di prodotti agricoli (+33,7%) e alimentari (+23,5%). Secondo la Coldiretti, per affrontare da subito il problema in termini concreti, occorre - spiega - al pari di quanto avvenuto per il pollame con l'emergenza aviaria, che anche per la passata di pomodoro ''diventi obbligatorio indicare in etichetta la provenienza, secondo quanto prevede il decreto firmato dal ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, che e' stato gia' trasmesso al ministro delle Attivita' produttive, Claudio Scajola, per la controfirma di competenza''. L'Italia, aggiunge la Coldiretti, importa dalla Cina una quantita' pari oltre un terzo della produzione nazionale di concentrato di pomodoro, oltre 150.000 tonnellate per un valore di 62 milioni di euro, che in assenza di una rigorosa normativa rischia di essere spacciata come made in Italy e di favorire truffe e contraffazioni. ''Bisogna impedire - conclude l'organizzazione - che per colpa delle maglie larghe della normativa si radichi definitivamente sui mercati un falso made in Italy che si 'produce' nei porti e sfrutta l'immagine positiva di un territorio e di uno stile ineguagliabili a vantaggio di alimenti che nulla hanno a che fare con il tessuto produttivo agricolo italiano, come anche l'olio spremuto da olive tunisine''.

Confagri: “I parlamentari calabresi si preoccupino della Previdenza agricola”

Il Presidente della Confagricoltura Calabria Francesco Macri' ha inviato a tutti i parlamentari calabresi una nota per sensibilizzare la loro attenzione nei confronti del decreto attualmente in esame presso la Camera dei Deputati che comprende il pacchetto sulla previdenza agricola. Il provvedimento interessa l'agricoltura meridionale ed in particolar modo quella calabrese, perche' consente di rateizzare per un lungo periodo le somme pregresse dovute all'istituto di previdenza e nel contempo e' inserita una norma che riduce le aliquote del costo del lavoro per il futuro. ''Questo provvedimento - e' scritto in una nota - e' stato oggetto di un esame approfondito da parte del Consiglio Direttivo di Confagricoltura Calabria riunitosi urgentemente ieri, riveste una grande valenza in termini di modernizzazione, di recupero e di efficienza dell'intero sistema previdenziale agricolo, nonche' per un piu' efficace contrasto al fenomeno del lavoro non regolare''. Confagricoltura Calabria, in considerazione dell'importanza che le norme del decreto in questione rivestono per il settore agroalimentare calabrese, auspica che ai lavori della Camera dei Deputati sia presente l'intera deputazione parlamentare calabrese.

Crisi delle clementine: Alemanno, “contributi per 3 mil aeuro alel aziende”. Pirillo “La Regione ha già dichiarato lo stato di crisi”

21/02 Contributi per 3mila euro per azienda; la sospensione per cinque anni del pagamento dei contributi previdenziali a condizione che la Regione Calabria dichiari lo stato di crisi; la possibilita' di ottenere aperture di credito per il tramite dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare(Ismea) con le banche del territorio: e' questo il pacchetto delle misure messo a punto dal ministro delle politiche agricole e forestali, Gianni Alemanno a favore dei produttori di clementine in Calabria Una delegazione di produttori di clementine composta dai rappresentanti del 'Comitato spontaneo celentino Rossano' e dell'Associazione agrumicoltori della Piana di Sibari' e' stata ricevuta oggi, presente il consigliere regionale, Giovanni Dima, dal ministro Alemanno nella sede del ministero. Alemanno ha invitato i produttori a costituirsi al piu' presto in OP (Organizzazione professionale) al fine di accedere con maggiore tempestivita' ai relativi contributi comunitari, nonché alle misure nazionali previste per coloro che presentano contratti di filiera. (ANSA).
''Se il Ministro ha intenzione di sospendere per cinque anni il pagamento dei contributi previdenziali a favore degli agrumicoltori calabresi, puo' farlo senza perdere tempo: su mia proposta, la Giunta Regionale guidata da Agazio Loiero ha infatti gia' provveduto a dichiarare lo stato di crisi del mercato agrumicolo sia per il 2004 che per il 2005''. A sostenerlo e' stato l' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo, in merito al pacchetto di aiuti agli agrumicoltori calabresi approntato dal ministro Gianni Alemanno. ''Gli atti deliberativi - ha aggiunto Pirillo - risalgono ad agosto e novembre dello scorso anno, e ovviamente sono stati regolarmente trasmessi al ministero per le Politiche agricole. Come anche la richiesta di dichiarazione dello stato di calamita' naturale, che risale allo scorso 16 gennaio. Nutro una profonda stima per l' on. Alemanno; ecco perche' vorrei invitarlo a stare attento alle strumentalizzazioni elettorali. Il popolo calabrese, compresi gli agricoltori della Sibaritide, sono troppo intelligenti per cadere nella trappola che evidentemente qualche sodale del Ministro ha pensato di preparare. Piuttosto, mi chiedo dove sia stato l' on. Dima, ex assessore regionale all' Agricoltura, negli ultimi sei anni, e cosa abbia realmente fatto per evitare che il settore si trovasse in questa drammatica crisi''. ''Sul resto del pacchetto delle misure, che peraltro era gia' contenuto nei provvedimenti deliberativi della Regione - ha concluso Pirillo - non posso che esprimere soddisfazione: Alemanno, al contrario di alcuni suoi amici di partito, ha sempre dimostrato coerenza e concretezza. Speriamo naturalmente che i Comitati ascoltino il Ministro piu' di quanto hanno finora fatto con l' assessore: senza la loro costituzione in OP, resterebbero dei 'produttori sciolti', con l' impossibilita' di avere rapporti ufficiali con le istituzioni pubbliche e l' ottenimento dei benefici previsti dalle leggi comunitarie e nazionali''.

Al sud la vendemmia più ricca del 2005. Dal 1 al 4 ottobre il Congresso nazionale dei sommelier in calabria

21/02 ''Sono le regioni meridionali a vantare la migliore produzione italiana del 2005 a livello di quantita' della raccolta''. E' quanto emerge dall'analisi degli esperti di Vinum che, nel numero di febbraio-marzo in edicola in questi giorni fanno il punto sull'ultima vendemmia, con un primo piano sulle produzioni europee, in Francia e Spagna, ed extraeuropee. Il clima di Puglia, Calabria, Campania, Sicilia e Sardegna, secondo la rivista europea di Editoriale Domus, ha fatto maturare in maniera ottimale sia i banchi che i rossi, conferendo loro una notevole raffinatezza. Si attendono quindi ottimi vini da aglianico, uva di Troia, negroamaro e primitivo, con vini siciliani e sardi che si presentano equilibrati e rotondi. Al centro, in particolare in Toscana, quantita' e qualita' si bilanciano: uve belle e di notevole equilibrio e una raccolta fino a un terzo in meno rispetto a quella dell'anno scorso promettono una buona annata. Se i cabernet e merlot chiantigiani sono stati influenzati dai capricci meteorologici, il sangiovese impressiona favorevolmente per i tannini maturi, un buon aroma fruttato e una grande eleganza. Al Nord invece, e' stato premiato chi ha vendemmiato prima dell'arrivo delle forti piogge. Convincenti i bianchi altoatesini grazie, soprattutto, alla loro fresca acidita' e alla finezza degli aromi fruttati.
''Nonostante il clima abbastanza piovoso ritengo che per la produzione del vino e' stata una annata positiva. Certo non rientrera' tra le grandi annate ma abbiamo avuto comunque un prodotto di qualita'''. E' quanto ha detto il presidente nazionale dell'Associazione Italiana Sommeliers, Terenzio Medri, stamane a Catanzaro a margine di un incontro durante il quale e' stato presentato il quarantesimo congresso dell'Ais che si svolgera' in Calabria dall'1 al 4 ottobre prossimo. ''In questi ultimi anni - ha aggiunto - in Italia e nel mondo la cultura del vino e' cresciuta. Il mondo intero, infatti, guarda con molto interesse il sistema del vino e dei vigneti italiani. Come associazione italiana sommelier abbiamo cercato di investire molto sulla cultura del vino organizzando una serie di corsi ed in questo momento abbiamo notato che molti giovani ci stanno seguendo facendo diventare tutto cio' come un nuovo stile di vita. Noi il vino non lo vediamo piu' come bevanda ma come un connubio tra arte, cultura perche' valorizzare dei territori con profumi e sapori diversi''. ''Riteniamo - ha proseguito Medri - che questo e' un momento favorevole anche per la Calabria dove per la prima volta organizziamo il congresso della nostra associazione. E' un fatto importante per la valorizzazione di questa terra meravigliosa che e' la Calabria. Se riusciamo a mettere insieme l'arte, la cultura, i prodotti tipici ed i vini riusciremo a fare sistema e daremo grande soddisfazione anche nell'impatto economico. L'Italia ha fatto un salto di qualita' ed in questo momento, credo, che siamo i primi nel mondo. Pero' dobbiamo fare grande attenzione e diventare competitivi perche' anche dalle altre parti si beve bene''. ''Dobbiamo fare molta attenzione - ha concluso Medri - perche' la concorrenza e' spietata. Infatti in altre zone come l'Australia, il Cile ed il Brasile, dove gia' si beve bene, in futuro potrebbero essere competitivi anche con i prezzi''.

Convegno sulla Riforma agrumaria il 23 a Corigliano

21/02 La Coldiretti di Cosenza, come già anticipato nei numerosi incontri sezionali tenutosi nei mesi scorsi sul territorio della Sibaritide, per illustrare le proprie strategie sindacali e per approfondire tematiche di stretta attualità, ha organizzato un convegno sul tema “Fiscalità in agricoltura e analisi sulla nuova riforma agrumaria” che si svolgerà giovedì 23 febbraio 2006 a Corigliano Calabro Scalo, alle ore 9.30, in Via W. Disney nella sede dell’Ufficio Zona della Coldiretti, nei pressi della sopraelevata. Il convegno al quale sono stati invitati le rappresentanze istituzionali e le imprese della filiera della Piana di Sibari, l’area di eccellenza delle produzioni agricole ed agoalimentari regionale, sarà dedicato alla illustrazione della fiscalità in agricoltura ed delle proposte Coldiretti per l'attuazione della Politica Agricola Nazionale e Comunitaria, con particolare riferimento al settore agrumicolo, ed alla puntualizzazione dello scenario economico-commerciale, sia nazionale che internazionale. Relatori del convegno saranno Pietro Tarasi, Presidente Provinciale della Coldiretti, Nicola Lucchetti, Presidente della Camera di Commercio di Cosenza, Francesco Preziosi, Responsabile Nazionale Coldiretti dell’ Ufficio Assistenza Tributaria, Pietro Sandali, Responsabile Nazionale Coldiretti dell’Area Azione Economica, Luciano Manfrinato, Assessore Agricoltura Provincia di Cosenza, Pietro Molinaro, Presidente Regionale Coldiretti Calabria. “Questo convegno – sostiene Salvatore Loffreda, direttore provinciale di Coldiretti – darà l’opportunità alle numerose imprese agricole della Sibaritide di recepire le potenzialità della fiscalità in agricoltura, alla luce della ultime leggi in materia, che saranno illustrate dal Dott. Francesco Preziosi, Responsabile Nazionale Coldiretti dell’ Ufficio Assistenza Fiscale e Tributaria. Coldiretti Cosenza – conclude il presidente provinciale Pietro Tarasi – raccogliendo le esigenze del comparto agrumicolo della Sibaritide ha inteso organizzare questo convegno per discutere con le imprese della filiera e le rappresentanze istituzionali le aspettative del comparto in vista della prossima OCM agrumi in considerazione della Politica Agricola Nazionale e Comunitaria, ed alla puntualizzazione dello scenario economico-commerciale a livello nazionale ed internazionale, di un settore economico di fondamentale rilevanza per la provincia di Cosenza.

Il 25 e 26 febbraio si festeggia il vino italiano

20/02 Con un dossier e decine di iniziative in tutt’Italia Città del vino, Coldiretti e Symbola celebrano IL RINASCIMENTO DEL VINO ITALIANO, meno quantità (-37%) più qualità (raddoppiano doc, docg, igt), maggior valore (più che triplicati fatturato ed export ). “UNA METAFORA PER L’ECONOMIA DEL FUTURO” Il 25 e 26 febbraio in tutt’Italia le cantine festeggiano il vino italiano. Venti anni fa lo scandalo del metanolo: 19 vittime, decine di intossicati, le inchieste giudiziarie, l’immagine dell’Italia e dei suoi vini drammaticamente compromessa, un intero settore produttivo in ginocchio. Oggi, a due decenni di distanza, il vino italiano domina le classifiche internazionali, col 25% del mercato siamo i primi esportatori al mondo per valore, abbiamo raddoppiato il numero di vini doc docg e igt e più che quintuplicato il loro peso nella produzione complessiva. Le nostre etichette sono tra i più prestigiosi ambasciatori dell’Italia nel mondo.
Associazione nazionale città del vino, Coldiretti e Symbola – Fondazione per le qualità italiane rievocano, con l’incontro “Accadde domani: a vent’anni dal metanolo. Il Rinascimento del vino italiano”, i drammatici eventi che 20 anni fa – erano i primi giorni del marzo 1986 – scossero l’Italia portando alla luce il primo clamoroso scandalo del settore alimentare. E celebrano, con un dossier che ne ripercorre le tappe e con tante iniziative che il 24 e il 25 prossimi si terranno in tutto il paese, la rinascita di un settore che oggi è una delle punte di diamante della nostra economia.
“Una parabola produttiva e culturale all’insegna della qualità”, sottolineano Associazione nazionale città del vino, Coldiretti e Symbola durante l’incontro, cui hanno preso parte il ministro per le politiche agricole e forestali Gianni Alemanno, il presidente nazionale di Coldiretti Paolo Bedoni, Ermete Realacci, presidente di Symbola, Floriano Zambon, presidente delle Città del vino.

“Dalla quantità alla qualità e ai legami col territorio: il rinascimento del vino italiano dopo il metanolo è figlio di questa coraggiosa riconversione” – sottolinea Ermete Realacci, presidente di Symbola. “E’ sulla stessa rotta che oggi deve muoversi l’Italia. Dobbiamo avere fiducia nei nostri talenti e tornare a fare quello in cui siamo bravi: la qualità. Abbiamo territori ricchi di saperi, di creatività, di comunità che conservano qualità della vita e forte coesione sociale. Paesaggi, cultura, arte e un saper fare che il mondo ci invidia. Dobbiamo valorizzare questi talenti: con un marketing territoriale adeguato; con l’innovazione, sfruttando le grandissime opportunità offerte dalle nuove tecnologie, sostenendo la ricerca. La via italiana alla competitività non può che passare per una coraggiosa scommessa sulla qualità. Come è stato per il nostro vino”.

“Il vino oggi testimonia un processo di rigenerazione realizzato da un sistema di imprese che dopo il grande percorso di valorizzazione qualitativa si è posto anche l’obiettivo - afferma Paolo Bedoni, presidente della Coldiretti - di offrire nel bicchiere un intero territorio fatto del patrimonio genetico dei suoi vitigni, delle sue ricchezze endogene, del clima, di paesaggio, di testimonianze artistiche e naturali . Di questo nuovo modello di sviluppo che dispone di capacità innovativa e di risorse imprenditoriali e che ha un legame inscindibile con un territorio dotato di straordinarie risorse, l’agricoltura italiana - prosegue Bedoni - si è fatta interprete con il divieto alla coltivazione di organismi geneticamente modificati (Ogm), la leadership europea nel biologico e nei prodotti a denominazione di origine ma anche la più bassa percentuale di residui da prodotti chimici nella frutta e verdura. Si tratta di risultati di eccellenza per l’agroalimentare nazionale che ha conquistato un rapporto di grande fiducia con il consumatore del quale possono ora beneficiare l’ambiente e l’intera economia Made in Italy”.

“A vent’anni di distanza dallo scandalo del vino al metanolo – sottolinea il presidente delle Città del Vino, Floriano Zambon – registriamo una profonda trasformazione del vigneto Italia avvenuta sotto la spinta alla qualità. I nostri vini hanno conquistato prestigio, i vigneti si sono valorizzati e questo ha consentito di mantenere inalterati centinaia di paesaggi viticoli. E’ nato il fenomeno dell’enoturismo, si è formata una nuova sensibilità commerciale sui vitigni autoctoni, che sono per l’Italia un patrimonio genetico unico. Abbiamo fatto molti passi avanti ma oggi – avverte Zambon – ci vengono lanciate altre sfide dai nuovi Paesi produttori di vino. E’ necessario quindi riorganizzarci per una governance del comparto vitivinicolo più incisiva. Dobbiamo investire sulla ricerca, valorizzare i vitigni autoctoni, accompagnare il fenomeno dell’enoturismo, rilanciare le Strade del Vino, investire sulla scuola e sulla formazione. Se vent’anni fa era necessario risollevarsi oggi dobbiamo sempre più specializzarci”.
ACCADDE DOMANI: LE TAPPE DEL RINASCIMENTO DEL VINO ITALIANO
SCOPPIA LO SCANDALO. Le prime morti riconducibili alle sofisticazioni risalgono all’inizio del marzo 1986. Il caso scoppia il 18 marzo dello stesso anno, quando viene assegnato al sostituto procuratore della Repubblica di Milano, Alberto Nobili, l’incarico di fare luce sugli avvelenamenti: si aprivano così le indagini su quello che sarebbe stato il primo clamoroso scandalo del settore alimentare.

IL METANOLO è un componente naturale del vino, ed è presente in una misura compresa tra 0,6 e 0,15 ml su 100 ml di alcool etilico complessivo. Aggiungere metanolo voleva dire far salire illecitamente di gradazione alcolica, e quindi di valore commerciale, anche i prodotti più vili della spremitura delle uve. Complice la carenza del sistema dei controlli, i sofisticatori trovano col metanolo il modo di moltiplicare esponenzialmente il valore del vino. Ma l’alcool metilico, altro nome del metanolo, assunto sopra i 25 ml provoca danni gravissimi: cecità, coma, fino alla morte. Dalla metà del dicembre 1985 al marzo 1986, periodo nel quale si può circoscrivere la sofisticazione, fu impiegata una quantità di metanolo di circa 2 tonnellate e mezzo.

LO SHOCK del metanolo è stato drammatico: per il mercato del vino e per l’Italia. Diciannove morti, decine di persone intossicate, colpite da gravi lesioni, rimaste accecate, l’intero settore vitivinicolo in crisi. Le esportazioni crollarono di oltre un terzo (da quasi 18 a circa 11 mln ettolitri), per un fatturato sceso da 1.668 a 1.260 miliardi di lire (un quarto in meno). Rispetto al 1985, rimasero invenduti 21 milioni di ettolitri di vino in più.

LE CONTROMISURE. Allo scandalo il Governo reagì rendendo più efficace l’azione di prevenzione e repressione delle sofisticazioni alimentari. Venne istituita l’Anagrafe vitivinicola su base regionale: per raccogliere tutte le informazioni su chi produce, detiene, elabora e commercializza, uve, vini, e derivati. E l’Ispettorato Centrale Repressione Frodi. Proprio il maggior rigore imposto nei controlli e il rispetto delle regole sono state le premesse per la rinascita del settore.
LA SCELTA DELLA QUALITÀ, IL RINASCIMENTO DEL VINO ITALIANO.
Oggi produciamo molto meno (- 37,4% rispetto all’86), ma il nostro vino vale molto di più: il fatturato del settore è più che triplicato (+260%), come il valore dell’export (+250%). Il numero di vini certificati doc, docg e igt è raddoppiato: dai 228 dell’86 ai 460 del 2005. E il loro peso nella produzione complessiva è più che quintuplicato: dal 10% al 58%. E’ fortemente diminuito l’impiego della chimica, a vantaggio della salute dei cittadini e dell’ambiente: dalle 44.680 tonnellate di agrofarmaci del 1986 si è passati, nel 2004, a poco più di 14mila: il 68% in meno. Come pure sono diminuiti i consumi di acqua destinata all’irrigazione dei vigneti.

L’export. Oggi siamo il primo esportatore mondiale di vino in valore, con il 25% del fatturato globale. Siamo il primo esportatore negli Usa, con 2 mln di ettolitri. Negli anni dal 2001 al 2004 il valore del vino esportato sul mercato statunitense è cresciuto più in fretta (+21%) delle quantità esportate (+17%): uno degli indicatori della crescita in qualità di quell’export. Analogo discorso per il mercato britannico. 1,2 mln tonnellate nel 2001 salite fino a 1,5 nel 2004: + 25%. Ma il valore di quel vino è aumentato del 27%, da 244 milioni a 311 circa. In crescita nello stesso periodo anche i mercati canadese (+20,9% in quantità, +24% in valore), Danese (+23% circa in quantità, + 48% in valore). Sono aumentate anche le esportazioni verso la Spagna, verso la Russia, l’Australia, la Nuova Zelanda, e, negli ultimi due anni, verso la Cina.

Il turismo. Il vino è divenuto anche uno dei più autorevoli ambasciatori dell’Italia nel mondo. E’ un pezzo importante dell’immagine positiva del nostro paese, ed è un deciso fattore di impulso al turismo. L’enoturismo può contare su 4 milioni di visitatori e circa 2,5 miliardi di euro di consumi, con la prospettiva di raddoppiarli nei prossimi 5 anni. Un fenomeno che fa sognare italiani e stranieri: i risultati di una ricerca dell'Istituto Piepoli, commissionata dall'istituto Leonardo e dall'Ice, evidenzia come per uno straniero su due (45%) siano i vini e il cibo la prima cosa che viene in mente pensando all'Italia, più che i luoghi (20%), l'abbigliamento (19%) e il calcio (15%).

LE CANTINE FESTEGGIANO IL RINASCIMENTO DEL VINO ITALIANO. Il 25 e il 26 febbraio l’Italia del vino ricorda lo scandalo del metanolo e celebra il rinascimento del settore. Centinaia di cantine aperte ai visitatori, e alle degustazioni, nelle Città del vino in tutt’Italia. E incontri e dibattiti sul tema organizzati da Associazione nazionale città del vino, Coldiretti e Symbola in ogni regione: da Asti a Marsala, Da Greve in Chianti al Parco delle Cinque Terre, dove un altro appuntamento si terrà anche il 5 marzo, a Conegliano veneto; da San Martino sulla Marrucina (CH) a Montefalco (PG), da Isera (TN) a Berchidda (SS).

DOPO IL METANOLO IL RINASCIMENTO DEL VINO ITALIANO IN CIFRE

     

1986

2005

Differenza %

Fatturato (mld di euro)

2,5

9

260%

Valore esportazioni (mld di euro)

0,8

2,8

250%

Produzione totale vini (mln di ettolitri)

76,8

48,1

-37,40%

Produzione vini Doc e Docg (mln di ettolitri)

7,8

15

92%

Numero vini Doc, Docg e Igt

228

460

102%

Consumi procapite in litri

68

48,8

-28,20%

Impiego agrofarmaci nei vigneti (tonn.)

44.681

14298 (*)

-68%

(*) riferito al 2004
Fonte. Elaborazioni Città del vino, Coldiretti, Symbola

Incontro di Coldiretti con i giovani i mprenditori

20/02 Un intervento di formazione multimediale integrata per l'acquisizione di conoscenze e lo sviluppo di competenze dei giovani aderenti al Movimento giovanile. E' questo l'obiettivo del progetto 'Vivaio dei talenti' realizzato dal Movimento giovanile Coldiretti in collaborazione con Inipa e Bluarancio, che e' stato tema dell'incontro, che si e' svolto a Lamezia Terme tra il presidente ed il direttore regionale Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro e Angelo Milo con i giovani imprenditori agricoli aderenti al progetto. ''La Coldiretti punta al futuro - si legge in una nota - i 18 imprenditori, coordinati da una giovane funzionaria della Federazione regionale Campania, Alessandra Nobilione e logisticamente seguiti dal segretario Regionale dei giovani della Coldiretti Calabria, Onofrio Casuscelli provengono da Basilicata, Calabria e Campania e partecipano ad un impegnativo percorso formativo. I giovani sono impegnati in una vera e propria palestra di progettazione e sono inseriti in un piu' ampio contesto formativo nazionale. Circa 200 giovani imprenditori agricoli sono coinvolti, su tutto il territorio nazionale in un percorso formativo, suddiviso in 4 moduli. Il percorso, ha l'ambizioso obiettivo di sviluppare le capacita' individuali dei giovani che hanno fatto la scelta di fare impresa in agricoltura''. Gli imprenditori, impegnati in questo percorso di Project Management si incontrano su due livelli : il primo e' periodico ed e' costituito da 4 giornate d'aula per ogni modulo, il secondo e' quotidiano ed e' basato su di una piattaforma informatica, appositamente sviluppata, all'interno della quale i giovani seguono quattro cicli di video-lezioni, tenute da autorevoli professori universitari''. ''L'idea imprenditoriale ed il rischio d'impresa - ha detto il Presidente Molinaro - sono un talento specifico che il giovane imprenditore agricolo Coldiretti deve sviluppare per crescere come imprenditore che quotidianamente si confronta con le potenzialita' e le risorse del territorio''.

Antonio Schiavelli responsabile dei circoli “Nuova Agricoltura”della Margherita

20/02 Il dott. Antonio Schiavelli è il responsabile calabrese della rete dei circoli della Margherita “Nuova Agricoltura”. L’iniziativa di questa rete nasce dal prof. Paolo De Castro, docente ordinario di Economia e Politica Agraria all’Università di Bologna, Presidente della Fondazione Qualivita, Ministro delle Politiche Agricole e Forestali dal 1998 al 2000, vicino al prof. Romano Prodi di cui è stato Consigliere economico alla Presidenza del Consiglio. I circoli “Nuova Agricoltura”, che hanno tenuto a Roma la loro prima assemblea nazionale l’8 febbraio scorso (sul sito www.circolinuovagricoltura.it si può trovare, insieme ad altra documentazione, il “Manifesto per il futuro dell’agricoltura italiana”), sono nati dalla “lettera appello” del prof. De Castro, nella quale si sottolineava la «fase estremamente delicata per il futuro dell’economia italiana, di cui il settore agroalimentare rappresenta una delle realtà più vitali e significative» e si invitava a raccogliere la sfida «di un rinnovato impegno politico (…) anche attraverso la creazione di una rete di circoli tematici che si collochino nell’ambito del progetto politico e culturale rappresentato dalla Margherita». «La Margherita calabrese - dichiara il Coordinatore regionale del partito, Franco Bruno - si arricchisce di una nuova iniziativa che tende a legare le dinamiche del mondo dell’agricoltura, così rilevanti per la nostra regione, alla politica. Grazie all’azione dell’Assessore Mario Pirillo, quello agricolo è uno dei settori che meglio funzionano in Calabria. Il nostro partito - conclude Bruno - è ora chiamato a dare un contributo politico e progettuale che la rete dei circoli “Nuova Agricoltura”, affidata alla competenza, all’esperienza e alla passione del dott. Antonio Schiavelli, Amministratore delegato del Consorzio Sibarit e Presidente del Consorzio di bonifica del Pollino, non mancherà di offrire».
«In un prossimo futuro - annuncia lo stesso Schiavelli - saranno illustrate in un’iniziativa pubblica le strategie e le metodiche realizzative per dare maggiore respiro all’agricoltura calabrese».

Pirillo: “Agricoltura multifunzionale per le aziende agricole”

19/02 Di agricoltura multifunzionale e di crescita e conversione di aziende agricole, si e' discusso nel corso di un convegno a Scalea al quale ha partecipato l'assessore regionale Mario Pirillo. Secondo Pirillo la multifunzionalita' dell'azienda agricola, e' una sfida notevole ''sapendo - ha detto - che l'agricoltura e' il comparto che potra' dare un riscontro davvero positivo all' economia della regione. L'agricoltura da sola, non ha risposto finora per come si voleva e quindi pensiamo che lo sviluppo rurale corrisponda a una agricoltura multifunzionale''. Nel corso dell'incontro e' stato illustrato il contenuto della guida alla multifunzionalita' dell'azienda agricola, ideata e redatta da Pino Forestieri. ''L'opuscolo - ha detto Forestieri - e' stato creato per fare in modo che in un territorio altamente vocato per l'agriturismo, nascono attivita' multifunzionali, ognuna con una propria specificita'. Il nostro progetto e' creare nel territorio adiacente il fiume Lao-Parco del Pollino, un Consorzio di Aziende Agricole Multifunzionali''.

I Sindacati chiedono di essere convocati dal Presidente dell’ARSSA

17/02 I Segretari provinciali della Fai Cisl Tonino Russo (nella foto), della Flai Cgil Giovanni De Donato e della Uila Uil Antonio De Gregorio scrivono al presidente dell’Arssa Valerio Donato. Chiedono un incontro per allontanare il sospetto della crisi economica che incombe sull’Agenzia regionale. Le federazioni, pertanto, non intendono dormire sugli allori. <Vogliamo vederci chiaro>, dichiarano i sindacati degli agricoltori, <si avvicina la stagione primaverile e le voci sulla presunta depressione economica si rincorrono. Il sistema delle piccole aziende è stato polverizzato. Da sole non andranno molto lontano>. Per tale motivo Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil premono sull’acceleratore della programmazione. <Se di crisi si tratta>, affermano i sindacati, <possiamo batterla sul suo stesso terreno. Economia, bilanci e tempistica. Non dobbiamo lasciare alla recessione il tempo di attecchire sul tessuto sociale ed occupazionale. È necessario scalzare immediatamente l’infelice congiuntura prima che il danno acquisti proporzioni troppo grandi. Insistiamo sul rinnovamento della progettazione relativa ai Centri sperimentali dimostrativi e ai Vivai. Lavoratori e strutture del comparto>, continuano i sindacati, <hanno bisogno di un sostegno da parte dell’Agenzia regionale>. <Il primo passo nella giusta direzione>, sottolineano i Segretari provinciali Tonino Russo della Fai Cisl, Giovanni De Donato della Flai Cgil e Antonio De Gregorio della Uila Uil, <è la concertazione assidua con le organizzazioni sindacali preposte. Non è il caso di arrivare trafelati all’ultimo giorno utile prima della scadenza dei termini. Il problema va affrontato preventivamente, per entrare con tranquillità nella prossima stagione lavorativa. Il decollo dei Centri sperimentali rappresenta una vittoria dello stesso ente che li ha generati. L’Arssa. Impostando un discorso di rilancio anche il ruolo dell’Agenzia regionale acquisterebbe risalto. In fondo>, commenta Tonino Russo, <si tratta di rafforzare i principi e le attività su cui si regge l’Arssa. Senza le quali, ipoteticamente, l’ente non avrebbe motivazioni. Non si dimentichi quindi il valore strategico dei piccoli nuclei di avanguardia punti di forza della ricerca agro-alimentare. Servono garanzie di servizi moderni>. <Siamo certi>, aggiungono Giovanni De Donato e Antonio De Gregorio, <che riusciremo a confrontare le diverse posizioni. Il fine è comune: raggiungere ottimi risultati nell’interesse dell’agricoltura, dei lavoratori e per il risanamento dell’Arssa>. Il sindacato unitario avanza già delle proposte. <È necessario>, sostengono Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, <che la programmazione viaggi parallelamente ai fondi regionali. Se gli stanziamenti ci sono, perché non utilizzarli?>. <La gestione dei bilanci del 2007-2013>, puntualizza Russo, <non dovrà inciampare negli stessi errori della precedente stagione. Un asso nella manica potrebbe essere il potenziamento del settore agro-alimentare. I nostri prodotti, purtroppo, vengono lavorati altrove e altrove creano valore aggiunto. Esportiamo ricchezza e restiamo a mani vuote>. <L’Arssa>, suggeriscono i sindacalisti, <dovrebbe orientare la propria economia verso la trasformazione dei prodotti locali, soprattutto di quelli freschi che stentano a trovare una collocazione sul mercato. Ma occorre accorciare i tempi. Basta con le pianificazioni improvvisate, largo a strategie di medio e lungo respiro>.

Confagri: Cala il reddito italiano, più che in tutta la UE, nel comparto agricolo.

17/02 Il calo del reddito medio agricolo, che ha colpito l'Italia piu' del resto dei paesi europei, e' dato centrale degli stati generali del Mezzogiorno di Confagricoltura, oggi a Napoli al New Europe Hotel. L'associazione chiede al prossimo Governo e al prossimo Parlamento un progetto di sviluppo per rilanciare la competitivita' delle imprese anche attraverso politiche di vantaggio, insieme alle proposte di rilancio delle filiere produttive e l'avvio di una programmazione per una grande rete di infrastrutture, materiali e immateriali. L'incontro, alla presenza di i dirigenti di Confagricoltura di tutte le province di Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, e' momento preparatorio del convegno dei quadri dirigenti di Confagricoltura, che si svolgera' il 20 e 21 marzo a Baveno-Stresa. ''Le aspettative delle imprese sono enormi - dice in una nota il direttore regionale della Campania Antonio Ippolito - le nostre aziende lamentano, come principale criticita', la difficolta' di accesso al mercato. Il nostro obiettivo primario non e' piu' la sola tutela, ma la promozione e lo sviluppo degli interessi economici delle imprese in una visione integrata con gli altri settori produttivi, con il mondo dei servizi, con la societa'''. ''L'agricoltura italiana - aggiunge Vito Bianco, direttore generale di Confagricoltura - vive un momento di difficolta', stretta fra il calo dei prezzi all'origine, la perdita di competitivita' e le difficolta' di collocazione dei prodotti. Secondo i dati Eurostat 2005, il reddito agricolo per occupato, in termini reali, e' calato nell'Unione del 6,3%, rispetto al 2004. L'Italia ha subito una diminuzione piu' accentuata, perdendo il 9,6%. Al di la' del dato congiunturale, le indicazioni piu' allarmanti, per l'Italia, derivano pero' dall'andamento del reddito nel medio periodo. Dai medesimi dati emerge, infatti, che in Italia l'indice del reddito agricolo per occupato, posto uguale a 100 l'anno base 2000, scende a 85,6 nel 2005, con un calo i oltre il 14%. Viceversa, nella media europea l'indice guadagna, circa il 4% sul 2000 e nella maggior parte dei singoli Paesi, i registrano avanzamenti consistenti. Nella graduatoria europea, al di sotto del nostro Paese, si situa solo la Grecia (78,8%). Ecco perche' la fase di elaborazione dei documenti di programmazione di sviluppo rurale 2007-13 si presenta con aspetti di evidente straordinarieta'''. Uno scenario che, secondo Bianco, impone un'allocazione oculata delle risorse, e l'azione coordinata, tra ministro e Regioni. Confartigianato insiste sulla necessita' che ''il dialogo con le parti sociali, vissuto negli ultimi anni a intermittenza'', torni a rappresentare un elemento di continuita' dell'azione di Governo''. ''Poniamo cinque obiettivi prioritari per il settore agroalimentare - e' la conclusione - Rafforzare la capacita' di competitivita' ed innovazione del sistema produttivo agricolo; ridurre i costi di produzione, favorire l'integrazione con i settori 'a valle', comunicare efficacemente al consumatore l'impegno crescente in direzione della sicurezza alimentare e dell'affermazione della qualita', proseguire sulla strada della semplificazione''

Pirillo: “Non condivido la protesta degli agrumicoltori”

14/02 ''Voglio ribadire, ancora una volta, che per quanto riguarda il settore di mia competenza, abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilita' circa la situazione di crisi in cui versano i coltivatori e produttori agrumicoli della Piana di Sibari''. E' quanto sostiene in una nota l'assessore regionale all'agricoltura, Mario Pirillo, circa la giornata di mobilitazione decisa dagli agrumicoltori della Sibaritide e che si svolgera' domani. ''Ai rappresentanti dei comitati spontanei - ha aggiunto - che ho ricevuto in Assessorato lo scorso 23 gennaio, ho chiarito in maniera dettagliata quali sono le competenze della Regione, quali invece quelle del Governo nazionale. E proprio per questo motivo ho scritto al Ministro per le Politiche Agricole Gianni Alemanno una lettera con la quale gli avevo chiesto un incontro urgente per affrontare la questione. Nella lettera, invitavo Alemanno a valutare le proposte avanzate dai comitati della Sibaritide, istanze che ho definito per nulla rivolte a vecchie logiche assistenziali, ma anzi utili alla riorganizzazione del comparto. Per quanto riguarda invece le responsabilita' istituzionali e politiche della Regione, gli atti sono li' a dimostrare che non abbiamo perso tempo''. ''La prima delibera - ha proseguito Pirillo - della Giunta guidata da Agazio Loiero e' dell'agosto 2005; con essa abbiamo chiesto al Governo nazionale il riconoscimento dello stato di crisi del mercato agrumicolo per l'annualita' 2004. Il 28 novembre 2005 e il 16 gennaio 2006, su mia proposta, sono state approvate altre due delibere; la prima per il riconoscimento dello stato di crisi del settore anche per il 2005, la seconda per la dichiarazione dello stato di calamita' naturali. Non sono atti di facciata, i nostri, visto che, per esempio, la riduzione dei contributi previdenziali e fiscali e' conseguenza del riconoscimento dello stato di crisi del settore e della dichiarazione dello stato di calamita'''. ''Alla manifestazione di domani - ha concluso - io non saro' presente. Non ci sarei stato comunque, perche' onestamente non ne condivido le premesse. E tuttavia, il motivo reale riposa nel fatto che fino a sabato prossimo guidero' la delegazione calabrese alla Prod Expo di Mosca, una delle piu' importanti fiere internazionali in campo agricolo. Spero di riuscire a chiudere l'intesa commerciale sulla quale stiamo lavorando da tempo. Ecco, io penso che e' da queste operazioni che puo' venire una risposta concreta alle problematiche degli agrumicoltori''

Confagricoltura: “L’attuale ruolo dell’ARSSA non va bene”

14/02 ''Se la struttura dell'Arssa dovesse rimanere cosi' com'e', e' meglio che non svolga alcun ruolo nell'ambito dell'agricoltura regionale ed attinga le risorse necessarie dal altri comparti produttivi, considerato che sia la Confcommercio che la Confindustria hanno espresso il loro consenso sull'operato e sulle iniziative che l'organismo vorrebbe intraprendere''. E' quanto ribadisce in una nota la Confagricoltura della Calabria circa il ruolo dell'Arssa nell'agricoltura regionale. ''Se l'intenzione del Consiglio di Amministrazione in carica - prosegue la nota - e' di tenere ancora in piedi un simile ''carrozzone'', il quale a fronte di un bilancio di oltre 50 milioni di euro genera un ritorno di servizi effettivi per l'agricoltura pari a circa 2 milioni e mezzo di euro, come si evince dal bilancio stesso dell'Arssa, tutto cio' in verita' agli agricoltori non interessa. Riguardo poi ai programmi di assistenza tecnica alle imprese agricole Confagricoltura Calabria, attraverso la propria Associazione di divulgazione agricola Confagridap, ha sempre puntualmente e qualificatamente presentato progetti elaborati in base alle reali esigenze delle aziende agricole, d'intesa con i divulgatori ed i Cesa di appartenenza, con una forte e capillare animazione territoriale, come previsto dalla legge regionale 19/99 e dalla successiva convenzione stipulata tra l'Arssa e le organizzazioni dei produttori agricoli''. In conclusione Confagricoltura Calabria evidenzia che il primo compito del nuovo Consiglio di Amministrazione e' di ''saper governare - conclude la nota - e dirigere un organismo cosi' complesso e delicato con il massimo dell'efficienza operativa e della trasparenza, avendo nel contempo l'umilta' di ascoltare le proposte dei cosiddetti ''Professionisti dell'Agricoltura'' che svolgono quotidianamente reali e non fittizi servizi a favore delle imprese agricole calabresi''

Insediato il tavolo vitivinicolo del cirotano

13/02 L'assessore regionale all' Agricoltura Mario Pirillo ha insediato stamane il tavolo permanente del comparto vitivinicolo del Cirotano. Del tavolo fanno parte i consiglieri regionali espressione del territorio, Enzo Sculco e Francesco Sulla, i sindaci e i rappresentanti delle organizzazioni professionali e di quelle associative del comprensorio. ''Il comparto vitivinicolo calabrese - ha detto l'assessore Pirillo - conosce sistematicamente momenti di crisi la situazione merita una profonda riflessione e uno sforzo ulteriore, affinche' si esca definitivamente dalla precarieta'. E' per questo che diventa fondamentale la collaborazione di tutti gli attori; e ognuno per le proprie competenze deve assumersi le proprie responsabilita'''. Nel corso dell'incontro Pirillo ha posto l' accento sulla regionalizzazione del marchio vinicolo. ''So bene che il Cirotano - ha aggiunto - rappresenta la fetta maggiore della produzione vitivinicola calabrese, ma dobbiamo renderci conto che sui mercati internazionali e' il marchio Calabria il vero valore aggiunto delle nostre produzioni''. D'accordo sull' impostazione data si sono detti sia Sculco che Sulla, ai quali Pirillo ha poi chiesto uno sforzo aggiuntivo in occasione della seduta del Consiglio regionale di domani, che dovra' approvare il bilancio dell' Arssa. La crisi del settore della vendemmia 2005, che sfocio' nell' occupazione della Statale 106 da parte dei produttori cirotani, fu affrontata e risolta grazie a un accordo stipulato davanti a Pirillo tra le Cantine vinicole e l' Arssa, e con quest'ultima che si impegnava a sostenere la produzione attraverso l' acquisto del vino imbottigliato. Due sono dunque le direttrici che l'area vitivinicola del Cirotano dovra' perseguire: da una parte l' accelerazione della procedura finanziaria per la soluzione dell' emergenza, dall' altra una pianificazione preventiva che affronti la problematica attraverso una seria programmazione, utile ad evitare di ricadere nell' emergenza. A questo proposito, Pirillo ha ricordato che il Decreto governativo sul vitivinicolo ha previsto una somma di 5 milioni di euro. ''Dobbiamo alzare il livello della discussione - ha concluso l' Assessore regionale - e dobbiamo anche investire su un nuovo modo di rapportarci coi problemi del territorio. Potrebbe anche succedere, io me lo auguro, che il metodo che studieremo insieme, sara' la soluzione definitiva''.

Coldiretti: “Buone prospettive per i floricoltori a San Valentino”

13/02 In occasione di San Valentino, festa degli innamorati, per le imprese floricole calabresi ci sono buone prospettive. A sostenerlo e' la Coldiretti. ''I fiori - e' scritto in una nota - superano i cioccolatini nella lista dei regali scambiati tra gli innamorati: la crescente attenzione alla dieta, un certo ritorno al romanticismo tra i giovani e la diffusione dell' omaggio floreale anche per gli uomini hanno favorito lo storico sorpasso. Con una spesa complessiva vicina ai 50 milioni di euro ad essere preferite nelle scelte sono soprattutto le rose, sempre in numero dispari, in confezioni da uno, tre o cinque aa di buyer della grande distribuzione organizzata, giornalisti della stampa specializzata, produttori e operatori del settore. In particolare le tipologie ''cocktail'', ''mini cocktail'' e ''grappolo'' a marchio La Zagara della Giovanni Grasso & C, di Fiumefreddo, sono divenute sughi espressi. La Sicilia ha fatto notare la sua eccellenza anche negli altri prodotti ortofrutticoli rigorosamente freschi come zucchine, peperoni e la nuova mini anguria seedless Solinda, presentati in insolite combinazioni. ''La nostra azienda - ha detto Davide Benini, product manager della S&G per il pomodoro in Itali - e' alla costante ricerca di varieta' innovative, attraverso incroci esclusivamente naturali, per fare recuperare al consumatore i sapori tradizionali ed educarlo ad abbinare ad ogni piatto il pomodoro migliore''.

L’Ass. Pirillo chiede agli olivicoltori un percorso unitario

11/02 L'Assessore regionale all'Agricoltura Mario Pirillo ha incontrato i responsabili calabresi di Confagricoltura, Cia e Copagri, per esaminare e valutare le possibili ipotesi finalizzate al proseguimento dell'attivita' di ricerca e sperimentazione del Corassol, il Consorzio regionale delle associazioni olivicole, a favore dei programmi di sviluppo dell'olivicoltura calabrese. Confagricoltura, Cia e Copagri hanno portato all'attenzione dell'assessore regionale l'intenzione di costituire una societa' tra le associazioni olivicole, per il mantenimento e la gestione delle strutture e delle sofisticate strumentazioni di cui e' dotato l'organismo consortile. Pirillo non ha posto alcun ostacolo all'iniziativa delle associazioni, ma ha chiesto a tutti gli attori del comparto di avviare finalmente un percorso unitario, tendente a fare dell'olivicoltura calabrese un sistema maturo e funzionale, che, partendo dalla ricerca, arrivi fino all'imbottigliamento dell'olio calabrese e alla sua commercializzazione. ''Anche perche' - ha detto l'Assessore - sono convinto che l'economia calabrese crescerebbe notevolmente se si riuscisse a far diventare l'olivicoltura un sistema compiuto''. A questo proposito, Pirillo ha annunciato che si fara' promotore di un tavolo istituzionale, intorno al quale dovranno sedere gli Istituti di ricerca, l'Universita', l'Arssa, le Organizzazioni Professionali e quelle dei Produttori, i rappresentanti del Consorzio per la tutela del marchio Dop calabrese e gli Enti per la commercializzazione nazionale e internazionale. ''Partiamo dal Cra - ha insistito Pirillo - con il Centro di ricerca per l'olivicoltura che ha sede a Rende, razionalizziamo i servizi, coinvolgiamo l'Arssa; insomma, puntiamo sulla qualita' e la sicurezza dei nostri prodotti, e vedrete che si riuscira' a stare sul mercato meglio e piu' della concorrenza''. La Calabria e' la seconda regione italiana per la produzione olivicola.

Agriturist “Bene l’approvazione della nuova legge quadro sull’agriturismo”

10/02''La nuova legge quadro per la disciplina dell' agriturismo oltre a rappresentare una naturale evoluzione della precedente normativa del 1985, prevede procedure amministrative piu' snelle e piu' stringenti requisiti di connessione con l'attivita' agricola, tesi ad esaltare le peculiarita' dell'agriturismo nel panorama dell'offerta turistica complessiva del nostro Paese''. E' quanto afferma Francesco Fratto, responsabile di Agriturist Calabria, l' associazione agrituristica di Confagricoltura, dopo l' approvazione del provvedimento. ''Il provvedimento - prosegue Fratto - contribuira' ad accelerare la diffusione dell' agriturismo, ma soprattutto a migliorarne ulteriormente la qualita'. Adesso e' necessario aggiornare la normativa regionale alla nuova legge quadro, al fine di adeguarla ai recenti sviluppi del settore''. ''Fra le novita' piu' significative della nuova legge - sottolinea il responsabile regionale di Agriturist - vi e' un piu' stretto collegamento della ristorazione ai prodotti agricoli del territorio (in particolare quelli riconosciuti Dop e Igp), al rilascio piu' rapido delle autorizzazioni (pur con immutato rigore nei controlli da parte delle Regioni), alla costituzione di un osservatorio nazionale di settore. Inoltre viene eliminato l' obbligo di prevalenza dell' attivita' agricola rispetto a quella agrituristica''

La Provincia di Cosenza al fianco degli agrumicoltori in protesta

09/02 La Provincia di Cosenza sara' ancora una volta al fianco degli agrumicoltori della piana di Sibari che, in relazione alla grave crisi del settore, hanno deciso una giornata di mobilitazione per il 15 Febbraio. Lo hanno reso noto il Presidente, Mario Oliverio e l'Assessore all'Agricoltura, Luciano Manfrinato, quest'ultimo intervenuto all'assemblea del comitato spontaneo che ha deciso l'iniziativa per richiamare l'attenzione istituzionale sulla situazione del settore. ''La Provincia - ha detto il presidente della Provincia, Mario Oliverio - e' sempre intervenuta per sostenere le istanze dei produttori che sperimentano ormai da anni i contraccolpi di una crisi che ha messo in ginocchio una delle produzioni di maggiore rilievo della Calabria. La nostra mobilitazione, il sostegno attivo, la nostra attenzione espressa anche in sede parlamentare per il tramite di numerose interrogazioni non hanno avuto sin oggi la giusta ed efficace risposta che ci si aspettava. Non ci tireremo indietro neanche nell'occasione della prossima giornata di mobilitazione e chiederemo, ancora una volta, che il Governo destini una attenzione straordinaria a questa crisi che dovra' definitivamente risolversi nell'emanazione di provvedimenti adeguati all'urgenza ed alla dimensione del caso. Nel contempo, ci faremo portavoce della questione anche presso la Regione Calabria''. ''Pertanto - hanno aggiunto Oliverio e Manfrinato - per il prossimo 15 Febbraio chiamiamo a raccolta tutte le istituzioni, il loro sostegno concreto, rivolgendoci in primo luogo ai Sindaci della zona che ben conoscono la gravita' del problema che non puo' piu' aspettare di essere risolto''.

Confagri: “Riformare l’ARSSA o abolirla”

08/02 ''L' Agenzia regionale servizi in agricoltura, Arssa, e', o meglio dovrebbe essere, un organismo a sostegno dello sviluppo delle imprese agricole. Questa missione e' stata quasi sempre disattesa e se non si dovesse procedere in tempi rapidi alla riforma dell' Ente, e' meglio abolirlo''. A sostenerlo e' stato il presidente di Confagricoltura Calabria, Francesco Macri'. Da mesi, e' scritto in una nota, Confagricoltura ha invitato la nuova Giunta Regionale ed il rinnovato Consiglio d' amministrazione dell' Arssa a valutare l' urgenza e la necessita' di procedere ad un' ampia ristrutturazione dell' Ente, partendo dall' esame dei progetti di legge giacenti nelle Commissioni del Consiglio regionale. ''Questo lungo silenzio - prosegue la nota - indubbiamente tende a cambiare tutto a parole per non cambiare nulla nei fatti ed in ogni circostanza si usa e si abusa del termine discontinuita'''. ''In un contesto di grave disagio in cui versano le aziende agricole - afferma Confagricoltura - non e' possibile immaginare il mantenimento di un Ente che sottrae risorse importanti al settore primario dell' economia calabrese. E' tempo, pertanto, di avviare un' ampia discussione nelle Commissioni consiliari, per dare finalmente all' Arssa un assetto funzionale alle reali esigenze del mondo agricolo. Inoltre in tempi non sospetti l' Ismea aveva manifestato la propria disponibilita' a gestire la dismissione di parte del patrimonio non necessario al funzionamento dell' Agenzia. Purtroppo, anche su questo argomento non abbiamo ricevuto alcun segnale''. ''Si avverte - conclude la nota di Confagricoltura - l' assoluta mancanza della tanto reclamata inversione di tendenza che deve investire non solo l' Arssa, ma tutti gli enti strumentali della Regione. La questione e' aperta, attendiamo concrete risposte''.

Coldiretti: “L’Agriturismo un modello vincente”

06/02 ''L'intendimento di tutto il sistema agrituristico Coldiretti, e' di aiutare in modo concreto imprenditori e tecnici a perseguire la qualita' utilizzando elementi di conoscenza e di analisi coniugando le caratteristiche di ogni agriturismo alle caratteristiche e tipicita' del territorio''. E' questo - come si legge in una nota - l'argomento che si sviluppera' nel corso del seminario ''Agriturismo: un modello vincente nel sistema territoriale'', che si svolgera' giovedi' prossimo organizzato da Terranostra Calabria, l' Associazione Agrituristica promossa dalla Coldiretti. L'incontro si terra' con le aziende agrituristiche calabresi e alla presenza di tecnici, per presentare due Workshop previsti prossimamente che riguarderanno l'introduzione, gestione e controllo dei sistemi di qualita' nel comparto agrituristico regionale. ''Le aziende agrituristiche della Calabria, vogliono continuare ad investire nell'integrazione del territorio - ha sottolineato il presidente regionale della Coldiretti, Pietro Molinaro - per testimoniare nel rapporto diretto con il consumatore, i valori espressi dall'agricoltura della nostra regione''. Insieme al presidente regionale di Terranostra Calabria, Ranieri Filippelli, saranno presenti i presidenti delle associazioni provinciali, Pietro Tarasi per Cosenza, Sandra Pascali per Catanzaro-Crotone e Vibo Valentia, e Francesco Sacca' per Reggio Calabria. ''L' iniziativa, inserita nell' ambito del Progetto sistema integrato per lo sviluppo dell' agriturismo in Calabria - ha concluso il direttore Angelo Milo - punta a curare sempre di piu' la qualita' agrituristica in tutti i suoi aspetti e vuole fornire un ponte tra agricoltura e turismo per valorizzare sempre di piu' il territorio in tutte le sue manifestazioni''.

Cisl: Salve le indennità di disoccupazione dei lavoratori agricoli, ma rimane lo stato di agitazione

03/02 (a.c.) Fai Cisl: <All’indomani dello sciopero generale in difesa del comparto agricolo calabrese il Governo centrale ha allontanato, per il momento, il cappio al collo del settore agricolo calabrese>. Il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali Giovanni Alemanno che ha accolto la delegazione sindacale si è impegnato a bloccare il taglio del 40% delle indennità di disoccupazione. Una normativa che rischia di soffocare i lavoratori agricoli e l’intera economia calabrese. <Una boccata d’ossigeno>, commenta il Segretario generale provinciale della Fai Cisl Tonino Russo, <ci riteniamo parzialmente soddisfatti del risultato ottenuto. Con un maxidecreto, infatti, il Ministero sospenderà per un anno la decurtazione delle indennità>. Il Segretario generale, tuttavia, non abbassa la guardia e frena i facili entusiasmi. <Lo stato di agitazione del comparto agricolo è permanente. Abbiamo raggiunto un traguardo transitorio. Non facciamoci troppe illusioni. Il provvedimento adottato è solo un “mini” tampone alla crisi profonda che sta attraversando l’agricoltura della nostra regione>. <Lo Stato>, sottolinea il Segretario della Fai Cisl, <si è limitato a fronteggiare un’emergenza contingente. Allo scadere del 2006, purtroppo, il problema si ripresenterà e bisognerà affrontarlo in modo definitivo. Senza esitazioni e proroghe vacillanti. Non bisogna neppure arrivare all’appuntamento a mani vuote, ovvero senza un progetto di rinnovamento. Alla resa dei conti, quindi, ci sarà solo una strada possibile: una riforma del settore agricolo nella sua interezza. Altrimenti, tutti a casa>. Il sindacato perciò invita alla prudenza. <Non si può sottovalutare la posta in gioco>, continua Tonino Russo, <la Calabria non è una regione industrializzata che può contare su risorse manifatturiere. Il nostro è, in gran parte, un territorio a vocazione agricola e la riforma del settore potrebbe realmente rilanciare la dignità economica di una vecchia “locomotiva” ormai fuori binario>. Tante sono le perplessità del sindacato agricolo. Prima fra tutte <l’attuabilità della promessa fatta dal Ministro Alemanno>. <Notizie non ancora ufficiali>, dichiara il Segretario della Fai Cisl, <mettono in allarme il sindacato. Pare che la manovra finanziaria, incluso il nostro emendamento, rischi di incagliarsi ai vincoli e ai parametri imposti dalla Comunità Europea. Se la chiacchiera fosse vera>, conclude Russo, <ci ritroveremo al punto di partenza. Un ipotesi aleatoria che speriamo non abbia alcun riscontro oggettivo>.

Istat: In calo la produzione di uva, vino e mosto

31/01 Nel 2005 si e' ridotta complessivamente del 3,3% rispetto all'anno precedente la produzione di vino e mosto in Abruzzo, pari a tre milioni e 468.604 ettolitri. Nel dettaglio sono stati prodotti un milione e 348.078 ettolitri di vino bianco (+2%), due milioni e 22.526 di rosso e rosato (-6,5%) e 98 mila di mosto (-3%). E' quanto stima l'Istat nel rapporto sulla produzione di uva e vino in Italia nel 2005 pubblicato oggi. A livello nazionale la produzione di vino e mosto e' calata complessivamente del 4,8%, soprattutto a causa della forte riduzione al Nord (-12,9%) e al Centro (-8%). In controtendenza le regioni del Mezzogiorno, dove si e' registrato un incremento del 4,8%. Per quanto riguarda i vini con marchio di qualita', l'Abruzzo ne ha prodotti nel 2005 tre milioni e 268.404 ettolitri, con un calo del 2,9% rispetto al 2004. Si tratta di un milione e 147.486 ettolitri di vini Doc e Docg (-3%), 180.950 ettolitri di vini Igt (-0,9%) e un milione 939.968 ettolitri di vini da tavola (-3,1%). Anche la raccolta delle uve da vino ha registrato un calo del 3,8%, dai quattro milioni e 762.035 quintali del 2004 ai quattro milioni e 578.888 quintali del 2005. Il segno negativo riguarda, inoltre, la raccolta di uve da tavola, con una flessione del 3,7% dai 268.185 quintali del 2004 ai 258.380 del 2005. Un dato, quest'ultimo, in controtendenza rispetto all'andamento nazionale che ha segnato invece un aumento complessivo del 17,1%, grazie in particolare alle performance della Lombardia (+67,8%), della Calabria (+42,1%) e della Puglia (+21,7%).

L’ass. Pirillo incontra i le associazioni degli allevatori

31/01 L'assessore regionale all' Agricoltura Mario Pirillo ha incontrato una delegazione dei lavoratori delle associazioni provinciali degli allevatori (Apa), enti morali finalizzati alla tenuta dei libri genealogici, ai controlli funzionali, e all' assistenza tecnica alle aziende zootecniche. La delegazione era guidata dal segretario regionale della Fai Cisl, Giuseppe Gualtieri. Sono circa settanta le unita' lavorative impiegate nelle cinque associazioni provinciali, da tempo alle prese con una situazione finanziaria particolarmente precaria. Gualtieri, dopo avere esposto la situazione, ha chiesto all' esponente del governo regionale di farsi promotore di una iniziativa di legge, al fine di salvaguardare le professionalita' maturate, senza per questo dover riconoscere alle stesse un ingresso nei ruoli regionali. Pirillo ha espresso apprezzamento per l' iniziativa voluta dal sindacalista, ripromettendosi di intervenire in sede di assestamento del bilancio. ''Ma prima ancora - ha detto l' assessore regionale - dobbiamo mettere a punto un piano che ci convinca tutti. Io sono per il riconoscimento dei diritti, ma c'e' bisogno che ognuno faccia anche il proprio dovere''. Pirillo ha comunicato alla delegazione che nel mese di febbraio convochera' i Presidenti e i Direttori delle cinque Apa e dell' Ara (l' Associazione Regionale degli Allevatori), per discutere della loro riorganizzazione. ''Sono attento alla situazione economica che stanno vivendo i lavoratori - ha concluso Pirillo - per parte nostra vogliamo fare chiarezza, anche nell' interesse della zootecnica calabrese''. Tra i compiti delle associazioni degli allevatori, infatti, rientra anche quello della gestione dell' anagrafe degli animali, supporto fondamentale per trasmettere informazioni corrette e veritiere ai consumatori e consentire un'etichettatura adeguata e chiara del prodotto.

Agrumicoltori sul piede di guerra a Corigliano

28/01 Il Comitato Spontaneo ''Il Clementino'' e l'Associazione Agrumicoltori della Piana di Sibari hanno indetto per domani un'assemblea pubblica, che si terra' a Corigliano, nel corso della quale verranno decise nuove azioni di lotta. Gli agrumicoltori, infatti, non si ritengono soddisfatti dalla risposte ottenute dall'assessore regionale all'agricoltura, Mario Pirillo, circa le iniziative da adottare contro la crisi del settore.

L’ass. Pirillo incontra i rappresentanti delle organizzazioni agricole

27/01 L' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo, ha incontrato i rappresentanti di Cia, Confagricoltura, Copagri e Coldiretti, per discutere operativamente sui nuovi criteri di valutazione per l' ammissione agli aiuti previsti dal regolamento Cee 2080 del 1992, una normativa intorno alla quale, e' scritto in una nota, ''resta forte l' interesse del mondo agricolo calabrese''. E' questo il primo dei tavoli tecnici che l' assessore ha voluto insediare per meglio approfondire le tematiche inerenti il comparto agricolo regionale. ''Il primo dei problemi da affrontare, infatti - prosegue la nota - e' quello di modificare le statistiche ufficiali sulle produzioni agricole, da cui discendono proporzionalmente le risorse assegnate da Unione Europea e Governo nazionale, e per le quali la Calabria accusa un deficit che bisogna colmare. Nel frattempo il Dipartimento Agricoltura ha creato uno specifico ufficio che avra' lo scopo di istruire e coordinare tutte le pratiche previste dal regolamento comunitario. Il nuovo corso della regione sara' improntato al riconoscimento della qualita' quale pre-requisito per ogni istanza di aiuto finanziario''. ''Nelle misure per le quali la regione esercita un ruolo discrezionale esclusivo - ha affermato Pirillo - dovremo mettere a punto una griglia valoriale che deve fare dell' oggettivita' l' unico metodo applicabile. E' proprio per questo che chiediamo alle organizzazioni professionali di saper interpretare le reali esigenze degli agricoltori calabresi, la cui eterogeneita' e' molto forte. Ma non ci fermeremo solo alle misure di esclusiva competenza regionale. La Calabria dovra' riuscire a vincolare anche le decisioni su scala nazionale alle effettive esigenze del suo territorio''. ''E' un argomento difficile - ha concluso Pirillo - ma se lavoreremo in sinergia con i livelli nazionali delle organizzazioni professionali agricole sono sicuro che raggiungeremo l' obiettivo''. Pirillo ha infine espresso la sua soddisfazione per la presenza dei rappresentanti della Coldiretti, che avevano deciso di disertare il primo incontro convocato dall'Assessore lo scorso 17 gennaio.

Crisi degli agrumi: Pirillo chiede un incontro con Alemanno

26/01 L' assessore regionale all' Agricoltura Mario Pirillo incontrera' domani le organizzazioni professionali agricole con le quali si occupera', tra l'altro, del grave stato di crisi in cui versa il comparto dell' agrumicoltura calabrese. E' quanto si apprende da un comunicato nel quale si precisa che l' assessore ha scritto al ministro per le Politiche agricole Gianni Alemanno per chiedergli ''un incontro urgente per affrontare la questione agrumicola calabrese''. ''Continuano - e' scritto nella lettera - le sollecitazioni di incontri e riunioni nel tentativo di dare risposte immediate al problema con l' effetto, per nulla secondario, di fungere anche da valvola di sfogo in cui calmierare l' esasperazione e quel tangibile senso di disperazione che fanno temere per atti di turbativa dell' ordine pubblico''. L' assessore Pirillo ha voluto ricordare che il Dipartimento Agricoltura si e' ''tenuto costantemente aggiornato sugli sviluppi della situazione, ma soprattutto pronto alle iniziative che si sono rese opportune e che hanno riguardato decisioni immediate e attivita' di piu' largo respiro e prospettiva. Certamente - e' scritto nella lettera - non sono queste attivita' che hanno la pretesa di risolvere definitivamente il problema che richiede interventi di ben altra natura, inseriti in un contesto di vera e propria pianificazione programmata per la riorganizzazione del comparto in ogni sua parte. Tuttavia si tratta di fronteggiare una situazione di emergenza''. Nella lettera, l' assessore regionale ha invitato il ministro ''a valutare - e' detto nel comunicato - una serie di proposte avanzate dai rappresentanti dei Comitati spontanei degli agrumicoltori, sorti nella Piana di Sibari. I comitati chiedono una riduzione del prezzo del carburante agricolo e dell' energia elettrica, decisioni sulle quali la Regione non ha competenza alcuna. Sulla riduzione dei contributi previdenziali, invece, Pirillo aveva ricordato che proprio dal riconoscimento dello stato di crisi del mercato e dello stato di calamita' naturali, chiesti al Governo dalla Regione, potranno discendere gli sgravi contributivi.

I prodotti Dop della Calabria sabato su Uno mattina

26/01 Dal capocollo e soppressata, alla salsiccia e pancetta: questi i salumi Dop (denominazione di origine protetta) che faranno da protagonisti durante la puntata del programma televisivo ''Unomattina'', che andra' in onda sabato prossimo su Rai Uno a partire dalle 6.45. Lo ha reso noto Coldiretti della Calabria. Nel corso della puntata, e' scritto in una nota, saranno presentate, da Pietro Molinaro, presidente della Cozac, una Cooperativa di allevatori calabresi, le caratteristiche organolettiche e le tecniche di preparazione dei salumi Dop e della famosa 'nduja calabrese. ''Il nostro territorio - ha sostenuto Molinaro - possiede innumerevoli risorse agroalimentari che se inserite adeguatamente in un progetto di rivalutazione possono esprimere al meglio le loro potenzialita'. Questi prestigiosi salumi sono ottenuti attraverso specifici disciplinari di produzione che ne vincolano tutte le fasi di trasformazione, ed attraversano un percorso di filiera che li rende assolutamente tracciabili in modo che una volta immessi sul mercato rendano maggiormente responsabile e sicura la scelta del consumatore''. ''Infine - ha concluso Molinaro - si tratta di prodotti che provengono da un' area geografica ben delimitata e presentano, percio', peculiarita' dovute ad un intimo legame tra il prodotto ed il territorio di origine con caratteristiche geologiche, agronomiche e climatiche inimitabili''.

Uila: “La qualità dei prodotti agricoli calabresi deve essere il valore aggiunto”

23/01 ''La qualita' dei nostri prodotti deve essere il principale e riconoscibile valore aggiunto dell'offerta agricola locale, sia sul mercato interno che su quello internazionale. Da qui creare nuova occupazione e garantire quella esistente''. E' quanto sostiene in una nota il segretario della Uila-Uil di Cosenza, Antonio De Gregorio, il quale anticipa i temi che saranno affrontati giovedi' in occasione del terzo congresso provinciale. Nel corso del congresso sara' discusso il tema ''Tra sviluppo rurale e globale. Le nuove frontiere del sindacato per la crescita sociale ed economica del territorio e per le tutele dei lavoratori''. ''Un'agricoltura di qualita' - ha aggiunto De Gregorio - e' l'unica strada che permette di dare prospettive di reddito ed occupazionali agli attori del settore. Per questo chiediamo che il nuovo Por Calabria ed enti come l'Arssa orientino le nostre produzioni verso la qualita' e la difesa della tipicita' dei nostri prodotti locali''. Nel corso del congresso la relazione del segretario responsabile De Gregorio sara' preceduta dagli interventi di Nino Merlino, segretario regionale della Uila e Roberto Castagna, segretario generale della Uil Calabria. Il congresso sara' presieduto da Pino Cannataro mentre le conclusioni sono state affidate al leader nazionale della Uila, Stefano Mantegazza

Ass. Pirillo: “Affronteremo con il Governo la crisi agrumicola”

23/01 ''Mi faro' promotore di un incontro col Ministro per le Politiche Agricole Gianni Alemanno, che vedro' personalmente in settimana, per affrontare col Governo nazionale la crisi dell'agrumicoltura calabrese''. E' quanto ha detto l'Assessore regionale all'Agricoltura Mario Pirillo, che stame ha incontrato i rappresentanti dei comitati spontanei della Sibaritide. All'incontro hanno partecipato l'Assessore all'Agricoltura della Provincia di Cosenza Luciano Manfrinato, il Sindaco di Rossano Orazio Longo e l'Assessore alle Attivita' Produttive del Comune di Corigliano Vincenzo Casciaro. L'Assessore Pirillo - e' scritto in una nota dell'ufficio stampa della giunta regionale - e' stato invitato a valutare una serie di proposte avanzate dai Comitati, sulle quali per la verita' la Regione non ha competenza alcuna. Pirillo ha ricordato infatti che tutto quello che la Regione doveva fare e' stato fatto, a cominciare dalla richiesta del riconoscimento dello stato di crisi del prodotto per l'annualita' 2004, deliberato dalla Giunta Regionale nell'agosto del 2005. Ulteriori delibere di Giunta sono state approvate su proposta dell'Assessore Pirillo il 28 novembre 2005 e il 16 gennaio 2006, riguardanti, la prima la richiesta di riconoscimento dello stato di crisi del mercato anche per il 2005, la seconda per la dichiarazione dello stato di calamita' naturali. ''Sono Assessore regionale da maggio - ha detto Pirillo nel corso dell'incontro - e malgrado l'esistenza della cosiddetta Indicazione Geografica Protetta, non siete ancora riusciti a costituire il Consorzio per la Tutela delle Clementine, che sapete bene e' lo strumento piu' importante per conservare, difendere e promuovere i prodotti di qualita'''. Circa le richieste per la riduzione del prezzo del carburante agricolo e del costo dell'energia elettrica, Pirillo ha ribadito la totale estraneita' della Regione nelle competenze specifiche. Sulla riduzione dei contributi previdenziali e fiscali, l'esponente politico ha invece ricordato che proprio dal riconoscimento dello stato di crisi del mercato e dello stato di calamita' naturali discenderanno gli sgravi contributivi. Pirillo ha poi delucidato i rappresentanti dei Comitati sugli accordi internazionali che l'Assessorato all'Agricoltura sta approntando, al fine di aprire i mercati russo e cinese. ''Sulla riconversione varietale occorrera' programmare i Fondi comunitari 2007/2013 - ha aggiunto l'Assessore - ma e' importante che ognuno si assuma le proprie responsabilita': non e' possibile continuare a mantenere un settore come questo, in cui lavorano tra diretto e indotto 70 mila persone, senza una concreta aggregazione del prodotto''. L'Assessore ha informato i presenti che a breve convochera' anche le Organizzazioni Professionali Agricole e quelle dei Produttori.

Il sangiovese proviene dalla Calabria. Per la Coldiretti regionale “motivo d’orgoglio”

20/01 Incredibile ma vero: e' la Calabria, e non la Toscana, ad aver sentito i primi vagiti di uno dei piu' celebri vitigni autoctoni italiani, il Sangiovese. E dunque, a dirla lunga, anche nel Brunello c'e' un po' di Calabria. Il vitigno piu' conosciuto nel mondo, e arcinoto per le sue celebrate radici toscane, sarebbe quindi figlio di un vitigno indigeno calabrese, coltivato nel passato anche in alcune zone della Campania in provincia di Salerno. E' questa la maggiore curiosita' della relazione di Jose' Vouillamoz dell'Universita' di Neuchatel (formazione dei vitigni europei) presentata in occasione della nascita di Genius Loci, associazione costituita da una serie di produttori vitivinicoli europei con l'obiettivo di proporre vini dai fortissimi legami con il loro territorio e con una tipicita' tale da renderli unici e reperibili solo nella zona di provenienza. Il Sangiovese sarebbe infatti - secondo quanto spiegato dallo studioso dell'Universita' di Neuchatel - figlio di due antichi vitigni autoctoni, il toscano Ciliegiolo e il Calabrese Montenuovo. Lo studio di Vouillamoz ha inoltre messo in in luce l'importanza del vitigno autoctono europeo Eiren, il piu' coltivato al mondo con ben 430.000 ettari. A confermare la portata della notizia sulle radici calabresi del Sangiovese e' il responsabile Ambiente e Territorio della Coldiretti, Stefano Masini: ''abbiamo scoperto - ha detto riferendosi alla relazione illustrata da Vouillamoz - che non e' toscano ma calabrese. Si tratta di una grande notizia per i cultori del vino e di questo settore''. L'essenza di Genius loci, ha spiegato Andrea Surbone, coordinatore dell' associazione, ''e' presentare uniti una serie di vini che possano essere reperiti dai consumatori solo nella zona di cui sono espressione''. Una bottiglia, infatti, per quanto eccellente possa essere, non potra' - secondo Surbone - mai essere esaustiva di se stessa; la sua piena conoscenza si potra' avere calcando il suolo che l'ha prodotta, guardando i volti delle persone che cola' abitano, apprezzando la luce, la morfologia, l'intervento umano, dai casolari alla culinaria, in quella regione. ''Il fine associativo diviene, quindi, - ha concluso Surbone - non solo presentare un vino, ma anche il territorio di cui tale vino e' espressione. Si tratta, pertanto, di una associazione, piu' che fra produttori, fra vini che abbiano in se' valenze anche turistiche e culturali. Questo, quindi, il nostro scopo ultimo: offrire agli estimatori, ognuno per il proprio ambito ma uniti nella proposta, un vino e il suo genius loci''.
''La notizia che il Sangiovese, vitigno storico toscano ha radici calabresi esalta ancora di piu' il patrimonio vitivinicolo di grande qualita' del territorio frutto del lavoro di generazioni di viticultori fino dai tempi della colonizzazione greca e che sono indissolubilmente legati alla terra di origine, attraverso la quale riescono a esprimere raffinate caratteristiche organolettiche''. A sostenerlo e' stato il presidente della Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro. ''Scoprire - e' scritto in una nota della Coldiretti - che per la produzione di alcuni celebri vini italiani, come ad esempio il Sangiovese e il Brunello, siano stati utilizzati vitigni che hanno nel Dna origini calabresi, l' antica Enotria, terra del vino per eccellenza, e' un motivo di orgoglio per questa terra ricca di risorse e che possiede 12 vini Doc e 13 Igt''. Tale scoperta, ha affermato il direttore della Coldiretti della Calabria, Angelo Milo, ''rappresenta un incentivo per impegnarsi maggiormente nella valorizzazione del territorio attraverso le tipicita' eno-gastronomiche che e' in grado di offrire. La genuinita' dei prodotti calabresi, sono diretta espressione delle antiche tradizioni e della cultura radicata nel territorio, caratteristiche che incidono sulla qualita' delle produzioni e che vanno promosse con accurate campagne di comunicazione''.

Il 28 marzo a Cosenza il “festival del bergamotto”

20/01 Cosenza ospitera' il festival del bergamotto che sara' inaugurato, il 28 marzo, con la ''Mostra-degustazione sul bergamotto'' in Piazza 11 Settembre. La mostra, con annessa degustazione di prodotti a base di bergamotto, prevede la partecipazione di artigiani e produttori che utilizzano l' agrume per i loro lavori, quali i manufatti d' arredo in scorza di bergamotto e la liuteria del Museo dello Strumento Musicale di Reggio Calabria. La manifestazione e' stata presentata dal presidente dell' Associazione Creazione e immagine, Sante Orrico, nell' ambito del progetto Moda Movie 2006. ''Il tema di quest' anno - ha affermato Orrico - e' incentrato sul bergamotto, agrume tipico della nostra terra, che intende aprirsi a diverse prospettive da quella di natura gastronomica, sociologica ed economica, inserendo il bergamotto in un piu' ampio dibattito sulla natura e sul carattere dell' identita' calabrese del nuovo millennio a quella prettamente stilistica, con approfondimenti legati alla nuance e alla fragranza del bergamotto. L' intento e' quello di far interagire il mondo accademico con quello popolare e con le aziende che operano in diversi settori, cercando di valorizzare al meglio le risorse umane ed economiche del territorio, promuovere i piu' meritevoli, professionalizzare gli studenti e gli esordienti e favorire il loro ingresso nel mondo del lavoro''. Il 29 marzo, invece, si svolgera' il convegno ''Analisi economica e strategie di comunicazione per la valorizzazione del bergamotto'', al quale parteciperanno docenti ed esperti del bergamotto. Dopo il convegno sara' presentato il video-documentario ''Bergamotto: Calabria in Stille'' realizzato dell' associazione Creazione e immagine.

La Provincia di Cosenza a fianco degli agrumicoltori della Sibaritide

19/01 La Provincia di Cosenza aderirà venerdì 20 gennaio, alla manifestazione di protesta per sostenere gli agrumicoltori dell'area della Sibaritide che, da tempo, versano in una insostenibile crisi del settore.. Il Presidente della Provincia On. Gerardo Mario Oliverio, e l'Assessore Provinciale all'Agricoltura, Luciano Manfrinato, che sarà presente alla manifestazione sulla SS. 106 in rappresentanza dell'Ente, nel sostenere con forza le ragioni della categoria, hanno assicurato, come in altre circostanze precedenti, di voler chiedere al Ministro delle Politiche Agricole ed al Governo interevnti concreti.
“Occorre, in questo frangente, far sentire forte la nostra voce -hanno detto il Presidente Mario Oliverio e l'Assessore Luciano Manfrinato- presso le sedi istituzionali competenti ed è perciò, necessario mobilitarsi in sinergia, convogliando forze politiche, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali, ognuno per il proprio ruolo, ad inchiodare a precise ed adeguate risoluzioni quanti devono intervenire”.
“Si tratta di una crisi che attraversa l'intero comparto agrumicolo in maniera così pesante -hanno sostenuto il Presidente Oliverio e l'Assessore Manfrinato- da causare perdite considerevoli, con l'abbattimento di gran parte della produzione dell'intera area, e, quindi, con risvolti che determinano il collasso totale dell'economia di tutta la zona della Sibaritide. Pesa sulla crisi di mercato l'esasperata importazione in Italia da altri Paesi produttori concorrenti ma per la nostra fragile economia gli effetti sono devastanti e si ripercuotono nei vari settori di attività interconnessi che, a loro volta, annaspano e comprimono ogni anelito di sviluppo”.
“Sono necesasri provevdimenti adeguati a sostegno della commercializzazione del prodotto nei mercati nazionali ed europei ed a garanzia della qualità e della provenienza, attraverso un marchio di qualità. Abbiamo apprezzato -ha detto ancora il Presidente- la richiesta di dichiarazione delllo stato di crisi e di calamità naturale avanzata dalla Giunta Regionale, è necessario ora intraprendere una iniziativa attiva ed incalzante perchè il Governo assuma i provvedimenti conseguenti. I produttori non possono essere lasciati soli, e le Istituzioni, insieme alla Regione, devono essere punto di riferimento per dare voce ad una crisi drammatica, che investe migliaia di aziende ed una parte considerevole dell'economia calabrese”.

Pirillo: “La Giunta regionale ha già approvato la delibera di calamitò naturale per la sibaritide”

18/01 ''Mi risulta che il Sindaco di Rossano, Orazio Longo, e' persona attenta. Stranamente, in questo caso, sembra ignorare che la deliberazione con la quale la Regione ha chiesto lo stato di calamita' naturale, e' stata da me portata in Giunta, e successivamente approvata, nella seduta di lunedi' 16 gennaio''. E' quanto sostiene in una nota l'assessore regionale all'agricoltura, Mario Pirillo, circa la richiesta del sindaco di Rossano dello stato di calamita'. ''Mi dara' atto il Sindaco di Rossano - ha aggiunto - che non da oggi seguo con attenzione le problematiche riguardanti il territorio della Sibaritide. Nel merito, poi, ero gia' intervenuto, approntando una prima deliberazione sullo stato di crisi del mercato delle clementine, la 1050 del 28 novembre 2005, proprio perche' conosco bene le difficolta' lamentate dai produttori, difficolta' causate dalla forte concorrenza degli altri paesi che si affacciano sul Mediterraneo, dal deprezzamento del prodotto attestato ad un prezzo di vendita che e' piu' basso del costo di produzione, ma anche dalla mancanza di tutela del prodotto stesso. Ecco perche' da tempo sostengo che ognuno debba fare la propria parte, se si vuole veramente affrontare e risolvere i problemi''. ''C'e' bisogno - ha concluso - di tutelare le clementine con un marchio certificato. Aggiungo che e' mia intenzione proseguire su una intuizione che, sono convinto, potra' dare sfogo all' aumento delle nostre produzioni d'eccellenza. Mi riferisco alla grande distribuzione estera, Russia e Cina in particolare, dove certamente potremo essere competitivi. Stia tranquillo il primo cittadino rossanese: l' attenzione mia personale e della Giunta Regionale non mancheranno''.

L’ass. Pirillo incontra le associazioni agricole professionali

17/01 Le strategie per la nuova programmazione del settore agricolo calabrese sono state analizzate nel corso dell' incontro che l' Assessore regionale all' Agricoltura ha tenuto con le organizzazioni professionali agricole regionali. All' incontro hanno partecipato Francesco Macri', Presidente di Confagricoltura, Carmelo Vazzana, Presidente di Copagri, e Michele Drosi, Vicepresidente Cia, accompagnati dai rispettivi Direttori organizzativi. Assenti i responsabili della Coldiretti, che nei giorni scorsi avevano sollecitato la convocazione del Tavolo agricolo regionale. Sollecito al quale l' Assessore Pirillo aveva risposto meravigliato, vista la convocazione dell' incontro odierno programmata gia' dal 10 gennaio scorso. E' stato Michele Drosi della Cia, ad esprimere - e' scritto in una nota dell'ufficio stampa della giunta regionale - disappunto per l' assenza della Coldiretti. Nel corso dell' incontro e' stato infatti ricordato dai presenti che il Tavolo agricolo, istituito con legge regionale nel 2002, ha motivo d'essere quando la politica agisce contemporaneamente in piu' settori: e' in questi casi che il Tavolo assurge a organo rilevante ai fini della programmazione generale della politica calabrese. Contento e soddisfatto si e' detto Carmelo Vazzana. Il Presidente della Copagri ha posto l' accento sulla ''incredibile accelerazione della spesa negli ultimi sei mesi di attivita'. E' questo un dato di fatto che va riconosciuto all' Assessore Pirillo''. Al 31 dicembre 2005, infatti, il il Fondo europeo in campo agricolo (Feoga) ha raggiunto una spesa pari al 63% delle risorse riconosciute alla Calabria. Vazzana ha analizzato - prosegue la nota - anche criticamente sulla gestione dei Pif, i Piani Integrati di Filiera, per i quali ''c'e' stato un lassismo e una inefficienza delle strutture regionali del precedente corso amministrativo che vanno velocemente colmati''. A tal proposito e' stata annunciata la volonta' di andare verso lo scorrimento della graduatoria dei PIF, dei quali 55 sono in istruttoria presso il Dipartimento Agricoltura. Il presidente di Confagricoltura, Francesco Macri', associandosi alla riflessione di Vazzana, ha poi chiesto a Pirillo se e' intenzione dell' Assessorato di intervenire anche nella rifunzionalizzazione dei Consorzi di Bonifica. L'Assessore Pirillo ha chiarito che e' sua intenzione convocare sistematicamente una serie di tavoli tematici per giungere rapidamente a soluzioni concrete. A questo proposito l' Assessore regionale ha gia' fissato per il prossimo 27 gennaio una riunione che si occupera' specificamente del Regolamento CEE 2080, una normativa intorno alla quale rimane forte l' interesse del mondo agricolo calabrese.

Leone (FI) “Arriva il decreto per novellame e rossetto”

17/01 ''Arriva puntuale, anche quest'anno, il decreto del ministero delle Politiche Agricole e Forestali che stabilisce le norme relative alla pesca professionale di novellame e rossetto per il 2006''. Lo annuncia il vicepresidente vicario del Gruppo di Forza Italia alla Camera, Antonio Leone nel sottolineare come ''anche questa volta, il governo abbia risposto positivamente e con efficacia alle aspettative delle marinerie e di quelle di Manfredonia, Taranto e Crotone in modo particolare''. La pesca di novellame e rossetto, fonte indispensabile dell'economia ittica locale e argomento controverso di dibattito scientifico, precisa il deputato azzurro ''ha ottenuto per ora il placet dell'Unione Europea, ancora una volta, soprattutto grazie all'intervento del sottosegretario Paolo Scarpa Bonazza Buora''. I compartimenti marittimi di Manfredonia e dello Ionio, ovvero Taranto e Crotone, avranno la possibilita' di praticare questo periodo di pesca rispettivamente dal 23 gennaio al 23 marzo e dal 13 febbraio al 13 aprile 2006. Tutti gli altri compartimenti marittimi osserveranno invece un periodo diverso: dal 6 febbraio al 6 aprile.

Il Sindaco di Rossano scrive all’ass. Pirillo”Serve lo stato di calamità naturale”

17/01 Il sindaco di Rossano, Orazio Longo ha inviato all'assessore all'Agricoltura della Regione Calabria, Mario Pirillo, un telegramma di adesione ''alle pressanti richieste delle associazioni dei produttori agrumicoli in relazione al fenomeno delle gelate verificatesi nella seconda meta' del mese di dicembre 2005 sul territorio del comune di Rossano''. Longo ha espresso ''pieno sostegno alle istanza per ottenere la dichiarazione dello stato di calamita' naturale''. Ha inoltre evidenziato ''le gravi ripercussioni sull' economia locale e il conseguente incremento del fenomeno recessivo in atto''.

Il mercato degli agrumi biologici soffre la concorrenza straniera

16/01 Il mercato degli agrumi biologici soffre. A dicembre 2005 e' aumentata l'offerta, sia nei mercati all'origine sia nei centri di condizionamento, ma non e' corrisposto un aumento della domanda finale, che e' risultata lenta e poco interessata. E' quanto rende noto Ismea in una rilevazione periodica sul comparto. Condizioni climatiche caratterizzate da continui abbassamenti termici e abbondanti piogge hanno determinato uno scadimento qualitativo del prodotto. In flessione tutte le varieta' di agrumi biologici, tranne il mandarino comune che ha fatto registrare, nella seconda quindicina del mese, una rivalutazione sia in termini di domanda, sia nelle quotazioni rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente. Inoltre, e' da segnalare - stando ai dati Ismea - una lieve ripresa del mercato degli agrumi biologici in prossimita' delle festivita' natalizie. Anche nel mese di novembre si era registrata una flessione, dovuta a un generale rallentamento della domanda e alla massiccia presenza del prodotto d'importazione sui mercati di sbocco che ha reso difficile la collocazione del prodotto nazionale. Un'offerta superiore alla domanda finale ha portato allo stoccaggio del prodotto, in quantita' crescente, con un notevole incremento delle scorte produttive. Analizzando gli andamenti mercantili delle singole regioni, a dicembre 2005, si osserva che in Puglia c'e' stata una flessione, sia rispetto al mese precedente che a dicembre 2004. In Basilicata, il calo delle quotazioni ha raggiunto quota -20% per le clementine e -16% per le arance naveline, causa un peggioramento delle caratteristiche qualitative del prodotto. Stesso quadro anche per la Calabria, dove la concorrenza del prodotto straniero e le cattive condizioni climatiche hanno contribuito a far registrare flessioni.
Il calo della produzione agrumicola in Italia e le difficolta' anche per il prodotto biologico, a causa concorrenza del prodotto straniero spesso proveniente anche da Paesi partner europei come la Spagna e la Grecia, ''sta creando problemi sia a livello nazione che per le esportazioni di agrumi italiani; e non e' da sottovalutare il sempre piu' profondo gap che esiste tra i prezzi pagati alla produzione e quelli praticati al consumo''. E' questo il commento del presidente di Fedagri-Confcooperative, Paolo Bruni, sui dati diffusi dall' Ismea sulla produzione agrumicola del 2005. ''La distorsione, nel caso degli agrumi e' evidente - prosegue Bruni - se si pensa che a un agricoltore un chilogrammo di arance o clementine viene pagato 15-20 centesimi di euro per poi ritrovarlo alla vendita a circa un euro; e' una situazione che gia' da qualche tempo si trascina e che in futuro rischia di scoppiare''.

Ass. Pirillo: “Lunedì la discussione della delibera sullo stato di calamità delle clementine”

14/01 Nella seduta della Giunta regionale, prevista per lunedi' prossimo, sara' discussa una nuova delibera riguardante la dichiarazione dello stato di calamita' per le clementine in seguito delle recenti gelate. Lo ha reso noto l' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo, che ha cosi' risposto alla lettera inviatagli dal sindaco di Cassano Ionio Gianluca Gallo, in merito alla crisi in cui versa il settore agrumicolo nella Sibaritide. ''Ben conscio dell' importanza che riveste questo settore nell' economia della zona - ha scritto Pirillo - mi sono adoperato gia' in passato con una delibera di Giunta Regionale, la 1050 del 28 novembre 2005, con la quale ho avanzato richiesta di dichiarazione dello stato di crisi del mercato del comparto delle clementine in Calabria''. Pirillo aveva gia' affrontato la situazione chiedendo il riconoscimento dello stato di crisi al Ministero delle Politiche Agricole, alla luce delle difficolta' lamentate dai produttori, difficolta' causate dalla forte concorrenza degli altri Paesi (in special modo la Spagna), dal deprezzamento del prodotto attestato ad un prezzo di vendita inferiore al costo di produzione, e dalla mancanza di tutela del prodotto stesso. ''L' assessore - e' scritto in un comunicato - aveva poi avuto un lungo colloquio con i rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole, nel corso del quale aveva lamentato la totale assenza del consorzio di tutela atto a valorizzare e a promuovere il prodotto, criticando anche tutte le iniziative delle passate campagne che non hanno lasciato alcuna traccia''. ''Un prodotto di eccellenza calabrese come puo' essere la clementina - ha sostenuto Pirillo - necessita della certificazione della produzione con marchi di qualita' e un potenziamento delle strutture. Cio' in questi anni non e' accaduto, a causa di scelte strategiche sbagliate. Ho ritenuto di avviare iniziative tese a indirizzare il nostro prodotto verso la grande distribuzione estera, che potrebbe aprire nuovi scenari in mercati sicuramente competitivi''. Pirillo, infine, ha voluto far presente al sindaco di Cassnao che ''la decretazione del Ministero delle Politiche agricole prima e dell' Unione Europea dopo consentiranno ai produttori di clementine di ottenere diverse agevolazioni anche dal punto di vista fiscale''.

Alte le spese carburanti nella zootecnia. Crollano i redditi per gli allevatori di bovini

13/01 Aumentano i costi degli allevamenti di bovini in Italia e la redditivita' non consente di coprire i costi. E' questo il quadro a tinte fosche che emerge da un'indagine condotta da Ismea in collaborazione con il Crpa di Reggio Emilia, volta ad analizzare i costi e la redditivita' della produzione di carne bovina in Italia. Nel 2004, i costi di acquisto di mangimi e foraggi sono aumentati notevolmente nella pianura padana, in conseguenza dell' impennata dei prezzi degli alimenti zootecnici, iniziata al termine della campagna di raccolta 2003. Tra i costi variabili, molto rilevante (+40-60%) e' stato l'aumento delle spese per carburanti ed energia che ha interessato gli allevamenti del Veneto e del Piemonte. In Italia la produzione di carne bovina e' fortemente concentrata al Nord, dove le prime quattro regioni Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte coprono poco meno dei due terzi del totale nazionale. L' Umbria - secondo Ismea - e' stata la regione che ha fatto registrare l'aumento di costi piu' consistente rispetto al 2003 (+16%). Riguardo alla redditivita' degli allevamenti, sia per quelli a ciclo aperto che a ciclo chiuso, si rileva una insufficienza, nel 2004 dei ricavi nelle vendite, per coprire i costi medi di produzione. Nella pianura veneta, oltre all'incremento dei costi di alimentazione si e' scontato anche il calo dei prezzi di vendita dei vitelloni (-4% rispetto al 2003). Stesse difficolta' sono state riscontrate negli allevamenti piemontesi. Il sostegno al reddito previsto dall'Ocm - secondo Ismea - svolge un ruolo chiave nell'abbattimento del costo di produzione, per il 24% in Umbria, per il 12% in Toscana, per il 22% in Piemonte, per il 19% in Calabria e per il 25% in Veneto. Nonostante i premi incassati le aziende del campione analizzato hanno evidenziato un margine negativo che ha determinato una sottoremunerazione del lavoro familiare

Grano contaminato: si poteva evitare. Coldiretti Calabria chiede una legge per l’etichettatura di origine dei prodotti

11/01 ''Il grave scandalo che mette a rischio la salute dei cittadini si sarebbe potuto evitare se si fosse data completa attuazione alla legge sull' etichettatura obbligatoria dell' origine dei prodotti agroalimentari, fortemente voluta dalla Coldiretti che ha provveduto a raccogliere con una petizione popolare oltre un milione di firme''. E' quanto sostiene in una nota il presidente della Coldiretti della Calabria, Pietro Molinaro, circa la vicenda del grano contaminato da ocratossina sequestrato in Puglia. ''L'estensione - ha detto il direttore regionale della Coldiretti, Angelo Milo - a tutti i prodotti alimentari dell' obbligo di indicare in etichetta il luogo di coltivazione o allevamento dei prodotti agricoli impiegati negli alimenti serve infatti, attraverso la rintracciabilita', a rendere piu' agevoli i controlli necessari ad impedire contraffazioni, sofisticazioni ed episodi criminali di avvelenamento. Di fronte ad un mercato globale dove si rincorrono le emergenze sanitarie per agevolare i controlli e valorizzare i primati qualitativi nazionali servono misure strutturali con un sistema di etichettatura obbligatorio che indichi la provenienza e l' origine di tutti gli alimenti, come elemento di trasparenza per produttori e consumatori e a garanzia della sicurezza alimentare''. ''Bisogna dunque colmare - ha proseguito - i ritardi presenti nella normativa nazionale e comunitaria che anche per la mobilitazione della Coldiretti ha gia' portato dopo l' emergenza mucca pazza all' etichettatura di origine obbligatoria per la carne bovina, per la frutta e verdura fresca, per le uova, il miele e il latte fresco. Ma se la carta di identita' e' ormai una realta' per oltre il 50% della spesa, molto resta ancora da fare. L'etichetta resta anonima per la carne di maiale, la pasta, le conserve vegetali e i succhi di frutta, ma anche per l' extravergine di oliva con la possibilita' di commercializzare olio ottenuto da miscele di origine diversa senza che questo venga indicato in etichetta''. ''La Coldiretti Calabria - ha concluso Molinaro - dopo la presentazione in Conferenza stampa, continuera' nel suo impegno per sostenere in particolare una proposta di Legge Regionale per il consumo dei prodotti agricoli regionali''

L’Italia non importa polli dalla Turchia

09/01 La Turchia non e' abilitata ad importare polli in Italia ma solo ovicaprini e pesci di acquacoltura. Lo assicura il medico veterinario del posto di ispezione frontaliera del Porto di Bari, dott.Paolo Pieroni, che e' uno dei centri di ispezione frontaliera (Pif) dove devono necessariamente passare gli animali di importazione per essere sottoposti a controlli veterinari prima dell'ingresso nel nostro Paese. In Italia, comunque, assicura Pieroni, in generale non viene importato pollame perche' il fabbisogno e' soddisfatto dalla produzione interna e il nostro Paese e' esportatore di questi prodotti. Il Pif di Bari e' uno dei due presenti in Puglia mentre l'altro e' a Taranto. Nel meridione vi sono altri centri di ispezione frontaliera a Reggio Calabria, Palermo, Napoli, Cagliari e Salerno.

Clementine: Ass. Pirillo, verifiche per lo stato di calamità

05/01 L'assessore regionale all'agricoltura, Mario Pirillo, ha predisposto tutti gli accertamenti per verificare se ci sono le condizioni per richiedere al Ministero per le politiche agricole lo stato di calamita' per i danni subiti da alcuni comparti agricoli a causa del maltempo delle ultime settimane. Lo rende noto un comunicato dell'assessore regionale Pirillo. “Le difficili condizioni meteorologiche di queste ultime settimane, che hanno interessato la Calabria, hanno decisamente compromesso alcuni comparti agricoli. La situazione in cui versa il mercato delle clementine si è particolarmente aggravata per le continue piogge e le gelate che in queste ultime settimane hanno interessato la piana di Sibari. Tale stato ha inciso fortemente sulla qualità del prodotto. Ho predisposto tutti gli accertamenti da effettuare per verificare se ci sono le condizioni per richiedere al Ministero per le politiche agricole lo stato di calamità, relativo ai danni alla produzione”.

Otto milioni per lo sviluppo digitale nelle microimprese agricole

04/01 L'innovazione digitale imbocca la strada dell'agricoltura. Il Governo va infatti in aiuto di almeno 1,8 milioni di microimprese del settore affinche', superando il divario digitale, esse possano utilizzare l'innovazione tecnologica per migliorare la propria competitivita' e accrescere l'internazionalizzazione. E' quanto si apprende in una nota congiunta del 2 gennaio dei ministeri per l'Innovazione e le Tecnologie e delle Politiche agricole. Un bando, con una dotazione di 8 milioni di euro, che innescheranno investimenti per oltre 17 milioni, e' stato infatti messo a disposizione per il 50% dal ministero delle Politiche Agricole e Forestali e, per la restante parte, dal ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, a favore delle imprese del comparto agricolo che manifestano un ritardo innovativo.

Nel periodo dei saldi torna in vendita la bistecca alla fiorentina, scontata del 20%

03/01(Giu.Pal.) Finalmente dopo cinque anni di digiuno, le tavole italiane ritrovano una vecchia conoscenza: la bistecca fiorentina. Insieme ai saldi di fine stagione che riguardano, come usanza, abbigliamento e generi tecnologici, anche la bistecca sarà venduta con lo sconto del 20% nei ristornanti aderenti a Fiepet-Confesercenti e nelle macellerie aderenti ad Assomacellai-Confesercenti. "L'iniziativa - spiega il presidente della Confesercenti, Marco Venturi, prenderà il via da oggi fino al 10 gennaio in quasi tutte le città italiane per celebrare, dopo cinque anni di divieto e 2,5 miliardi di danni per il comparto, il ritorno della bistecca con l'osso nelle 37.644 macellerie, nei 74.000 ristoranti e sulla tavola degli italiani. Allevatori, macellai, ristoratori ed un efficace sistema di controllo - ricorda Venturi - hanno vinto una lunga battaglia che restituisce agli italiani il piacere di mangiare la fiorentina". Il divieto, di vendere o somministrare carne bovina di età superiore a dodici mesi macellati a partire dal primo aprile 2001 alla quale non fosse asportata la colonna vertebrale, inclusi i gangli spinali, scattò in seguito all'esplosione della Bse, comunemente della "Mucca Pazza", registrati verso l'ottobre del 2000. Le perdite per il settore della carne bovina furono considerevoli: i consumatori rinunciarono ad uno dei piatti preferiti della cucina italiana e gli operatori al dettaglio ad oltre il 25% del fatturato delle singole macellerie, per un danno economico di circa 2,5 miliardi. In particolare, la sorveglianza sulle carni bovine è iniziata già nel maggio del 1998, quando si è avuto il primo caso di Bse, i controlli si sono intensificati quando nell'ottobre del 2000 si è manifestato il secondo caso di contagio. "Da Gennaio 2001 ad oggi - sottolinea Venturi - sono stati effettuati circa 3 milioni di controlli. Accanto all'azione di controllo attivo basata sulla presenza di oltre 5 mila veterinari pubblici e sull'opera dei laboratori degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, si segnala anche il controllo passivo costituito presso gli allevamenti al quale concorrono operatori del settore, veterinari privati, professionisti addetti alla sicurezza alimentare. Dal Gennaio 2001 sono stati individuati un centinaio di casi. In questi anni, il settore si e' profondamente evoluto grazie all'introduzione del sistema di etichettatura obbligatoria, la carta d'identità di tutti i bovini, da cui e' possibile ricostruire tutti i vari passaggi dell'animale, dalla nascita alla macellazione. Lo stesso dettaglio e' profondamente cambiato, soggetto come e' stato ad una dura selezione concorrenziale che ha comportato l'espulsione di quasi il 5% degli operatori dal 2001 ad oggi. L'Italia e' il terzo produttore in Europa di carne bovina, dopo Francia e Germania, e quello della carne bovina e' un settore chiave per l'agricoltura, per l'industria e la distribuzione alimentare italiana. I bovini macellati sono 4,2 milioni all'anno, contro 13,5 milioni di suini e 7,3 milioni di altri capi".

Coldiretti: Oltre 5 miliardi spesi per i cenoni di capodanno e Natale

01/01 Tra vigilia, pranzo di Natale e cenone di fine anno e' stato consumato a tavola il 5 percento in piu' dello scorso anno per un totale di oltre 5 miliardi di euro, sopratutto per l'acquisto dei cibi che hanno imbandito le tavole delle feste casalinghe scelte dalla grande maggioranza degli italiani per trascorrere le feste. E' questo il primo bilancio stimato dalla Coldiretti sui consumi alimentari del fine anno dove si e' registrato un ritorno alla tradizione Made in Italy, sulla base dell'indagine Swg Confesercenti. A farla da padrone sulle tavole - sottolinea la Coldiretti - e' stato l'onnipresente spumante del quale nel corso delle feste di fine anno tra case private, ristoranti, piazze e luoghi di intrattenimento ne sono state consumate 80 milioni di bottiglie con una prevalenza schiacciante delle bottiglie nazionali rispetto allo champagne. A fronte di una sostanziale stabilita' nei consumi a livello nazionale (+1%) sono stati in molti a brindare Made in Italy all'estero dove si e' verificato un aumento delle esportazioni dell'8,6% in valore, con aumenti significativi negli Stati Uniti (+15 percento) e addirittura in Francia (+14,4 percento), secondo i dati Istat relativi ai primi nove mesi del 2005. L'arrivo del 2006 ha fatto anche registrare - rileva la Coldiretti - il ritorno dei tradizionali cotechini e zamponi con un consumo record di 8000 tonnellate e una tendenza di aumento simile a quella dello scorso anno quando la domanda e' cresciuta del 5 percento. Ad essere stati preferiti, insieme alle 'fortunate' lenticchie, sono state in maggioranza le specialita' protette dall'Unione Europea, come il Cotechino e lo Zampone di Modena IGP. Tra le curiosita' nella tavola di fine anno va segnalata la maxigrigliata di fiorentina organizzata da oltre mille fortunati allevatori della Coldiretti a Borgo San Lorenzo in provincia di Firenze, con qualche ora di anticipo rispetto alla fine dell'esilio del pregiato taglio di carne dopo 4 anni e nove mesi di assenza. Si tratta - sottolinea l'associazione - della vera novita' del nuovo anno che pone fine al piu' lungo periodo di proibizionismo alimentare dei tempi recenti a seguito dell'innalzamento da 12 a 18 mesi dell'obbligo di eliminare la colonna vertebrale degli animali macellati che riporta in tavola il taglio vero con l'osso a T e di animali intorno ai 18 mesi di eta' e fa sparire di scena la fiorentina mutilata o quella 'giovane'. Le festivita' appena trascorse hanno fatto anche registrare un calo delle portate nei simboli internazionali del lusso come il salmone (- 11,7 per cento), le ostriche (-2,5 per cento) e il caviale (- 1 per cento), sulla base dei dati Istat relativi alle importazioni nei primi nove mesi dell'anno, mentre si e' verificato un aumento negli acquisti di prodotti tipici nazionali come il Parmigiano Reggiano (+3,8 per cento). Complessivamente si stima che gli italiani hanno consumato per le festivita' 1,5 miliardi di Euro di prodotti tipici nazionali con la preferenza nell'ordine di vini e spumanti (40), formaggi (35), salumi (20), extravergini di oliva (1) e legumi, frutta secca e altri prodotti (4). Ad essere piu' gettonati - conclude la Coldiretti - sono stati i cibi territoriali, che ricordano una tradizione, un sapore del passato o un luogo, ma anche quelli piu' facilmente conservabili scelti tra i 153 prodotti nazionali (il 20% del totale comunitario) che possono fregiarsi del marchio a denominazione di origine (Dop o Igp), i 4100 prodotti tradizionali regionali e i 453 vini Docg, Doc o Igt.

Confagricoltura chiede lo stato di calamità naturale sugli agrumi

28/12 L' attivazione delle procedure per il riconoscimento dello stato di calamita' naturale e' stata chiesta all' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo, dal presidente della Confagricoltura di Cosenza, Renzo Caligiuri. A riferirlo e' un comunicato dell' organizzazione agricola. ''Il presidente Caligiuri - e' scritto nella nota - ha chiesto che vengano predisposti gli opportuni accertamenti di verifica a seguito delle persistenti piogge abbattutesi durante tutto il mese di dicembre e, soprattutto, delle gelate notturne verificatesi dal 17 al 24 dicembre che hanno definitivamente compromesso la produzione agrumicola dell' intera Piana di Sibari. Le tipologie di danno consistono in oleocellosi sulla buccia, invecchiamento rapido della buccia, perdita di turgidita' della polpa, riduzione del contenuto in succo. Tutto cio' determina problemi di commercializzazione degli agrumi che gia' risentono pesantemente della caduta verticale del prezzo all'origine''. Per Confagricoltura Cosenza si stima tra il 60 e il 70% il prodotto non raccolto che a causa della pioggia e del gelo risulta completamente danneggiato. Il presidente provinciale di Confagricoltura di Cosenza, conclude la nota, ''si appella all' Assessore affinche' attivi ogni utile strumento per la tutela delle aziende agricole in questo periodo di crisi che non ha precedenti''

Un Natale tradizionale sulle tavole degli Italiani

26/12 E' piu' ricco il Natale 2005 sulle tavole degli italiani rispetto a quello dello scorso anno. Tra il cenone della vigilia e il pranzo del 25 dicembre le famiglie hanno consumato il 3,7 percento in piu' rispetto al 2004 per un totale di oltre 2,6 miliardi di euro destinati all'acquisto sopratutto di prodotti della tradizione Made in Italy che hanno imbandito le tavole delle case private dove si sono ritrovati, insieme a parenti ed amici, il 95 percento degli italiani. E’ quanto emerge da un primo bilancio stimato dalla Coldiretti sui consumi alimentari delle festivita' appena trascorse. In pratica si e' registrato un aumento negli acquisti di prodotti tipici nazionali come il Parmigiano Reggiano (+3,8 per cento) ed un calo delle portate nei simboli internazionali del lusso come il salmone (- 11,7 per cento), le ostriche (-2,5 per cento) e il caviale (- 1 per cento), sulla base dei dati Istat relativi alle importazioni nei primi nove mesi dell'anno. Si tratta - sostiene la Coldiretti - della riscoperta del legame del Natale con i valori della tradizione territoriale che si e' espressa a tavola nella preparazione delle ricette tradizionali del passato: dai cappelletti in brodo della Romagna al cappone in Piemonte, dai Canederli in Trentino alla minestra di cardi in Abruzzo, dalla Brovada e muset con polenta in Friuli, alle scillatelle in Calabria, dal pandolce in Liguria alla Pizza de Nata' nelle Marche e le molte altre specialita' presenti in tutte le Regioni italiane. Nonostante la diffusione dei regali tecnologici con telefonini e televisori in primo piano, i prodotti della tradizione alimentare Made in Italy hanno trovato spazio anche sotto l'albero di Natale, magari confezionati secondo tradizione in colorati cesti. Si tratta di una scelta che e' stata il frutto - precisa la Coldiretti - di comportamenti dettati dalla necessita' di ridurre i margini di errori nei regali e di ottimizzare la spesa con acquisti utili. Ad essere preferiti - continua la Coldiretti - sono stati i prodotti alimentari di qualita' piu' conservabili da consumare tutti i giorni, come vini, extravergini di oliva, salumi, formaggi e legumi secchi. I prodotti tipici piu' 'gettonati' dal Natale sono stati il Parmigiano reggiano e il Grana padano ed anche i pecorini ma non sono mancati salumi pregiati (dal Parma, al San Daniele fino alle soppressate calabresi), gli oli Dop, le confezioni di legumi tradizionali autentiche come i fagioli (di Lamon, di Sarconi e di Sorana), frutta secca (nocciole), i vini (particolarmente apprezzati per regalo quelli autoctoni) e gli spumanti sopratutto dolci. L'Italia con 153 prodotti riconosciuti puo' contare su una grande varieta' di offerta grazie - conclude la Coldiretti - alla leadership europea nelle specialita' con 153 prodotti (il 20 percento del totale comunitario) che possono fregiarsi del marchio a denominazione di origine (Dop o Igp) alle quali si aggiungono 4100 prodotti tradizionali censiti dalle Regioni e 453 vini nazionali Docg, Doc o Igt.

La Coldiretti chiede un marchio italiano per i cibi bio non contaminati OGM

22/12 "Per dare ai consumatori di prodotti biologici la certezza di acquistare alimenti non inquinati dal biotech è ora necessario rendere operativo il marchio del biologico italiano che garantisca la tolleranza zero sulla presenza di organismi geneticamente modificati (Ogm)". Lo afferma la Coldiretti commentando, in una nota, la proposta adottata ieri dalla Commmissione per un nuovo regolamento che consentirebbe nella produzione biologica una contaminazione da Ogm fino allo 0,9 per cento. "Il marchio italiano serve per difendere produttori e consumatori che non vogliono consumare Ogm", sottolinea la Coldiretti. E osserva: "Dal 2000 a oggi è triplicato il numero di importatori di prodotti biologici dall'estero mentre si è verificato un drastico crollo del 28% nel numero di imprese agricole italiane impegnate nelle coltivazioni biologiche. Il rischio evidente - avverte l'organizzazione degli agricoltori - è che in assenza di una adeguata etichettatura di origine il crescente arrivo di prodotti importati favorisca la diffusione di prodotti contaminati da Ogm". D'altra parte, continua la Coldiretti, "l'avvio del marchio del biologico italiano è l'occasione per colmare il ritardo del nostro Paese nei confronti di Francia, Germania, Austria, Belgio, Svizzera, Olanda, Svezia e Danimarca che hanno da tempo fatto questa scelta". Ed è anche "un'opportunità per difendere il podio conquistato dall'Italia nella classifica mondiale della produzione biologica davanti a Stati Uniti e Brasile e dietro soltanto ad Australia e Argentina, paesi che hanno la disponibilità di terreni coltivati enormemente più grande di quella nazionale". "L'Italia - sottolinea la Coldiretti - è tuttora leader assoluta nell'Europa allargata, con oltre un quinto della superficie coltivata a biologico e un terzo delle imprese". L'organizzazione ricorda, infine, che a livello regionale è la Sicilia, con 6.389 aziende agricole, a detenere il primato nel biologico, seguita dalla Calabria (4.078 aziende), dall'Emilia-Romagna (3.378 aziende), dalla Puglia (3.065 aziende) e dal Lazio (2.543 aziende).

Ass. Pirillo: “Allo studio un sostegno per le produzioni di qualità”

21/12 Facendo seguito alle richieste degli agricoltori calabresi e dei peschicoltori di Castrovillari, l’Assessorato Regionale all’Agricoltura, pur non avendo assunto nessun impegno, ha allo studio la possibilità di attivare le misure di conversione colturale (integrato all’interno del Psr), per consentire un sostengo quinquennale alle produzioni di qualità della Calabria. Con il Mipaf l’assessore regionale all’agricoltura, Mario Pirillo, ha in corso una serie di contatti per intercettare le risorse necessarie a portare avanti tale programma. È di pochi giorni fa la notizia che è stato approvato dall’apposita commissione, il disciplinare di produzione secondo le nuove norme comunitarie. A breve si tenterà di predisporre i relativi bandi per consentire il sostegno alle aziende, conseguente alla disponibilità di risorse che potranno essere messe a disposizione della Calabria. In riferimento a ciò le prospettive di concreto aiuto sono legate alla effettiva disponibilità di risorse che saranno rese disponibili dal Mipaf. E’ utile ricordare che da parte dell’assessorato non è stato mai assunto alcun impegno proprio perché mancavano le risorse finanziarie.

Longo: “La crisi agrumicola sta minando l’economia del territorio. Creare binomio produttivo col turismo”

20/12 ''La crisi agrumicola sta interessando e menomando l'intera economia del territorio. E' quindi necesario incentivare il turismo e abbinarlo all'agricoltura creando un binomio produttivo strategico''E' quanto ha detto il sindaco di Rossano, Orazio Longo, nel corso della presentazione del Progetto 'Educazione alla Campagna Amica' organizzato nella scuola elementare del quarto circolo di contrada Monachelle a Rossano Scalo. ''Nelle ambizioni di ognuno di noi - ha aggiunto - e segnatamente nei progetti messi in cantiere dall'Esecutivo in questi anni, il rilancio del turismo, anzi l'obiettivo di fare del turismo culturale, una delle piu' significative molle produttive locali, rappresenta senza dubbio un obiettivo, largamente condiviso, che ci ha visto e che ci vede concretamente impegnati, ma resta pur sempre un obiettivo, i cui effetti si dispiegheranno necessariamente negli anni a venire. Ma oggi, chi vive di sola agricoltura e' in rianimazione. Tanti agricoltori non riescono neppure a coprire i costi di raccolta. E' dunque a questa crisi forte e che tocca ognuno di noi, che dobbiamo tentare di porre un freno, ognuno per le proprie competenze, organizzandoci con urgenza e prevedendo ogni soluzione utile''. ''Sicuramente - ha proseguito Longo - dobbiamo valorizzare i nostri prodotti, per identificarli con nome e cognome, per meglio garantirli nella sfida del mercato globale. Far apprezzare le nostre risorse, tutto il patrimonio locale ai nostri bambini, vuol dire contribuire a creare un legame prezioso e proficuo tra le future classi dirigenti e la loro terra d'origine. Perche' e' qui che dobbiamo far ritornare le intelligenze migliori emigrate in altre regioni o all'estero''. ''Dobbiamo esortare e convincere i nostri giovani - ha concluso - a ritornare nella loro terra e ad investire qui, con coraggio e con sacrificio, tutte le loro energie e la loro fantasia''.

A Rossano convegno sulla storia dei vini calabresi

19/12 Della storia dei vini tipici calabresi, le loro degustazioni e le loro proprieta' organolettiche si e' discusso nel corso di un convegno organizzato dall'Ammnistrazione comunale di Rossano nella Sala Rossa del Palazzo Comunale delle Culture di San Bernardino. Il convegno sul tema ''La terra degli Enotri: il futuro dei vini calabresi'', e' stato curato dall'Istituto Tecnico Agrario F. Silvestri ed inserito nell'ambito della quinta edizione di ''Natalitia 2005'', la rassegna delle mostre e del folklore organizzata per Natale dal Comune. Accanto alla mostra dedicata ai vini, una sezione dedicata ai libri e un laboratorio dimostrativo della lavorazione e dei fattori economici e di sviluppo della viticoltura. La giornata di domenica e' stata riservata ai giovani studenti delle scuole medie e superiori di Rossano, ai loro docenti e ad esperti di etichettatura del vino. Sono stati assegnati infine i premi destinati agli alunni delle terze medie che sono risultati vincitori del Concorso letterario ''La terra degli Enotri''.

Coldiretti chiede l’applicazione della legge sull’etichettatura

18/12 ''E' indispensabile giungere, in tempi brevi, alla piena applicazione della legge 204/04 sull' etichettatura per tutti i prodotti alimentari, al fine di tutelare la salute dei consumatori e la qualita' delle produzioni, impedendo il diffondersi sul mercato di prodotti spacciati come italiani e provenienti da Paesi dove non esiste alcuna garanzia di salubrita' nei processi produttivi''. A sostenerlo e' stato il presidente di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro. Molinaro ha cosi' commentato il sequestro di 1.400 tonnellate di concentrato di pomodoro andate a male, che dopo una superficiale ripulitura sono state immesse sul mercato. ''Sono ancora molti, purtroppo - ha aggiunto il direttore di Coldiretti, Angelo Milo - gli alimenti privi di etichettatura di cui si disconosce la tracciabilita' di filiera, con un evidente ritorno negativo di immagine per le specificita' agro-alimentari del territorio calabrese che puo' vantare produzioni inimitabili in altre aree geografiche. n occasione delle festivita' natalizie e' necessario che aumentino i controlli, da parte delle autorita' preposte, sui prodotti che finiranno sulle tavole di migliaia di famiglie, e, nel contempo, e' opportuna un' informazione che inviti ad acquisti consapevoli come i prodotti di stagione, i quali offrono maggiori garanzie di genuinita' con un minore costo d'acquisto''. ''E' opportuno che le Istituzioni nazionali e regionali ¿ ha affermato, poi, Molinaro ¿ si impegnino affinche' si rendano esecutive norme gia' esistenti, considerato che la legge sull' etichettatura di origine obbligatoria, prevede che entro sei mesi dalla pubblicazione vengano emanati i decreti applicativi per le singole produzioni. Nel contempo, e' necessario istituire un sistema coordinato di controlli doganali in modo da monitorare costantemente la movimentazione transfrontaliera dei prodotti alimentari. Solo cosi' facendo si potra' valorizzare al meglio le produzioni agricole e dare nel contempo un maggiore impulso all' economia calabrese e di riflesso anche a quella di tutto il Paese''.

Unaprol lancia il progetto “Mosaico Olivicolo”

17/12 Per affrontare un mercato che cresce e' necessario un piano strategico nazionale che consenta di valorizzare ogni risorsa, pubblica e privata. L'Unaprol lo ha delineato durante la tavola rotonda su 'Le esigenze della filiera e la nuova Ocm olio',che si e' tenuta oggi a Roma, definendolo 'mosaico olivicolo'. Si tratta di una strategia che investe quattro piani operativi: gli oli dop/igp e bio, gli extravergini destinati all'industria e al confezionamento, gli extravergini per il mercato locale e oli vergini lampanti destinati alle raffinerie. Ogni area e' distinta per territorio, numero e dimensioni degli operatori, caratteristiche e valore del prodotto, tipologie di consumatori e sistema distributivo. ''Crediamo che sia necessario creare servizi commerciali in diverse aree sostiene Nicola Ruggiero, presidente dell'Unaprol - a seconda delle esigenze, a Bari e Reggio Calabria ci occuperemo di concentrazioni, in Toscana in Liguria ci occuperemo di valorizzazione ma sicuramente in tutta Italia porteremo servizi di innovazione tecnologica''. Quali? ''Stiamo per tirare fuori - risponde Ruggiero - un paio di brevetti per la conservazione del prodotto e la trasformazione e avremo anche bisogno di mettere nuove varieta' e nuovi impianti''. Attraverso il 'mosaico olivicolo' l'Unaprol e' convinta che le risorse del Reg. 865/04 ''possono sapientemente essere finalizzate e valorizzate''. Ben chiare sono anche le necessita' della filiera. Secondo il presidente dell'Unaprol ''e' necessaria la definizione, entro i tempi prestabiliti, delle disposizioni attuative nazionali, servono regole chiare per l'attuazione dei programmi, introducendo criteri di premialita' per iniziative di filiera e infine, una responsabilizzazione dei soggetti previsti dal regolamento comunitario''

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