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    Consiglio regionale approva ddl su servizio idrico integrato

     

     

    Consiglio regionale approva ddl su teatro e servizio idrico integrato

    12 mag 17 E' terminata la seduta odierna del Consiglio regionale. Dopo l'approvazione del ddl sul servizio idrico integrato, l'assemblea ha approvato anche la proposta di legge recante "Interpretazione autentica del Comma 1 ter dell'art. 12 della legge regionale 8 luglio 2002, n. 24, Interventi a favore del settore agricolo ed agroalimentare" in riferimento alle funzioni dell'Agenzia della Regione Calabria per le erogazioni in agricoltura. La seduta si è chiusa con la richiesta avanzata dal capogruppo Pd Seby Romeo di rinvio del punto riguardante l'elenco di nomine del Consiglio regionale. Nessuna votazione hanno ricevuto le richiesta di inserimento di due ordini del giorno e di due mozioni, avanzate rispettivamente dai consiglieri Carlo Guccione, sulla stabilizzazione dei lavoratori Lsu-Lpu; Mario Magno, su Calabria Verde e sulla situazione carceraria in Calabria; Giuseppe Aieta, sulla situazione dei Centri per l'impiego della Calabria; Francesco Cannizzaro con una mozione di sensibilizzazione per la definizione del progetto di legge nazionale sul biotestamento. L'Assemblea regionale sarà riconvocata a domicilio.

    Approvazione ddl sistema idrico integrato. Con l'astensione della Cdl e del Gruppo di Forza Italia e il voto favorevole del gruppo misto il Consiglio regionale ha approvato, con larga maggioranza, con l'autorizzazione al coordinamento formale, il disegno di legge, frutto di più testi abbinati che reca "Disposizioni per l'organizzazione del servizio idrico integrato". Il Consiglio ha così scelto il dialogo tra maggioranza ed opposizione, con la prima che ha offerto la disponibilità al confronto. "Parzialmente soddisfatti" si sono detti il capogruppo della Casa delle Libertà Francesco Cannizzaro - "non vengono coinvolte le piccole realtà territoriali" ha detto - e Alessandro Nicolò (Forza Italia). Prima che si affrontasse l'esame dell'articolato e dei singoli emendamenti è intervenuto il presidente della Giunta regionale Mario Oliverio. Il governatore ha ringraziato il Consiglio regionale "che attraverso un confronto di merito ha compiuto un lavoro serio per dare alla Calabria una legge sul Sistema idrico integrato. Una legge - ha aggiunto - che ci consente di superare difficoltà, insufficienze e limiti e fare dell'acqua una risorsa sulla quale agire per creare valore aggiunto dal punto di vista economico". Oliverio ha ribadito l'obiettivo della legge: "Creare le basi per un governo pubblico dell'acqua, in coerenza con il programma di governo che ci eravamo dati e con il responso che la maggioranza dei calabresi ha dato sul Referendum per l'uso pubblico dell'acqua". Ribadendo gli aspetti salienti della legge, Oliverio ha affrontato anche "l'esperienza di Sorical, sulla quale bisognerà che il Consiglio regionale sia investito ed approfondisca attraverso una analisi tecnico economica, così da pervenire alle determinazioni successive riguardanti proprio la Sorical, se scegliere di mantenerla, o scegliere di sopprimerla. Il Governo dell'acqua interesserà l'intero ciclo - ha ancora aggiunto Oliverio - dalla grande adduzione, captazione, fino alla rete di distribuzione. Mettiamo un punto fermo sulla gestione di una risorsa importante, sia per gli usi civili, gli usi industriali, ma anche gli usi produttivi. In questo quadro c'è anche il tema della depurazione, per il quale sono state avviate varie iniziative, ed abbiamo istituito una task-force a supporto tecnico dei Comuni. Oggi - ha concluso Oliverio - scriviamo una pagina importante che va a merito di questo Consiglio regionale, su una grande risorsa e su un importante tema". Approvate, sempre a maggioranza, con l'autorizzazione al coordinamento formale le "Norme per la programmazione e lo sviluppo regionale dell'attività teatrale". La Regione riconosce così il ruolo e l'attività delle Istituzioni teatrali consolidate, tutelandone il patrimonio culturale, le forme produttive, distributive, di produzione e di ricerca.

    Il dibattito sul ddl sistema idrico integrato. Il Consiglio regionale, dopo un'inversione dell'ordine del giorno, sta affrontando l'esame abbinato delle proposte di legge recante "Disposizioni per l'organizzazione del Servizio Idrico integrato". Un tema sul quale la Regione Calabria è a rischio commissariamento essendo fortemente in ritardo rispetto alla necessità di legiferare per l'uso e la gestione pubblica dell'acqua. "Una legge - ha spiegato il relatore Domenico Bevacqua - in cui viene riconosciuto e garantito il governo pubblico dell'acqua, e porrà la nostra Regione in linea con gli obblighi legislativi nazionali e comunitari". Bevacqua ha sottolineato il ruolo centrale che la nuova organizzazione assegnerà agli Enti locali con la nascita del Comitato consultivo degli utenti e dei portatori di interessi, e la nascita dell'Autorità idrica della Calabria. Aprendo il dibattito in Aula, Wanda Ferro (Misto) pur accogliendo con piacere il provvedimento ha sollevato la necessità "di chiarire alcuni aspetti tecnici", su quello che ha definito una proposta generica e confusa, a partire dall'istituzione di un'azienda speciale come Ente di diritto pubblico già oggetto, in Molise, di un pronunciamento di illegittimità costituzionale. "Seconda incongruenza - ha ancora detto la Ferro - l'organo competente per l'approvazione dello Statuto". Estremamente critico anche Carlo Guccione. "Si arriva a questa discussione un po' a briglie sciolte - ha esordito l'ex assessore -. Mi sarei aspettato una riunione della maggioranza, o quanto meno del mio gruppo". Una scelta non condivisa, mentre risultano "fondate - a parere di Guccione - alcune delle questioni sollevata dalla collega Ferro, su un impianto che rischia di non dare le giuste risposte di cui abbiamo bisogno. E mi sarei aspettato che la Giunta arrivasse oggi in Aula con una relazione sulla Sorical. Anzi. Mi sarei aspettato che il Consiglio regionale nominasse una Commissione d'inchiesta su quello che è stata la Sorical fin dalla sua fondazione". Francesco Cannizzaro pur esprimendo apprezzamento per il disegno di legge giunto in Aula, ha definito lo stesso "confuso e fumoso. I colleghi Ferro e Guccione hanno fotografato perfettamente i contenuti di questo testo che in alcuni articoli ci lascia molto perplessi. E perplessi ci lascia - ha aggiunto - la creazione di una Autorità che rischia di essere l'ennesimo carrozzone nella gestione di un così delicato servizi per i cittadini calabresi". Cannizzaro ha quindi chiesto al Presidente della Giunta ed alla maggioranza "una riflessione importante per fornire suggerimenti, dare dei contributi, toglierci dei dubbi, non solo politici, che assillano anche tanti Sindaci che quotidianamente sono costretti ad affrontare questa vicenda". Ulteriori censure sono venute anche dal capogruppo di Forza Italia Alessandro Nicolò che ha lamentato la mancanza di importanti passaggi precedenti all'arrivo del provvedimento in aula. Da qui la conseguenza di un Consiglio regionale superficiale e dal comportamento dilettantistico. Un'apertura al dialogo è venuta dal Capogruppo Pd Seby Romeo. "Utile fare un approfondimento, ma non possiamo farlo - ha precisato - a valle di considerazioni che non riconducono alla realtà delle cose". Romeo ha ricordato il lungo iter in Commissione: "Non è una legge che oggi cade dall'alto. E' un testo perfettibile, sicuramente, ma apre una nuova pagina nella storia della gestione dell'acqua in Calabria". Relazionando in Aula l'assessore Roberto Musmanno ha illustrato e chiarito i vari punti della proposta di legge che riconosce ed istituisce l'ente pubblico "Autorità Idrica della Calabria" quale ente di governo dell'ambito territoriale ottimale (ATO) per il servizio idrico integrato (SII) del quale disciplina l'organizzazione della gestione. Contestualmente dispone l'allocazione delle funzioni già attribuite ai soppressi Enti d'Ambito. Fausto Orsomarso (Misto) ha proposto una rivisitazione concordata del testo. "Tenuto conto dell'importanza della legge e dei riflessi della stessa sul territorio non è un atto di lesa maestà pervenire ad una sua rivisitazione - ha affermato - per ovviare alle incostituzionalità precedentemente evidenziate dalla consigliere Wanda Ferro". Per ultimo Orlandino Greco ha difeso la legge in discussione in Aula, ma ha sottolineato la necessità di fare chiarezza sulle dinamiche che hanno portato alle criticità oggi registrate.

    Oliverio su ddl teatro. "Il disegno di legge sul teatro (17 articoli) approvato dalla Giunta regionale con delibera 538 del 16 dicembre 2016, vagliato positivamente dalle Commissioni Cultura e Bilancio del Consiglio regionale, è il risultato di un confronto aperto con le compagnie di produzione e le imprese teatrali del teatro professionale e più in generale con tutti i soggetti che operano nel campo della promozione dell'attività teatrale". Lo ha detto il Presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, in merito ala legge per la programmazione e lo sviluppo regionale dell'attività teatrale approvata dal Consiglio regionale nel corso della seduta odierna. "Si tratta - ha aggiunto - di un settore portante della cultura nel nostro Paese, che vanta una millenaria tradizione in questo campo, e le potenzialità che ha in termini di educazione e diffusione della cultura sono note a tutti. In Calabria da tempo si levava forte l'esigenza di una definizione normativa più solida che era del tutto insufficiente nella legge che viene abrogata proprio dal nuovo testo, ossia la legge 3 del 2004. Con questa nuova norma rispondiamo a una serie di richieste che si sono sollevate tra gli operatori teatrali calabresi e che abbiamo recepito pubblicamente. Operatori che hanno pienamente condiviso l'evoluzione finale del testo. Nel contempo, si raggiungono obiettivi strategici che la giunta regionale ritiene fondamentali, come l'apertura a un numero maggiore di soggetti potenziali beneficiari, per offrire più opportunità di lavoro e circolazione della cultura nella nostra regione. L'articolato della legge fornisce un quadro più ordinato dei settori di intervento mai contemplati prima in Calabria, andando a recepire anche impostazioni consolidate nei testi di legge nazionali sul teatro e lo spettacolo dal vivo. I settori chiave sono la produzione, la distribuzione e la formazione, proprio per qualificare i soggetti che operano nel teatro e quindi il pubblico fruitore". "Nel primo triennio - ha detto ancora Oliverio - le compagnie di produzione che operano in Calabria potranno accedere al beneficio del contributo con una soglia più bassa (150 giornate lavorative), per consentire a chi è sempre rimasto fuori, specie in un contesto di crisi come il nostro oggi, di poter contare su un potenziale sostegno regionale. Poi, progressivamente, nel corso del primo triennio e degli anni successivi, i beneficiari dovranno dimostrare di aver accresciuto la propria attività per continuare a godere del contributo regionale. Questo innesca un meccanismo virtuoso che punta all'investimento in qualità nel settore. Qualità a cui punta anche la definizione del sistema delle residenze teatrali, attuate assieme alle amministrazioni locali e che continuiamo a cofinanziare, anche in questo anno di transizione, per la quota maggioritaria con il Ministero dei Beni Culturali. Nella nuova legge, sono previsti l'organizzazione di un festival di carattere regionale affidato a un soggetto, pubblico o privato, che però non si infranga come altri esperimenti di festival a regia regionale del passato e la realizzazione di progetti speciali, che puntino a utilizzare le forme espressive del teatro con finalità di inclusione sociale, di valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche come i parchi archeologici o i borghi antichi e le aree interne della Calabria. Così si dà pienamente modo al teatro di agire sul territorio con ricadute positive e virtuose. Inoltre, è prevista la possibilità di concedere finanziamenti all'adeguamento delle attrezzature teatrali, delle scene e dei mezzi necessari allo svolgimento degli spettacoli, puntando alla qualificazione delle strutture in cui si compie l'attività teatrale in Calabria". "Altri importanti punti introdotti - secondo il Governatore - sono il riconoscimento del valore culturale del teatro amatoriale, la definizione di centri di produzione teatrale, come già nei testi ministeriali, l'introduzione di un registro regionale del teatro per tracciare compiutamente tutto l'articolato mondo del teatro e avere un quadro chiaro e definito di soggetti e operatori che si candideranno al sostegno regionale. Per poter dare concretezza alla nuova legge, oltre al consueto stanziamento di mezzo milione di euro nel bilancio regionale, è stato già iscritto un capitolo dei PAC 14/20 per il 2017 del valore di un milione di euro (azione 6.7.1 del Pac) dedicato al finanziamento di questa norma e degli articoli che producono spesa. Si tratta quindi di un intervento concreto e non di una promessa. Per cui, non appena sarà approvato, in tempi brevi, il regolamento di attuazione, si potrà definire la programmazione triennale e il conseguente piano annuale delle azioni sui diversi settori disciplinati nella nuova norma. E dare così avvio ad una nuova fase della storia del teatro calabrese sotto migliori auspici".

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