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Associazione Sociologi: penalizzati da Regione su gestione politiche sociali
Associazione Sociologi: penalizzati da Regione su gestione politiche sociali 12 mag 17 "La figura del sociologo è centrale per la programmazione e la gestione delle politiche sociali e non può essere penalizzata". E' quanto si afferma in un comunicato della delegazione calabrese dell'Associazione sociologi italiani (Asi) all'indomani l'audizione nella Terza commissione del Consiglio regionale dedicata alla delibera di giunta regionale 449/2016 su "Riorganizzazione dell'assetto istituzionale del sistema integrato degli interventi e servizi sociali nella Regione Calabria". Secondo il presidente regionale dell'Asi Franco Caccia "un concreto e fondamentale contributo per la programmazione e gestione di un moderno sistema di welfare territoriale, deve essere assicurato proprio dai sociologi. Si tratta - prosegue - di figure professionali con spiccate competenze in specifiche aree quali, progettazione e conduzione di ricerche sui bisogni della popolazione, organizzazione dei servizi sociali e sanitari, promozione della qualità, gestione dei processi d'integrazione sociosanitaria; pianificazione piani di comunicazione con il territorio". "Risulta quanto mai strano - sostiene Caccia - che una figura con tali competenze specifiche proprio nel settore dei servizi sociali, non venga mai menzionata dalla delibera di giunta e dai relativi allegati. Riteniamo che un provvedimento normativo, approvato a distanza di circa 15 anni dalla legge regionale 23/2003, debba contribuire a creare le migliori condizioni affinché i Comuni, attraverso la costituzione degli uffici di piano, utilizzino al meglio tutte le figure professionali presenti. Si tenga peraltro conto che in Calabria esiste presso l'università Magna Grecia di Catanzaro uno specifico corso di laurea in sociologia e dal prossimo anno verranno attivati studi specialisti presso l'Unical. Sono quindi diverse centinaia i giovani calabresi che hanno investito risorse ed energie per diventare sociologi e che rischiano di avere precluse concrete opportunità di lavoro proprio nella loro regione. Auspichiamo quindi che si possano apportare le dovute modifiche alla delibera regionale in modo da consentire anche ai sociologi calabresi di essere protagonisti attivi di una stagione di rinnovamento del welfare territoriale la cui mission è di andare oltre la prospettiva dell'assistenza e sperimentare processi innovazione e progettazione capace di produrre contemporaneamente valore sociale e valore economico, generando sviluppo nei territori". "Il vice presidente della terza Commissione Baldo Esposito - conclude Caccia - nel riconoscere la fondatezza della richiesta avanzata dai sociologi calabresi, ha assicurato il massimo impegno della Commissione per avviare a soluzione la problematica sollevata".
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del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |