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    Consiglio regionale sospeso su legge fusione Comuni

     

     

    Consiglio regionale sospeso su legge fusione Comuni

    04 mag 17 Lavori sospesi in Consiglio regionale, su richiesta di Domenico Bevacqua, del Pd, in merito alla discussione della legge regionale che istituisce, prendendo atto dei risultati del Referendum consultivo, il nuovo Comune di Casale del Manco, nella Presila cosentina, frutto dell'accorpamento di Trenta, Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace e Spezzano Piccolo. "Il Referendum si è concluso positivamente" - ha commentato in Aula Giuseppe Giudiceandrea, che sulla richiesta di esclusione avanzata in queste settimane dai rappresentanti del Comitato del NO di Spezzano Piccolo, unico centro in cui, seppure di misura, i No hanno prevalso sui Si, ha sostenuto la validità della legge supportata da numerosi pareri legislativi che considerano utilizzabile il risultato del Referendum calcolato sul dato complessivo dei voti validi di tutti i cinque centri coinvolti nella consultazione. "Per come è stato formulato il referendum - ha spiegato Giudiceandra - assume rilievo la volontà di tutto il bacino e non dei singoli comuni". Giudiceandrea ha ringraziato tutte le componenti del Consiglio che hanno consentito di accorciare i tempi di arrivo del provvedimento in Aula, "considerato che il prossimo 11 maggio scadono i Consigli comunali di 2 Comuni ed in mancanza della legge che sancisce la fusione con gli altri tre determinerebbe l'indizione dei comizi elettorali per il rinnovo degli organismi elettivi". Dopo Giudiceandrea, é intervenuto il consigliere Orlandino Greco, che, parlando di "posizione strettamente personale", ha espresso perplessità sulla conclusione a cui si è giunti "relativamente ai processi di unificazioni cui inevitabilmente si dovrà andare incontro che non possono rivestire carattere coercitivo. Siamo in presenza - ha detto Greco - di un forte deficit legislativo. Aggregare gli enti locali non è cosa facile. Le fusioni non possono banalmente essere utilizzate da Comuni per ragioni di bilancio e per la soluzioni di crisi esistenti". Greco ha elencato le difficoltà che, a suo dire, emergeranno nell'applicazione della legge, ma si è detto comunque favorevole "alla necessità di pervenire alla fusione dei comuni in generale, ma in presenza - ha precisato - di una norma che tenendo conto delle specificità delle comunità pensi a diverse forme di aggregazioni e soprattutto a forme di aggregazioni volute e ben pianificate per scongiurare il rischio di svuotamenti demografici e di ingovernabilità". Perplessità sono state espresse anche da Fausto Orsomarso (Misto), che ha parlato di "confusione e di vuoto normativo nel quale si creerebbe e si andrebbe a ratificare un sostanziale precedente". Giovanni Nucera, de "La Sinistra", ha escluso forzature da parte del Consiglio regionale. "Siamo costretti - ha detto - ad applicare la legge e costretti ad approvare la fusione di questi Comuni, sulla base di motivi contingenti". Mario Magno (Misto) ha sottolineato l'approccio culturale della vicenda, imposta alle popolazioni che vivono la vita di quei territori. Domenico Bevacqua (Pd) nel ricordare le lacune segnalate a suo tempo sulla legge, "in merito ai rischi che correvamo su questa materia" ha chiesto una breve sospensione dei lavori per giungere ad una decisione unitaria sull'argomento. Prima del dibattito sulla legge riguardante l'istituzione del Comune di Casale del Manco sono stati approvati quasi tutti i provvedimenti inseriti all'ordine dei lavori, e quelli integrati dalla Conferenza dei Capigruppo poco prima dell'inizio dei lavori, mentre è stato rinviato il quarto punto riguardante l'elenco di nomine di competenza del Consiglio regionale.

    Il Consiglio regionale ha ripreso succesivamente i lavori proseguendo il dibattito sulla proposta di legge che sancisce la fusione dei cinque comuni della presila cosentina nell'unico comune di Casale del Manco. Posizioni diverse sono state espresse nel proseguo del dibattito, al quale hanno partecipato, Sinibaldo Esposito (Ncd), che ha annunciato l'astensione del suo gruppo "non per contrarietà - ha detto - al processo di fusione tra comuni in generale, ma di fronte all'anomalia del pronunciamenti dei cittadini di Spezzano Piccolo che hanno detto no alla delibera del proprio comune". Voto contrario ha annunciato, invece, il capogruppo di Forza Italia, Alessandro Nicolò. "Con l'idea di rispettare la sovranità popolare - ha detto Nicolò - si é creato un pasticcio di fronte al quale la maggioranza in Consiglio regionale sta dimostrando tutti i suoi limiti, in un processo fondamentale, come quello della fusione di più comuni". Analoga posizione é stata espressa da Wanda Ferro (Misto), che ha auspicato una "giusta riflessione del Consiglio regionale che ci faccia tornare indietro rispetto alle nostre decisioni". Un invito a "non farci trascinare ad uno scontro tra tifosi" è venuto dal capogruppo Pd Seby Romeo, "Non faremmo un buon servizio alla Calabria - ha detto Romeo - ricordando che la fusione è una decisione che è partita dai 5 comuni, con le delibere all'unanimità approvate dai rispettivi Consigli comunali. Le comunità si sono espresse e la maggioranza netta si è espressa a favore della fusione, così come ha anche sottolineato l'ufficio elettorale di Catanzaro che ha considerato valido il pronunciamento complessivo degli elettori coinvolti nel referendum consultivo. Non siamo di fronte ad alcun tipo di annessione - ha concluso Romeo - ma ad un pronunciamento espresso dalla volontà popolare".

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