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    Ballottaggio Catanzaro, dichiarazioni

     

     

    Ballottaggio Catanzaro, dichiarazioni

    20 giu 17 "Il candidato sindaco del Pd, Enzo Ciconte, avrebbe deciso di sottrarsi ad ogni tipo di confronto pubblico con il sindaco Sergio Abramo. O, meglio, questa decisione gli sarebbe stata imposta dal Comitato elettorale che ormai lo tiene sotto tutela allo scopo di impedirgli di fare ulteriori danni". Lo afferma, in una nota, la coalizione di centrodestra che sostiene la candidatura di Sergio Abramo a sindaco di Catanzaro. "Comprendiamo il loro terrore: il raffronto - aggiunge la coalizione - sarebbe per Ciconte impietoso e si allargherebbe ancora di più il divario già sancito dal primo turno. Ma non sarà scappando che potrà sfuggire al giudizio degli elettori che l'11 giugno lo hanno già sonoramente bocciato, attribuendogli quasi 13 punti in meno delle sue liste. D'altro canto, cosa dovrebbe dire ai catanzaresi un candidato che appena un mese fa diceva di non potere andare in televisione perchè non aveva ancora un programma? A parte le sue folkloristiche e demagogiche proposte (lungomare da Squillace a Sellia, centro congressi a Giovino, etc), dietro Ciconte c'è il vuoto assoluto. Ma è la storia stessa di Ciconte a raccontarci di un politico che nulla ha dato alla città che lo ha accolto anni fa provenendo dalla sua Soriano. Non c'è un'idea, un provvedimento, una legge, una delibera a favore di Catanzaro. Quando ha avuto postazioni di potere ha clamorosamente fallito. Prendiamo l'azienda ospedaliera 'Pugliese-Ciaccio', di cui è stato per anni manager. Se Ciconte fosse davvero bravo ad amministrare e gestire la cosa pubblica, il nostro 'pronto soccorso' non scoppierebbe così come sta accadendo, le liste d'attesa sarebbero cancellate e i reparti sarebbero tutti nelle condizioni di rispondere alle esigenze dei cittadini. Non vogliamo entrare, per eleganza, nel merito di una 'politica tutta rivolta al proprio tornaconto'. Ci basta ricordare che Ciconte, totalmente asservito al presidente cosentinocentrico Oliverio, non ha alzato un dito per difendere i finanziamenti per il porto e il nuovo ospedali, messi in discussione da un Governo regionale che pensa solo alla Città dei Bruzi. Quanto alle sue pretese di essere un innovatore, ci sarebbe solo da ridire, visto che egli è da 20 anni a gestire l'Ordine dei Medici e da altrettanti è in politica. Ha ragione Ciconte quando dice che una parte del centrodestra è stata sconfitta l'11 giugno. Si tratta di quei pezzi del centrodestra che, in barba ad ogni regola della moralità e dell'etica pubblica, sono traghettati sulle sponde del centrosinistra, rimediando una memorabile batosta da parte di un elettorato attento e consapevole". "Ora però Ciconte - si afferma ancora nella nota della coalizione che sostiene Abramo - ha un dovere democratico. Accetti le sfide televisive con Abramo; dica, se ne è capace, come intende trasformare Catanzaro nella nuova Rimini e, perché no, nella nuova Dubai. Con quali soldi, con quale risorse, con quali progetti. Le parole, si sa, non costano nulla. La verità è che Ciconte non ha nulla da dire ad una città da cui ha solo preso, senza restituire niente. Lo attendiamo, fiduciosi, prima della chiusura della campagna elettorale in una delle piazze di Catanzaro o negli studi delle televisioni".

    "Sergio Abramo e i suoi alleati stanno perdendo il lume della ragione e, avendo terminato ogni argomento, ricorrono alla calunnia, alla delazione e alle polemiche di bassa fattura. Non scenderemo ai livelli in cui il sindaco uscente vorrebbe relegare ancora per cinque anni il capoluogo di regione, lui che è espressione conclamata della politica fine a se stessa lontana anni luce dal bene comune. Non capiamo la condizione di nervosismo e paura che gli esponenti del centrodestra esprimono nelle ultime ore, ma noi non cederemo alla provocazione". Lo afferma, in una nota, la coalizione di centrosinistra a sostegno del candidato sindaco di Catanzaro Vincenzo Ciconte. "Nessuno si sottrae - aggiunge - al confronto pubblico e democratico. Non lo abbiamo fatto durante la campagna elettorale del primo turno e non la faremo in vista del 25 giugno, tanto è vero che giovedì 22 saremo alla tribuna elettorale organizzata negli studi Rai ed altri appuntamenti sono già in agenda. E pur rispettando il prezioso lavoro degli operatori dell'informazione, i tempi stretti di un ballottaggio ci impongono un rapporto diretto con i cittadini, casa per casa, quartiere per quartiere. Un onore che Abramo non può permettersi, visto che il 61% dei catanzaresi lo ha sonoramente bocciato l'11 giugno, segnando il punto più basso della sua discendente parabola elettorale. Piuttosto, farebbe bene Abramo a prepararsi con cura, perché negli studi televisivi dovrà spiegare le ragioni di 15 anni di fallimenti iniziati nel lontano 1997, ovvero un secolo fa. Dovrà spiegare perché Catanzaro non ha un depuratore, perché il centro storico d'antichi fasti oggi è piombato nella desolazione e nell'isolamento, perché scuole importanti come la Mazzini sono chiuse da anni, perché la città soffre cronici problemi idrici nonostante sia stato presidente della Sorical, perché le periferie sono in agonia e perché Catanzaro occupa gli ultimi posti di tutte le classifiche sulla qualità della vita. E sempre più allarmanti sono le notizie che ci giungono dal Comune sulle sue ostinate pratiche clientelari, come in ultimo la concessione demaniale per l'apertura di due nuovi lidi in una zona a vincolo idrogeologico come quella fra la foce della Fiumarella e il porto, privando i cittadini catanzaresi di uno spazio di spiaggia libera. Il riferimento alle origini di Soriano, poi, rasenta il ridicolo e rimanda a un anacronistico campanilismo che già tanti danni ha provocato alla Calabria: chi elargisce le patenti di 'catanzaresità'? Ricordo allo smemorato Abramo che Nicola Ceravolo, indimenticato presidente del Catanzaro, a cui è intitolato la stadio e indiscutibile simbolo della città in tutta Italia, era nativo di Soriano. E prestigiosi sindaci suoi predecessori non sono nati a Catanzaro. Basti ricordare, per citarne alcuni, Ferrara, di Serra San Bruno e Pucci e Donato di Chiaravalle. Per non parlare del Santo Patrono, San Vitaliano, originario di Capua. Lasci perdere la geografia, Abramo, e pure le politiche sanitarie. Da direttore generale dell'Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio Ciconte ha reso possibile lo sblocco dei finanziamenti ex articolo 20 per 21 milioni di euro che hanno consentito l'ammodernamento e la messa in sicurezza dell'ospedale e l'acquisto di attrezzature di ultima generazione; grazie a Ciconte è stato realizzato il dipartimento Oncoematologico del Ciaccio, quello di Urgenza-Emergenza, la Rianimazione e otto nuove sale operatorie. Il dipartimento di Urgenza-Emergenza ha un Pronto soccorso con un nuovo accesso, che ha sensibilmente migliorato la fruibilità del servizio. In qualità di Primario cardiologo presso l'Ospedale 'Pugliese' Enzo Ciconte ha prodotto il massimo sforzo nell'innovazione tecnologica e realizzato il primo Centro HUB della regione per la cura dell'infarto che effettua l'angioplastica primaria sistematicamente (H24) nei primi novanta minuti dal dolore, equiparandolo ai migliori centri nel mondo, salvando migliaia di vite umane. Gli attuali disagi nascono dalla carenza di personale e dalla riduzione dei posti letto, tutte conseguenze del commissariamento della sanità fortemente voluto da uno dei suoi mentori politici, l'ex presidente della Regione Giuseppe Scopelliti che in Giunta aveva come assessori Mimmo Tallini e Piero Aiello. Per non parlare del suo colpevole silenzio quando da consigliere regionale ha assistito senza battere ciglio alla designazione di Reggio Calabria a città metropolitana a discapito di Catanzaro capoluogo di regione, caso unico in Italia". "Siamo convinti che i catanzaresi - conclude la coalizione di centrosinistra - sapranno decidere da che parte stare e quale scelta compiere dentro alle urne. Il centrosinistra esprime un'altra visione di città. Se ne facciano una ragione Abramo e i suoi sostenitori".

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