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    Sindacati "Confronto con Regione importante ma non risolutivo"

     

     

    Sindacati "Confronto con Regione importante ma non risolutivo"

    30 gen 17 "L'apertura del confronto con la Giunta Regionale è importante perché consente di entrare nel merito delle questioni, dal Patto per la Calabria, al Por 2014-2020, al tavolo permanente su lavoro e occupazione, ma allo stesso tempo non risolutivo per la lentezza della burocrazia e della poca tracciabilità della spesa per la quale è stata chiesto uno strumento operativo attraverso la cabina di regia". E' quanto sostengono, in una nota, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dopo che "sono tornati a riunirsi gli esecutivi unitari" dei tre sindacati, che evidenziano come "restano tuttavia aperte numerose criticità che ad oggi non hanno trovato risposte positive, a livello nazionale e regionale. Troppi sono i ritardi accumulati per cui il sindacato, proclama un'adeguata azione di mobilitazione a sostegno delle tante emergenze sollevate in questi mesi da categorie e territori". "L'impegno di Cgil, Cisl e Uil - affermano i segretari Angelo Sposato, Paolo Tramonti e Santo Biondo - continua con maggiore convincimento, con l'obiettivo di trovare le soluzioni utili a portare il territorio calabrese fuori dalla grave crisi sociale occupazionale e di legalità in cui si trova. Cgil, Cisl e Uil, dopo gli attivi unitari di ottobre scorso, hanno rafforzato ulteriormente la propria azione corale. Convinti che l'impegno unitario ha portato quale effetto immediato una maggiore attenzione al confronto con i corpi intermedi da parte dell'amministrazione regionale. Attenzione che però fino ad oggi risulta insufficiente a dare risposte concrete al crescente malessere e disagio sociale diffuso in tutto il territorio regionale. I temi posti all'attenzione degli attivi unitari di Lamezia sono identici a quelli già analizzati lo scorso ottobre. Ciò a dimostrazione del fatto che lo stato economico e sociale della Calabria ancora non è mutato. I calabresi soffrono per una sanità che non riesce a garantire loro il diritto alla salute e che condanna soprattutto le fasce più deboli a dover abbandonare l'umano diritto a curarsi. Nel frattempo però in questo settore delicato continua una gestione poco trasparente: delle risorse pubbliche, degli appalti e dell'intera riorganizzazione del sistema sanitario regionale. Il sistema dei trasporti già di per se inefficiente, aggravato dalla difficile situazione degli aeroporti, è divenuto, soprattutto per le aeree interne della regione, la causa principale dell'arretramento sociale ed economico di intere comunità, abbandonate a se stesse e nelle mani della 'ndrangheta. In questa terra, in cui la criminalità organizzata cresce mentre lo Stato, nonostante le tante eccellenze presenti fra le forze dell'ordine e la magistratura, arranca fra ritardi e insufficienze di organico e di mezzi, è sempre più urgente dare risposte concrete alle pressanti richieste occupazionali che giungono da disoccupati e inoccupati. Sulla questione lavoro la Regione deve procedere a sboccare i bandi di politiche attive già definiti: uffici giudiziari, assistenza scolastica e beni culturali; deve rispettare gli impegni assunti con il Sindacato al tavolo interdipartimentale relativi all'accordo istituzionale del 7 dicembre scorso e accelerare nella definizione di azioni programmatiche che siano in grado di trasformare le tante emergenze calabresi in opportunità occupazionali, a partire dalla questione del dissesto idrogeologico. Solo un concreto piano del lavoro potrà frenare l'emigrazione dei giovani. È giunto il momento che la politica proceda ad una reale operazione di verità sul disastro della partecipazione pubblica calabrese, società pubbliche, fondazioni, enti, a partire da Calabria verde e Fincalabra. Per quest'ultima ribadiamo la necessità di un confronto urgente per superare le gestioni opache del recente passato. In questo ambito bisogna restituire alla produttività le aziende che sono funzionali al progetto di sviluppo della Regione e mettere fine così alle pratiche di illegalità che nel corso degli anni hanno permesso ai truffaldini di turno, il saccheggio delle risorse pubbliche. Cgil, Cisl e Uil sono pronte a confrontarsi sul futuro dei lavoratori e delle lavoratrici di queste aziende partendo da una discussione dei piani industriali aziendali. In Calabria, Governo e Regione devono intervenire seriamente sul contrasto alla povertà. In questa direzione la politica di governo, e anche di opposizione, della Regione potrebbe iniziare a dare un segnale concreto inserendo nel bilancio regionale una posta per il finanziamento di misure a favore delle classi sociali più povere. Sul Patto per la Calabria, l'istituzione della cabina di regia è una nota positiva, fermo restando che si tratta solo dell'inizio di un percorso, il cui esito positivo potrà essere dichiarato solo alla realizzazione degli interventi previsti dal Patto. La cabina di regia consentirà di verificare anche le ricadute occupazionali derivanti dalla operatività della spesa, dei bandi e dalle opere previste dal programma. Alla luce dei recenti 'fatti' di Cosenza occorre dare in Calabria una svolta alla programmazione e alla gestione nella spesa della risorse pubbliche, non c'è più tempo da perdere. Questa è una battaglia di civiltà e di legalità delle forze sane di questa regione". "Cgil, Cisl e Uil - concludono i tre segretari - in un clima fortemente unitario, continueranno nei prossimi giorni a realizzare la massima partecipazione sia sull'evolversi del confronto con il Governo regionale e sia sulle necessarie iniziative di mobilitazione che saranno effettuate a sostegno, nella consapevolezza che l'unità sindacale è un fattore decisivo per permettere ai cittadini calabresi di ritornare ad essere protagonisti della ripartenza sociale, occupazionale e, soprattutto, culturale della nostra Regione".

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