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Cgil "All'Unical centrali diritto studio e ricerca"
Cgil "All'Unical centrali diritto studio e ricerca" 06 feb 17 "Occorre che le misure di diritto allo studio siano consistenti; occorre sostenere e rilanciare la rete della ricerca pubblica, ponendo un freno alle politiche di smantellamento del sistema operate negli ultimi quindici anni". É quanto si afferma in una lettera aperta al Capo dello Stato, in occasione della sua visita all'Unical, del Comitato degli iscritti Flc-Cgil dell'ateneo, delle segreterie provinciale e regionale di categoria e della Cgil regionale. "I tagli fatti alla conoscenza - prosegue la lettera - sono un danno all'umanità. Signor Presidente, il blocco del turn over impoverisce gli Atenei di competenze e professionalità, occorre costruire un percorso per la stabilizzazione del personale precario attraverso programmazione pluriennale e ordinarietà dei processi di reclutamento con consistenze adeguate alle dotazioni organiche e alle necessità degli Atenei. Il dibattito permanente sulla possibile imminenza di una fine anticipata della legislatura indebolisce la spinta verso un orizzonte programmatico ampio che è esattamente ciò di cui i nostri settori hanno assoluta necessità". Secondo la Cgil, "la mobilità territoriale, sebbene sia un fenomeno positivo mediante il quale studenti e Atenei possono valorizzare a pieno le proprie potenzialità, allo stesso tempo riflette il profondo divario sociale ed economico che caratterizza le regioni italiane. I flussi di mobilità territoriale evidenziati dalle Indagini AlmaLaurea sottolineano infatti come negli ultimi 10 anni le regioni del Mezzogiorno abbiano perso costantemente capitale umano, migrato al Centro-Nord. Questo fenomeno non può essere semplicisticamente motivato dall'attrazione 'intellettuale' esercitata dalle grandi Università o città del Nord. In realtà, un motivo rilevante, e inadeguatamente valutato, è rappresentato dalle scarse risorse del diritto allo studio e dall'iniqua distribuzione delle stesse". "Sulle scarsissime risorse messe in campo dalle Regioni, tra loro molto differenti - è detto ancora nella lettera aperta - si discute poco, ma ancora meno si discute sull'iniquo meccanismo di distribuzione dei fondi statali alle Regioni. Infatti la ripartizione dei fondi è paradossalmente basata sulla ricchezza delle Regioni, e tiene solo parzialmente conto del numero di potenziali beneficiari, rappresentato da studenti capaci e privi di mezzi (ai quali la Costituzione Italiana attribuisce il diritto a raggiungere i più alti gradi degli studi), che sono maggiormente presenti al Sud. Desta qualche perplessità, Presidente, la strategia del governo di riformare ampi settori d'interesse generale senza cercare la collaborazione delle grandi organizzazioni sindacali, perché l'esperienza insegna che il dialogo con le rappresentanze del lavoro offre il valore aggiunto".
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del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |