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    La Boldrini all'Unical "Il ponte non è una priorità. Il 21 sarò a Melito"

     

     

    La Boldrini all'Unical "Il ponte non è una priorità. Il 21 sarò a Melito"

    10 ott 16 "Penso che il ponte sullo Stretto non sia una priorità in un'Italia dove il dissesto idrogeologico continua a fare enormi danni. In un'Italia dove si muore di terremoto, penso che la priorità sia mettere in sicurezza i nostri cittadini, dopodiché c'è anche il resto". Lo ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini, parlando con i giornalisti all'Università della Calabria a Rende, dove partecipa al convegno sul tema "Donne, Mezzogiorno, Europa"

    Il 21 sarò a Melito. "Quella di Melito è una storia terribile, di una bambina violentata per anni nel silenzio, nella paura di denunciare qualcuno che poteva danneggiare la famiglia, appunto il figlio di un boss, e quindi andrò a Melito perché trovo doveroso per le istituzioni stare accanto alle vittime, ma anche accanto alle comunità che si ribellano". Lo ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini in merito alla vicenda della tredicenne violentata per anni dal "branco" a Melito Porto Salvo e annunciando la sua presenza alla manifestazione nazionale contro la violenza di genere indetta dalla Giunta regionale per il 21 ottobre a Melito. "Sostengo la famiglia e la comunità perché non possiamo chiedere eroismo, ma quando i cittadini si ribellano è giusto sostenerli e spero siano in tanti ad esserci", ha aggiunto.
    "Quando è arrivato l'invito del presidente della Regione Calabria Mario Oliverio di partecipare alla manifestazione di Melito Porto Salvo ho aderito immediatamente ma ovviamente non so ancora i dettagli sullo svolgimento perché l'organizzazione spetta alle autorità locali. Quello che vorrei venisse posto comunque al centro della manifestazione è il bene della ragazza, auspico dunque che chi di dovere costruisca per lei un percorso perché possa ritornare a vivere più serenamente". Lo ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini, a margine dell'incontro all'Università della Calabria a Rende.

    Finanziare centri per le donne. "Se le lasciamo sole, le donne non possono farcela. Una donna che non lavora ha più difficoltà a lasciare il contesto in cui la violenza si è sviluppata. Soprattutto se le case rifugio e i centri antiviolenza chiudono". Lo ha detto il presidente della Camera Laura Boldrini, intervenendo all'Università della Calabria al convegno sul tema "Donne, Mezzogiorno, Europa". "Il Centro antiviolenza Roberta Lanzino - ha proseguito - ha difficoltà ed altri centri in questa regione hanno chiuso per mancanza di fondi, perché i fondi stanziati non sono arrivati a causa di un poco efficiente sistema di ripartizione. La ministra Boschi, in audizione alla Camera, ha spiegato che sta lavorando per meglio distribuire le risorse. Ma qui in Calabria avete una legge sui centri antiviolenza e le case rifugio che è del 2007, ben prima della Convenzione di Istanbul. Riuscire a finanziarla, tra le mille difficoltà di questa terra, che di certo non ignoro, sarebbe un segnale importante".

    Legge su rifugiati. "Credevo nella stesura del testo sui rifugiati che dà sviluppo alle comunità locali e consente ai rifugiati di sviluppare un territorio. Tanti piccoli borghi rischiano lo spopolamento e i rifugiati possono essere una risorsa a condizione che vengano messi in un contesto capace di assorbirli. Mi auguro che quella legge venga attuata". A dirlo la presidente della Camera Laura Boldrini. Il riferimento della Presidente della Camera è stato alla legge regionale approvata all'unanimità dal Consiglio regionale della Calabria nel 2009. La legge, proposta dall'allora giunta di centrosinistra guidata da Agazio Loiero, riguarda "Interventi specifici per la protezione legale e sociale dei richiedenti asilo, dei rifugiati con particolare riguardo ai minori, alle donne, e alle vittime di tortura" e si propone, tra l'altro, di sostenere azioni indirizzate all'inserimento socio-lavorativo dei rifugiati e richiedenti asilo e di promuovere un sistema regionale integrato di accoglienza.

    A pranzo con gli studenti. La presidente della Camera Laura Boldrini, prima di far rientro a Roma, ha pranzato nella mensa dell'Università della Calabria, optando per un menù leggero, ma senza rinunciare al peperoncino come condimento. La presidente Boldrini ha pagato il conto e poi si è accomodata al tavolo, in compagnia di alcuni ricercatori.

    Donne siano consapevoli. "L'emancipazione delle donne non può essere delegata ad altri. Ogni giorno, ogni donna deve mettere in atto questa consapevolezza". A dirlo la presidente della Camera Laura Boldrini. "Abbiamo fatto buone leggi - ha aggiunto - ma non bastano da sole, sta alle persone mettere in atto la propria dignità. Denunciate e non pensate di cambiare i violenti. Agli uomini dico, prendete le distanze, mettete all'angolo i violenti".

    Diseguaglianze con nord ma anche cerso donne. "Sono felice di consegnare la borsa di studio ad una ragazza del Sud, di Vibo Valentia, che so essere una ragazza determinata ad approfondire il tema. Le questioni di genere non sono secondarie. Quando le donne lavorano, la produttività aumenta e il fatto che al Meridione le donne che lavorano sono pochissime, solo il 30% la metà della media europea, deve far capire che se non si investe sull'occupazione femminile non si rialza la testa". Lo ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini, oggi all'Università della Calabria per partecipare al convegno sul tema "Donne, Mezzogiorno, Europa" e consegnare alla dottoranda di ricerca Alessia Tuselli la borsa di studio istituita grazie ai fondi raccolti con i diritti d'autore del suo libro "Lo sguardo lontano" "Siamo in una condizione di disuguaglianza nella disuguaglianza - ha aggiunto la Boldrini - perché c'è un problema Nord e Sud, ma c'è anche una disuguaglianza a discapito delle donne. Oggi mi rivolgo specialmente alle ragazze, perché oggi le donne hanno un livello di competenza e determinazione che deve tradursi anche in occupazione".

    Migliorare istituzioni: "Nel mio libro racconto le istruzioni, quanto sia un lavoro difficile ma utile, perché migliorare le istituzioni significa avvicinare i cittadini al palazzo, e aumentare la fiducia dei cittadini. Oggi a Montecitorio sono entrati più di un milione di cittadini in iniziative culturali che abbiamo fatto. Faccio la guida turistica una volta al mese nel Palazzo e faccio capire loro che senza il Parlamento non c'è democrazia". A dirlo la presidente della Camera Laura Boldrini.

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