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    Referendum, commenti e iniziative

     

     

    Referendum, commenti e iniziative

    30 nov 16 "Questo non è un voto sul Governo ma sulla Costituzione. Quando si mette sul terreno di questa consultazione altra materia, si sbaglia. E purtroppo l'errore principale lo ha fatto Renzi, personalizzando il referendum e trasformandolo in un voto su se stesso". Lo ha detto il deputato del Pd Roberto Speranza parlando con i giornalisti all'Università della Calabria, a Rende, a margine di un'iniziativa per il no al Referendum costituzionale organizzata dall'associazione studentesca "Sviluppo universitario". "Se Renzi si dimetterà in caso di vittoria del No - ha aggiunto Speranza - lo farà in maniera autonoma. É una scelta che non gli é stata richiesta dai parlamentari che lo sostengono. Penso, comunque, sia stato un errore gravissimo sovrapporre la questione istituzionale alla vita del Governo".

    "Quella del Governo tecnico è una delle ipotesi in campo in caso di vittoria del No. Gli italiani, però, devono chiedersi se i Governi tecnici, di cui abbiamo una certa esperienza anche molto recente, siano migliori rispetto a quelli politici". Lo ha detto il segretario del Psi, Riccardo Nencini, parlando con i giornalisti a Cassano allo Jonio a margine di una manifestazione per il Sì al referendum costituzionale. "In genere, - ha aggiunto Nencini - i Governi tecnici, tra l'altro, tendono di più ad ascoltare i suggerimenti dell'Europa senza opporsi con la tenacia che un Governo politico può e deve avere. Io preferisco un Governo politico rispetto a un Governo tecnico".

    "Secondo me, se dovesse vincere il Sì, il sud sarà più debole perché sarà in balia del capo del governo di turno". Lo ha detto a Rende Roberto Speranza, del Pd. "Le Regioni meridionali, in particolare - ha aggiunto - perderanno competenze e poteri e questo renderà il sud più solo".

    "Vedo un'attenzione degli italiani sul referendum molto alta. Per domenica, quindi, è prevedibile un'affluenza massiccia alle urne, a differenza degli ultimi referendum". Lo ha detto a Cassano allo Jonio il segretario del Psi Riccardo Nencini. "Partecipare al voto - ha aggiunto - è un diritto ma anche una responsabilità. Bisogna farlo perché si parla di riforma della Costituzione, una questione rilevantissima che riguarda direttamente gli italiani e le loro famiglie. Vedo quindi un'attenzione particolare per il contenuto del Referendum e vedo anche le lancette propendere per il Sì".

    "Anche Romano #Prodi dice Sì! Uniti verso il cambiamento #bastaunsi #iovotosi".Così su Twitter il segretario del Pd della Calabria, Ernesto Magorno, commenta l'annuncio fatto da Prodi in vista del referendum costituzionale.

    "Il Sì di Romano Prodi ha un grandissimo valore e ristabilisce una verità e cioè che il Pd, questo Pd, è nel solco del processo riformatore che ha avuto origine dall'Ulivo". Lo sostiene, in una dichiarazione, la deputata del Pd Stefania Covello, responsabile Mezzogiorno del partito. "Le sue parole e la sua onestà intellettuale - aggiunge Covello - ristabiliscono un principio di verità storica e anche i suoi dubbi e le sue preoccupazioni mostrano tutto il valore di una personalità che vuol bene al suo Paese".

    "Se dovesse vincere il no tutto sarà rimesso nelle mani del presidente Mattarella. Insieme al presidente Renzi stiamo facendo di tutto per vincere e far vincere il sì perché vogliamo che questo Governo arrivi fino al 2018". Lo ha detto la vice segretaria del Pd, Debora Serracchiani, parlando con i giornalisti a Mendicino a margine di un incontro per il Sì al referendum costituzionale. "Puntiamo a cambiare il Paese - ha aggiunto - rendendolo più forte in Europa, per avere maggiore flessibilità e pretendere la giusta attenzione. Se vogliamo un Paese più semplice e competitivo, ridurre il numero dei parlamentari, riordinare il sistema e tagliare i costi della politica, bisogna votare sì. Se invece si vuole lasciare tutto com'è, anzi fare arretrare il Paese senza accettare le sfide sempre più complesse, allora bisogna votare no. Ma questo è quello il Paese deve evitare".

    "Questa riforma toglie gli elettori dal gioco democratico perché, per quanto riguarda il Senato, anziché abolirlo, ne riduce il numero dei componenti e ne cancella gli elettori. Viene abrogato il primo comma dell'articolo 58 della Costituzione che dice: il Senato è eletto a suffragio universale. Cosi come abbiamo le Province e non abbiamo gli elettori". Lo ha detto il deputato Maurizio Gasparri, di Forza Italia, nel corso di una manifestazione a Cassano allo Jonio in vista del referendum. "Per quanto riguarda i risparmi - ha aggiunto - si tagliano 58 milioni di euro, una cifra grande per un Comune, immensa oer una famiglia, ma che si risolve in una bazzecola per uno Stato che spende, grazie a Renzi, 80 volte di più, 4 miliardi di euro, per portare in Italia gli immigrati clandestini del Nord Africa. Quindi si può risparmiare altrove. Si può fare una Riforma che, con l'elezione diretta del Presidente della Repubblica, dia più potere al popolo e non meno potere. La riforma Renzi finge di combattere la casta ed invece la rafforza". "Con la vittoria del No si offrirebbe al Pd, che ha più seggi - ha detto ancora Gasparri - la responsabilità di prendere il tempo necessario per rifare la legge elettorale e poi andare al voto il prima possibile. Forza Italia non ha nessuna intenzione di partecipare a Governi e di confondersi con il Pd. Sulla legge elettorale vogliamo dire la nostra. Farla insieme, si spera, in modo che si possa garantire la vera rappresentatività agli elettori e poi andare al voto perché l'Italia dal 2011 non ha più avuto Governi espressione della volontà popolare. E si tratta di un periodo un po' troppo lungo".

    "La presenza in Calabria di Debora Serracchiani, governatore della Regione Friuli Venezia Giulia, e vice segretario nazionale del PD è la testimonianza di una cultura politica che punta sulla solidarietà tra territori e persone per il bene dell'Italia. E' questo lo spirito con cui partecipiamo ad iniziative a sostegno del Si al referendum costituzionale". Lo afferma, in una dichiarazione, la deputata del Pd Stefania Covello. "Dall'inizio di questa legislatura - aggiunge - sapevamo che il compito di questo Parlamento era quello di dare vita ad un processo riformatore in grado di aiutare l'italia a modernizzare le proprie istituzioni e il processo legislativo. Ora il giudizio tocca ai cittadini. Abbiamo attraversato anni in cui la parola sud era difficile da pronunciare anche all'interno dei nostri partiti di provenienza, in cui si pensava che il leghismo fosse una costola di sinistra, e gli abbiamo, invece, restituito dignità politica, dato una visione nuova, realizzato una rete di solidarietà facendo maturare la consapevolezza che l'Italia non cresce se non cresce il sud. Il distretto di Udine, tanto per fare un esempio può solo che trarre vantaggio da un sud competitivo e in grado di crescere e noi dobbiamo far si che si creino le condizioni perchè se qualche impresa volesse delocalizzare non fosse costretta a varcare il confine ma a scommettere su questo Sud che sta cambiando". "Ecco perchè è importante - conclude Covello - proseguire nel cammino delle riforme e non farci prendere da forme di autolesionismo che riporterebbe indietro il Paese in un mortificante gioco dell'oca".

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