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    Scuole incendiate a Reggio, iniziative e commenti

     

     

    Scuole incendiate a Reggio, iniziative e commenti

    04 nov 16 "Le ricadute dei recenti episodi incendiari, che hanno coinvolto la scuola di Ricadi (Vibo) e l'asilo Santa Venere di Reggio Calabria, non possono esaurirsi in parole di indignazione. Occorre una presa di coscienza che vada oltre le disamine e getti le basi per una risposta sociale concretamente volta alla tutela del futuro delle vittime di queste azioni criminali, i bambini". E' quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione Calabria. "Non sta a me - prosegue - stabilire le motivazioni e le matrici di questi attentati, ma per chi conosce il territorio non è difficile immaginare che, essendo la scuola contenitrice di servizi esterni, che vanno dalle ristorazioni alle ristrutturazioni ad altro ancora, intorno ad essa ruotano appetenze economiche, potenzialmente individuabili come obiettivo dei danneggiamenti. Ma, la scuola è altro. La scuola è la casa di formazione dei bambini, è luogo di formazione identitaria, è luogo di cultura, che sola può prevenire un divenire affrancato dalle logiche criminali, è speranza di un cambiamento fino ad oggi soltanto immaginato. E tutto ciò è patrimonio insostituibile, che tutti siamo chiamati a difendere con le unghie. Per le ragioni sin qui esposte chiedo al presidente della Commissione contro la 'ndrangheta del Consiglio Regionale della Calabria, on. Arturo Bova, di volersi attivare subito in favore di iniziative sul territorio che avvicinino le famiglie alla scuola come mai prima d'ora, al fine da generare una barriera sociale e culturale più forte delle mura incendiate. I bambini hanno bisogno di avvertire il coraggio degli adulti di prossimità, per imparare a non avere paura, per capire che la criminalità non è la soluzione ai problemi che la vita irrimediabilmente porrà innanzi al loro cammino, per rigettare le tentazioni di una forza distruttrice che mai ha avuto rispetto di loro, per rispedire al mittente la leggenda che vuole una mafia attenta a non fare male ai bambini, perché la storia è tragicamente segnata da soprusi e omicidi di piccole, ignare ed innocenti creature". "Mi auguro - conclude Marziale - che il presidente Bova voglia attivarsi nel senso auspicato perché non si può parlare di diritti dei minori in una terra dove la 'ndrangheta lavora ogni giorno per uccidere il futuro".

    "Prendo atto dell'invito che mi ha rivolto il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza e ne condivido lo spirito nella consapevolezza, che mi appartiene da sempre, che le parole, l'indignazione e i cortei, seppur necessari, non portano a niente. Nessuna istituzione, più della scuola, può servire a coinvolgere i giovani in modo costruttivo, sensibilizzandoli sui valori fondanti della nostra società e rendendoli protagonisti di un processo di cambiamento fondato sulla cittadinanza attiva e sul senso profondo di appartenenza alla comunità". Così, il presidente della Commissione contro la 'ndrangheta Arturo Bova accoglie la richiesta di Antonio Marziale "di volersi attivare subito in favore di iniziative sul territorio che avvicinino le famiglie alla scuola", dopo i recenti episodi incendiari, che hanno coinvolto la scuola di Ricadi (Vibo) e l'asilo Santa Venere di Reggio Calabria. "Con il dott. Marziale - prosegue - abbiamo piena sintonia e siamo impegnati a portare avanti un percorso condiviso affinché i diritti delle categorie più deboli, come appunto quelli dei minori, non vengano annientati dal peso della criminalità organizzata. In questo contesto- aggiunge Arturo Bova-, l'idea come Commissione regionale anti 'ndrangheta, è di convocare, a stretto giro di posta, gli stati generali della scuola ed il direttore generale dell'Ufficio Scolastico regionale della Calabria, Diego Buchè, per fare il punto della situazione e individuare azioni ed iniziative che possano favorire il collegamento tra il mondo della scuola ed il territorio con i tanti bisogni che lo rappresentano".

    "E' una sensazione di rabbia e riprovazione quella che suscita il grave episodio che ha colpito la comunità di Santa Venere. L'incendio doloso che ha distrutto il nuovo asilo comunale, che sarebbe stato inaugurato nei prossimi giorni, rappresenta un vero e proprio sfregio nei confronti della città, colpita in maniera subdola e vigliacca nella sua componente più fragile e indifesa. Un gesto vile, di fronte al quale la società reggina è chiamata a reagire con fermezza, coraggio e senso di responsabilità". E' quanto afferma il presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa, in relazione al violento incendio di matrice dolosa che ha in gran parte distrutto la nuova struttura educativa per bambini sorta nella piccola frazione collinare di Santa Venere. "Le menti che hanno ideato questo gesto criminale e le mani che lo hanno eseguito - prosegue - non avranno la meglio. La nostra comunità ha intrapreso con determinazione un percorso di riscatto sociale e affrancamento da ogni forma di malaffare, e l'edificazione di strutture destinate alla crescita, alla formazione e all'educazione dei più piccoli va in questa direzione. Ai cittadini di Santa Venere lo diciamo subito e in maniera forte e inequivocabile: non consentiremo che la speranza di un intero territorio venga soffocata né, tanto meno, che il futuro possa essere sottratto da chi, agendo nell'ombra, si illude di seminare inquietudine e paura con la sopraffazione e la violenza. In quest'ottica intendiamo porci al fianco dell'amministrazione comunale, sostenendo ogni iniziativa utile al ripristino, in tempi brevi, di una struttura fondamentale per i bambini e tanto attesa dalle famiglie di Santa Venere. E' definitivamente tramontana l'era del silenzio e della rassegnazione e sono certo che la società reggina, in ogni sua componente, saprà offrire una risposta immediata ed efficace a quanto avvenuto a Santa Venere. E' in situazioni simili che il contesto sociale deve dare prova di maturità civile, unità d'intenti e capacità di far fronte comune contro ogni difficoltà". "E' con questo spirito - conclude Raffa - che la Provincia intende svolgere il proprio ruolo istituzionale in questa triste e avvilente vicenda da cui, ne sono certo, la città saprà uscirne rapidamente con dignità e, soprattutto, riconsegnando alla comunità di Santa Venere e ai suoi bambini, una scuola ancora più attrezzata e accogliente".

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