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    Alla Cittadella regionale convegno su Codice appalti pubblici

     

     

    Alla Cittadella regionale convegno su Codice appalti pubblici

    23 mag 16 "Si è tenuto nella Cittadella regionale, a Catanzaro, il convegno sul tema 'La nuova disciplina dei contratti pubblici-Prima lettura del nuovo codice e della disciplina di dettaglio', organizzato dall'Autorità Stazione Unica Appaltante, soggetto aggregatore della Regione. Il partecipato convegno, un interessante confronto sul Nuovo Codice degli Appalti Pubblici - informa un comunicato dell'Ufficio Stampa della Giunta- dopo l'apertura dei lavori da parte del direttore generale della Sua Mario Donato e i saluti del vicepresidente della Regione Antonio Viscomi che ha messo in evidenza il ruolo importante della Sua - ha contato la partecipazione di alcuni massimi esperti nel settore quali Pierdanilo Melandro di Itaca, Adolfo Candia di Anac, Pasquale Marasco della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed Ivan Cicconi, già presidente del Comitato di Sorveglianza della Sua della Regione. Melandro ha illustrato le più rilevanti novità del Codice dei contratti pubblici, il d.lgs. n. 50/2016, che si compone della trasposizione delle tre direttive europee (23, 24 e 25 del 2014) e della riforma dell'intero settore interno voluta dal legislatore con la legge delega n. 11 del 28 gennaio 2016. Tra le novità rappresentate, si è partiti dall'affermare che non è più previsto un Regolamento attuativo (come il vecchio Dpr 207/2010 per il Codice previgente) che verrà sostituito da una molteplicità di atti (circa 50) costituiti da provvedimenti tanto dell'Autorità quanto di Ministeri, Presidenza del Consiglio dei Ministri e Consiglio dei Lavori pubblici. Il dottor Candia, in particolare, si è soffermato sulla collocazione nel sistema delle fonti dei diversi atti che dovrà approvare l'Anac nei prossimi mesi per dare attuazione alle disposizioni previste dal Codice. Quanto alla nuova governance del settore - ha spiegato- la Cabina di regia indicata all'articolo 212 dovrà essere attivata nei prossimi tre mesi e curerà la fase di attuazione del nuovo Codice Appalti, coordinando l'adozione, da parte dei soggetti competenti, di norme e linee guida, nonché della loro omogeneità e correttezza giuridica, al fine di verificarne preventivamente l'impatto sulla legislazione vigente, assicurarne la tempestiva adozione e la coerenza reciproca. Il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa diventa quello preferenziale nella scelta del contraente ed è stato reso obbligatorio in alcuni campi in cui è fondamentale l'utilizzo di manodopera (es. servizi di pulizia, servizi sociali ed assistenziali, ristorazione ospedaliera e per i servizi scolastici). Al centro della riforma del nuovo Codice - ha quindi aggiunto - i sistemi di centralizzazione, aggregazione e qualificazione delle stazioni appaltanti. Con l'introduzione del nuovo sistema premiante, all'aumento del livello di qualificazione della stazione appaltante essa avrà maggiore possibilità di appaltare opere, lavori e servizi di importo e complessità significativi. L'art. 22 introduce nella norma il principio di trasparenza nella partecipazione de i portatori di interessi e lo strumento del dibattito pubblico: in particolare tale strumento viene reso obbligatorio per le grandi opere infrastrutturali aventi impatto rilevante sull'ambiente, sulle città e sull'assetto del territorio. Quanto alla progettazione- ha indicato-, il nuovo progetto di fattibilità tecnica ed economica, che sostituisce lo studio di fattibilità e il progetto preliminare, rappresenta il primo livello di progettazione e dovrà essere redatto sulla base di indagini territoriali (geologiche e geognostiche) con verifica dell'assetto archeologico ma dovrà individuare, tra più soluzioni, quella più vantaggiosa in termini di costi e benefici per la collettività. Cicconi ha poi illustrato le novità nella fase esecutiva del ciclo dei contratti pubblici, soffermandosi sugli istituti del subappalto, delle modifiche contrattuali (le varianti) e della trasparenza in tale fase. Il dottor Marasco, invece, con una serie di esempi ha rappresentato le differenze tra i contratti di concessione ed i contratti di partenariato pubblico-privato, indicandone i profili critici".

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