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Il Ministro Alfano in Calabria "Qui comanda lo Stato non le mafie"
Il Ministro Alfano in Calabria "Qui comanda lo Stato non le mafie" 04 mag 16 "In Calabria comanda lo Stato, non la 'ndrangheta". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a margine dell'inaugurazione del Centro di aggregazione sociale nella frazione Melicuccà di Dinami realizzato con i fondi Pon Sicurezza del Viminale. "Questo - ha aggiunto - è un messaggio a tutti i ragazzi di questa terra. Per lungo tempo abbiamo permesso di dire che le mafie dessero lavoro e lo Stato lo togliesse nel momento in cui arrestava i criminali. Adesso siamo riusciti ad affermare che è lo Stato che crea le condizioni di legalità affinché ciascuno possa trovare un'occupazione". Inaugurato centro aggregazione giovanile a Dinami. Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha inaugurato stamane il Centro di aggregazione giovanile nella frazione Melicuccà di Dinami realizzato con i fondi Pon Sicurezza del Viminale. "La mia presenza oggi qui - ha detto Alfano - è la prova che questo governo non dimentica che questa parte d'Italia è costituita solo da grandi città ma anche da piccole realtà che hanno bisogno dello Stato". Nel centro sono stati realizzati il laboratorio informatico, quello della creatività e linguistico, una sala conferenze per i cineforum, un ufficio direzionale ed un archivio. Complessivamente sono stati investiti circa 900 mila euro. "L'opera - ha aggiunto Alfano - realizzata con il Pon Legalità è di straordinario rilievo intanto perché segna il rafforzamento di un presidio dello Stato e poi perché fa di tutto per sostenere ulteriormente l'idea che la sicurezza e la legalità sono la condizione fondamentale per lo sviluppo del Sud". Sud una priorità per il Governo. "Il Sud è in testa alle nostre priorità e rappresenta un pezzo essenziale dell'agenda del Governo. Non si può pensare allo sviluppo dell'Italia senza il Meridione". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a Dinami. Presto legge su sicurezza. "Positivo incontro con Piero Fassino. Presto legge su sicurezza urbana, concreto aiuto a sindaci e forze ordine, più sicurezza". Lo scrive in un tweet il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, al termine dell'incontro con il presidente dell'Anci. Lo Stato batte le mafie. "Oggi noi abbiamo festeggiato due successi dello Stato, in Sicilia e Campania, e non passa giorno che non ci sia l'arresto di un latitante o dei sequestri ai clan". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a margine dell'inaugurazione del Centro di aggregazione sociale nella frazione Melicuccà di Dinami realizzato con i fondi Pon Sicurezza del Viminale. "Insomma, stiamo vincendo contro il malaffare - ha aggiunto - anche se la strada è lunga. È innegabile, però, che lo Stato si sta imponendo contro le mafie". Fondi per un mld per la sicurezza. "Nell'ultima legge di stabilità abbiamo voluto dare un segnale fortissimo con l'assegnazione di un miliardo di euro su sicurezza e difesa". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a margine dell'inaugurazione del Centro di aggregazione sociale nella frazione Melicuccà di Dinami realizzato con i fondi Pon Sicurezza del Viminale. "Tutto questo - ha aggiunto - si traduce in oltre 300 milioni di incentivi per il personale, 50 milioni per l'equipaggiamento delle forze dell'ordine e 150 in cybersecurity. E poi c'è la difesa, per la quale mai erano stati stanziati fondi di tale entità. Insomma abbiamo invertito il trend dei Governi precedenti". "Mi preme infine rilevare - ha concluso Alfano - un dato: il 2015 è stato l'anno con il minor numero di omicidi di sempre e di reati nell'ultimo decennio". No a dilatazione tempi prescrizione. "Sulla prescrizione ci sono due esigenze da tenere presenti: da un lato la Costituzione, che scrive della ragionevole durata dei processi, e dall'altro il fatto che i dibattimenti non si debbano concludere con la prescrizione, cosa che già accade". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a Dinami. "E per far sì che questi due principi si contemplino - ha aggiunto - non si può dilatare all'infinito la prescrizione perché significa che si può indagare una persona a 30 anni e assolverla quando ne ha 60. Se poi la prescrizione non si concilia con il principio di ragionevole durata, rischiamo di fare una legge incostituzionale anche perché il giusto processo è tale quando appunto è di ragionevole durata. Dobbiamo quindi dare efficienza alla giustizia perché le sentenze arrivino prima. Non ci devono essere intoppi procedurali e pertanto, se si devono estendere i tempi della prescrizione, siamo d'accordo ma riteniamo che non debba essere eterna".
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del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |