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    Da agosto in funzione la riorganizzazione dirigenziale della Regione

     

     

    Da agosto in funzione la riorganizzazione dirigenziale della Regione

    12 lug 16 Su proposta del presidente Mario Oliverio e del vicepresidente ed assessore alle Politiche del Personale Antonio Viscomi, la Giunta regionale, ha portato avanti, in modo significativo, il processo di riorganizzazione della burocrazia regionale. "Come si ricorderà - informa una nota dell'ufficio stampa della Giunta - la settimana scorsa i dirigenti generali avevano individuato i dirigenti cui assegnare i settori sulla base delle domande presentate all'interpello: i dirigenti interni al dipartimento sono già stati nominati con decreto degli stessi Dirigenti generali. I dirigenti esterni ai singoli dipartimenti sono stati oggi assegnati dalla Giunta, per come formalmente richiesto dai dirigenti generali. Egualmente, la Giunta ha provveduto all'assegnazione d'ufficio, per i settori per i quali non sono state presentate domande o per i dirigenti non altrimenti collocati. Avendo provveduto all'assegnazione completa dei dirigenti, la Giunta ha deciso di stabilire nel prossimo primo agosto il giorno di avvio della nuova organizzazione, con l'attribuzione delle competenze ai nuovi settori (125 contro i 164 della precedente organizzazione articolata in settori e servizi) ed ai relativi dirigenti. Qualche numero può essere utile per chiarire la dimensione della vicenda. Dal primo agosto, quindi, cinquantasei dirigenti regionali, pari a circa il 46% della platea degli interessati, andranno a lavorare in un Dipartimento diverso da quello dove lavorano ora. E gran parte di quelli che restano nello stesso Dipartimento lavoreranno su materie differenti da quelle fino ad ora trattate, nei limiti utili ad assicurare, comunque, la continuità dell'azione amministrativa. A tale stregua, ad esempio, nel dipartimento Presidenza cinque degli otto settori saranno diretti da dirigenti provenienti da altri dipartimenti; al Personale saranno cinque su nove; alla Programmazione saranno quattro su sette; ai Lavori pubblici, che è dipartimento, ovviamente, più tecnico, saranno cinque su quindici; all'Agricoltura saranno ancora cinque su dodici; alla Sua saranno due su tre. Tutti i dirigenti sono assegnati ad un settore per il quale hanno fatto domanda in sede di interpello, tranne soltanto diciotto dirigenti assegnati in settori diversi da quelli richiesti, e fra questi, per ovvi motivi, anche qualche dirigente generale. Per capire questo dato, occorre, però, considerare che per ben dieci settori (tre al dipartimento Sviluppo economico e lavoro, due ad Ambiente e territorio ed uno ciascuno per i dipartimenti Agricoltura, Personale, Programmazione, Sanità, Lavori pubblici) nessun dirigente ha presentato domanda, in sede di interpello, e che per nove settori (dei quali quattro al dipartimento Bilancio, due ciascuno alla Sanità e all'Ambiente, ed uno ai Lavori pubblici) è stata presentata una sola domanda. Viceversa, i settori più richiesti sono stati quasi tutti quelli del dipartimento Turismo, con ben trenta domande presentate per il settore dei Beni culturali. Qualche dato ulteriore può essere utile per meglio comprendere la complessità del sistema regolativo regionale. Per legge, infatti, la nomina a Dirigente generale comporta il collocamento in aspettativa del dirigente interessato; viceversa, allo stato, i nove dirigenti regionali che hanno la reggenza dei dipartimenti o delle strutture equiparate (Sua e Audit), poiché reggenti, e dunque non definitivi, non devono essere collocati in aspettativa e mantengono anche la titolarità di un singolo settore. Ciò vuol dire, in altri termini, che quando sarà effettuata la nomina definitiva dei dirigenti generali risulteranno privi di dirigenti titolari almeno nove settori. Inoltre, occorre considerare che da oggi a fine anno dovrebbero essere collocati in quiescenza, per risoluzione consensuale anticipata o per il maturare del massimo di anzianità contributiva, almeno sei dirigenti. Ciò considerando, nei prossimi mesi potranno essere oggetto di riassegnazione almeno quindici settori oggi formalmente assegnati ai dirigenti generali reggenti o ai dirigenti che andranno in pensione (il primo dei quali cesserà di lavorare il prossimo primo settembre). Al contempo, nel prossimo periodo, secondo il calendario definito fin da dicembre dell'anno scorso, la Giunta porrà mano alle Unità operative temporanee la cui titolarità è affidata ai dirigenti provenienti dalle Province, e non è stata revocata dalla riorganizzazione, superando definitivamente lo stato di temporaneità e costruendo una migliore integrazione nell'assetto dipartimentale ed un ottimale distribuzione di prossimità sul territorio. Anche per queste ragioni è stato affidato al dipartimento Personale il compito di effettuare una ricognizione puntuale dei dipendenti regionali che prestano attività al di fuori della sede della Cittadella". "L'obiettivo - conclude la nota - è sempre lo stesso: una Regione normale in grado di offrire servizi adeguati nell'interesse dei cittadini e che per questo chiama i propri dirigenti ad una grande sfida di innovazione, credibilità e responsabilità".

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