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    Festa del 2 giugno, reazioni e commenti

     

     

    Festa del 2 giugno, reazioni e commenti

    02 giu 16 "E' imbarazzante il silenzio del Movimento 5 stelle e della Lega nel giorno in cui si celebrano i 70 anni della Repubblica. Non una parola da Grillo, Salvini, Di Maio, Di Battista". E' quanto dichiara Ernesto Magorno, deputato dem e segretario del Pd Calabria. "Impegnati nelle campagne elettorali, i leader di Lega e Cinque stelle si dimenticano - prosegue - del giorno in cui si festeggia la Repubblica. Di solito così prolifici su facebook e twitter, oggi parlano di altro. Addirittura il cinque stelle Toninelli dice che quella di oggi non è una vera festa e Salvini dice che non festeggia. Ecco il rispetto che hanno per una data simbolo per il nostro Paese"

    "Quarant'anni fa la prima donna ministro d'Italia. Così, Il 2 giugno, festa della repubblica, viene emesso per la prima volta un francobollo dedicato a una persona vivente. Tina Anselmi oggi ha circa 90 anni, fu partigiana cattolica a 17 anni nella brigata Cesare Battisti. Esponente politico della DC negli anni difficilissimi degli scandali e della corruzione legati alle logge segrete e alle trame oscure della destra fasciata e dell'estremismo rosso. Nel 1976 è stata la prima ministra donna nella storia italiana. Ma fu anche in primo piano per la sua dura battaglia parlamentare contro la massoneria deviata e soprattutto contro la P2". Lo afferma in una nota la deputata del Pd Stefania Covello.

    "Settanta anni fa, il 2 giugno 1946, nasceva la nostra Repubblica e milioni di donne italiane, per la prima volta, andarono tutte insieme alle urne per esprimere il loro voto. Fu un importante momento di democrazia e di libertà. Libertà di scelta, libertà di opinione, libertà di voto". Lo afferma il deputato e segretario regionale del Pd calabria Ernesto Magorno. "Il suffragio universale, finalmente concesso, anche in Italia, alle donne - prosegue - riconobbe il ruolo fondamentale che esse hanno sempre occupato e continuano a occupare nella società, nella storia civile e politica del nostro Paese. Piero Calamandrei, in un suo discorso, ebbe modo di dire: 'La Repubblica non fu e non doveva essere soltanto un cambiamento di forma di governo. Doveva essere e sarà, qualcosa di più profondo, di più sostanziale: il rinnovamento sociale e morale di tutto un popolo, la nascita di una nuova società e di una nuova civiltà'". "L'auspicio - conclude la nota - è che questa giornata possa rafforzare, in ciascuno di noi e soprattutto nei giovani, i più alti sentimenti di appartenenza all'Italia, grande e bella Nazione, Patria di cultura, di solidarietà e di accoglienza".

    La Flc-Cgil, in occasione del 70.mo della nascita della Festa della Repubblica e della celebrazione della Costituzione, invita a firmare i referendum sulla scuola con l'iniziativa "100 piazze per quattro firme". Il sindacato chiede ai cittadini italiani di firmare proprio in occasione del giorno in cui si celebra il settantesimo anniversario del referendum "che ha dato vita alla nostra Repubblica e a quell'Assemblea Costituente che costruì le basi costituzionali per una scuola pubblica laica e plurale, per l'accesso all'istruzione e al sapere come diritto umano universale, per garantire rispetto e dignità, per chiunque lavori nella e per la scuola". I quattro quesiti dei quali la Flc chiede l'abrogazione sono relativi "al potere discrezionale dei dirigenti scolastici per la chiamata diretta e per l'attribuzione unilaterale di quote di salario ai docenti, al cosiddetto bonus scuola per le private (in palese contraddizione con quanto recita proprio la Costituzione) e all'obbligatorietà delle ore minime di alternanza scuola-lavoro". "Sono quattro tra i punti sostanziali e centrali della legge 107 di riforma della scuola, che abbiamo denunciato - ricorda il segretario generale, Mimmo Pantaleo - come decisamente appiattita su un'ideologia del comando e della subalternità della scuola alle logiche economiche, mentre ha sacrificato ruolo, funzione e missione della scuola pubblica". La Flc, insieme alle diverse associazioni e sindacati promotori dei referendum, è presente in 100 piazze italiane, tra le quali Roma, Milano, Torino, Venezia, Bologna, Ravenna, Firenze, Ancona, Terni, Napoli, Bari, Olbia, Cosenza, Reggio Calabria e Catania. In alcune città, la raccolta delle firme per i quattro referendum coincide con le elezioni amministrative: "quale migliore occasione per i candidati sindaco per venire ai nostri tavoli a firmare per i nostri referendum?" fa notare Pantaleo.

    "Nella prima seduta utile del Consiglio si approvi la legge sulla doppia preferenza di genere. Sarebbe un segnale positivo assumere questo impegno proprio in occasione della Festa della Repubblica, visto che per la prima volta il 2 giugno del '46 votarono le donne". Lo sostiene la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco. "Un sistema democratico partecipato e plurale - prosegue - non può fare a meno del contributo delle donne. Né si può accettare che molti dei diritti costituzionali per le donne, dal diritto al lavoro all'integrità fisica ed al rispetto dell'autonomia personale, siano vanificati. Per la prima volta, il 2 giugno del '46 votarono le donne e ciò contribuì ad allargare le basi della nostra democrazia che oggi però va potenziata, se non si vuole fermarsi ad un omaggio retorico, valorizzando il contributo delle donne ad ogni livello istituzionale e in ossequio a quanto prescrive l''articolo 51 della Carta Costituzionale. Dopo un avvio ottimale della legislatura regionale con l'introduzione, primi in Italia, nello Statuto dell'obbligo di avere in Giunta almeno il trenta per cento di donne, avremmo potuto approvare la legge da me proposta e anticipare persino il Parlamento che di recente si è pronunciato sull'obbligo che i Consigli legiferino per garantire il 40 per cento di donne nelle Assemblee. Non l'abbiamo fatto, ma spero si possa presto rimediare".

    "Come Udc abbiamo voluto trascorrere, nella ricorrenza del 2 giugno, una festa della Repubblica diversa ricordando i caduti di tutte le guerre e di tutti gli eserciti, le morti senza nome, i combattenti uccisi nella difesa della loro Patria e dei loro ideali, i periti nei bombardamenti". Lo affermano gli esponenti dell'Udc di Lamezia Terme Giancarlo Nicotera, Simone Cicco, Alessio Filippone, Luciano Raniere, Domenico Saladino e Luca Garau. "Il gesto - prosegue la nota - è stato semplice come la loro sepoltura: abbiamo voluto ridare colore a tutte quelle croci della nostra Città prima bianche e diventate, nel tempo, arrugginite. Tanti di noi, sin da piccoli, hanno avuto tramandata la consuetudine di lasciare un fiore su queste croci anonime, quasi sempre senza nome, al massimo alcune con un numero sopra. Questi campi esistono in tantissime città italiane e per alcuni di noi simboleggiano tanti 'Altari della Patria', tanti 'Militi ignoti'. Sono morti avvenute lontano dalle loro terre natie, che non vanno dimenticate, specie oggi nel giorno della Festa della nostra Repubblica, in un momento in cui in tanti hanno perso il dono della memoria ed hanno rimosso il ricordo dei sacrifici che furono fatti da tanti combattenti, al di là di ogni schieramento. Ed allora, riverniciare di bianco queste croci, ha voluto rappresentare solo un 'grazie' da parte nostra per chi, in maniera anonima e silenziosa, ha donato la propria vita per perseguire i propri valori e gli ideali di Patria e Nazione".

    "Festeggiamo la Repubblica fondata sul Lavoro, rafforziamo il valore della fatica quotidiana degli onesti che attraverso il loro sudore servono l'Italia e ne rafforzano la democrazia". Lo afferma Giuseppe Valentino, segretario generale della Cgil di Catanzaro. "La Cgil di Catanzaro - prosegue - intende festeggiare oggi la Repubblica Italiana, portando in piazza la proposta di legge di iniziativa popolare per la Carta dei diritti Universali del Lavoro e i 3 quesiti referendari. La raccolta delle firme che sta coinvolgendo l'intero Paese è un grande esercizio democratico e di consenso intorno alle proposte della Cgil che attraverso la Carta (un rinnovato Statuto dei lavoratori) si pone l'obiettivo di estendere diritti fondamentali ed in linea con i principi Costituzionali a tutti i lavoratori aldilà della loro condizione contrattuale. La Cgil con questa proposta si rivolge a tutti i lavoratori: dipendenti, autonomi, liberi professionisti, precari, ai giovani ed ai disoccupati; ma soprattutto la nostra iniziativa guarda al benessere del nostro Paese, convinti come siamo che il lavoro dignitoso e con i diritti può elevare non solo la condizione sociale di chi lo esercita ma tutta la comunità intorno alla quale quel lavoro si svolge. Attraverso la difesa del lavoro, si difende la democrazia. Tanti i banchetti nelle piazze d'Italia e anche nel territorio catanzarese; oggi saremo a Soverato, Carlopoli e Soveria Mannelli". (ANSA).

    "Con la presenza dei sindaci quella della Repubblica è stata una festa di tutti, un significativo riconoscimento al ruolo dei primi cittadini che ogni giorno lavorano per migliorare l'Italia". Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo, presidente del Consiglio nazionale dell'Anci, dopo aver guidato, oggi la sfilata ai Fori imperiali di una delegazione di quattrocento sindaci. "Con Piero Fassino, presidente dell'Anci - ha aggiunto Bianco - vogliamo ringraziare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Matteo Renzi e il ministro della Difesa Roberta Pinotti. La forza dei sindaci è la forza del Paese, sono un presidio delle istituzioni democratiche". "Sindaci di grandi città e piccoli Comuni, del nord, del centro e del sud, di ogni colore politico - ha osservato Bianco - e la Festa della Repubblica è diventata così, per la prima volta, anche la Festa delle città metropolitane e dei Comuni, spina dorsale di un'Italia orgogliosa della propria identità fatta di magnifiche differenze, di energia creativa, di passione e di quella fiducia che ci consentì di risorgere dopo la devastazione della Seconda Guerra Mondiale". "La nostra - ha concluso Bianco - è un'Italia positiva e gioiosa, che punta sull'energia dei giovani e sulla saggezza dei più maturi, sull'innovazione del sud e del nord. Un Paese che scommette sui cervelli, ma anche sul cuore e guarda al futuro".

    "Oggi 400 sindaci hanno sfilato insieme alle Forze Armate dello Stato nella tradizionale parata del 2 giugno ai Fori Imperiali: una presenza che ha voluto significare, per la prima volta nella storia della Repubblica, l'unità tra sindaci e Forze Armate entrambe impegnate quotidianamente a favore dei territori, dei cittadine e della crescita dell'Italia". Lo dichiara Roberto Pella, vice presidente nazionale Anci e sindaco di Valdengo. "Per questo - continua Pella - rivolgo di cuore un ringraziamento a nome di tutti i sindaci per il grande impegno profuso dalle Forze Armate per i nostri comuni. E' stato un onore - continua il vice presidente nazionale Anci - sfilare con loro tra gli applausi dei tanti italiani accorsi a presenziare alla parata e alla presenza del Presidente della Repubblica e delle massime autorità nazionali. Per questo è stato significativo - conclude Pella - vedere in un momento di forte divisione sociale e politica, una Nazione unita e compatta di fronte al tricolore, a testimonianza dell'autenticità e della scelta repubblicana fatta 70 anni fa".

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