Cisl "Peggiorati servizi postali in Calabria" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Cisl "Peggiorati servizi postali in Calabria"

11 gen 16 "Nonostante il 'trailer' di Poste Italiane, o meglio lo slogan con cui la dirigenza di Caio si è presentata a seguito della quotazione in Borsa, 'il cambiamento siamo noi', in Calabria non si è accorto nessuno di siffatta cosa, tanto più la clientela che ha visto peggiorare i già precari servizi offerti in condizione di persistente criticità". Lo afferma, in una nota, il segretario regionale della Slp Cisl Calabria Enzo Cufari. "Il recapito della corrispondenza - prosegue - è sempre stato poco puntuale a causa delle mancate sostituzioni del personale e per l'improvvisazione del servizio, e quando un timido segnale di miglioramento si era appalesato, ecco arrivare la 'scienza' di Caio con il recapito a giorni alterni che a breve sarà istituzionalizzato con ripercussioni catastrofiche sul piano occupazionale (500 eccedenze solo in Calabria) e su quello della qualità del servizio ai cittadini. File agli sportelli, personale insufficiente, uffici chiusi, doppi turni soppressi nel periodo estivo ed in quello natalizio, quando invece vi era più richiesta di servizi; il tutto aggravato ancor più dalla miope decisione di collocare operatori in ferie d'ufficio per far quadrare i conti, senza tenere in considerazione che, la clientela, nel momento in cui poteva avere più disponibilità economica in virtù della tredicesima, nonché necessità per pagare le innumerevoli scadenze di fine anno, estenuata da cotanta inefficienza organizzativa, decideva di passare ad altri operatori. I dirigenti in Poste vengono premiati per i risultati ottenuti e non già giudicati per quelli che avrebbero potuto ottenere se avessero avuto il coraggio del loro sbandierato cambiamento. La situazione degli uffici è catastrofica, gli investimenti sono pressoché nulli e la poca pianificazione viene stravolta dai puntuali interventi d'urgenza che in Calabria sembrano essere sempre inevitabili e scontati. La sicurezza pertanto è un problema serio, in questi ultimi tempi acuito ancor di più dalla recrudescenza delle rapine avvenute soprattutto in provincia di Cosenza, e da dotazioni di strumenti di lavoro obsoleti e, nel recapito, da mezzi meccanici non conformi agli standard previsti. La mobilità (trasferimenti a domanda) non si attua da anni in una regione dove il pendolarismo è una delle cause che incidono molto sull'assenteismo fisiologico. Assunzioni esterne incomprensibili che non hanno alcuna incidenza sui profitti, né hanno aumentato il livello di qualità degli addetti già in servizio mortificati nelle loro aspettative di crescita. In questa regione c'è il problema della trasformazione dei tanti part-time in full-time, ben 515 su 4546 addetti, di cui quasi la metà nella provincia di Reggio Calabria (246) e 137 in provincia di Catanzaro. Una vita a metà in attesa di risposte che potrebbero arrivare da scelte manageriali all'altezza e dall'avere il coraggio di investire in questa terra sempre più emarginata sul piano dei servizi e della socialità". "Se 'il cambiamento' di Poste è questo - conclude Cufari - noi siamo fortemente preoccupati, perché, se di cambiamento si tratta, sicuramente lo è in senso negativo. Questa organizzazione, che da sola, in questa regione, rappresenta i due terzi del personale complessivo, in presenza di un mancato cambiamento di indirizzo e di qualità delle politiche, si mobiliterà a tutti i livelli affinché la Calabria possa avere speranze di un servizio postale migliore per chi ci lavora e soprattutto per i fruitori ultimi, i cittadini".