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    Nasce la Consulta della legalità del PD della Calabria

     

     

    Nasce la Consulta della legalità del PD della Calabria

    05 feb 16 "Occorre avere un rapporto diretto con i cittadini perché l'illegalità si sconfigge non soltanto con le leggi ma anche con un rapporto diverso con i cittadini e soprattutto con la cultura e con l'istruzione. Perché sono i cittadini che poi ci aiutano a fare la legalità". A dirlo è stato il responsabile giustizia del Pd David Ermini, intervenendo, a Lamezia Terme, alla riunione di insediamento della Consulta della legalità del partito calabrese a cui ha partecipato anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Marco Minniti, oltre al segretario regionale Ernesto Magorno. "In Calabria - ha proseguito Ermini - non basta solo questo, però tutto ciò che viene fatto a favore della legalità non può che essere accolto con grande soddisfazione. Quando il segretario regionale Ernesto Magorno mi ha invitato ho accolto con enorme favore l'invito, perché queste sono le iniziative che il partito deve fare affiancando quelle che sono le politiche che il governo sta affrontando. In Parlamento abbiamo approvato tante leggi per la legalità: si pensi, ad esempio, al voto di scambio politico-mafioso che è tra le più importanti. Oppure la tutela dei denuncianti delle malefatte nella pubblica amministrazione, o quella sull'amministrazione dei beni sequestrati, oppure il ddl Grasso per l'anticorruzione. Però tutto questo non è mai sufficiente. I politici devono dare il buon esempio. In Calabria abbiamo avuto tante persone che hanno dato il buon esempio e che hanno addirittura pagato con la loro vita e stanno pagando subendo brutti episodi che, purtroppo, non sono accaduti soltanto nei giorni passati ma vengono anche da lontano". "Per cui - ha concluso - accogliamo con grande favore questa iniziativa anche se non basta solo iniziare ma bisogna proseguire con grande determinazione"

    Minniti: Bisogna battere le cosche. "Con la 'ndrangheta non si può convivere e non può essere contenuta o limitata, ma deve essere sconfitta. Noi dobbiamo combattere contro il mito dell'invincibilità della 'ndrangheta, delle mafie". A dirlo è stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Marco Minniti, intervenendo alla riunione di insediamento della Consulta della legalità del Pd calabrese. "Si sta cercando - ha detto Minniti - di creare qualcosa che tenta di parlare alla Calabria non in senso verticale ma in senso orizzontale. Mi auguro che questo diventi un modo di essere del Pd calabrese. Siamo impegnati in varie sfide in Calabria e noi le dobbiamo vincere. Queste consulte devono essere aperte, sapendo che il tema su cui oggi stiamo discutendo è un tema cruciale per tutta la Calabria. La legalità, il rispetto delle regole, è una questione che in Calabria ha una doppia valenza. E' strettamente connessa con lo sviluppo. Se non c'è una fortissima legalità la partita dello sviluppo non la vinciamo. La 'ndrangheta procura un arricchimento per se ed un impoverimento nella società in cui opera. Con Oliverio ci siamo dati un obiettivo che è quello che nel momento in cui l'Italia inizia a crescere, la Calabria deve mettere un segno più accanto al prodotto interno lordo. Il tema della crescita e del lavoro hanno un nemico mortale: la 'ndrangheta, l'illegalità. Lotta all'illegalità significa anche lotta alla corruzione. Corruzione e 'ndrangheta spesso camminano insieme. Dentro alle illegalità ci sono vasi comunicanti, per questo il tema dell'illegalità deve essere visto a 360 gradi. La 'ndrangheta è una minaccia che corrode le basi della democrazia perché interviene ed interferisce nelle strategie del consenso. Non dobbiamo lasciare soli i sindaci nel gestire gli appalti". "Noi - ha concluso Minniti - questa partita la vinciamo se siamo in grado di fare una campagna di massa facendo comprendere che la battaglia per la legalità è una battaglia per i diritti; se teniamo insieme legalità e diritti vinciamo anche la partita contro la 'ndrangheta. Partita che vinciamo se mettiamo in campo un movimento e questo è il compito di un partito, di un partito in generale e ancor di più di un partito come il Pd".

    Magorno e Bova: "Mi sembra un fatto importante. Abbiamo iniziato con la consulta della sanità ed abbiamo fatto uno straordinario lavoro. Abbiamo accelerato sulla consulta per la legalità perché i fatti accaduti in queste ultime settimane (attentati intimidatori nei confronti di amministratori locali, giornalisti, forze dell'ordine, Comuni, imprenditori, come l'altro giorno per la ditta Federico a Locri, molto raccapricciante il pulmino bruciato nella provincia di Reggio Calabria) fanno capire che la legalità continua ad essere una emergenza". Così il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno ha spiegato il perché della costituzione della Consulta della legalità del partito di cui oggi c'è stata la riunione di insediamento alla presenza del responsabile nazionale giustizia del Pd David Ermini e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Marco Minniti. "E' chiaro ed evidente - ha proseguito Magorno - che dobbiamo promuovere all'interno del partito un progetto sulla legalità, ragionare su come dare una mano alla Giunta Oliverio per affrontare uno dei problemi più importanti che affliggono la nostra regione. E' ovvio che legalità non significa solo lotta alla criminalità organizzata, ma significa anche promuovere la cultura della legalità nel Mezzogiorno in generale e nella nostra regione in particolare. Io ho fatto il sindaco: promuovere la legalità significa rispettare il divieto di sosta, gettare le carte nei cestini, dire che costruiamo i cittadini nei nostri territori. Parleremo a molti compagni, amici, anche a gente non interna al Pd per intraprendere una strada che aiuti questa nostra terra a cambiare pagina, ad essere nel Paese pienamente ed in Europa perché la Calabria è molto lontana sia dal Paese che dall'Europa". Il presidente della commissione regionale contro la 'ndrangheta Arturo Bova ha evidenziato che "ha senso creare una consulta della legalità. Tutto ha un senso. Basta che si fanno le cose. Tra l'altro - ha proseguito - la consulta significa valorizzare le competenze, le esperienze anche dei sindaci sui territori, perché qui stasera convergono i sindaci della Calabria che conoscono bene le realtà territoriali. Significa che il Pd è impegnato su tutti i fronti. Sembrava che il fronte della legalità fosse un fattore dimenticato, abbandonato. Invece questa è la riprova, ed il fatto che ci siano Minniti ed Ermini la dice lunga sull'attenzione che stiamo operando. Del resto credo che sia sotto gli occhi di tutti il lavoro della Commissione, dei sindaci targati Pd. La mia è una carica politica e si sta avendo un grande riscontro nella collettività, Mi auguro che da stasera parta qualcosa di concreto. Sfruttiamo la tecnologia che abbiamo, creiamo un sito che metta in contatto i vari sindaci sulle buone pratiche. Vi sono un sacco di progetti che possono essere presentati, di protocolli con le scuole, con le amministrazioni comunali, con gli ordini professionali che, tra l'altro, sono molto foraggiati dalla Commissione Europea. Quindi attiviamoci su queste cose". "E' un momento di grande allarme in Calabria - ha detto Bova - ma accanto al grande allarme ed alla grande recrudescenza si vede il volto della Calabria che non vuole abbassare la testa, che manifesta, che dice basta e stop alla 'ndrangheta. Speriamo bene e speriamo che questa sia la strada giusta". "Soprattutto Regioni come la Calabria - ha sostenuto Cesare Marini che ha avuto il compito di costituire la consulta - hanno bisogno di persone, di dirigenti che si occupano delle problematiche più gravi. La situazione di diffusa illegalità, oltre che di presenza di una delle più grosse organizzazioni delinquenziali esistenti al mondo, già di per se dovrebbe invitare tutte le forze organizzate ad occuparsi di questo problema. Accanto a questo c'è l'altra questione che noi intendiamo legare alla legalità ed è la situazione di arretratezza economica della regione e cioè di una regione che è l'ultima d'Italia per quanto riguarda condizioni economiche, di sviluppo, di prospettive dello sviluppo che di per sé sono terreno facile per far nascere forze eversive".

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