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    Approvazione legge quote rosa in Regioni, dichiarazioni e commenti

     

     

    Approvazione legge quote rosa in Regioni, dichiarazioni e commenti

    03 feb 16 "Con la decisione del Parlamento si compie un altro passo sulla strada che condurrà finalmente le Regioni alla realizzazione di una piena democrazia paritaria": lo dice il Presidente dell'Assemblea legislativa del Piemonte e delegato alle pari opportunità per la Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali, Mauro Laus, che commenta così l'approvazione della proposta di legge che introduce misure di principio per le leggi elettorali regionali per la promozione delle pari opportunità. "La modifica della legge 165 permette inoltre di prevedere una progressiva armonizzazione dei sistemi elettorali, superando la situazione a macchia di leopardo che abbiamo oggi nel Paese", aggiunge Laus. "Personalmente sono molto soddisfatto dell'esito del voto, più ancora perché anticipato da un positivo pronunciamento sul tema, a mia prima firma, approvato con ordine del giorno dalla Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali lo scorso 22 ottobre", conclude.

    "La legge definitivamente approvata dal Parlamento che prevede l'elezione di almeno il 40 per cento di donne nei Consigli regionali rappresenta una conquista di portata storica per le donne impegnate in politica, e segna purtroppo un'altra occasione persa dalla politica calabrese di dimostrarsi davvero all'avanguardia sul tema della democrazia paritaria". Lo afferma la vice coordinatrice regionale di Forza Italia, Wanda Ferro. "L'introduzione della doppia preferenza di genere, rimasta ferma fin dalla passata legislatura nei corridoi di palazzo Campanella senza arrivare all'approvazione dell'aula - prosegue - diventa legge dello Stato alla quale la Regione Calabria dovrà adeguarsi al più presto, con buona pace di quanti in questi anni, per insensibilità, miopia, o per mero interesse personale, si sono frapposti all'approvazione del provvedimento. Una norma che rappresenta una reale opportunità offerta alle donne per confrontarsi in un ambito meritocratico, garantendo anche all'interno degli stessi partiti una migliore selezione dei candidati, uomini e donne, e quindi un generale miglioramento della qualità della rappresentanza. Grazie alle modifiche che dovranno essere apportate alla legge elettorale, in futuro anche l'assemblea regionale calabrese potrà contare sull'apporto di un numero congruo di consigliere donne, mentre oggi siamo maglia nera in Italia dopo la Basilicata, con la rappresentanza femminile affidata all'unica eletta Flora Sculco. Spero che questo insolito segnale di maturità e di civiltà arrivato da Roma sia recepito dalla politica calabrese, che dovrà avere il coraggio di favorire e valorizzare il contributo delle donne nelle istituzioni elettive, a tutti i livelli".

    "Da oggi i consigli regionali dovranno dotarsi di leggi elettorali che garantiscono l'equilibrio di genere. La legge, laddove il sistema elettorale regionale preveda liste con preferenze, stabilisce che le prime non potranno contenere al loro interno candidati dello stesso sesso superiori al 60% e che sia consentita l'espressione di due preferenze purché la seconda sia di un candidato di sesso diverso dalla prima". Lo afferma la parlamentare del Pd Enza Bruno Bossio. "In presenza di leggi elettorali regionali che prevedono collegi uninominali - prosegue - i candidati dello stesso sesso non potranno superare il 60% del totale. Nel caso di liste bloccate sarà necessario garantire non solo la rappresentanza dei candidati di sesso diverso per la percentuale citata ma anche l'alternanza nel posto in lista. Voglio ricordare che soprattutto la doppia preferenza di genere non rappresenta la 'garanzia' di quote rosa, ma il riconoscimento di pari opportunità attraverso il rispetto di una norma non discriminatoria tra i due generi. Purtroppo finora solo poche regioni hanno introdotto autonomamente norme che garantiscono l'equilibrio della rappresentanza di genere. Eclatante il caso della Calabria, dove nonostante la legge elettorale sia stata approvata nel 2014, la precedente maggioranza di centrodestra ha volutamente evitato di introdurre la doppia preferenza di genere nonostante l'intensa campagna di associazioni e movimenti dell'opinione pubblica calabrese. L'impegno assunto dal Presidente Mario Oliverio già in campagna elettorale di introdurre la preferenza di genere nel corso di questa consiliatura regionale trova oggi il conforto di una legge nazionale".

    "Finalmente una bella giornata per le donne e per la democrazia del nostro Paese. Stamane abbiamo approvato alla Camera la legge di iniziativa parlamentare che definisce i principi fondamentali per garantire la presenza delle donne nei consigli regionali. Le singole Regioni, all'interno del proprio sistema elettorale, dovranno adottare specifiche misure per la promozione delle pari opportunità tra donne e uomini nell'accesso alle cariche elettive". Lo afferma, in una nota, Stefania Covello, deputata e responsabile Mezzogiorno del Partito Democratico. "Nella scorsa legislatura - prosegue - con la legge 215 del 2012, è stato garantito il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali. In questa legislatura sono state introdotte misure per garantire la rappresentanza di genere nel Parlamento nazionale e nel sistema di elezione dei rappresentanti italiani al Parlamento Europeo. Oggi, finalmente la norma per garantire l'elezione delle donne nei consigli regionali. Dalla prossima legislatura il 40% degli eletti dovrà essere donna. Finora, l'elezione delle donne nelle singole regioni è stata davvero scarsa. Basti pensare che in Basilicata nessuna donna è stata eletta consigliere regionale, mentre in Calabria solo una. Va meglio solo nelle regioni che adottano la doppia preferenza di genere. Con l'approvazione della presente proposta di legge, si superano sistemi elettorali chiusi, antistorici e capaci solo di produrre grande disparità. Un fatto culturalmente inaccettabile per un Paese moderno ed europeo come l'Italia". "E' un atto politico molto importante - conclude la Covello - che responsabilizza partiti politici ed istituzioni territoriali. E' un ulteriore tassello per una politica che superi la logica delle quote per una effettiva cultura della parità. Così come ha già fatto Matteo Renzi che ha garantito la parità di genere nel governo e negli organismi nazionali del Partito Democratico".

    "Grazie a questa storica legge approvata in Parlamento, le regioni dovranno adeguare il proprio sistema elettorale, introducendo la presenza di almeno il quaranta per cento di donne in liste e la doppia preferenza di voto". E' quanto afferma la consigliera regionale di parità, Maria Stella Ciarletta che, in una nota, "esprime soddisfazione per l'approvazione della legge recante disposizioni volte a garantire l'equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini nei consigli regionali". "Questi principi introdotti dal legislatore nazionale - prosegue Ciarletta - permetteranno di superare l'eterogeneità degli attuali sistemi elettorali regionali, basti pensare che nel maggio 2015 si è votato in sette regioni con sette sistemi elettorali diversi e con diverse misure di promozione delle candidature femminili. E il fallimento di tale situazione è stato confermato dal risultato elettorale, laddove in mancanza di meccanismi come la doppia preferenza, la percentuale di donne elette nelle assemblee regionali si è attestata su percentuali irrisorie, con un picco in negativo nelle regioni del Sud: ad esempio il 3,3% in Calabria, dove è risultata eletta una sola donna, mentre nessuna donna è stata eletta in Basilicata". "Come Consigliera di parità sono stata audita in Commissione Affari Costituzionali nel novembre scorso proprio su questa legge portando l'esperienza calabrese in Parlamento. Adesso la palla passa al Consiglio Regionale - conclude la Ciarletta - che dovrà mettere mano alla legge elettorale e adeguarla ai nuovi principi imposti dal Parlamento"

    "Un tassello importante è stato fissato oggi sul cammino della parità di genere a seguito dell'approvazione da parte del Parlamento della legge quadro che obbliga le Regioni al rispetto di una soglia minima del 40% nelle liste per le elezioni regionali". Lo afferma in una nota Tonia Stumpo, del coordinamento nazionale delle donne del Pd. "Nell'apprezzare l'importante lavoro parlamentare svolto - prosegue - riteniamo vada nella giusta direzione l'impegno che il Presidente Oliverio ha con noi donne del PD Calabria e con i Calabresi assunto in merito alla futura legge elettorale sulla democrazia paritaria, che prevede una presenza di donne nelle liste nella misura pari al 50% per le prossime regionali, quale strumento di civiltà per una regione che sta cambiando volto in positivo attraverso atti concreti".

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