|
||||
Home | . | Cronaca | . | Politica | . | Area Urbana | . | Speciali | . | Video | . | Innovazione | . | Universtitą | . | Spettacoli | . | Sport | . | Calcio | . | Meteo | . |
Sindacati: dopo operai feriti da scoppio resta problema sicurezza sul lavoro
Sindacati: dopo operai feriti da scoppio resta problema sicurezza sul lavoro 17 dic 16 "A nome nostro, delle segreterie regionali della Flai-Cgil, della Fai-Cisl e della Uila-Uil esprimiamo solidarietà, nei confronti dei cinque lavoratori dell'Azienda Calabria Verde, feriti dall'esplosione di un ordigno bellico, mentre erano impegnati a compiere il loro dovere, come ogni giorno, contrariamente ai tanti luoghi comuni che tendono a dipingerli, nel migliore dei casi, come poco inclini al lavoro, in località Santa Maria di Cropani, tra i comuni di Fabrizia e Mongiana, sulle Serre vibonesi". Lo affermano i segretari regionali dei tre sindacati, Santino Aiello, Michele Sapia e Nino Merlino. "Unitariamente - proseguono - esprimiamo vicinanza anche alle famiglie dei lavoratori rimasti vittime del terribile incidente che poteva costare loro la vita. È amaro constatare, ancora una volta, come spesso un'attività svolta con abnegazione a favore di tutti i cittadini e per portare a casa un pezzo di pane, frutto di un onesto lavoro, finisca per trasformarsi in una possibile trappola mortale. Il Sindacato non è alla ricerca di qualcuno da colpevolizzare a tutti i costi, anche perché dalle notizie ancora frammentarie che circolano, pare che il residuo bellico della seconda guerra mondiale, interrato, proprio sotto il fuoco acceso dagli operai per bruciare le sterpaglie ivi raccolte, non era visibile, quindi nessuno poteva prevedere e prevenire quello che è successo. Tuttavia, non si può non sottolineare come il problema della sicurezza negli ambienti di lavoro, malgrado gli sforzi fatti, resta una questione serissima nel nostro Paese. Giova, infatti ricordare che ogni anno in Italia avvengono diecine di migliaia di incidenti sui luoghi di lavoro, tantissimi, purtroppo, mortali, con costi altissimi in termini di vite umane e in termini economici, visto che la collettività è chiamata ad offrire sostegno alle famiglie di questi sventurati". "Tornando al caso specifico - affermano i sindacalisti - ci si chiede come è possibile che con le tecnologie di cui oggi il mondo dispone non si trovano le risorse, a fronte di tanti sprechi, ad oltre settanta anni della fine dell'ultima guerra, per bonificare il territorio, salvaguardando l'incolumità dei cittadini, così come è stato fatto in altri Paesi colpiti da quegli avvenimenti bellici. Il sindacato pretende che nel nuovo Contratto integrativo regionale di categoria la sicurezza abbia un posto di rilievo, non solo a parole, ma concretamente, con risultati verificabili e misurabili con un continuo monitoraggio affidato ad esperti del settore indipendenti. Deve essere prevista ogni possibile forma di tutela dai rischi e forniti tutti gli strumenti utili ai lavoratori per proteggersi, evitando che il lavoro si trasformi in tragedia per loro, in dramma per le loro famiglie, in dolore e in costi per la società".
© RIPRODUZIONE RISERVATA Cerca con nell'intero giornale: -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Politica"
|
Pubblicità
|
|
Home | . | Cronaca | . | Politica | . | Area Urbana | . | Speciali | . | Video | . | Innovazione | . | Universtitą | . | Spettacoli | . | Sport | . | Calcio | . | Meteo | . |
Copyright
© 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713
del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |