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    Oliverio "Non serve Ministero per Mezzogiorno ma risorse e obiettivi chiari"

     

     

    Oliverio "Non serve Ministero per Mezzogiorno ma risorse e obiettivi chiari"

    17 set 15 "Mai come in questo momento la Calabria ha bisogno di definire obiettivi chiari ed utilizzare al meglio le risorse per determinare sul proprio territorio ricadute positive di crescita e di sviluppo". E' quanto ha detto, tra l'altro, il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, nel corso di un suo intervento alla XXXVI Conferenza scientifica annuale AISRe (Associazione Italiana di Scienze Regionali), sul tema: "L'Europa e le sue regioni. Disuguaglianze, capitale umano, politiche per la competitività", promossa dal Dipartimento di economia, statistica e finanza dell'Università della Calabria di Arcavacata di Rende. Punto centrale della Conferenza, è scritto in una nota dell'ufficio stampa della Giuntail progresso dell'Europa e delle sue regioni. Obiettivo: orientare la ricerca scientifica verso la riduzione delle disuguaglianze economiche e sociali e il miglioramento della competitività dei territori. Temi strettamente legati alla capacità delle istituzioni pubbliche di realizzare politiche concrete ed efficaci che favoriscano i sistemi economici territoriali. "Io sono tra quelli, per esempio - ha proseguito Oliverio - che non ritengono che i problemi del Mezzogiorno debbano essere affrontati attraverso l'istituzione di un ministero ad hoc, ma attraverso uno strumento di coordinamento delle risorse nel quale le regioni possano partecipare a pieno titolo. Dobbiamo capire le ragioni per cui le risorse non sono state spese o sono state impegnate e non cantierate. Dobbiamo capire cosa ha impedito di utilizzare tutti gli strumenti di ingegneria finanziaria o buona parte della innovazione e della ricerca. Questo aspetto della partita deve essere affrontato dalle regioni con una visione unitaria e di coordinamento attraverso una concertazione ed un confronto con la Commissione europea, valutando se ci sono vincoli da rimuovere per utilizzare le risorse in modo efficace. C'è poi un problema di qualità della spesa che non può essere affidato solo ai localismi, ma deve rientrare in una strategia generale. In questo quadro è importante il rapporto con il territorio e con le istituzioni locali. Occorre accompagnare, aiutare queste ultime ad affermare una governance di diversa qualità". "Per quanto riguarda la nostra azione di governo - ha proseguito il governatore - lo sforzo che abbiamo compiuto è stato quello di riscrivere la Programmazione 2014/2020 sulla base delle osservazioni che sono venute dalla Commissione europea. Abbiamo lavorato nei mesi di maggio, giugno, luglio e anche il mese di agosto per concentrare la programmazione da 280 a circa 100 obiettivi. La Commissione, come ha annunciato ieri il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio De Vincenti, ha dato una prima valutazione positiva e credo che, entro la metà del mese di ottobre, la programmazione sarà resa operativa. Ora stiamo affrontando i problemi della governance. Il problema non è, infatti, avere buoni programmi, ma la capacità di realizzare gli obiettivi. Io sono convinto che attraverso una impostazione sostenuta da uno snellimento forte delle procedure e da strumenti di accompagnamento oltre che di controllo e di verifica sulle singole azioni, si possa dare una svolta definitiva". "Noi - ha concluso il presidente della Regione - abbiamo nel Mediterraneo una frontiera che può essere per il nostro Paese e per l'Europa una grande opportunità. L'inaugurazione del raddoppio del Canale di Suez comporterà un aumento esponenziale dei traffici in questa area. Se la riva europea del Mediterraneo non definisce strumenti per intercettare questi traffici, ci penseranno Tangeri, Cipro, Malta, che già offrono condizioni di fiscalità vantaggiose. Per questo abbiamo proposto l'istituzione della Zes a Gioia Tauro non con una visione localistica, ma perché essa può diventare una risorsa per tutto il Paese e per l'Europa. Su questi temi nel mese di ottobre promuoveremo un incontro con la presenza del governo e delle forze sociali nazionali per alimentare il confronto e determinare proposte".

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