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    M5S: Centrale Mercure non deve riaprire. Scoppia la polemica

     

     

    M5S: Centrale Mercure non deve riaprire. Scoppia la polemica

    07 set 15 "Si intensificano le attività del Progetto Punto Zero, l'iniziativa promossa dal portavoce eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini per il controllo e la verifica delle zone a rischio ambientale del territorio italiano. Nei giorni scorsi, l'esponente pentastellato, accompagnato da alcuni tecnici, da attivisti del M5s e cittadini della zona, ha effettuato una prima serie di misure e monitoraggi nell'area adiacente la Centrale Enel a biomasse del Mercure". E' quanto si afferma in una nota dell'europarlamentare. "In particolare, nel corso dei rilevamenti - prosegue la nota - sono stati acquisiti i dati relativi alla qualità dell'aria intorno all'intero perimetro dell'impianto situato nel comune di Laino Borgo che, com'è noto, attualmente non è attivo a seguito di una sentenza provvisoria del Consiglio di Stato di agosto 2012 che ne ha ordinato lo spegnimento. La struttura, che è ubicata nell'area naturale protetta e pregiata del Parco del Pollino e che è stata riconvertita a biomasse, è stata chiusa perché non rispettava varie norme nazionali ed europee sul piano ambientale e paesaggistico". "Le misurazioni - afferma Pedicini - sono state effettuate per poterle utilizzare all'occorrenza, come confronto con altri monitoraggi che verranno realizzati qualora la Centrale tornasse di nuovo in esercizio. Vogliamo prepararci per dimostrare i danni che la Centrale provocherebbe ai cittadini residenti e al patrimonio ambientale della bellissima Valle del Mercure, visto che il governo Renzi, l'11 giugno scorso, ha emanato una delibera con cui, pur demandando alle Regioni Calabria e Basilicata gli ulteriori adempimenti formali, dà il via libera alla riattivazione dell'impianto. In questo modo potremo esaminare con precisione i danni ambientali che produrrebbero i fumi generati dall'impianto per verificare se vengono rispettati i parametri ambientali previsti dalle direttive europee e nazionali e informare i cittadini e le autorità locali". "E' chiaro - prosegue Pedicini - che il M5s sta cercando, prima di tutto, di far sì che una Centrale come quella di Laino Borgo, obsoleta tecnologicamente, svantaggiosa economicamente e altamente inquinante, non riapra mai più. Non a caso, se ne sta occupando, da tempo e a più livelli, alla Regione Basilicata, con i portavoce Perrino e Leggieri, e a Roma, con il portavoce deputato calabrese Parentela. Per quanto riguarda l'Europa, stiamo lavorando per far modificare la parte del pacchetto Ue 'Aria pulita' che proprio in questi giorni è in discussione a Bruxelles e, colpevolmente, manda in deroga le centrali a biomasse come quella del Mercure, per esonerarle dai limiti di emissione di inquinanti e, di conseguenza, tutelare le lobby dell'energia. Una cosa è certa, se la prepotenza degli interessi economici, avallati da Renzi, dai fratelli Pittella e dal governatore calabrese Mario Oliverio, non verranno fermati, un'altra straordinaria area naturalistica del Sud verrà annientata dalle logiche affaristiche, a discapito della salute dei cittadini, dello sviluppo compatibile e dell'occupazione di qualità"

    Scoppia la polemica. "Il pentastellato Pedicini avrebbe fatto bene a documentarsi prima di parlare della centrale rinnovabile Enel del Mercure. Avrebbe evitato certamente una brutta figura e sarebbe risultato meno ignorante". E' quanto si afferma in un comunicato del Comitato Sì Mercure. "Visto che la centrale è spenta da alcuni mesi - prosegue la nota comitato - deve spiegare Pedicini come fa a parlare di impianto inquinante. Spieghi anche come fa a parlare di un impianto obsoleto se non lo ha visitato internamente visto che non ha mai fatto richiesta per una visita che certamente lo avrebbe aiutato a capire e parlare conoscendo piuttosto che a casaccio. Se lo avesse fatto avrebbe trovato un moderno impianto per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Saremmo curiosi di conoscere il tipo dei rilevamenti ambientali fatti, quali apparecchiature sono state usate e chi ha sostenuto i costi visto che le Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale Calabrese e Lucana (Enti preposti per legge ai controlli) hanno installato nella zona uno dei più importanti sistemi di rilevamento della qualità dell'aria di tutta Italia". "Quello che critica - prosegue il testo - è un impianto a energia rinnovabile che utilizza solo biomassa legnosa vergine le cui emissioni, nel periodo di funzionamento, sono risultate assolutamente irrilevanti per tutto il territorio. Questi sono fatti. Sono dati scientifici delle Arpa Regionali calabrese e lucana disponibili a tutti non chiacchiere o indagini fatte non si sa bene da chi tanto per farsi pubblicità. Quanto poi al motivo dello stop provvisorio alla centrale rinnovabile Enel del Mercure Pedicini mente spudoratamente e dovrebbe vergognarsi. E' assolutamente falso, infatti, che la centrale è stata chiusa perché non rispettava varie norme nazionali ed europee sul piano ambientale e paesaggistico. La centrale rispetta tutte le norme nazionali e comunitarie e questo è stato dimostrato lungo 10 anni di procedimenti amministrativi senza fine. L'unica ragione per la quale il Consiglio di Stato aveva disposto lo stop era solo ed esclusivamente di carattere amministrativo a seguito di un ricorso presentato da uno sparuto gruppo di contrari alla centrale". "Gli ostacoli amministrativi - riporta ancora la nota - tra l'altro sono stati superati e a breve l'impianto tornerà in esercizio e potrà continuare a garantire lavoro, sviluppo e occupazione a un'area che è flagellata dalla disoccupazione con livelli tra i più alti d'Italia. La valle e i suoi abitanti vogliono la centrale e Pedicini, al di là del desiderio di fari pubblicità sulla pelle dei lavoratori, dovrebbe sapere che esistono Enti preposti ai controlli che hanno già avuto modo di valutare l'impatto della Centrale che è risultato nullo. I lavoratori del settore del legno, quelli della centrale e delle numerose imprese che si sono costituite sul territorio meritano rispetto e meno bugie".

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