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    Taglio da 17 mln sulla sanità calabrese dal Fondo nazionale, 3.4 mld la quota

     

     

    Taglio da 17 mln sulla sanità calabrese dal Fondo nazionale, 3.4 mld la quota

    25 nov 15 Dopo tre sedute, nella Commissione Sanità della Conferenza Stato-Regioni, che ha questa sera avanzato una proposta alla Conferenza dei Presidenti, è stato approvata, all’unanimità, il riparto del Fondo Sanitario 2015. La Conferenza dei Presidenti, che si è protratta per oltre tre ore, oltre ad approvare il riparto del F.S.N. ha discusso e deliberato – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta - l’avvio di un percorso che porti alla modifica dei criteri di riparto del fondo stesso. “Sono circa vent’anni – ha detto Franco Pacenza, Delegato del Presidente Oliverio ai lavori della Conferenza - che il riparto del F.S.N. è determinato dalla, così detta, quota pesata (l’età delle popolazioni, che rimane sicuramente un criterio oggettivo, ma che penalizza le regioni con una popolazione più giovane; ad esso vanno affiancate ulteriori criteri anch’essi oggettivi come l’ indigenza ed il PIL di ogni regione. La Conferenza dei Presidenti, a tal proposito – ha detto ancora Pacenza - ha delegato la “Commissione salute” ad un approfondimento tecnico-politico per poi addivenire ad una proposta vera e propria con riferimento ai nuovi criteri”. Il riparto del fondo sanitario 2016 dovrà avvenire, quindi, su nuovi criteri bilanciati, competitivi e solidali. Quanto al riparto 2015, la Calabria riduce i danni originariamente previsti. Infatti, sia per una riduzione in assoluto del Fondo sanitario rispetto al 2014, sia per una riduzione della popolazione ma, soprattutto, per una riduzione del Fondo di premialità o perequativo, la Calabria perdeva poco meno di 43 milioni di euro rispetto al 2014. Grazie ad un lavoro, che è durato più sedute, in cui la Calabria, assieme ad altre regioni del Mezzogiorno è stata protagonista attiva, è stato assunto un criterio universale ossia che le regioni il cui fondo 2015 è in diminuzione, la diminuzione stessa non può superare lo 0,5 di quanto assegnato nell’anno precedente. Ciò ha notevolmente ridotto il danno per la Calabria che vede una riduzione di soli diciassette milioni rispetto ai 43 originariamente previsti, assegnando, quindi, un Fondo pari a 3.456.348 milioni di euro. Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto “frutto di un lavoro, intelligente e costante – ha detto Oliverio - che vede oggi la Calabria al Tavolo della Conferenza protagonista attiva e coordinata. E’ assolutamente importante – sottolinea Oliverio – affrontare il nodo dei criteri di riparto del F.S.N. e, per come già posta, sempre nella stessa Conferenza, la questione che riguarda il doppio tariffario in materia di emigrazione passiva. E’ questo solo un primo passo rispetto agli obiettivi che ci siamo dati. Noi continueremo, con determinazione, a fare la nostra parte”.

    Questo il riparto nazionale: Questo è il riparto - anche se le cifre sono molto provvisorie - dei 107 miliardi di euro del Fondo sanitario 2015 che le Regioni si sono divise questa sera, trovando una intesa. Il Fondo ammonta complessivamente a 110 miliardi ma il riparto avviene su una cifra inferiore, poco più di 107 appunto, perché alcune somme vengono obbligatoriamente accantonate per le quote vincolate (ovvero quei fondi specifici che vengono ripartite in fasi successive dal ministero della Sanità).

    REGIONI Riparto 2015
    ------------------------
    Piemonte 7,9 mld
    Valle d’Aosta 0,228 mld
    Lombardia 17,5 mld
    Bolzano 0,890 mld
    Trento 0,938 mld
    Veneto 8,6 mld
    Friuli Vg 2,2 mld
    Liguria 3,0 mld
    Emilia R. 7,9 mld
    Toscana 6,7 mld
    Umbria 1,6 mld
    Marche 2,8 mld
    Lazio 10,0 mld
    Abruzzo 2,3 mld
    Molise 0,567 mld
    Campania 10,0 mld
    Puglia 7,1 mld
    Basilicata 1,0 mld
    Calabria 3,4 mld
    Sicilia 8,8 mld
    Sardegna 2,9 mld

    Raggiunto accordo. Le Regioni hanno raggiunto l'intesa per il riparto del Fondo sanitario 2015 da 110 miliardi di euro. L'annuncio è stato dato dal presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, al termine di una sessione di lavoro straordinaria. "Abbiamo raggiunto l'intesa sul riparto del Fondo che prevede l'utilizzo di un fondo premiale affinché nessuna Regione perda più dello 0,5% rispetto allo scorso anno. C'è stata una trattativa per tenere conto di alcune istanze del Veneto ma la trattativa si è chiusa positivamente. C'è un impegno politico preciso nato dalla richiesta delle Regioni Campania, Veneto e altre per rivedere i vecchi parametri". Si è trattato di "impegno politico preciso di rivedere i parametri tenendo conto del criterio della popolazione, della sua anzianità ma anche di indici di deprivazione sociale e culturale che possono avere effetti sulla sanità. Accanto a questo, l'obiettivo è intensificare la logica dei costi standard anche per premiare chi, oltre a garantire i lea, i livelli essenziali di assistenza, garantisce una spesa efficiente", ha concluso Chiamparino. In pratica, il taglio quest'anno varrà per tutti ma con un impegno preciso di solidarietà tra le Regioni. La volontà dei governatori di raggiungere in breve tempo un accordo era stata manifestata fin dalle prime battute dell'incontro: ma c'erano perplessità sulla proposta messa a punto nei giorni scorsi dalla Commissione sanità della Conferenza da parte di alcuni, in particolare dalla Regione Veneto. "Questa proposta non ci convince - aveva spiegato l'assessore alla Sanità del Veneto, Luca Coletto - non tiene conto delle Regioni virtuose, non tiene conto di chi non ha attivato l'addizionale Irpef nè delle ristrutturazioni e delle revisioni del Sistema sanitario che noi abbiamo già attivato. Noi abbiamo già dato vita alla centrale acquisti e non capisco perché dobbiamo pagare più degli altri". Rilievi poi mediati dalla trattativa che ha portato infine all'accordo. Per quanto riguarda il 2016, il governatore dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, ha auspicato che vengano "individuati criteri più rappresentativi, sapendo che si sono rigidità da parte delle risorse". Anche l'assessore alla salute della Regione Emilia Romagna, che coordina la Commissione salute della Conferenza delle Regioni Sergio Venturi ha confermato che ci si metterà "presto all'opera per una revisione dei criteri, come chiesto da alcune regioni, così da introdurli dalla prossima approvazione del Fondo 2016 che contiamo avvenga tra fine inverno e l'inizio della prossima primavera". I vecchi criteri finora adottati sono il numero della popolazione, la sua anzianità e i livelli di assistenza erogati dalle tre regioni cosiddette benchmark. Le Regioni del sud vorrebbero introdurre altri criteri, di tipo "sociologico" ed epidemiologico mentre le Regioni guidate dalla Lega chiedono da tempo l'introduzione dei costi standard per tutti.

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