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    Gelli "Commissariamento sanità in Calabria è necesaario"

     

     

    Gelli "Commissariamento sanità in Calabria è necesaario"

    14 nov 15 "Il commissariamento in Calabria non può essere interrotto: lo dice la legge dello Stato italiano. Le condizioni della sanità in questa regione necessitano, ancora, di un lungo commissariamento". Lo ha detto Federico Gelli, responsabile Sanità della segreteria nazionale del Pd, parlando con i giornalisti a margine dei lavori della Consulta sulla sanità promossa a Catanzaro dalla segreteria regionale del partito. "I dati che sono stati presentati, anche se in maniera incompleta, dalla Regione Calabria - ha aggiunto Gelli - dimostrano che questa è una regione che non garantisce purtroppo i livelli essenziali di assistenza e, ancora oggi, ha un disavanzo di oltre 65 milioni di euro. Non è che la politica può decidere un giorno in modo alterno dall'altro. A decidere sono gli indicatori che ho citato". "Può piacere o meno - ha aggiunto Gelli - il commissario Scura. Il problema non è questo, ma è la situazione in cui si trova attualmente il sistema sanitario della Regione Calabria, che purtroppo non è solo il frutto di un lavoro di un commissario arrivato da pochi mesi ma é il risultato di molti anni in cui questa regione è stata abbandonata a se stessa nella guida e nella gestione della sanità con tutte le responsabilità a carico della classe dirigente politica e a carico dei commissari, che non hanno fatto molto probabilmente il loro dovere". "Lo Stato - ha concluso Gelli - definisce quali sono i criteri per il mantenimento del commissariamento. Purtroppo c'è da fare ancora un lunghissimo lavoro"

    Piano rientro occasione di ripartenza. "Il Piano di rientro, che scade il 31 dicembre 2015, non deve farlo il Commissario ma è pertinenza della Regione Calabria e del Governo. Il commissario deve solo eseguirlo". Lo ha detto il responsabile sanità del Pd, Federico Gelli, chiudendo a Catanzaro i lavori della Consulta regionale del partito. "Ora che il Piano sta per scadere - ha aggiunto - può essere questa l'occasione importante per un incontro che veda tutti insieme lavorare per cambiare volto alle scelte della sanità calabrese eliminando gli eventuali errori. La riscrittura del Piano sarà una scelta politica importante della Regione Calabria e verrà sottoposta al Governo dopodiché l'ufficio commissariale, uno o un altro non mi interessa, lo dovrà recepire e applicare. E questo è un principio fondamentale della primazia della politica rispetto al lavoro dei tecnici". "In Calabria - ha detto ancora Gelli - non c'è stato un incremento del debito per una cattiva gestione del commissariamento in questo anno. In ogni caso, e su questo sono d'accordo con il presidente Oliverio, non si gestisce il commissariamento solo in termini economici e guardando i conti". "Sono felice - ha aggiunto Gelli - di trovarmi qui oggi. Il clima che si respira è molto positivo ed è importante coinvolgere tutti in un confronto costruttivo che ha come obiettivo comune la ricostruzione dell'intero sistema sanitario della Calabria. La grande partecipazione e i risultati dei tavoli saranno utili per il lavoro che sarà portato avanti dal Governo regionale sulla scia dei risultati che stanno producendo le riforme del governo Renzi che l'Italia aspettava da 20 anni". "Dobbiamo impegnarci - ha detto ancora Gelli - per spendere al meglio le risorse messe a disposizione dal Governo e per fare questo serve massima attenzione nella scelta degli investimenti eliminando le spese inutili. In questa direzione fondamentale è la Legge di stabilità che permetterà di fare un salto di qualità per quanto riguarda le risorse relative ai livelli di assistenza con una particolare attenzione al tema delle malattie rare. Il Governo avrà poi la possibilità di intervenire sulle singole aziende sanitarie in perdita ed inoltre è stata inserita nella legge la possibilità di licenziare i manager che, in alcuni casi, restano i maggiori responsabili dei bilanci negativi delle aziende".

    Auspico collaborazione con Regione. "Auspico che si ritrovi un equilibrio e una collaborazione tra il lavoro dell'Ufficio del Commissario per la sanità e quello della Regione Calabria". Lo ha detto Federico Gelli, deputato Pd e responsabile nazionale sanità del partito, a margine dei lavori della Consulta regionale del settore in corso a Catanzaro. "Se si lavora e si rema da tutte e due le parti nella stessa direzione - ha aggiunto Gelli - c'è la possibilità che questa regione ce la faccia, magari non in un anno ma in due. Se invece scattano meccanismi di competizione incomprensibili, quello che ne consegue è un danno per l'intera collettività. L'interesse del Partito Democratico è che la Calabria possa tornare ad essere una regione in cui i cittadini siano orgogliosi di vivere e di avere la garanzia di essere assistiti per qualsiasi tipo di problema, soprattutto sul fronte della sanità. In particolare evitando di fare 'viaggi della speranza' che sono non solo condannabili perché impoveriscono la Regione e le professionalità locali, ma alimentano anche un meccanismo vizioso all'interno del quale i problemi della sanità non vengono risolti".

    Commissariamento positivo. "Esprimo un giudizio positivo sull'azione del Commissario non perché egli abbia la bacchetta magica e possa risolvere in pochi mesi drammi che si sono venuti a creare negli ultimi decenni, ma perché ci sono degli indicatori che, a mio avviso, sono positivi". Lo ha detto a Catanzaro il responsabile Sanità del Pd, Federico Gelli. "Il primo di questi - ha aggiunto Gelli - è lo sblocco del turnover che interviene sui problemi superando quanto fatto nel passato quando si guardava solo al dato economicistico rispetto al dato dei Lea e dell'assistenza. Lo sblocco permetterà l'immissione di 880 figure che consentiranno di aprire e attivare molti servizi interrotti per carenza di personale. Certo se si aumenta il personale lievita la spesa e, in questo, deve prevalere un delicato equilibrio che Regione da una parte e Ufficio del commissario dall'altra devono saper governare e gestire. E ancora: l'indebitamento è andato diminuendo rispetto al trend dello scorso anno e la spesa farmaceutica è calata. Sono i primi valori, che non ci fanno stare tranquilli, ma che tecnicamente, e lo dico come medico e come direttore sanitario, rappresentano primi segnali importanti di attenzione verso questa regione. L'ufficio commissariale può fare di più e di meglio? Certo, lo deve fare e questo è il compito per il quale è stato nominato e il Governo, a mio avviso, deve stare col fiato sul collo, tanto dell'Ufficio che della Regione". "C'è un difetto di comunicazione tra le due parti - ha detto ancora Gelli - che va sanato in qualche modo. Questo é anche il mio intento tenendo però conto che l'ufficio commissariale è un organismo tecnico nominato dal Governo e non dalla politica. Quello che è importante è l'obbligatoriètà della collaborazione tra Ufficio commissariale e Regione. Spero che questo clima si possa recuperare e oggi parlerò con il presidente della Regione così come, nella mia veste politica, cercherò di parlare anche con il Governo nazionale per vedere di far ritrovare una sintonia la cui assenza, a mio avviso, è un grande problema per la Regione Calabria". Secondo Gelli, "il giudizio sull'operato dell'Ufficio del commissario in Calabria non può essere politico ma deve riguardare gli indicatori e i fattori. Guardiamo gli indicatori: mi dicono dal Ministero che sono stati inviati parzialmente i dati sui rendiconti e sui livelli essenziali di assistenza. Non credo che cambierebbe moltissimo rispetto agli indicatori complessivi; tuttavia essere all'ultimo posto o al penultimo, in queste circostanze, potrebbe fare la differenza. Al di là di questo, so che a breve verrà fatto un chiarimento e si capirà se effettivamente i dati sono incompleti o meno". (

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