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Guccione "Controllare strutture socio-assistenziali"
Guccione "Controllare strutture socio-assistenziali" 08 nov 15 Alla luce della vicenda della Casa albergo di Oriolo gestita dall'Asp che ha operato e offerto servizi per 35 anni in mancanza delle autorizzazioni e dell'accreditamento previsto per legge, il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione, ha scritto al direttore generale del Dipartimento Salute della Regione Calabria, Riccardo Fatarella, per sottoporgli "la necessità di avviare una seria e attenta operazione di monitoraggio e controllo dei requisiti di edilizia sanitaria e anche dei percorsi di cura che vengono erogati nelle strutture sanitarie e socio assistenziali sia del settore pubblico che privato accreditato". "Nella missiva, Guccione dichiara - è scritto in una nota - di apprezzare l'iniziativa intrapresa da Fatarella di un monitoraggio di tutti i lodi e le transazioni avviate dalle Asp e dalle Aziende ospedaliere della Regione Calabria per fare chiarezza sugli atti amministrativi di un settore che ha rappresentato e rappresenta un vero e proprio buco nero per le finanze della sanità regionale ma rileva come il meccanismo che vede la Regione Calabria essere soggetto che autorizza, accredita e controlla, come testimoniato dai casi che sono fino ad ora emersi, va a discapito della qualità e dell'appropriatezza delle prestazioni e consente un utilizzo improprio di importanti risorse pubbliche". "In questo quadro - afferma Guccione - la Regione Calabria, con apposito protocollo operativo, aveva incaricato la fondazione Calabria Etica di supportare il dipartimento 10 della Regione Calabria - Lavoro, Formazione e Politiche sociali - nel monitoraggio delle strutture socio assistenziali autorizzate. Da tale studio è emerso che delle 408 strutture monitorate, solo 14, pari al 3 per cento del totale, sono a norma. Un quadro preoccupante in un settore fondamentale che eroga prestazioni a favore di soggetti particolarmente deboli. Alla luce di questa situazione la Regione Calabria (che già nei mesi scorsi aveva cercato di intervenire sul punto attraverso l'adozione di un provvedimento legislativo che metteva insieme il dipartimento Salute e quello dei Servizi sociali per impedire doppi pagamenti delle stesse prestazioni) dovrebbe adottare in via prioritaria un provvedimento che faccia chiarezza sullo stato degli accreditamenti e delle autorizzazioni sia nel settore pubblico che in quello privato al fine di garantire la salute dei cittadini e la corretta erogazione delle prestazioni in base ai parametri di cura e strutturali previsti dalla normativa vigente".
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