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    Consiglio regionale approva modifica Statuto e odg su Campanella

     

     

    Consiglio regionale approva modifica Statuto e odg su Campanella

    30 mar 15 Il Consiglio regionale, prima della conclusione dei lavori, ha approvato all'unanimità un ordine del giorno che "impegna la Giunta regionale ad individuare, nel più breve tempo possibile una soluzione tecnico-amministrativa che consenta di non disperdere il patrimonio di professionalità della Fondazione 'Campanella'". Per l'approvazione del documento si è anche resa necessaria una breve sospensione dei lavori chiesta dal presidente del Consiglio Antonio Scalzo che ha convocato una estemporanea Conferenza dei capigruppo per definirne meglio i contenuti. L'ordine del giorno è stato illustrato dal proponente Arturo Bova (Democratici progressisti) "prendendo in considerazione ogni ipotesi, ivi compresa - ha spiegato - la costituzione di una analoga struttura presso enti e/o strutture sanitarie pubbliche in atto esistenti al fine di salvaguardare sia i livelli occupazionali, sia i servizi sanitari finora erogati a favore dei cittadini calabresi e assolvendo al dovere, costituzionalmente sancito, di tutelare i livelli essenziali di assistenza". Sul punto si sono registrati alcuni interventi di Giuseppe Tommaso Mangialavori (Cdl) che, nel parlare della sua esperienza di medico, in relazione al trattamento di pazienti oncologici ha invitato a guardare ai 500 pazienti seguiti dalla Fondazione Campanella, oltre che ai lavoratori il cui futuro è estremamente incerto. Mangialavori si è detto poco convinto dei contenuti della mozione "che in alcune parti - ha spiegato - sembra orientata ad eliminare il problema Campanella". Domenico Tallini (Misto) ha preannunciato che nei prossimi giorni si recherà, assieme al collega Mangialavori, dal neo-commissario alla sanità Massimo Scura, "al quale illustreremo qual è la nostra idea sulla Fondazione Campanella", ed ha richiamato l'attenzione sulla scadenza del 10 aprile, data nella quale è prevista la decadenza dal servizio del personale della Fondazione. "Oggi in quest'aula - ha detto Sinibaldo Esposito (Ncd) - ci si deve interrogare su un primo punto: cosa vogliamo fare della Fondazione Campanella. Ci deve essere una volontà politica chiara che questa maggioranza deve esplicitare. La Fondazione può essere ancora recuperata e non estinta" ha aggiunto Esposito riprendendo la notizia del ricorso al Tar della stessa Fondazione contro il decreto del Prefetto che l'aveva dichiarata estinta. "Non è giuridicamente e tecnicamente fattibile - ha detto ancora - trasferire i 35 posti letto della Fondazione in altre strutture pubbliche regionali. E' necessaria la massima chiarezza anche rispetto agli stessi contenuti della mozione, laddove da una parte si parla di scongiurare la chiusura della Fondazione e dall'altra la si inserisce all'interno di altre strutture". Nel corso della riunione della Conferenza dei capigruppo è stato aggiunto un miglioramento al testo "che rappresenta - ha affermato il presidente Scalzo - uno degli impegni cui dobbiamo dare risposte". Nel testo modificato si impegna la Giunta regionale ad individuare una soluzione tecnico-giuridica che consenta la salvezza della Fondazione Campanella". Prima del voto è intervenuto il vice presidente della Giunta Enzo Ciconte che, invitando tutti a "ripristinare un momento di verità sulla Fondazione", ha parlato di groviglio giuridico enorme "che se si fosse potuto risolvere, sarebbe stato fatto già dalla precedente Giunta". Nel sottolineare gli elementi positivi della Fondazione "che innanzitutto riduce l'emigrazione sanitaria sui problemi oncologici", Ciconte si è soffermato sull'ipotesi transazione "che non può essere prevista su fondi che al momento non ci sono e non sappiamo se ci saranno", considerato che la prossima riunione del tavolo romano ex Massicci è prevista il prossimo 7 aprile. Di certo - ha concluso Ciconte - c'è la volontà della Giunta di pervenire ad una soluzione".

    Quattro i punti in odg.Il Consiglio regionale ha avviato i lavori della seduta odierna con 4 punti all'ordine del giorno dei lavori. La seconda lettura alle modifiche dello Statuto regionale, "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 25/2004, già votata nella seduta del 20 gennaio 2015, che introducono la figura del "consigliere delegato", attribuiscono al Presidente della Giunta, 'eletto direttamente dai cittadini' la facoltà di nominare liberamente i componenti l'esecutivo senza limitazioni al numero di assessori esterni, e prevedono l'abrogazione del 'consigliere supplente'". A seguire, l'assemblea ha all'esame la proposta di provvedimento amministrativo recante "Elezione di tre consiglieri regionali per la Commissione regionale tripartita, di cui uno in rappresentanza della minoranza". Chiudono l'ordine del giorno due mozioni, la prima di iniziativa dei consiglieri Giuseppe Giudiceandrea, Arturo Bova, Giuseppe Neri (Democratici progressisti) e Giuseppe Graziano (Cdl), inerente la "Norma su bollo per autoveicoli e motoveicoli ultraventennali", e la seconda, di iniziativa del consigliere Flora Sculco, (Calabria in rete) sull'esclusione della Calabria da parte di Trenitalia dal piano assunzioni nazionale.

    Approvata a maggioranza modifica Statuto. Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la legge di modifica dello Statuto regionale. Prima di dare inizio all'esame dell'ordine dei lavori, su proposta del presidente Antonio Scalzo, l'aula ha osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Giovanni Donato, segretario generale della Camera del Lavoro di Cosenza, scomparso dopo una malattia che lo aveva colpito da alcuni mesi. A seguire, su proposta del consigliere Giuseppe Mangialavori è stato approvato l'inserimento all'ordine dei lavori di una mozione per l'istituzione di un tavolo tecnico presso il Governo riguardante i vigili del fuoco discontinui della provincia di Cosenza. Una pregiudiziale sui lavori del Consiglio è stata sollevata dal consigliere Domenico Tallini (Misto), in ordine ad una sua interrogazione riguardante la presenta illegittimità del ruolo attualmente ricoperto dal segretario generale Carlo Calabrò "che secondo una mia ipotesi da verificare - ha affermato - dal 30 giugno 2014 non avrebbe potuto più ricoprire questo ruolo". Il presidente Scalzo ha assicurato una risposta entro trenta giorni da parte dell'Ufficio di Presidente, ritenendo inammissibile l'interrogazione del consigliere Tallini. L'aula ha inoltre approvato l'inserimento all'ordine dei lavori di una mozione del consigliere Franco Sergio (Oliverio Presidente) in ordine alla chiusura della sede della Banca d'Italia di Cosenza. Altre mozioni sono quelle del consigliere Giuseppe Giudiceandrea (Democratici Progressisti) a favore di un atto di indirizzo del Governo regionale rispetto all'accorpamento delle Camere di Commercio della Calabria; di Domenico Bevacqua (Pd), inerente la richiesta di un intervento della Protezione Civile nel comune di Tiriolo in ordine alla situazione in cui si trovano 30 nuclei familiari. Il consigliere regionale Arturo Bova, infine, ha proposto un ordine del giorno sulla problematica della Fondazione Campanella, "al fine di tutelare i diritti dei malati e dei lavoratori di quella struttura".

    Eletti Componenti Commissione tripartita. Il Consiglio regionale ha eletto i tre consiglieri regionali componenti della Commissione regionale tripartita, di cui uno in rappresentanza della minoranza. Per la maggioranza, con 19 voti ciascuno, sono stati eletti i consiglieri Domenico Battaglia (Pd) e Vincenzo Pasqua (Oliverio Presidente). Con 11 voti, come componente di minoranza, è stato eletto il consigliere Giuseppe Tommaso Mangialavori (Cdl). Il consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea ha ritirato la mozione che lo vedeva come primo proponente, relativa alle "Norme su bollo per autoveicoli e motoveicoli ultraventennali" annunciando la sostituzione con "un articolato e più approfondito progetto di legge sull'argomento".

    Mozione contro piano assunzioni Trenitalia. "C'è massima attenzione da parte nostra sulla problematica dei trasporti". Lo ha detto il presidente della Regione Mario Oliverio concludendo il dibattito che ha portato il Consiglio regionale ad approvare a larghissima maggioranza la mozione proposta dal consigliere Flora Sculco (Calabria in rete) inerente il piano assunzioni di Trenitalia, dal quale è stata esclusa la Calabria. Il testo della mozione "impegna la giunta regionale - ha spiegato lo stesso consigliere - a farsi interprete nei confronti di Trenitalia e del Governo nazionale della forte protesta che perviene dalla popolazione calabrese affinché Trenitalia riveda e modifichi il piano delle assunzioni e degli investimenti, che non possono continuare ad escludere e discriminare la Calabria". Oliverio, nel suo intervento, ha annunciato l'imminente istituzione di una Commissione tecnico-operativa della Giunta in collaborazione con i Dipartimenti delle Università, della Calabria di Cosenza, e della Mediterranea di Reggio Calabria. Oliverio ha stigmatizzato i contenuti di alcuni interventi "che vorrebbero far ricadere - ha detto - sull'operato dell'odierna maggioranza la responsabilità di una problematica atavica, mai affrontata con la giusta determinazione dai precedenti governi regionali. Il servizio dei trasporti - ha aggiunto Oliverio - deve deve essere ricondotto nell'alveo della legalità. Ma oltre al trasporto locale c'è il rapporto con la mobilità con il resto del Paese e del mondo. La nostra idea è quella di offrire al Consiglio regionale una proposta di ipotesi di Piano regionale dei trasporti. Ma ritengo che ognuno di noi deve compiere uno sforzo nell'ascolto, nel confronto. Evitiamo di trasformare il Consiglio regionale in una sede per la propagandistica. Altrimenti noi stessi saremo i carnefici di questa sede, di questa aula". Sul punto si era aperto, in precedenza, un breve dibattito. Ampia condivisione sui contenuti della mozione è stata espressa dai rappresentanti di tutti i gruppi. "Una condivisione, ma con motivazioni diverse" è stata espressa dal consigliere Domenico Tallini (Misto) secondo il quale "non basta la mozione. Servono iniziative forti". Tallini ha proposto la convocazione a Roma, di un Consiglio regionale di protesta. "Altrimenti - ha concluso - questo rischia di rimanere uno dei tanti documenti demagogici di questo Consiglio regionale, e non riusciremo a recuperare il rapporto con l'opinione pubblica ed i cittadini calabresi". "Di ennesimo danno nei confronti della Calabria" ha parlato il consigliere Giuseppe Graziano (Cdl), mentre Orlandino Greco (Oliverio Presidente) ha proposto un incontro con tutti i parlamentari calabresi "deputati e senatori attraverso i quali chiedere conto a Trenitalia delle scelte che si stanno compiendo. Nell'esprimere consenso sui contenuti della mozione Sculco, Alessandro Nicolò, capogruppo di Forza Italia, ha affermato che il documento "consente di aprire una discussione importante in Consiglio regionale. Trenitalia tratta la Calabria come il tallone d'Achille del paese, ma le responsabilità - ha aggiunto - sono anche del Governo regionale. Dei 100 miliardi di euro di investimento per l'alta velocità in Italia, nemmeno un euro ha riguardato la Calabria nella tratta tra Salerno e Reggio Calabria". E' seguito l'intervento di Francesco Cannizzaro (Cdl) che ha condiviso la proposta avanzata dal capogruppo di Fi, Nicoò circa l'indizione di una seduta ad hoc del Consiglio regionale. Il Consiglio ha quindi approvato all'unanimità la mozione presentata dal consigliere Mangialavori sull'istituzione di un tavolo tecnico sui Vigili del fuoco discontinui, quella in ordine ai danni causati dal movimento franoso nel Comune di Oriolo, presentata dal consigliere Pd Domenico Bevacqua e del consigliere Giuseppe Giudiceandrea riguardante l'accorpamento delle Camere di Commercio della Calabria. All'unanimità è stato approvato l'ordine del giorno, illustrato dal consigliere Franco Sergio (Oliverio Presidente) per chiedere "Misure urgenti al fine di evitare la chiusura della sede della Banca d'Italia di Cosenza".

    "L'approvazione unanime di un ordine del giorno sulla Fondazione Campanella da parte dell'Assemblea da' spinta all'impegno che dobbiamo portare avanti per salvaguardare sia i livelli occupazionali, sia le prestazioni sanitarie in campo oncologico erogate dall'istituto". Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Tonino Scalzo, al termine dei lavori dell'assemblea dopo il via libera del testo da maggioranza e opposizione. "La volontà espressa dall'aula - ha aggiunto Scalzo - è molto chiara. L'ordine del giorno licenziato in sede di Conferenza dei capigruppo e poi approvato dal Consiglio testimonia l'attenzione altissima che viene rivolta a questa intricata vicenda. Un tema su cui il presidente Oliverio si è impegnato fin dal momento del suo insediamento con il massimo impegno. In ballo c'è il futuro di centinaia di lavoratori, ma anche di una struttura che rappresenta un punto di riferimento per i malati oncologici calabresi. Stiamo facendo il massimo per trovare una via d'uscita e una soluzione che salvaguardi tutti gli interessi in discussione".

    "Dobbiamo avere il coraggio di guardare allo Statuto con uno spirito quasi rivoluzionario, trasformando tale strumento in una piattaforma normativa la cui unica finalità consiste nell'offrire ai cittadini una regione più snella ed efficace, volta a programmare e indirizzare, non solo a gestire". Lo ha dichiarato il consigliere regionale Mimmo Bevacqua, esprimendo "piena soddisfazione per l'approvazione delle variazioni dello Statuto regionale in seconda lettura avvenuta nel corso della riunione del Consiglio regionale". "Il traguardo che dobbiamo porci - ha aggiunto l'esponente del Pd - deve essere ambizioso, sapendo cogliere a livello nazionale e locale le spinte di cambiamento in atto che ci devono portare a guardare, con celerità e determinazione, ad un nuovo regionalismo ed a tutto ciò che questo può e deve implicare. Auspico una riforma complessiva della Carta regionale che abbia in animo non solo l'eliminazione del consigliere supplente e del limite agli assessori esterni, e l'introduzione della figura del consigliere delegato che sono aggiustamenti in corso d'opera, utili ma non risolutivi. La nuova strada da imboccare con convinzione è quella di un regionalismo maturo, che significa nuove e diverse competenze e, soprattutto, piena responsabilità nel caso di cattiva gestione". Sull'elaborazione della nuova Carta regionale, Bevacqua lancia "l'idea di una consultazione pubblica, magari on-line, aperta e inclusiva, che coinvolga anche le scuole superiori, per chiedere ad ogni cittadino calabrese di contribuire a far nascere la regione che vorrebbe. Una sorta di raccolta di buone idee attraverso la quale accorciare anche la distanza, talvolta pesante, tra le nuove generazioni, la politica e le istituzioni".

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