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La Bindi a Limbadi visita sito per Università Antimafia
La Bindi a Limbadi visita sito per Università Antimafia 15 mag 15 Il Presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, ha effettuato oggi pomeriggio a Limbadi un sopralluogo in due beni confiscati alla cosca della 'ndrangheta dei Mancuso che saranno destinati ad ospitare l'Università nazionale dell'antimafia, promossa dal Coordinamento nazionale Riferimenti. I lavori sono stati ultimati. Le aule multimediali ed i residence per gli stagisti sono stati arredati. Rosy Bindi ha effettuato il sopralluogo insieme al Presidente di Riferimenti, Adriana Musella. "Meno di un anno fa - ha detto Bindi nel corso del sopralluogo - eravamo qui e questo era un rudere. Adesso è una sede di studi di formazione per i giovani, amministratori e forze dell'ordine. In un anno è stato compiuto dalle istituzioni anche locali un passo estremamente significativo. Adesso questo stesso sforzo che abbiamo profuso per realizzare queste mura lo impiegheremo per riempire ciò che esse conterranno. Viva la formazione e viva il clima della legalità con l'impegno e l'auspicio che vi siano sempre più strutture in questa terra per combattere la 'ndrangheta. Quando il Comune di Limbadi doveva essere sciolto per mafia, il Consiglio dei ministri decise di non farlo e noi considerammo quella scelta sbagliata. Da parte loro, i commissari prefettizi nominati dopo le dimissioni del sindaco e dei consiglieri di maggioranza hanno lavorato in modo egregio, reperendo i fondi messi a disposizione per rimettere in sesto questa struttura". "C'è bisogno - ha concluso - di strutture per le università, per gli amministratori, per le forze dell'ordine. Sarebbe da irresponsabili non utilizzare questa sede. Se ciò dovesse avvenire, e non lo credo, torneremo a Limbadi per capirne i motivi. Il 31 maggio ci saranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale e noi ci auguriamo che i cittadini scelgano bene la nuova Amministrazione e che questa proceda, al di là delle maggioranze politiche, contro le cosche mafiose". Musella: Ateneo è vittoria dello Stato. "L'Università dell'Antimafia a Limbadi è una vittoria dello Stato". Lo ha detto la Presidente del Coordinamento Antimafia Riferimenti, Adriana Musella, nel corso del sopralluogo con la presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi. "Dopo anni di attesa denunce, minacce, due consigli comunali decaduti - ha aggiunto - l'idea si fa realtà. Le abitazioni della più potente famiglia della 'ndrangheta calabrese, i Mancuso, saranno sede dell'Università nazionale dell'antimafia. Il progetto del Coordinamento nazionale antimafia Riferimenti assegnatario dei beni confiscati si concretizza. A Limbadi sorge un campus antimafia sul modello delle Università americane. Oggi la Presidente della Commissione antimafia in Calabria per un sopralluogo agli immobili confiscati. Una vittoria per noi, che non ci siamo arresi alle numerose intimidazioni e al divieto di qualcuno che ci imperava di non mettere piede in quel Paese, ed una vittoria dello Stato". "Come Coordinamento antimafia Riferimenti - ha concluso Musella - ringraziamo il prefetto di Vibo, Giovanni Bruno, perchè si deve a lui e al suo pugno fermo se oggi l'Università vede la luce". Bianchi: Una vittoria di tutti. "E' una vittoria per lo Stato e per la società tutta, non solo per la comunità di Limbadi, che oggi potrà contare su una nuova struttura che sarà a disposizione dei giovani e delle associazioni del territorio". Così la parlamentare Ncd Dorina Bianchi, componente della Commissione Parlamentare antimafia, circa la visita a Limbadi dove sorgerà l'Università dell'Antimafia. "Una struttura confiscata molti anni fa - aggiunge - che, come ulteriore sfregio alle istituzioni, qualcuno aveva danneggiato e che ora, lo Stato ha completamente ristrutturato per farne un'università dell'antimafia nella quale lavorerà l'associazione Riferimenti per promuovere la cultura della legalità, soprattutto nelle nuove generazioni. L'acquisizione di beni e immobili in disponibilità della 'ndrangheta è un segno concreto, non solo simbolico della presenza e della forza dello Stato contro le organizzazioni criminali".
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