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    In prima commissione regionale il riordino degli Enti dopo legge Delrio

     

     

    In prima commissione regionale il riordino degli Enti dopo legge Delrio

    13 mag 15 La prima Commissione consiliare, 'Affari istituzionali, generali, riforme e decentramento', presieduta dal consigliere Franco Sergio (Oliverio Presidente), ha dedicato la seduta odierna ad un lungo dibattito con il partenariato istituzionale e sociale su importanti proposte di legge che riguardano l'attuazione del processo di riordino delle funzioni amministrative a seguito della legge 'Delrio' (rapporto Regione-Province); la disciplina delle forme associative delle unioni di Comuni e delle fusioni tra enti; il quadro normativo per la così detta 'area vasta' e la Città metropolitana; le nuove disposizioni in materia di gestione del personale della Regione. Le proposte di legge sono d'iniziativa della Giunta regionale e dei consiglieri Orlandino Greco (Oliverio Presidente) e Giovanni Nucera (la Sinistra). Il progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale, tra l'altro, prevede che "la Regione possa, nei limiti delle competenze proprie e delle risorse disponibili, promuovere e sostenere ogni iniziativa opportuna per favorire la ricollocazione del personale (delle Province) in eccedenza anche mediante l'attivazione di processi di riqualificazione professionale e di outplacement. Alle Province - prosegue l'articolato - sono assicurate le risorse necessarie per l'espletamento delle funzioni affidate per l'esercizio". Inoltre, il Pdl della Giunta, "prende atto della specificità della istituita Città Metropolitana di Reggio Calabria", per la quale si prevede sarà dettata specifica disciplina specifica disciplina. Il progetto di legge di iniziativa del consigliere Greco costituisce "la tratta di una prima tappa di un più ampio processo di ridefinizione degli assetti territoriali regionali, locali e di area vasta che condurrà la nostra Regione ad introdurre un sistema di governance nuovo e più vicino ai territori". "Viene valorizzato il ruolo dei Comuni - si evidenzia - soprattutto quando svolgono le funzioni in forme di esercizio associato; si persegue la semplificazione e razionalizzazione delle procedure, evitando "lo spezzettamento" delle competenze, si riafferma la supremazia per la Regione della funzione legislativa, di programmazione, indirizzo, coordinamento e controllo, come voluto dalla Costituzione, avviando così una utile quanto indispensabile inversione della rotta che nel tempo ha trasformato invece questo Ente in una pesante macchina burocratica gestionale". "Ai nuovi Enti di Area Vasta, già titolari di funzioni proprie, per come individuate nel comma 85 della legge 56/2014 - prosegue la relazione introduttiva - ovvero, pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, tutela e valorizzazione dell'ambiente; pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale, costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale; programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale;raccolta ed elaborazione dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali; gestione dell'edilizia scolastica; controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione in ambito provinciale delle pari opportunità, viene attribuita, ampliata e modulata, la funzione di raccordo e supporto ai Comuni, anche con la possibilità che si sostituiscano a questi nella gestione di specifiche funzioni qualora risultino nell'impossibilità di assicurarle in maniera efficace ed efficiente". Il progetto di legge sottoscritto dal consigliere Giovanni Nucera, composto da due soli articoli, recita che "al fine di accelerare il processo di riorganizzazione degli uffici regionali, senza aumentare la relativa spesa di personale, per gli anni 2016, 2017 e 2018 - si legge nella relazione - ai dipendenti a tempo indeterminato di Giunta e Consiglio Regionale in servizio continuativo da almeno cinque anni alla data, rispettivamente, del 31 dicembre 2015, 2016, 2017, che presentano apposita istanza di risoluzione anticipata del rapporto di lavoro, è erogata, subordinatamente all'accettazione della proposta di risoluzione da parte dell'Ente, una indennità supplementare, pari a sette mensilità della retribuzione lorda risultante dalla media degli ultimi dodici mesi di servizio, per ciascuno degli anni necessari al raggiungimento dei limiti di età previsti dalla normativa tempo per tempo vigente in materia pensionistica e comunque, per un massimo di cinque anni. L'istanza di risoluzione anticipata di cui al comma 1, pena l'esclusione, deve essere presentata, per l'anno 2016 entro 30 giorni dalla pubblicazione della presente legge, mentre per gli anni 2017 e 2018, non prima del 1° ottobre e non oltre il 30 novembre dell'anno precedente, secondo le modalità contenute in apposito avviso pubblicato sui siti web di Giunta e Consiglio Regionale". "Com'è evidente - ha detto il presidente Franco Sergio - si tratta di proposte di legge di 'sistema' che abbisognano di un confronto serrato e del contributo di quanti, sindacati e istituzioni, sono soggetti attivi di contrattazione e di partenariato istituzionale. Oggi la Commissione ha avviato una prima sezione di confronto che ha già permesso di incardinare una discussione proficua. "Un metodo di lavoro - ha sottolineato Sergio - che servirà certamente a raggiungere l'obiettivo dell'approvazione dei provvedimenti in un quadro di concertazione entro la fine dell'anno, così come ha voluto indicare il presidente Mario Oliverio". Alla seduta hanno fornito il loro contributo i consiglieri Nazzareno Salerno (Fi), Ubaldo Esposito (Ncd), Arturo Bova (Democratici e progressisti) e Flora Sculco (Calabria in Rete).

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