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    Guccione "PD intervenga, Governo lontano da Regione su Lsu-Lpu"

     

     

    Guccione "PD intervenga, Governo lontano da Regione su Lsu-Lpu"

    23 lug 15 "La decisione della commissione Bilancio del Senato di non approvare la norma per gli Lsu/lpu calabresi elaborata a marzo dal tavolo interministeriale Interno e Lavoro è un fatto grave che rappresenta il corollario di una serie di atti del governo contro la Calabria come già era avvenuto qualche settimana fa quando la stessa norma era stata inserita nel decreto enti locali e poi immotivatamente cassata durante i lavori del Consiglio dei ministri". Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd ed ex assessore Carlo Guccione. "Una norma - prosegue - di carattere giuridico elaborata congiuntamente dai ministeri Interno e Lavoro che equipara le risorse regionali pari a 38 milioni di euro già disponibili per la contrattualizzazione e la stabilizzazione dei circa 5mila Lsu/Lpu calabresi ai 50 milioni di risorse nazionali stanziati nella finanziaria 2014 per gli Lsu/Lpu calabresi che vanno in deroga al Patto di stabilità. È da ricordare che il ministero del Lavoro, per effetto della legge di stabilità 2014, ha emanato ad ottobre 2014 un DI recante modalità e criteri di assegnazione delle risorse agli enti pubblici della Calabria per l'assunzione, entro il 2014, con contratto a tempo determinato, di Lsu/Lpu, stanziando 50 milioni di euro. Per come previsto nell'art. 6 del decreto, vistato dalla Corte dei Conti il 6 novembre 2014, la Regione ha stanziato ulteriori 38 mln al fine di assicurare il processo di stabilizzazione per l'intero anno e l'intero bacino. La mancata approvazione dell'emendamento sulla cumulabilità delle risorse ministeriali e regionali, in pratica sulla possibilità di estendere le deroghe legislative previste per la contrattualizzazione a tempo determinato dei Lsu/Lpu, anche nel caso di utilizzo di risorse regionali, renderebbero improduttivi i 50 mln ministeriali trasferiti ai Comuni che garantiscono la copertura dei contratti per circa 6 mesi. In questi mesi abbiamo operato, di concerto con il ministero del Lavoro e con le parti sociali, per assicurare la contrattualizzazione a tutti i Lsu/Lpu del bacino e nei mesi precedenti abbiamo dato disposizioni agli uffici di trasferire le risorse ai Comuni assicurando la copertura per l'intero anno. È stato fatto uno sforzo enorme per dare sicurezza e certezza a migliaia di lavoratori sfiduciati che hanno svolto per oltre 15 anni lavoro in nero per le istituzioni assicurando con la loro opera servizi indispensabili alle popolazioni ed ai territori calabresi. Fare rientrare nel bacino Lsu/Lpu tali lavoratori solo per discrepanze e diverse interpretazioni giuridiche tra i ministeri interessati, creerebbe una situazione di caos amministrativo all'interno della Regione e dello stesso ministero non più facilmente gestibile. Si creerebbero i presupposti per una situazione finanziaria più pesante per il ministero, con un aggravio dei costi ingenti. Ai lavoratori rientrati nel bacino a fine contrattualizzazione devono essere garantiti gli emolumenti che restano a carico dello stesso ministero. Si continuerebbero ad erogare sostegni al reddito per anni, i cui costi, tra risorse ministeriali e regionali, sono maggiori rispetto a quelli previsti per il processo di contrattualizzazione e stabilizzazione della durata di tre anni. È chiaro che emerge un vero e proprio problema politico nel rapporto tra la Regione e il governo. Questa vicenda che ha del paradossale avviene dopo le note vicende del commissariamento della sanità, la nomina di un ammiraglio all'autorità portuale di Gioia Tauro e il passaggio di competenze al porto di Messina, tutto ciò non è più tollerabile perché crea gravi danni ai calabresi e all'economia della nostra regione. Il ministro Delrio arriverà tra qualche giorno in Calabria e dovrà rispondere di una grave scelta fatta dal governo che danneggia i diritti dei Lsu/Lpu. C'è bisogno di una mobilitazione che sia in grado di modificare questo atteggiamento ostile verso la comunità calabrese. Entro il 30 luglio va approvata tale norma che, ribadisco, è stata approvata di concerto tra Regione, ministero dell'Interno e ministero del Lavoro". "Il processo di stabilizzazione e contrattualizzazione - conclude Guccione - non può essere interrotto. Non si tratta di chiedere risorse aggiuntive ma di dare alle risorse regionali gli stessi effetti di quelle messe a disposizione dal governo nazionale. Al mio partito, al Pd, chiedo di fare la propria parte".

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