M5S "In Calabria troppi sprechi e diritto alla salute negato" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

M5S "In Calabria troppi sprechi e diritto alla salute negato"

20 lug 15 "Sulla Sanità in Calabria serve un dibattito più attento perché non è più pensabile lasciare impuniti sprechi che rendono la spesa più esosa rispetto a quanto viene prodotto effettivamente nel comparto sanitario". Lo ha detto il senatore Nicola Morra nel corso di una conferenza stampa a Catanzaro dal Movimento 5 Stelle per parlare della situazione della Sanità in Calabria. "Le ragioni della malapolitica - ha aggiunto Morra - hanno spinto i nostri rappresentanti istituzionali ad utilizzare la sanità per fare affari illeciti ed illegittimi. Troppe volte ci troviamo, nella ricerca di un'interlocuzione, di fronte ad un muro di gomma perché evidentemente gli interessi sono divergenti. Adesso basta con sprechi e malversazioni. Basta con l'utilizzo della cosa pubblica per scopi privati". Riguardo il cosiddetto "personale imboscato", Morra, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha detto che "è chiaro che i nostri ospedali pubblici sono usati per questo o quell'interesse politico. Basti pensare che all'ospedale dell'Annunziata di Cosenza, due terzi del personale sono di natura amministrativa e solo un terzo è medico. Come fanno i primari a combattere la loro 'guerra' se mancano loro le frecce visto che su venti medici in servizio 12, che figurano sulla carta, in realtà non lavorano? Tutto ciò accade solo nel pubblico e non nel privato. Ci sarà un motivo perchè accade tutto questo?". Alla conferenza stampa erano presenti anche i deputati Paolo Parentela e Dalila Nesci. "La Calabria - ha detto Parentela - è un'altra 'terra dei fuochi. Qui la gente muore silenziosamente. Per questo abbiamo chiesto l'istituzione del registro dei tumori e di quello epidemiologico e non si capisce il perché il Governo non si interessa di questa regione, che ha gli stessi diritti delle altre". Parentela è tornato anche sulla vicenda della Cardiochirurgia dell'Azienda Universitaria Materdomini di Catanzaro. "Siamo sempre accusati - ha detto il deputato - di voler il male della regione, ma quando chiediamo spiegazioni sulla Cardiochirurgia a Catanzaro pretendendo una terapia intensiva dedicata lo facciamo per i calabresi perché una terapia intensiva generica è a rischio infezione per chi viene operato di cuore. Se la Regione Calabria continua ad erogare all'Università gli stessi fondi anche 'contra legem', almeno si facesse questa cardiochirurgia? Che fine fanno altrimenti quei soldi? Non si capisce il silenzio del centrodestra e del centrosinistra su queste questioni". Al centro del dibattito anche il commissario ad acta Massimo Scura e tutto il sistema commissariale. "In Calabria, nonostante i numerosi anni di commissariamento - ha sottolineato Dalila Nesci - il diritto alla salute non è garantito. Nessuno qui deve più pensare che può fare il suo lavoro in modo superficiale. Non è più possibile sostenere economicamente senza risultati una struttura commissariale come quella che abbiamo. Lo vedrete nel dossier che è online sul mio sito. Da anni sappiamo bene cosa fare grazie alle varie commissioni istituite, ma nessuno lo ha fatto. Sprechi ovunque. Dalla cardiochirurgia di Reggio Calabria, che ci è costata sette milioni di euro, ai numerosi ospedali periferici che vogliono chiudere. Vogliamo che vengano eliminate tutte le degenerazioni della politica calabrese".