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    Barbanti "Fare verifiche budget sanità, rischio contenziosi"

     

     

    Barbanti "Fare verifiche budget sanità, rischio contenziosi"

    15 lug 15 Il deputato Sebastiano Barbanti ha presentato un' interrogazione al Presidente del Consiglio ed ai Ministri della Sanità e dell'Economia e Finanze sulla vicenda dei budget per le case di cura chiedendo "interventi urgenti per evitare l'instaurarsi di un contenzioso tra la Regione Calabria e le case di cura potenzialmente in grado di beneficiare dei fondi stessi in cambio dell'erogazione del servizio e per far sì che in Calabria si adottino provvedimenti da parte del commissario Scura improntati al rispetto del principio di trasparenza". "E' fatto notorio - scrive Barbanti - che il settore sanitario della Regione Calabria è commissariato dal 2010 e tra gli obiettivi che il Governo ha assegnato al commissario Massimo Scura e al sub commissario Andrea Urbani c'è la 'Definizione dei contratti con gli erogatori privati accreditati e dei tetti di spesa delle relative prestazioni'. Il 6 luglio è stato emanato il decreto commissariale n. 80 del 2015 con il quale, pur mantenendo invariato il saldo del capitolo di bilancio pari a 189 milioni di euro, riassegna la parte del fondo precedentemente erogato alla Fondazione Campanella. L'importo in questione è pari a circa 10 milioni di euro, fondi che dovrebbero essere utilizzati, come disposto dal decreto, per garantire il miglior funzionamento di tutti gli enti che erogano prestazioni per il servizio sanitario nazionale e che la Struttura commissariale dovrebbe utilizzare dando priorità dell'utilizzo che garantisca la possibilità di fornire maggiori e migliori prestazioni ai Drg (Raggruppamenti omogenei di diagnosi) caratterizzati da forte mobilità passiva dei pazienti, con i conseguenti disagi e aumento dei costi di cura per gli stessi". "Dalla comparazione del budget - prosegue il deputato - assegnato alle singole strutture accreditate con il decreto n. 80 del 2015 rispetto al budget 2014 e con la prestazioni e attività effettivamente fornite nel 2014, emerge che il criterio adottato è diametralmente opposto a quello stabilito nel decreto citato. Infatti sono state premiate con finanziamenti alcune strutture che non erogano prestazioni a forte impatto sulla mobilità passiva. Vi è poi da rilevare il fatto che nel decreto la struttura commissariale non ha reso noto i criteri utilizzati per l'erogazione dei fondi. Quindi, a nostro avviso, c'è il fondato sospetto che i criteri utilizzati non siano coincidenti a quelli della trasparenza, ma al contrario a quelli di opacità e soprattutto siano stati improntati a quello della discrezionalità. Si segnala altresì che il budget per le strutture dell'Asp di Cosenza è stato incrementato di 6 milioni di euro e fonti di stampa hanno reso noto che il 3 luglio sono state convocate tutte le strutture sanitarie della provincia di Cosenza per un incontro tenutosi il 6 luglio alle ore 11 presso la sede dell'Asp stessa al fine di stabilire l'ottimale allocazione delle risorse rispetto alle finalità previste nel decreto. Durante l'incontro non sono stati in alcun modo illustrati i criteri che sarebbero stati adottati per l'utilizzo dei fondi pubblici. Nonostante ciò, il giorno stesso la struttura commissariale ha proceduto a firmare il decreto. A nostro avviso risulta evidente che la riunione sia stata meramente formale poichè erano stati già decisi modalità e beneficiari dei fondi del budget 2015 da assegnare". "Si rileva da fonti di stampa - conclude - che il 33% della quota già assegnata alla Fondazione Campanella oggi in liquidazione, pari a un valore di 10 milioni di euro, sia stata distolta dalla disponibilità della stessa Fondazione per essere assegnata, senza alcun confronto preventivo con gli organi politici della Regione e senza dare alcuna motivazione a sostegno della decisione presa unilateralmente dal commissario ad acta. In seguito ai fatti descritti, il presidente della Regione Mario Oliverio ha chiesto al commissario per il Piano di Rientro di sospendere gli effetti scaturenti dal decreto e dare avvio ad una nuova istruttoria per l'emanazione di un decreto sostitutivo. Il commissario ha ritenuto inopportuno quanto richiesto da Oliverio, dichiarando di voler proseguire nella sua azione"

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