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    Barbanti "Non trasparente decreto su buget sanità"

     

     

    Barbanti "Non trasparente decreto su buget sanità"

    11 lug 15 "Il Governo nel 2010 ha commissariato la Sanità calabrese per la qualità scadente del servizi e i debiti nascosti dai manager delle aziende. Dopo 5 anni non solo i servizi sono peggiorati, ma alcuni atti non sono per nulla trasparenti e sono improntati alla discrezionalità come dimostra il decreto 80/2015 sull'assegnazione dei budget per quest'anno". Lo afferma in una nota il deputato Sebastiano Barbanti. "Una circolare del 3 luglio - aggiunge - convocava tutte le strutture sanitarie della provincia di Cosenza ad un incontro per il 6 luglio alle ore 11. Una riunione, come ce ne sono state altre negli anni, per discutere la definizione dei budget. E paradossale che mentre a Cosenza si teneva la riunione , a Catanzaro presso l'ufficio del commissario per il piano di rientro si firmava il decreto. E' lecito sospettare che le decisioni siano state prese non dalle Asp ma altrove e che questa riunione farsa serviva da paravento per chi aveva già deciso come assegnare il budget 2015?? E' paradossale che il 33% della quota un tempo assegnata alla Fondazione Campanella per un valore di 10 milioni di euro sia stato assegnata a due strutture sanitarie di Cosenza appartenenti allo stesso gruppo imprenditoriale. Ed è ancora di più paradossale che nel decreto 80/2015 che porta la firma del commissario ad acta del piano di rientro Massimo Scura, del sub Andrea Urbani e di due dirigenti della Regione, non è indicato il criterio con cui vengono riassegnati i fondi ex Campanella". "Ciò che sta accadendo - prosegue Barbanti - nella sanità calabrese negli ultimi mesi è molto grave, lunedì presenterò un'interrogazione parlamentare per denunciare al presidente del consiglio Matteo Renzi e al ministro della Salute Beatrice Lorenzin tutte le "strane anomalie" che stanno accompagnando questa fase della programmazione sanitaria. Una dettagliata relazione per far capire al Governo che se l'obiettivo del commissariamento della sanità calabrese era di risanare i conti e dare migliori servizi, questi è fallito miseramente. La trasparenza degli atti viene prima di ogni altra considerazione e presso l'Ufficio del Commissario non sempre la trasparenza è negli atti. Di questo il Governo deve essere informato, così come la magistratura farebbe bene ad acquisire ogni elemento utile a capire se nelle scelte che ogni giorno si fanno ci sia discrezionalità da parte di chi è stato nominato dal Governo a risanare la sanità della mia regione".

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