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    M5S chiedono la testa della Bruno Bossio in antimafia, la replica "Tentativo di condizionamento"

     

     

    M5S chiedono la testa della Bruno Bossio in antimafia, la replica "Tentativo di condizionamento"

    06 lug 15 "Enza Bruno Bossio esca dalla commissione Antimafia, dopo la notizia di finanziamenti alla deputata Pd da parte di società finite nel mirino della Direzione investigativa antimafia di Catanzaro". Lo chiedono i membri M5S della Commissione Antimafia e i parlamentari M5S calabresi, anche con una lettera indirizzata al capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato, e al presidente della commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi, in cui è riassunta tutta la vicenda. "Riace srl e Centro clinico San Vitaliano srl, nel 2014 confiscate dalla Direzione investigativa antimafia catanzarese, hanno finanziato la campagna elettorale della Bruno Bossio. Le due società sono state 'ritenute riconducibili all'imprenditore Pietro Citrigno, condannato in via definitiva a quattro anni ed otto mesi di reclusione per usura aggravata al termine dell'indagine denominata Twister'. Sono fatti che richiedono un'azione decisa da parte dei vertici PD nella rimozione della Bruno Bossio". I parlamentari M5s hanno preparato a riguardo anche un'interrogazione al governo, per l'acquisizione di ulteriori elementi. "La deputata Bruno Bossio - sostengono - lasci spontaneamente la Commissione parlamentare Antimafia, anche perché in audizione sminuì il valore d'inchiesta di importanti dichiarazioni di Luciano Regolo, sentito sul caso della mancata uscita del quotidiano L'Ora della Calabria, allora edito proprio da Citrigno". "In ogni caso - precisano i 5 Stelle - il Pd deve assumere rapidamente una posizione a garanzia dell'indipendenza e quindi della credibilità commissione Antimafia".

    Bruno Bossio replica: tentativo di condizionamento. "E' assai grave che i parlamentari 5 stelle strumentalizzino e diano la sponda al direttore del "Corriere della Calabria" Paolo Pollichieni. Ho dato mandato ai miei legali per presentare denuncia nei confronti del suddetto giornalista per aver pubblicato proprio ieri notizie false e calunniose a mio danno". A sostenerlo è il deputato Pd Vincenza Bruno Bossio, componente della Commissione Antimafia, a cui i Cinque Stelle hanno chiesto di lasciare la Commissione. "L'obiettivo di questo attacco è abbastanza esplicito: si vuole condizionare la Commissione Parlamentare Antimafia sui contenuti della relazione su "Mafia e giornalismo in Calabria". La richiesta delle mie dimissioni dall'Antimafia suona come una vera e propria ritorsione al fatto che mi sono battuta affinché venissero apportate modifiche e si svolgessero attività di approfondimento sulla relazione", prosegue Bruno Bossio. "Ciò è avvenuto nell'ultima seduta della Commissione e quando Pollichieni aveva già anticipato e pubblicato ampi stralci di questa relazione sul "Corriere della Calabria" di cui egli è direttore ed editore. Ha persino presentato la relazione come se fosse stata già approvata e votata dalla Commissione Antimafia", prosegue il deputato. "La credibilità della Commissione Antimafia è messa a dura prova proprio da chi favorisce i tentativi di condizionamento per orientare i lavori di questo organismo e favorire la tesi di alcuni settori che in Calabria vorrebbero si scambiasse la mafia con l'antimafia", aggiunge ancora il deputato Pd Vincenza Bruno Bossio. "Denuncio Pollichieni - spiega il deputato - per la sua azione diffamatoria dal momento che io non ho oscurato nessun dato, anzi, ho firmato presso gli uffici della Camera dei deputati la liberatoria per autorizzare la pubblicazione dei nomi dei sottoscrittori e delle relative cifre che sono state versate a sostegno della mia campagna elettorale. Per verificare quanto affermo è sufficiente cliccare sul sito istituzionale della Camera dei deputati. E' tutto chiaro ed in trasparenza". "Le stesse società a cui fa riferimento Pollichieni e, dunque, oggetto della posizione dei parlamentari 5 stelle, non annoverano tra i soci proprietari il Citrigno che è stato oggetto di condanna nel processo Twister. Anche qui - precisa l'esponente del Pd - c'è da fare molta chiarezza ma nel senso che a dover dare conto di un torbido contesto è soprattutto il Pollichieni che tutti ricordano come il direttore del quotidiano edito da Citrigno. Se pensano di zittirmi non ci riusciranno. Mi batterò in ogni sede perché si ristabilisca ogni verità a favore della democrazia, della trasparenza e per tutelare la funzione istituzionale da evidenti minacce e ricatti", conclude La Bruno Bossio.

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