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Lanzetta dura "Oliverio non poteva non sapere di formare Giunta di indagati"
La Lanzetta dura "Oliverio non poteva non sapere di formare Giunta di indagati" 29 giu 15 "Ancora non si è capito perché Oliverio ha voluto nominare assessori già indagati, ben sapendo di rischiare la fine della sua giunta". A dirlo è Maria Carmela Lanzetta, ex ministro per gli affari regionali, che - in un'intervista al Corriere della Sera - ritorna sul suo no ad un posto da assessore in Calabria, per "considerazioni politiche", vista la presenza in giunta di Nino De Gaetano, indicato come assessore regionali ai lavori pubblici, arrestato venerdì. "Parlai - afferma - prima con Renzi e poi con Delrio, il giorno dopo aver saputo della nomina di De Gaetano. Dissi che non sarei entrata nella giunta e che avrei mantenuto la parola data di dimissioni da ministro. Non mi sono pentita. Ci furono anche critiche feroci e insulti. Non da parte di Oliverio, ma dai suoi compagni. Potrei rispondere con il detto di Gandhi: 'Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci'". Il governatore dovrebbe dimettersi? "Ha vissuto e operato 'Aspettando Godot'. Più o meno per le stesse motivazioni la Polverini si è dimessa. Oliverio dice che sono fatti avvenuti anni prima: decida secondo coscienza", risponde Lanzetta, che dopo la vicenda è tornata alla sua professione di farmacista, e si dice pronta a un ritorno in politica: "Se me lo chiedessero sì. A certe condizioni mi piacerebbe tornare in politica". "Se Carmela Lanzetta, dopo il doppio fallimento come sindaco di Monasterace e come Ministro degli Affari regionali, vuole tornare a fare politica usi argomenti più credibili anziché lanciare offese gratuite e accuse infondate alla Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia". Lo sostiene, in una nota, Giovanni Altomare, vicesindaco di Rogliano e componente dell'Assemblea regionale del Pd. "Bindi ha sempre agito correttamente - aggiunge - sia nella verifica sui candidati alle elezioni regionali, e solo chi non ha senso delle istituzioni può ancora parlare di un uso improprio della Commissione, sia sulle vicende calabresi dimostrando vera attenzione nella lotta contro i poteri mafiosi. Anche nell'ultima missione in Calabria, Bindi non ha fatto sconti a nessuno. L'inchiesta sui rimborsi delle spese regionali non riguarda l'Antimafia e confondere i piani è un'altra prova di falsificazione delle realtà. Basta leggere i giornali del giorno dopo per capire che la frase di Bindi su De Gaetano si riferiva al presidente Oliverio che, davanti alla Commissione e poi con i giornalisti, si era assunto la piena responsabilità politica di quella nomina". "Alla Calabria e al Pd calabrese - conclude Altomare - non serve il cinismo di chi, come Lanzetta, ha costruito per sua stessa ammissione la propria immagine politica di sindaca anti 'ndrangheta sul nulla".
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© 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713
del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |