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Cgil "Su porto di Gioia Governo fa solo propaganda"
Cgil "Su porto di Gioia Governo fa solo propaganda" 05 giu 15 "Dopo l'incontro di ieri con l'assessore regionale ai trasporti, Nino De Gaetano, e l'amministratore delegato di Mct, Bagalà, si comincia a capire che l'orientamento della Giunta regionale e del presidente Oliverio va nella direzione giusta, da noi da anni auspicata, che favorisce la ripresa dell'attività portuale e della prospettiva industriale". Lo afferma, in una nota, Nino Costantino, segretario generale della Cgil Piana di Gioia Tauro. "Certamente - prosegue Costantino - ha inciso la decisione di Oliverio di assegnare 3 milioni di euro per l'abbattimento delle tasse di ancoraggio che ha favorito la concreta decisione di Aponte, proprietario di Msc, di intervenire a Gioia Tauro facendo aumentare già da luglio i movimenti a 40 mila settimanali, oltre alla volontà di localizzare nel porto l'attività di manutenzione dei container frigo e anche quella dell'intera flotta di Msc. Abbiamo espresso soddisfazione per questo serio e concreto impegno della Giunta e del presidente Oliverio. Ma continuiamo a essere profondamente insoddisfatti dell'attività e dell'impegno del Governo nazionale sul porto e sul retro porto di Gioia Tauro". "Per questo, oggi - sostiene ancora Costantino - anche alla luce delle importanti novità emerse dal confronto Regione-Aponte e nell'attuazione della città metropolitana di Reggio Calabria, chiediamo che il Governo nazionale intervenga concretamente sul porto garantendo un tavolo nazionale sul futuro del porto e sulla graduale riduzione della cassa integrazione. Poche ma significative cose. La prima è l'istituzione della Zes, da tutti richiesta e dal Governo mai presa in considerazione; la seconda è relativa a caratterizzare il porto attraverso la logistica; la terza è considerare Gioia Tauro, se non il figlio prediletto del Governo, almeno il fratello non indesiderato di Genova e Trieste, dove invece, invece, il ministro Delrio ha il cuore e la testa come si evince anche dalla proposta di riforma della portualità italiana; la quarta è aiutare questo retroporto a trovare una possibile e necessaria dimensione industriale, anche attraverso una moderna infrastrutturazione materiale e immateriale". "Per fare ciò - sottolinea il segretario generale della Cgil della Piana di Gioia - occorre volontà politica e investimenti, cose che il Governo nazionale non vuole mettere. Fino adesso si è limitato alla propaganda come le visite trimestrali del presidente Renzi, già saltate. Per questo, la Cgil lancia la proposta di costruire su questa semplice e concreta piattaforma un vasto movimento popolare che metta assieme oltre ai cittadini, i lavoratori ed il sindacato, l'impresa sana e laboriosa, i nuovi sindaci della Piana di Gioia Tauro, il sindaco di Reggio Calabria, i parlamentari e i consiglieri regionali, il sistema universitario e i saperi, la Chiesa e le sue strutture, Libera e il variegato mondo dell'associazionismo laico e cattolico. Non è più il tempo di aspettare. Come Cgil dedicheremo i prossimi due mesi alla realizzazione di questo obiettivo. Occorre che questo territorio rialzi la testa, abbia un sussulto di orgoglio, si ponga l'obiettivo di risorgere attraverso le proprie intelligenze e la propria capacità. Il Governo non può abbandonare il porto e la Calabria".
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del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |