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    Consiglio regionale approva linee programmatiche a maggioranza

     

     

    Consiglio regionale approva linee programmatiche a maggioranza

    09 feb 15 Consiglio regionale ha approvato le linee programmatiche illustrate oggi dal presidente della Giunta, Mario Oliverio. Hanno votato 31 consiglieri. I sì sono stati 20, cinque i no e sei gli astenuti. Il Consiglio è stato sospeso verso le 19:30 per 15 minuti su richiesta del consigliere Sinibaldo Esposito. Il prossimo punto all'ordine del giorno riguarda la modifica al regolamento del Consiglio in ordine ai componenti delle commissioni. Successivamente è prevista l'elezione degli Uffici di presidenza delle sei commissioni consiliari. La seduta del Consiglio è iniziata verso le 14:30. Ad aprire i lavori a relazione del presidente della Giunta regionale Mario Oliverio sulle linee programmatiche della sua azione di governo. A seguire, l'ordine del giorno, comprende una proposta di legge relativa alla variazione del regolamento del Consiglio in ordine alla composizione delle Commissioni consiliari permanenti e, quindi, le elezioni dei componenti gli uffici di presidenza delle sei Commissioni consiliari.

    --- Regione: Eletti uffici di presidenza di 4 Commissioni

    Oliverio: Impegnati a recupero ritardi fondi spesa UE. "Dal momento del mio insediamento alla Presidenza della Regione ho dovuto riscontrare che la situazione in materia di Fondi Ue è pesantissima, paradossale, ingiustificabile". Lo ha detto il presidente della Regione, Mario Oliverio illustrando in Consiglio regionale le linee programmatiche di governo. Oliverio, nella sua relazione, ha elencato gli interventi di emergenza assunti all'atto del suo insediamento "per scongiurare - ha detto - il rischio di perdere 305,6 milioni di euro sul Fesr e 96 milioni di euro sul Fse. Ho imposto agli uffici una tabella di marcia forzata per rendicontare la spesa entro il 31 dicembre. Le responsabilità in capo alla passata amministrazione regionale sono enormi e particolarmente gravi. Per evitare la perdita definitiva delle risorse, nei prossimi mesi il Por Fesr dovrebbe spendere un miliardo e 126 milioni di euro, cioè molto di più del totale dei sette anni precedenti. In altre parole, per spendere tutte le risorse rimanenti, nei prossimi mesi e fino alla fine dell'anno, la spesa dovrebbe viaggiare ad una velocità dieci volte superiore a quella realizzata fino ad oggi". "Dal canto suo, il Por Fse - ha aggiunto Oliverio - dovrebbe spendere, negli stessi prossimi mesi, quasi 300 milioni di euro, cioè viaggiare ad una velocità quattro volte superiore a quella media dei sette anni passati. Ci vorrebbe non solo un'eccezionale capacità di accelerazione della spesa da parte della Regione, ma anche una corrispondente e straordinaria capacità di risposta del sistema calabrese nel suo complesso (imprese, sistemi produttivi, enti locali). Di fronte all'evidenza cruda di questi numeri, occorrerà decuplicare gli sforzi per salvare le risorse comunitarie, che sono essenziali e preziosissime per una regione come la Calabria. Un impegno ed una responsabilità enormi, che gravano sul governo e sulle istituzioni regionali. Per cercare di salvare la situazione o, almeno, la parte che è oggettivamente ancora rimediabile, renderemo operativa, immediatamente, una strategia d'impatto sulla spesa, dando fondo a tutta la capacità tecnica e amministrativa, al senso di responsabilità e all'autorevolezza istituzionale che occorrono di fronte all'evidenza dei dati e all'urgenza di mettere in campo, nella misura massima e nei limiti del possibile, i necessari interventi di emergenza". "Nei prossimi giorni definiremo - ha sostenuto ancora Oliverio - un'unità di crisi che, supportata da una task force con ruoli operativi, avrà il compito di realizzare rapidamente una road map per la spesa da completare entro fine 2015. Purtroppo, anche sul fronte della nuova programmazione 2014/2020, ho dovuto constatare un grave ritardo. Su questo punto voglio essere ancora più esplicito. Il ciclo della programmazione 2014/2020 in Calabria potrà concretamente aprirsi solo dopo l'approvazione del Programma Operativo da parte della Commissione Europea, che non avverrà prima di alcuni mesi. La ragione è semplice e sta nel colpevole ritardo che il passato Governo regionale ha accumulato per la preparazione del POR 2014/2020. Quando mi sono insediato a Palazzo Alemanni, il Por giaceva negli uffici della Regione. L'invio a Bruxelles è potuto avvenire su mia diretta iniziativa".

    Le linee programmatiche. "Non ci arrendiamo alla crisi. Tornare a crescere è possibile". E' stato questo il leitmotiv dei punti programmatici illustrati in Consiglio dal presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio. Oliverio ha rivolto subito un saluto "al neo eletto Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella - ha detto - sarà un sicuro garante della Carta Costituzionale, un punto di riferimento importante per l'unità e per consolidare e rafforzare il prestigio internazionale del nostro Paese. Un grazie anche - ha aggiunto Oliverio - al Presidente emerito Giorgio Napolitano per il sevizio reso al Paese con grande equilibrio e ferma determinazione, in una fase travagliata della vita politica ed istituzionale.". In oltre due ore di intervento, Oliverio ha toccato tutti i principali argomenti. Tema di fondo: "costruire la Calabria del futuro, promuovere una responsabilizzazione collettiva della società calabrese". Nel descrivere i mali della Calabria, Oliverio ha definito "la situazione odierna caratterizzata da una allarmante novità, che va al di là della crisi economica internazionale, dove prevale la sfiducia per il futuro, soprattutto da parte delle nuove generazioni. Vogliamo che cresca e si diffonda una diversa immagine della Calabria, per far sì che sia considerata una terra dove si vive bene e con dignità, attraente per tutti. La Calabria che assume collocazione nell'Europa, della quale smette di essere realtà problematica, periferica, marginale; per rinnovarsi nell'identità di terra privilegiata di Mediterraneo, grande bacino di scambi, frontiera di possibilità da cogliere". "La Calabria - ha spiegato - deve entrare in sintonia con la stagione del cambiamento imposta dalla globalizzazione e dai processi di integrazione europea che vedono il nostro paese impegnato in uno sforzo straordinario per recuperare ritardi e porsi all'altezza della sfida della competizione globale. Si rende necessaria una stagione di riforme istituzionali a partire dalla semplificazione della governance regionale, dalla lotta agli sprechi ed ai privilegi, dal contrasto allo strapotere e alla paralisi della burocrazia, la valorizzazione del merito e delle competenze, la sobrietà nella politica, nell'esercizio delle funzioni pubbliche e di rappresentanza, l'attenzione alle politiche attive per il lavoro e lo sviluppo. Non siamo e non ci consideriamo 'Re Mida', ma siamo certi che di poter dare un contributo determinante per far uscire la Calabria dal pantano in cui è precipitata". C'è attenzione al territorio e alle sue emergenze. E poi c'è la questione Gioia Tauro, "su cui - ha informato Oliverio - abbiamo predisposto alcuni progetti strategici i cui contenuti sono stati già presentati al Presidente del Consiglio. Gioia Tauro non è solo transhipment, ma deve anche dotarsi di multifunzionalità esterne, che sono state già oggetto di un particolare approfondimento programmatico". "Oggi la Calabria - ha detto ancora Oliverio facendo riferimento al turismo - non è considerata meta di turismo culturale, ma questo dovrà essere uno dei pilastri della nostra strategia di sviluppo. Questo straordinario capitale, finora ampiamente sottovalutato, deve essere messo a sistema, salvaguardato e valorizzato". Secondo obiettivo: creare una regione europea dell'innovazione, dell'istruzione, della competitività. La centralità del lavoro, dell'istruzione, della formazione, ma anche rendere competitivi i sistemi produttivi per aiutare le imprese a superare la crisi. "Occorre - ha spiegato ancora Oliverio - mettere in campo politiche attive del lavoro perché i nostri lavoratori inoccupati e i nostri disoccupati siano nelle condizioni di rientrare nel mercato del lavoro quando la fase espansiva dell'economia, se ci sarà, finalmente ricomincerà a creare occupazione". Oliverio ha parlato dei grandi servizi: il ciclo dei rifiuti, la gestione del servizio idrico, i servizi di tutela ambientale. "Tre grandi ambiti per la collettività, tre banchi di prova della sostenibilità ambientale, ma anche tre settori di grande impatto economico potenziale". In riferimento alla sanità, Oliverio ha parlato di un sistema frammentato e incompleto. "Oggi - ha detto - è al livello peggiore mai registrato, in termini di organizzazione, qualità dei servizi, offerta territoriale. Ricostruire un sistema di welfare della salute in Calabria è un imperativo improrogabile, ma ancora più urgente è la necessità di porre mano ad interventi mirati ad uscire dall'emergenza e a garantire i livelli essenziali di assistenza (Lea)". Oliverio ha dedicato attenzione alla Sua "che - ha detto - dovrà essere dotata delle risorse necessarie per svolgere efficacemente i suoi compiti e dovrà essere riorganizzata con l'obiettivo di aumentare l'efficienza, velocizzare le procedure, evitare ingorghi burocratici, fornire migliori servizi agli enti locali". "Il mio unico interesse nei prossimi cinque anni sarà la Calabria - ha sostenuto ancora Oliverio - e so di avere bisogno di una collaborazione ampia. Sarà mia cura ricercarla. Il nostro compito è quello di promuovere una nuova classe dirigente, a tutti i livelli della vita regionale. I calabresi, da sempre, sono un popolo che ha subito tragedie, ha attraversato difficoltà, ha vissuto catastrofi e patito sofferenze. Ma è sempre riuscito a risorgere. Sono certo che, ancora una volta, con l'aiuto di tutti, ce la faremo a ridare speranza e futuro alle calabresi ed ai calabresi".

    Il dibattito

    Dopo la relazione del presidente Oliverio si è aperto il dibattito. Il primo ad intervenire è stato Domenico Tallini (Fi), che rivolgendosi al Presidente della Giunta, dopo avere detto di averlo "ascoltato con attenzione", ha affermato che si sarebbe aspettato una relazione programmatica "già nella seconda seduta, esaustiva ed accompagnata da un programma di interventi". "La relazione - ha aggiunto Tallini - non presenta nessun proposito e giunge in notevole ritardo dopo 100 giorni di mandato, rispetto al quale, invece, si sarebbe potuto già fare un primo bilancio". Nel giudicare negativamente l'operato svolto sino adesso dal presidente Oliverio, Tallini ha censurato la proposta di istituire una commissione di esperti per realizzare le riforme statutarie, ritenendo che le sei commissioni consiliari esistenti siano capaci di sopperire a tale lavoro. Tallini si è infine soffermato sulle scelte del Governatore "che secondo me - ha detto - hanno creato illusioni nei calabresi, a fronte del tragico scenario economico-sociale in cui versa la Calabria".
    Orlandino Greco (Oliverio Presidente) ha giudicato positivamente l'intervento politico amministrativo del presidente Oliverio. "Quella di oggi è una seduta storica - ha affermato - perché si decide il futuro della Calabria nei prossimi cinque anni". Greco ha riconosciuto al presidente Oliverio "l'autonomia gestionale di cui è stato protagonista negli anni in cui è stato presidente della Provincia di Cosenza".
    Vincenzo Mangialavori (Cdl) ha definito "fuori contesto" le dichiarazioni della maggioranza che, a suo dire, "ancora non ha dato un Governo stabile alla Calabria, con un comportamento moralmente ingiusto soprattutto nei confronti dei giovani che sono in attesa di risposte certe. Il ritardo con il quale è stato illustrato il programma dimostra la distanza abissale che c'è tra i tempi della politica e le urgenze della Calabria che sono tante e che finiranno inevitabilmente per innescare conflitti sociali difficilmente controllabili". Nel giudicare positivo l'investimento sulla cultura illustrato da Oliverio, Mangialavori ha invitato il Presidente a nominare subito l'assessore alla Cultura "perché predisponga - ha detto - un piano per la valorizzazione dei tanti beni culturali che la Calabria possiede e l'associazionismo esistente". "Abbiamo tutte le carte in regola per governare bene la Calabria", ha sostenuto Flora Sculco nel condividere pienamente il documento programmatico della Giunta regionale. "Nel programma - ha aggiunto - ci sono i punti necessari per lo sviluppo della nostra regione, a partire dall'utilizzo dei Fondi Europei".
    Fausto Orsomarso (Fi), rilevando i molti "buoni spunti del programma", ha invitato a non guardare indietro solo in termini di negatività, ma anche a quanto di buono è stato fatto nella passata amministrazione". Domenico Bevacqua (Pd), nel valutare positivamente le linee programmatiche del Presidente Oliverio, ha affermato che "la vera scommessa si giocherà sull'utilizzo e lo sfruttamento dei fondi comunitari, perché è da questi che dipende lo sviluppo economico della nostra regione".
    Alessando Nicolò, capogruppo di Forza Italia, nell'anticipare il voto di astensione del suo gruppo, ha promesso comunque "attenzione all'azione di governo. C'è da rimboccarsi le maniche - ha detto Nicolò - e ci prodigheremo a vivere questa avventura con coscienza ed alto senso di responsabilità". Nicolò ha rivolto critiche alla 'minigiunta' di cui si è dotato il presidente Oliverio. "L'esecutivo va completato", ha affermato Nicolò rivolto al Presidente Oliverio. "Mi rendo conto - ha aggiunto - delle difficoltà in seno al suo partito, ma la Calabria non può aspettare".
    Francesco Cannizzaro (Cdl) nel rivolgersi al Presidente della "minigiunta regionale", ha definito il programma, "ben scritto e ben articolato. Un documento in cui emergono le emergenze e le criticità della Calabria, ma non le soluzioni. Ci sono, comunque, idee giuste e condivisibili, qualora venissero attuate". Buoni propositi che per Cannizzaro "vengono meno per una serie di motivi, a cominciare dall'approccio che questa maggioranza, eletta fin dal 23 novembre scorso, ha avuto con i cittadini calabresi e l'istituzione regionale. C'è poi da considerare il ritardo con il quale si sta procedendo alla costituzione delle Commissioni consiliari, che ci consentono di fare ciò per cui siamo stati chiamati dai calabresi".
    Il capogruppo del Pd, Seby Romeo, ha criticato l'atteggiamento manifestato dalla minoranza. "L'opposizione a prescindere - ha detto Romeo - non fa bene alla Calabria. La squadra di governo sarà presto completata, in concomitanza con la seconda lettura dello Statuto regionale. Forse sarebbe meglio - ha concluso - parlare delle questioni importanti per la Calabria, a cominciare dalla destinazione dei fondi recuperati con i risparmi". Con l'intervento di Seby Romeo si è concluso il dibattito sulle linee programmatiche illustrate dal Presidente Oliverio.

    Le reazioni:

    "Il gruppo consiliare della Casa delle Libertà ha deciso di votare contro la relazione programmatica del presidente Oliverio non per contrapposizione ideologica, ma per esprimere un primo giudizio politico su questo inizio di legislatura". Lo ha affermato il presidente del gruppo consiliare della Cdl, Francesco Cannizzaro. "A fronte delle situazioni davvero serie in cui la Calabria versa - ha detto Cannizzaro - la Casa della Libertà eserciterà una funzione attenta, di stimolo e di critica leale, verso tutti i provvedimenti che la maggioranza guidata dal presidente Oliverio riterrà di assumere nel corso delle prossime settimane. Va da sè che il mio gruppo consiliare considera assolutamente improcrastinabile il varo delle Commissioni consiliari e speciali, vero snodo di funzionamento politico-istituzionale, luogo deputato alla discussione di merito delle proposte di legge e dei provvedimenti amministrativi. Ciò sarà un banco di prova per valutare il senso concreto dei fatti, su cui sapremo misurarci con rigore e trasparenza politica".

    "L'aula, con il proprio voto, apre una fase nuova: il voto compatto della maggioranza è infatti accompagnato dall'astensione significativa di sei consiglieri regionali di minoranza che, con il loro voto, dimostrano di avere gradito l'interpretazione della realtà e le proposte e le idee fornite dal presidente Oliverio". Lo ha sostenuto il capogruppo in Consiglio regionale del Partito democratico, Sebi Romeo, in relazione all'approvazione delle linee programmatiche illustrate dal presidente della Giunta, Mario Oliverio. "Adesso - ha aggiunto - la Calabria ha di fronte a sè la strada del cambiamento e delle riforme".

    "Considero di enorme valenza il fatto che, nelle sue dichiarazioni programmatiche, Oliverio abbia affermato che il Porto di Gioia Tauro si trova al centro del progetto di rilancio finalizzato a dare un futuro positivo alla Calabria". Ad affermarlo, a margine della seduta odierna, è stato il vice presidente del Consiglio regionale, Francesco D'Agostino, secondo il quale "le parole del presidente Oliverio sottolineano la grande attenzione del Governo regionale verso lo scalo gioiese". "Il programma di governo - ha aggiunto il vicepresidente D'Agostino - è motivo di soddisfazione per i contenuti validi e gli obiettivi ambiziosi posti al fine unico del benessere della Calabria e dei suoi cittadini. Gli indirizzi presentati consentono di guardare al futuro con fiducia per il rilancio della nostra regione nel contesto nazionale e, in particolare, per lo sviluppo del territorio. In questo quadro s'inserisce l'azione indirizzata alla Piana di Gioia Tauro e alle sue potenzialità che d'ora in poi andranno sollecitate, sostenute e valorizzate con forza e attenzione. La questione cruciale è ancora una volta il Porto di Gioia Tauro e la sua proiezione nel retro porto e sul territorio. La Zona Economica Speciale, ed ancora il transhipment, la formazione e l'informazione, rappresentano obiettivi strategici per il potenziamento dello scalo gioiese in vista di un riposizionamento d'ampia portata che metta Gioia Tauro al centro dei traffici del Mediterraneo. Accanto a questo tema cruciale viene indicato il rilancio della sanità calabrese e l'imminente firma del contratto per la costruzione dell'ospedale nuovo della Piana è un passo concreto in questa direzione. Infine, la creazione di nuove condizioni per la crescita del comparto agricolo sul territorio della Piana assume enorme rilevanza, sia come sbocco delle attività retro portuali, sia come valorizzazione dello straordinario prodotto locale e delle professionalità di settore. L'impegno per il buon governo deve passare da questi obiettivi non più rinviabili".

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