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Mirabello "Fusione ospedali Cataznaro non sia operazione ragionieristica"
Mirabello "Fusione ospedali Cataznaro non sia operazione ragionieristica" 19 dic 15 "L'esito del tavolo ministeriale in ordine alla vicenda del progetto di fusione dell'azienda ospedaliera Mater Domini con l'Azienda universitaria Mater Domini di Catanzaro ha finalmente messo il punto su alcuni aspetti che sembravano per certi versi sfuggire o forse essere messi in discussione dal vivace dibattito degli ultimi giorni, da qualcuno definito, forse non a torto, come una vera e propria disputa politico-istituzionale". Lo sostiene, in una nota, il presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale, Michele Mirabello. "Se un dato - aggiunge - pare definitivamente emergere, in una discussione in cui si avvertiva francamente la mancanza di un pezzo importante, è quello della centralità del ruolo della Regione e del Consiglio regionale in una materia necessariamente rientrante nelle competenze della massima assise calabrese non solo per evidenti ed ineludibili ragioni tecniche, ma soprattutto per stringenti ragioni politiche. Dal tavolo tenutosi al ministero si esce finalmente con qualche elemento di certezza in più su questo terreno. Sul punto resta però ora da sciogliere compiutamente il nodo delle ragioni politiche che ne possono generare la necessità della fusione fra le due aziende. Anche qui credo sia opportuno cominciare a fissare alcuni paletti per ristabilire una migliore base di discussione che possa fungere da linea guida per i processi che saranno presto avviati". "La fusione - dice ancora Mirabello - è un processo che può avere una sua logica, razionalità e prospettiva solo ed esclusivamente nella misura in cui di fondo ci sia un'idea di riorganizzazione che migliori ed esalti il ruolo di una nuova azienda che nasce con l'obiettivo di strutturare servizi più efficaci per i cittadini. Nessuna operazione ragionieristica fine a sè stessa dunque, ma solo la costruzione di un modello organizzativo più funzionale rispetto alla stringente necessità di dare risposte di qualità migliore alla Calabria ed ai catanzaresi. Nessun arretramento sul terreno dei livelli di assistenza e dunque dell'offerta sanitaria, ma solo un'operazione di rimodulazione, e soprattutto di rafforzamento e di implementazione di nuova offerta per patologie a forte mobilità passiva". "Solo partendo da queste premesse imprescindibili - conclude il presidente della Commissione sanità - si potrà poi sviluppare, anche in seno al Consiglio, ogni dibattito in ordine a termini e modalità idonee a raggiungere il nuovo modello che insieme vogliamo costruire nell'area baricentrica della nostra Regione".
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