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    Consiglio regionale approva manovra da 124 mln per assestamento bilancio

     

     

    Consiglio regionale approva manovra da 124 mln per assestamento bilancio

    03 dic 15 Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, autorizzando il coordinamento formale, la proposta di legge di "Assestamento e provvedimento generale di variazione del bilancio di previsione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017" che prevede una manovra da 124 milioni di euro. Eì stato approvato anche il provvedimento amministrativo di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza recante "Determinazione delle modalità di ripiano del maggior disavanzo derivante dalle operazioni di riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi ai sensi dell'art. 3, comma 7 del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 e ss.mm. ed ii". E' stata invece rinviata, su richiesta del consigliere Carlo Guccione, la trattazione del provvedimento amministrativo di iniziativa dell'Ufficio di Presidente recante "Variazione al Bilancio di previsione del Consiglio regionale 2015-2017 ai sensi dell'art. 18, comma 1, del Regolamento interno di Amministrazione e Contabilità" e la proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale recante "Differimento dei termini di conclusione delle procedure di liquidazione o di accorpamento di persone giuridiche, pubbliche o private, previsti da disposizioni di leggi regionali". Rinviati, su richiesta del capogruppo Pd Seby Romeo, i punti 8, 9, 10, 11 e 12 dell'ordine del giorno, mentre è stata approvata la mozione di iniziativa di Nicola Irto inerente gli impegni dell'Italia in vista della COP 21 sui cambiamenti climatici di Parigi, e quella di Giovanni Arruzzolo sulla crisi agrumicola calabrese aggravata anche dagli effetti della pioggia di cenere lavica odierna. Approvate, inoltre, le "Modifiche all'articolo 26 della legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 - Norme in materia di usi civici", illustrate in Aula dal consigliere Michele Mirabello (Pd).

    Oliverio: manovra deve rispondere a necessità. Il Presidente della Giunta Mario Oliverio è intervenuto a conclusione del dibattito in Consiglio regionale sulla manovra dell'assestamento di Bilancio 2015 ed ha preliminarmente ricordato "a tutti", che si tratta di un provvedimento che giunge "a conclusione dell'esercizio finanziario, oltre che dell'anno solare. Dico questo - ha aggiunto perché un atto di questa natura oltre a dover fare i conti con le risorse disponibili è un atto che deve corrispondere alle emergenze ed alle necessità rispetto alle quali con il Bilancio di previsione non si è riusciti a rispondere o su vicende emerse nel corso dell'anno a cui dare risposte". Oliverio ha parlato di "risposte oggettive". "Non c'è una sola voce - ha sottolineato - che prescinde da questa scelta che è una scelta obbligata". Quindi ha aggiunto una riflessione di "ordine politico". "Agitare problemi che sono condivisibilissimi per una operazione meramente strumentale, come quello sui centri antiviolenza, è assolutamente demagogico e privo di fondamento. Nel dna di questo governo c'è una cultura della antiviolenza e del sostegno ai centri di questa regione". "Sono stati sollevati tanti problemi - ha poi sostenuto - che meritano attenzione. E nel momento in cui definiremo il nuovo bilancio bisognerà cercare soluzioni, pur nella ristrettezza delle risorse, utilizzando anche e soprattutto le risorse comunitarie". Prendendo spunto da alcuni interventi, e nello specifico quello di Carlo Guccione, Oliverio si è soffermato sul tema dei debiti. "Le sue considerazioni le mantenesse come bussola - ha detto -. Ha ragione quando dice c'è una montagna di debiti. Il prossimo provvedimento riguarderà uno spostamento dei debiti, ma non per ripercorrere vecchie esperienze. Non possiamo permetterci il lusso di mandare in default la Regione . Il buco c'è e ci sono responsabilità di lungo periodo. Su questo dettaglieremo tutto, società per società. Il vero problema è però su come si avvia un processo di riforma e di risanamento". La prospettiva anticipata da Oliverio è quella di due società: "Calabria lavoro, la finanziaria regionale ricondotta alle sue funzioni, e l'Agenzia per lo sviluppo. Organi con funzioni e regole precise, e obiettivi di risanamento pubblico a partire dalle risorse comunitarie". Oliverio si è soffermato su alcuni Enti, come Calabria Verde, "che non ha fatto sistemazione e non ha fatto quel salto di qualità che era necessario facesse". Quindi ha quindi indicato i prossimi obiettivi: "Trasporto pubblico locale, nuove linee guida dei rifiuti e legge urbanistica. Strumenti di vitale importanza per la vita della nostra regione, che saranno accompagnati da un processo di semplificazione delle procedure, anche perché la operatività dei programmi comunitari impone questo. Infine la sanità. Conoscete bene la mia posizione. Colgo l'occasione per ribadire che fa male chi la riconduce ad un duello tra Oliverio e Scura. Non c'è nulla di tutto questo. C'è, invece, una preoccupazione; cinque anni di commissariamento hanno aggravato la condizione sanitarie nella nostra regione. Maledetto quel giorno in cui si è andati a Roma a chiedere il commissariamento, illudendosi che ci sarebbero stati meno impacci, baypassando il confronto democratico, senza minimamente immaginare che il commissario avrebbe comportato automaticamente l'accensione di altri vincoli ed altri ingranaggi, come il blocco del turn-over che hanno ingessato la sanità. C'è un peccato originale da cinque anni . La curva della mobilità passiva è stata costantemente al rialzo. Non c'è stato nessun ondeggiamento, dal 2010 in avanti. Il commissario, come istituzione, ha fallito. C'è un problema dell'istituto del commissario che ha fallito, così come nel settore rifiuti, dove dal '97 fino a due anni fa sono stati macinati un mld e 200 mln. Ecco perché bisogna riflettere su questo per rimettere la situazione con i piedi per terra e superare il commissariamento". Oliverio ha definito necessaria la rinegoziazione del piano di rientro. "Con questo schema - ha spiegato - non si uscirà mai da questa condizione, perché si è costretti ad operare con una gabbia di vincoli. E' tempo, invece, di una assunzione di responsabilità delle classi dirigenti locali, a partire dal presidente della Giunta e dal Consiglio regionale. Discuteremo sulla sanità. Sono d'accordo sulla necessità di discuterne. Ma tutto non può essere ridotto al punto di vista delle schermaglie con Scura". "Bisogna partire da qui - ha concluso - per costruire un nuovo corso per la Regione, mettendo al centro i bisogni reali. In questa assise ci sono risorse, titoli, competenze e la freschezza per dare un contributo in questa direzione. Il che non significa appiattimento delle posizioni o cancellazione dei diversi punti di vista, ma elevazione del ruolo delle istituzioni".

    La discussione in Consiglio sulla manovra di assestamento del Bilancio per l'esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017:

    Sul provvedimento ha relazionato il consigliere Giuseppe Aieta (Pd), cui è seguito un articolato dibattito nel corso del quale maggioranza ed opposizione hanno espresso valutazioni diametralmente diverse. Carlo Guccione si è inizialmente chiesto "se la Giunta non debba relazionare sull'impianto dell'assestamento". Ha quindi preso la parola l'assessore al Bilancio Antonio Viscomi che ha illustrato i criteri dell'assestamento e della destinazione delle risorse, "la maggior parte delle quali - ha spiegato - già assorbite dalla ripartizione delle poche risorse disponibili, ed è stata utilizzata per far fronte a situazioni socialmente rilevanti e saldare debiti pregressi. Per ovviare ad ingiustificati ritardi ed alla creazione di debiti fuori bilancio è stata prevista l'attivazione in ogni dipartimento di una struttura in materia di gestione e responsabilità dei flussi informativi". Critica Flora Sculco (Calabria in rete) che esprimendo voto favorevole al provvedimento ha sottolineato la scarsa sensibilità dimostrata per problematiche stringenti e, nello specifico, per il mancato finanziamento dei centri antiviolenza ed il mancato sostegno agli allevatori per l'epidemia, detta lingua blu, che ha colpito molti ovini in Calabria. Fausto Orsomarso (Misto) ha definito impossibile l'eventualità di esprimere un giudizio politico in questa fase, stante la situazione difficile in cui si opera. "Difficile altresì - ha aggiunto - giudicare l'assestamento all'ordine del giorno. Ciò che, però, può essere rilevato è un senso di sbandamento generale della maggioranza e del suo operato". Mauro D'Acri (Oliverio Presidente) si è soffermato sul voto di astensione espresso in Commissione all'emendamento di Flora Sculco, "perché - ha spiegato - sottraeva le risorse dell'Ara (Associazione regionale allevatori) per destinarle ad altri allevatori, rendendo vano l'intervento". Voto contrario alla legge è stato espresso, invece, dal consigliere Giuseppe Tommaso Mangialavori (Cdl), "per l'indifferenza, l'insensibilità - ha affermato - dimostrata dal governo regionale nei riguardi di tantissimi lavoratori a rischio, degli studenti, dell'ambiente. Non c'è ancora nessuna traccia sulle politiche sociali e sull'innovazione" concludendo con una valutazione negativa - "non è un buon segno" - sulla mancata presentazione di emendamenti. Giuseppe Giudiceandrea (Democratici Progressisti) nell'esprimere voto favorevole ha evidenziato la discrasia di alcuni interventi, "come quello - ha affermato - di Flora Sculco, che pur annunciando voto favorevole alla legge, ha espresso posizioni totalmente opposte". Alessandro Nicolò (Fi) nell'anticipare il voto contrario del gruppo - "non perché fosse scontato" - ha censurato i risultati del lavoro di questo primo anno di legislatura. "Siamo all'anno zero - ha aggiunto -. I calabresi si aspettavano ben altro dal libro dei sogni del presidente Oliverio e oggi lo stesso malessere all'interno della maggioranza lo dimostra. Manca una programmazione rispetto ad una pianificazione seria che riguarda l'agricoltura, il turismo. Solo aria fritta. In mancanza di decisioni concrete questa Assise si è ridotta ad un parlatoio". Michelangelo Mirabello (Pd) ha proposto alcune riflessioni "rispetto ad alcuni dei temi che sono emersi questa sera". Soffermandosi sull'assestamento del Bilancio ha aggiunto che non avrebbe potuto fare rivoluzioni. "Pensare - ha concluso - all'assestamento come provvedimento in grado di turare le falle che ci ritroviamo, mi sembra semplicistico". Francesco Cannizzaro (Cdl) ha annunciato il voto contrario del gruppo. "Una bocciatura - ha spiegato - che vuole essere anche la bocciatura di un anno intero di questa legislatura. Non solo una presa di posizione politica, ma frutto del sentire comune della maggioranza dei calabresi". Nel proseguo della seduta sulla manovra di assestamento del Bilancio, il consigliere del Pd Domenico Bevacqua ha manifestato delusione per "un dibattito - ha affermato - che registra discrasie tra l'atteggiamento assunto in sede di approvazione in Commissione Bilancio e le posizioni espresse in Aula. L'atteggiamento della minoranza - ha aggiunto - è contraddittorio e non tiene conto che l'assestamento risulta essere ingessato a causa di comportamenti ed azioni politiche messe in campo negli ultimi venti anni". Domenico Tallini del gruppo Misto ha dedicato una riflessione al primo anno di legislatura regionale, "iniziata con promesse di rivoluzioni, su un nuovo regionalismo, la riforma dello Statuto. Ma di tutto questo, oggi, non c'è traccia. E si sono spenti - ha aggiunto - anche gli entusiasmi come quelli di Orlandino Greco, che oggi si dimostra più riflessivo rispetto ai primi mesi". Definendo la maggioranza una "Croce Rossa", Tallini ha concluso affermando che "sulla Croce Rossa non si spara". Carlo Guccione (Pd) ha definito importante la seduta odierna "perché - ha spiegato - si è ad un anno dalle elezioni regionali. Elezioni che reclamavano una forte domanda di cambiamento. Oggi, credo, guardando con oggettività i risultati di questi mesi, non possiamo definirci soddisfatti. Rileviamo oggi la difficoltà a rendere concreto questo cambiamento. Credo che questo sia un punto di partenza importante, Vedo quotidianamente - ha aggiunto Guccione - i disagi, le difficoltà, i malumori che ci sono nei territori calabresi. Non siamo riusciti ad esprimere questo cambiamento. Sarebbe un suicidio politico non prendere atto di questa situazione. E' necessario stabilire un percorso, per vincere e superare la forte sfiducia che c'è verso la politica". Orlandino Greco (Oliverio Presidente) ha evidenziato la coerenza della maggioranza e la volontà di discuterne nel rispetto delle diversità. "Non condivido - ha aggiunto - atteggiamenti ostativi sull'assestamento non giustificabili a fronte dell'imminente predisposizione del bilancio di previsione che ha sicuramente un vero connotato politico. L'azione di questa amministrazione dovrà essere veloce, ma non può fare a meno della conoscenza della realtà". Giovanni Arruzzolo (Ncd) ha sostenuto di credere "che in questa fase, debba prevalere il buonsenso e l'obiettivo comune debba essere l'interesse dei calabresi". Toccando, poi, il tema degli enti strumentali li ha definiti "un nodo da sciogliere, nei quali si registrano situazioni aberranti come nel caso della Asi, le Aree di sviluppo industriale della Calabria". Giuseppe Aieta (Pd) si è detto sorpreso per l'andamento degli interventi e per i dubbi espressi sull'assestamento del Bilancio, che è totalmente ingessato. "Quello che serve in questo momento - ha spiegato - è un sostegno generale ad una compagine di governo che sta tentando, anche attraverso la modifica della macchina amministrativa, di far svoltare la Calabria". Intervenendo al dibattito, Nazareno Salerno (Fi) ha definito il giudizio personale e del gruppo, "un voto politico su uno strumento finanziario che è della maggioranza. E' inutile portare emendamenti che non possono essere approvati per mancanza di risorse finanziarie. Ma ci sono cose importantissime che questo Consiglio deve affrontare - ha aggiunto Salerno rivolgendosi al Presidente Oliverio -. Chi oggi siede in questo Consiglio deve fare il suo dovere. E su alcuni temi non si può più derogare. Di sanità questo Consiglio deve parlare. Serve una seduta ad hoc, per discutere solo ed esclusivamente di sanità. I calabresi hanno pagato un prezzo altissimo, con un piano di rientro che, ricordo, non è stato firmato da Scopelliti. Ma bisogna discutere anche della questione dei precari Lsu-Lpu, della mobilità. Sono grandi emergenze. Non possiamo di volta in volta piatire al governo nazionale un'elemosina per poter erogare le indennità a questi lavoratori". Dal capogruppo Pd in consiglio regionale Seby Romeo è venuta una riflessione sulla manovra di assestamento del Bilancio. "Se tante cose non vengono fatte - ha affermato - non significa che manchi la sensibilità e l'attenzione su quegli argomenti. Penso che questo anno non sia trascorso invano. Si è fatto un lavoro in un contesto difficile. Non lasciarsi trascinare da istinti di tipo personale". Romeo ha stigmatizzato quello che ha definito "un modo oramai datato ed improduttivo di affrontare la discussione". In risposta alle critiche mosse sulla paventata mancata sensibilità nei confronti di un tema importante quale quello della violenza sulle donne, Romeo ha annunciato che è intenzione del governo regionale affrontare in modo organico la problematica. Sinibaldo Esposito (Ncd) ha rilevato come dal dibattito siano emersi tanti spunti "da elaborare nella fase successiva del nostro mandato". Ma ha subito avvertito sullo stato dei debiti che nascono dai contenziosi che potrebbero mettere in difficoltà il Bilancio dei prossimi anni se non vengono aggrediti. Tra le proposte Esposito ha indicato il potenziamento dell'Ufficio legale "che deve lavorare - ha detto - nella tutela della Regione. Essere un settore che lavora in concerto con la Presidenza. Se così non fosse ci ritroveremo negli anni con un Bilancio sempre più ingessato. E' necessario per eliminare questo stato di confusione, dando tranquillità ai dipartimenti". Ma anche, "uscire dall'esasperazione e da situazioni di individualismo, che pure sono emersi anche stasera, assumendo un atteggiamento di responsabilità. Dobbiamo sentirci tutti sulla stessa barca". Gli ultimi interventi sono stati quelli di Arturo Bova (Democratici progressisti) che ha fatto una breve elencazione dei provvedimenti assunti e ha rivolto un plauso alla Giunta tecnica per la nuova metodologia utilizzata per affrontare le varie problematiche. Franco Sergio (Oliverio Presidente) ha annunciato il voto favorevole al documento, ed ha manifestato solidarietà nei confronti della Giunta per il suo operato in un momento particolarmente difficile.

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