Maggioranza Regione: centrodestra non sa confrontarsi - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Maggioranza Regione: centrodestra non sa confrontarsi

16 apr 15 "Il problema è che alla Regione manca una minoranza, un centrodestra capace di confrontarsi sulle cose da fare e anche sulle cose fatte". E' quanto ha affermato il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Seby Romeo, intervenendo ad una conferenza stampa dei gruppi consiliari del centrosinistra, coordinata dal capo ufficio stampa di Palazzo Campanella, Romano Pitaro. Con Romeo, erano presenti Francesco Sergio (Oliverio Presidente), Flora Sculco (Calabria in Rete), Giovanni Nucera (La Sinistra) e Giuseppe Giudiceandrea (Democratici e Progressisti). "La Calabria che abbiamo ereditato - ha sottolineato Romeo - è una regione allo sfascio che abbiamo il dovere, perché i calabresi ce lo hanno chiesto votandoci in maniera chiara e massiccia, di far progredire. Il primo atto, in coerenza con il programma di Governo del presidente Oliverio, è stato l'abbattimento del 50% degli emolumenti dei manager delle società partecipate; la riorganizzazione dei dipartimenti della Giunta regionale, calati da 14 a 10, e l'obbligo della presenza femminile in misura del 30% nella Giunta regionale. E tutto ciò ha richiesto i tempi imposti dalle procedure di modifica dello Statuto, che da qui a poco possono dirsi conclusi". "Infine, e lo voglio ribadire all'infinito - ha detto ancora Romeo - la mancata presenza di Wanda Ferro in Consiglio regionale risiede tutta intera nella responsabilità del centrodestra che ha votato quella riforma della legge elettorale che noi invece modificheremo entro l'anno, introducendo anche la preferenza di genere". "Sulla sanità - ha continuato Romeo - abbiamo proposto l'istituzione di un'azienda unica e di un'unica centrale acquisti, una soluzione su cui chiediamo il confronto al centrodestra, con l'augurio che davvero molto presto sia nelle condizioni di contribuire alla soluzione dei problemi grandi che impoveriscono la Calabria". Secondo Flora Sculco (Calabria in Rete), "la presenza di una forza di minoranza è necessaria per avvalorare le regole democratiche. Ma taluni giudizi, a poco meno di quattro mesi dall'avvio della legislatura, sono davvero frettolosi. Le questioni aperte, dalla povertà, al precariato, alle infrastrutture, non ci spaventano ma siamo convinti di avere determinazione e sensibilità tali da produrre risposte efficaci, a partire dal prossimo Bilancio, nonostante i limiti imposti dalla politica economica nazionale e dagli errori delle passate gestioni. Noi affidiamo molte delle nostre 'chance' alla programmazione comunitaria 2014/2020: un'opportunità non ripetibile per trascinare la Calabria fuori dal pantano dell'arretratezza e del sottosviluppo. Operatività e concretezza, dunque, saranno i solchi entro i quali si muoverà l'azione del centrosinistra e del Presidente Oliverio per sconfiggere insidie e perplessità e per assicurare un futuro credibile alla nostra terra". Il capogruppo della lista 'Oliverio Presidente', Francesco Sergio, ha sostenuto che "cambiare un sistema efficacemente richiede il giusto tempo: Mario Oliverio, e noi con lui, è fortemente determinato a ribaltare la tendenza negativa in cui la Calabria è scivolata. L'impulso all'innovazione della burocrazia impresso sin dai primi atti dal presidente della Giunta regionale ci convince per la forte determinazione e per l'obiettivo di cambiamento che sottende. Non è superfluo riaffermare che abbiamo ereditato una condizione disastrosa del modo di gestire la Regione ed abbiamo il dovere di riassemblare le parti in maniera efficiente per dare forza al nostro progetto riformatore". "Abbiamo un centrodestra spaccato, inesistente - ha detto Giuseppe Giudiceandrea, capogruppo dei 'Democratici Progressisti' - che non accetta ancora di avere perso sonoramente le elezioni. Ci siamo trovati dinanzi ad una situazione che ha bisogno di molta attenzione e non di 'fretta di risultato'. Le chiacchiere non servono, né le proteste in aula con le bandiere avvolte al collo. Come primo atto da presidente della terza Commissione ho rimesso in campo il Registro dei Tumori della Regione, che da cinque anni giaceva nei cassetti di qualche scrivania. Per questo respingiamo, dopo appena quattro mesi dall'inizio di legislatura, il tentativo di essere quasi definiti irresponsabili a causa di una pesante eredità frutto di incapacità di governo del centrodestra negli ultimi anni. Noi non ci sottrarremo alle nostre responsabilità, anzi, chiederemo all'opinione pubblica di essere giudicati con gli strumenti della democrazia perché è l'unica strada che conosciamo". Per Giovanni Nucera, capogruppo della Sinistra, "sono altri che devono giustificarsi per come hanno distrutto questa regione negli ultimi cinque anni. Hanno ridotto la Calabria in macerie e adesso toccherà a noi, da quelle macerie, costruire la nuova casa. E' sorprendente la perdita di memoria di autorevoli dirigenti del centrodestra che hanno governato la Regione, i quali pretendono che in soli quattro mesi sia rimessa in sesto la Calabria. Forse è opportuno ricordare loro che in questi anni appena trascorsi si sono occupati solo di balletti e comparsate sul Lungomare di Reggio Calabria".