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    Oliverio "A Palazzo Chigi una task force per coordinare intervento a Sud"

     

     

    Oliverio "A Palazzo Chigi una task force per coordinare intervento a Sud"

    07 ago 15 "Abbiamo una grande responsabilità, noi come Pd: il governo di tutte le regioni del Mezzogiorno. Il Mezzogiorno c'è e ci sono governatori che vogliono far crescere la terra che governano perché il Mezzogiorno da problema possa diventare risorsa". Lo dice Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria, alla direzione nazionale del Pd. "Noi abbiamo bisogno di un grande progetto innovativo. Se da Reggio Calabria a Roma si impiega il doppio che da Roma a Milano, non possiamo pensare che il Paese cresca insieme. Dobbiamo definire strumenti per offrire un quadro di convenienza agli investitori", aggiunge. "Dobbiamo pensare a una task force - prosegue Oliverio - che alla presidenza del Consiglio coordini l'intervento statale con gli strumenti operativi delle Regioni per quanto riguarda le risorse dell'Ue, per i giovani e per creare le condizioni di uno sviluppo autopropulsivo". "Il problema con cui dobbiamo fare i conti è il fenomeno della desertificazione sociale. Dobbiamo riflettere sul perché in questi vent'anni c'è stata una caduta di attenzione sul Mezzogiorno. Bisogna dare una risposta alla questione meridionale e assumere il Mezzogiorno come risorsa, come grande potenzialità", conclude.

    Serve grande progetto in campo. "Mi convince molto il percorso indicato da Matteo Renzi per approfondire un'iniziativa che assuma il Mezzogiorno, come qui è stato detto, come risorsa". Lo ha detto il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, nel corso della direzione nazionale del Pd. "Nel percorso che Renzi ha indicato - ha aggiunto - c'è una risposta chiara a quanti pensavano che la riunione di oggi fosse solo un fatto meramente mediatico o un fuoco di paglia. Credo, invece, che il percorso che è stato indicato e che ci farà approdare a settembre, prima dell'approvazione della Legge di Stabilità, ad una assunzione di proposte, di misure che contribuiranno a rendere concreta questa discussione. È chiaro che tutto quello che viene "squadernato" dalla Svimez è una novità solo per quanti o non conoscono il Mezzogiorno. Il Mezzogiorno, qui è stato ricordato, da almeno un quindicennio è stato cancellato dall'attenzione del Paese. E, nel corso di questi anni, c'è stato un progressivo aggravamento della condizione economica e sociale e un progressivo allargamento del "gap" tra il Mezzogiorno ed il resto del Paese. Vorrei ricordare che nel 2008, l'anno dell'inizio della crisi più acuta che hanno vissuto l'Europa ed il nostro Paese, c' è stata un'ulteriore linea di demarcazione che ha accelerato questo aggravamento e questo gap. Io potrei dire che, per quanto riguarda alcune realtà, perché i Sud si esprimono in modo variegato ed esprimono anche contraddizioni diverse, ci sono le luci e le ombre in questa articolazione. Ci sono grandi eccellenze che vengono occultate e travolte da stereotipi che proiettano un'immagine sempre e solo negativa del Mezzogiorno, ci sono punti anche di maggiore sofferenza". "Per non parlare della povertà. In Calabria - ha proseguito Oliverio - nel solo triennio 2011-2013, 179 mila persone hanno abbandonato la Calabria e sono, in grande parte, giovani e ragazze. Nel solo 2013 14mila giovani sono andati fuori mantenendo la residenza in Calabria. Questo è il viatico di un fenomeno che tende ad allargarsi e a determinare una condizione di desertificazione. Il secondo punto su cui sono molto d'accordo con la relazione di Renzi riguarda la necessità di riflettere sul perché nel corso di questi venti anni c'è stata una caduta di attenzione sul Mezzogiorno. In questo quadro dobbiamo guardare al Mezzogiorno come risorsa ed essere consequenziali, assumendo nelle strategie nazionali il Mezzogiorno come punto da cui partire. Il Mezzogiorno non ha bisogno di assistenzialismo. Noi abbiamo bisogno di un grande progetto innovativo da mettere in campo. Nella legge di stabilità noi dovremo assumere la Tav fino a Reggio Calabria per la Sicilia. Dobbiamo assumerla come l'infrastruttura che dovrà consentire la ricomposizione del Paese e anche la sua proiezione verso il Mediterraneo. Bisogna puntare, poi sulle reti, sull'ultrabanda larga su cui noi stiamo già lavorando e su cui bisogna investire. E ancora: su Gioia Tauro che è la infrastruttura portuale di transhipment più importante della riva europea del Mediterraneo. La portualità italiana deve porsi come punto di intercettazione di questi traffici. Per fare questo è necessario assumere iniziative che possano anche valorizzare l'entroterra. Penso, per esempio, alla Zona Economica Speciale". Oliverio ha inoltre evidenziato che "bisogna por mano ad un grande progetto per la sistemazione idrogeologica. La mia è la regione più sofferente da questo punto di vista. Penso, infine, che noi dobbiamo definire strumenti per offrire un quadro di convenienza agli investitori e agli investimenti. Dobbiamo agire sulla fiscalità, su forme di automatismo come, per esempio, il Credito d'Imposta, che sgancino sempre di più il rapporto con l'economia dalla mediazione politica. E in questo quadro bisogna pensare ai grandi attrattori. Penso per esempio ad un grande progetto per i Beni Culturali e per l'Ambiente, ai grandi servizi e ad una maggiore presenza dello Stato per garantire legalità e contrasto alla criminalità. Credo che le risorse comunitarie disponibili per il Mezzogiorno e per il nostro Paese devono essere utilizzate al meglio, facendo in modo che dentro il Mezzogiorno ci sia la necessaria rottura con un passato che ha macinato risorse, determinando degrado e sacche di assistenzialismo e marginalità".

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